Si, mi stavo riferendo ai Radiohead che non possono essere ridotti a pura espressione di estetismo musicale fine a se stesso (Anche certi pezzi che posson essere considerati come puro divertissment, hanno significato se inseriti in un contesto come può essere un album). Non necessariamente l'artista pensa al pubblico, anzi, quasi mai, ma la necessità di comunicare è presente nella creazione, anche solo con se stessi. Quel che voglio dire è che non penso sia corretto dare la "propria" interpretazione, ma cercare di entrare nel mondo dell'artista, entrargli nella testa e vedere con i suoi occhi, solo così si comprende davvero un'opera. Non è facile, ma è l'unica maniera "legittima" di condividere con lui il nostro pensiero. Anche Thom lo dice, "quel che mi spaventa è pensare che la gente possa fare ciò che vuole della mia musica"... Scusate per il tema!