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Lily Allen risponde ad Ed...


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Download, Lily Allen si tira indietro

"Gli insulti stavano diventando eccessivi, ho chiuso il blog". Così Lily Allen ha detto basta alla sua campagna personale contro il download illegale della musica. E lo fa ovviamente dal suo account di Twitter, perché la cantante inglese 24enne di fatto è nata proprio su Internet, facendosi conoscere al pubblico grazie alla sua pagina di MySpace. Ma il popolo della Rete l'ha tradita - non a caso - nella sua crociata contro i pirati della musica.

"Penso che la pirateria stia avendo un effetto pericoloso sulla musica inglese", aveva detto la Allen in reazione alle posizioni invece "libertarie" espresse dai suoi colleghi della Featured Artists Coalition - pezzi grossi della musica, dai Blur ai Pink Floyd ad Annie Lennox -, che fondamentalmente si ribellavano a ogni possibile legge punitiva di chi scaricava musica dal Web. E così Lily aveva aperto un blog proprio all'inizio di questa settimana dal significativo titolo "It's not al alright". "Artisti di successo come Nick Mason dei Pink Floyd ed Ed O'Brien dei Radiohead la pensano diversamente. Loro hanno le più grandi collezioni di Ferrari ma per gli artisti emergenti il file sharing è un disastro", era il significativo pensiero della star.

E la sua iniziativa aveva anche raccolto subito un buon successo tra diversi giovani colleghi, da Mika a James Blunt, ai Muse. Poi però è arrivata, quasi subito a dire il vero, una controcampagna su Internet. Messaggi anche pesanti di suoi fan e diversi blog che l'accusavano di essere un "pupazzo nelle mani del Governo" - governo inglese che, come altri, sta studiando il distacco dalla Rete per i pirati impenitenti -, e soprattutto di pensare al suo arricchimento personale più che a una vera campagna etica. E così il passo indietro deciso ieri: "Sono orgogliosa di essere stata coinvolta in questo dibattito, ma ora passo il testimone ad altri artisti". Insomma, la patata del futuro (digitale) della musica si è rivelata troppo bollente anche per la "ragazza terribile" del pop.

(corriere.it)

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Download, Lily Allen si tira indietro

"Gli insulti stavano diventando eccessivi, ho chiuso il blog". Così Lily Allen ha detto basta alla sua campagna personale contro il download illegale della musica. E lo fa ovviamente dal suo account di Twitter, perché la cantante inglese 24enne di fatto è nata proprio su Internet, facendosi conoscere al pubblico grazie alla sua pagina di MySpace. Ma il popolo della Rete l'ha tradita - non a caso - nella sua crociata contro i pirati della musica.

"Penso che la pirateria stia avendo un effetto pericoloso sulla musica inglese", aveva detto la Allen in reazione alle posizioni invece "libertarie" espresse dai suoi colleghi della Featured Artists Coalition - pezzi grossi della musica, dai Blur ai Pink Floyd ad Annie Lennox -, che fondamentalmente si ribellavano a ogni possibile legge punitiva di chi scaricava musica dal Web. E così Lily aveva aperto un blog proprio all'inizio di questa settimana dal significativo titolo "It's not al alright". "Artisti di successo come Nick Mason dei Pink Floyd ed Ed O'Brien dei Radiohead la pensano diversamente. Loro hanno le più grandi collezioni di Ferrari ma per gli artisti emergenti il file sharing è un disastro", era il significativo pensiero della star.

E la sua iniziativa aveva anche raccolto subito un buon successo tra diversi giovani colleghi, da Mika a James Blunt, ai Muse. Poi però è arrivata, quasi subito a dire il vero, una controcampagna su Internet. Messaggi anche pesanti di suoi fan e diversi blog che l'accusavano di essere un "pupazzo nelle mani del Governo" - governo inglese che, come altri, sta studiando il distacco dalla Rete per i pirati impenitenti -, e soprattutto di pensare al suo arricchimento personale più che a una vera campagna etica. E così il passo indietro deciso ieri: "Sono orgogliosa di essere stata coinvolta in questo dibattito, ma ora passo il testimone ad altri artisti". Insomma, la patata del futuro (digitale) della musica si è rivelata troppo bollente anche per la "ragazza terribile" del pop.

(corriere.it)

L'ho letto anche io stamane, ma è una notizia vecchia di giorni.

La vera notizia (il corriere è sul pezzo... complimenti!) è questa (dal link postato sopra):

After a three-hour meeting in London called by the Featured Artists Coalition (FAC), the artist community has reached an agreed position on tackling illegal file-sharing that would result in technical sanctions against persistent infringers.

(...)

However, the FAC position is not in line with the labels: both the BPI and indies trade body AIM are calling for the suspension of Internet access as the ultimate sanction.

(...)

the FAC has now reiterated its wish not to see music lovers' Internet access cut, instead calling for a three-strikes law that would result in restrictions to persistent offenders' bandwidth levels to prevent P2P activity.

(...)

Following the meeting, a statement was signed by dozens of artists including George Michael, Radiohead's Ed O'Brien, Keane's Tim Rice-Oxley, Billy Bragg, Sandie Shaw, Blur drummer David Rowntree, Guy Chambers, Patrick Wolf, Fran Healy of Travis and Annie Lennox.

"We the undersigned wish to express our support for Lily Allen in her campaign to alert music lovers to the threat that illegal downloading presents to our industry and to condemn the vitriol that has been directed at her in recent days," said the statement.

(...)

Ed O'Brien told BBC News the meeting was "quite emotional" and said Allen was "extremely brave" to turn up.

"She's taken a lot of flak for what she's said. What she's done has been brilliant because she started the process where artists have stood up and said, you know what, there is a consequence to illegal file-sharing," he said. "In the meeting, we didn't always agree but we came to an agreement that we thought was good for everyone."

In 2 parole, si sono visti e hanno trovato quest'accordo: dopo che le autorità ti beccano a scaricare illegalmente per tre volte, ti tagliano la banda lasciandoti lo stretto necessario per navigare e leggere le email... insomma non abbastanza per fare p2p in maniera decente. La proposta precedente era più dura: dopo tre volte ti avrebbero staccato internet e basta.

Ed dice che ha firmato insieme agli altri per supportare la campagna della Allen visti anche gli attacchi pesantissimi subiti da lei sul suo blog. Dice che è stata molto coraggiosa e che, anche se durante l'incontro non erano tutti d'accordo su ogni aspetto, hanno trovato alla fine una via di mezzo che accontenta un po' tutti.

Quindi il Corriere, as usual, sta in ritardo di una settimana.

AH! Ovviamente questa cosa è una proposta, starà poi al Governo decidere, anche perchè i provider sono sempre abbastanza contrari a certe misure.

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