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rightasrain

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Posts posted by rightasrain

  1. Album 17 maggio!!!!

    Lives Outgrown is the debut album by Beth Gibbons featuring 10 beautiful new songs recorded over a period of 10 years, the album was produced by James Ford & Beth Gibbons with additional production by Lee Harris (Talk Talk).

    Lives Outgrown is, by some measure, Beth’s most personal work to date, the result of a period of sustained reflection and change — “lots of goodbyes,” in Beth’s words. Farewells to family, to friends, even to her former self. These are songs from the mid-course of life, when looking ahead no longer yields what it used to, and looking back has a sudden, sharper focus.

    • 01 Tell Me Who You Are Today
    • 02 Floating On A Moment
    • 03 Burden Of Life
    • 04 Lost Changes
    • 05 Rewind
    • 06 Reaching Out
    • 07 Oceans
    • 08 For Sale
    • 09 Beyond The Sun
    • 10 Whispering Love
  2. Mail di questa sera dai Portishead

     

    Hello, it’s been a while.

    We’ve made some old-school Portishead t-shirts, hoodies and sweats very much based on our first designs.
    There are so many poor quality Bootlegs about and we’ve had loads of people trying to get official old ones we thought we’d make some for you.
     

    Take care
     
    Beth/Ade/Geoff

     

    Cioè uscirà roba nuova live vecchia dei Portishead???:bava:

    Speriamo non ci mettano 10 anni pure in questo caso..

  3. Boh..l'ho ascoltato e mi pare veramente trascurabile.

    Certo non è un album monocorda, spaziano anche, ma in maniera assolutamente scimmiottesca imho.

    Con i Coldplay ho da tempo la sensazione di grande forzatura in tutto ciò che fanno, come se la loro musica rappresenti ciò che "devono" fare e non loro stessi.

    Poco sinceri, insomma.

     

     

     

  4. 30 minutes ago, @li said:

    Anche a me..l'ho letta due secondi fa..

    C'ero l'11 luglio 2003 e c'ero ieri sera..sento mia ogni singola parola scritta in questo articolo.

    Ringrazio Thom, Roger e tutti gli altri come loro che mi fanno sentire vivo ogni volta che li incrocio..

  5. I tre che rimarranno (per me, ovviamente):

    1.James Blake - s/t

    2.Niccolò Fabi - Una somma di piccole cose

    3.Sufjan Stevens - Carrie & Lowell

    Menzione d'onore:

    4.Radiohead - A Moon Shaped Pool

    5.Damon Albarn - Everyday Robots

    6.Benjamin Clementine - At Least For Now

    7.Bon Iver - Bon Iver, Bon Iver

    Per arrivare a 10:

    8.PJ Harvey - Let England Shake

    9.Gil Scott Heron - I'm New Here

    10.Neneh Cherry & The Things - The Cherry Things

     

     

  6. 1 hour ago, modifiedbear said:

    Sono d'accordo e non d'accordo con quanto dite.
    Il primo LP, per quanto non si possa dir nulla sul fatto d'essere una vera e propria firma molto riconoscibile ed una perla unica, è fatto degli stessi identici ingredienti di cui sono fatti i lavori successivi, fino a quest'ultimo: è una precisa fotografia di un musicista cresciuto a piano e soul che si impregna dei generi contemporanei in voga.

    La prima fotografia era quella di un giovanissimo musicista alle prime armi con le proprie auto-produzioni, che scrive musica chiuso in una camera da letto, da solo con un sintetizzatore, un microfono e un computer. Un timido neofita del clubbing che scopre d'improvviso la dubstep, genere molto in voga all'epoca, e ne rimane tanto affascinato da ricalcarne i caratteri nei propri lavori. Il suo primo e omonimo LP è un disco parzialmente pensato per essere suonato nei club (penso ad esempio a Limit To Your Love, una vera e propria ballad dubstep).
    Non ci vedo nessuna "tristezza / incazzatura" particolare con il mondo – e non vedrei ragioni per le quali un bellissimo e talentuosissimo ragazzo di buona famiglia e figlio di un musicista semi-conosciuto, che dice di sé di avere una "happy life", dovrebbe essere incazzato a priori con la vita.

    La fotografia di oggi è quella di un musicista più maturo e consapevole di sé, che ha esteso le proprie vedute sulla produzione musicale avendo potuto giustamente ampliare il proprio parco giochi personale e crescere professionalmente; un ragazzo che grazie al proprio nome può cominciare a collaborare con altri grandi talenti odierni (situazione ben diversa da quando inviò la sopracitata LTYL a Feist, che all'inizio non ebbe neppure la cura di darci un ascolto), e che, di nuovo, si fa portavoce dei canoni musicali di spicco del momento, dipingendo il tutto con la solita ottima tavolozza di colori blakiani (un particolare utilizzo e programmazione di campioni e pattern ritmici davvero notevoli, il proprio piano ovattato e riverberato, le singolari armonizzazioni vocali e strumentali, una ricerca puntigliosa nel sound design).

    A mio avviso Assume Form coglie l'attimo né più né meno che James Blake LP. Sono entrambe diapositive di "cosa si ascolta oggi". E come nel 2011 ho sentito nel suo primo album quello che andavo a ballare nei club, oggi sento in Assume Form molto di ciò che ho in cuffia da un anno a questa parte. Con il plus che si può riconoscere in entrambi i lavori una certa firma – forse più evidente da cogliere allora, ma non per questo meno presente o diversa oggi.

    Che lo si sia già ascoltato 1 o 100 volte, le 24 ore trascorse sono le stesse per tutti: non sufficienti, questi sono dischi che devono sedimentare nel tempo e non negli ascolti. Ragion per la quale personalmente aspetterò un po' prima di provare a capirci qualcosa.
    Per il momento posso solo dire di godere come un riccio :copula: Che robetta è Tell Them? Quel clap sculettante e super nigga da 0:21, e Moses Sumney supremo a seguire. Gioia per le mie orecchie per e le mie danze mattutine del risveglio.

    Premesso che ovviamente le mie sono considerazioni assolutamente personali e non hanno nessuna pretesa di oggettività.

    Capisco cosa dici e sono d'accordo.

    Diciamo allora che nel 2011 ero sintonizzato con il primo lavoro e ne apprezzavo tantissimo la fragilità e l'imperfezione che percepivo.

    Oggi, nel 2019, ho l'impressione che Blake ed io non siamo più purtroppo (o per fortuna) nella stessa fase, o forse i miei 45 anni sono troppi per esserlo.

    Fortuna che Thom è più grande di me!! :P

    (è per sdrammatizzare)  

  7. 1 minute ago, On a Friday said:

    Interessante giudicare la musica dopo mezzo ascolto:fico:

    Non sto giudicando i gusti eh, per carità, uno può benissimo dire che un pezzo gli fa schifo al primo ascolto, ma da li a passare a giudizi del tipo "ha perso l'anima" ci vuole molta fantasia. E lo dice uno che ama alla follia tutti i precedenti lavori di Blake.

    Per quanto mi riguarda lo sto divorando, e l'accoppiata Tell Them-Into the Red ha già qualcosa di sensazionale. Ma con Blake mi ci vuole tempo, il livello dei dettagli è sempre complesso da esplorare

    Ma magari!

    Da ieri l'avrò ascoltato una decina di volte: in macchina, con le cuffie, con lo stereo ma non me ne piace veramente nemmeno una.

    Gli lascio il suo tempo, senz'altro, ma la vedo dura, molto dura.

    Poi ripeto suoni belli, musica cool, molto contemporanea ma mi sembra tutto già sentito manco fosse un'Ariana Grande qualunque (con tutto il rispetto per la signorina, eh!).

    Il "duetto" con Andrè 3000 è poi francamente inascoltabile, non arrivo a fine canzone neanche sotto tortura.

    Di una Retrograde non ce n'è nemmeno la pallida ombra, di una canzone dello stesso spessore intendo.

    Non mi sembra un album fatto per durare nel tempo ma per cogliere l'attimo, ecco.

     

  8. Phew...for a minute..pensavo di essere il solo al mondo a pensarla così!

    Considero l'album omonimo del 2011 uno tra i più belli di questo decennio, soprattutto per il mood minimale e i silenzi.

    In Assume Form avrà appunto trovato la sua strada, sarà innamorato cotto, avrà come sempre i suoni giusti e anche i featuring giusti ma ha perso l'anima. 

    La sua anima, ora ha quella di uno tra tanti.

    C'è poco da fare: i dischi belli si scrivono quando si è tristi e/o incazzati con il mondo.

  9. Non so se sono titolato per rispondere.. :D comunque:

    1  Daniel Blumberg _ The Bomb

    2  Thom Yorke _ Unmade

    3   Low _ Always Trying To Work It Out

    4   Neneh Cherry_Fallen Leaves

    5   James Blake_Don't Miss It

    6   Tamino_Persephone

    7   The Good, The Bad & The Queen_Ribbons

    8   Soap&Skin_Safe With Me

    9   Arctic Monkeys_4 Out Of 5

    10 Ayo/Jeuru_To All My Future Lovers

  10. 6 concerti dal 1997 al 2017 (Nonantola 97, Firenze 2000, Ferrara 2003, Milano 2008, Bologna 2012, Firenze 2017)

    141 canzoni totali, 74 canzoni diverse

    PABLO HONEY  
    Creep 1
    Lurgee 1
    THE BENDS  
    Planet Telex 2
    The Bends 1
    Fake Plastic Trees 3
    Bones 2
    Just 3
    My Iron Lung 3
    Bulletproof…I Wish I Was 1
    Street Spirit [Fade Out] 4
    talk show host 3
    OK COMPUTER  
    Airbag 4
    Paranoid Android 6
    Subterranean Homesick Alien 1
    Exit Music (for a film) 5
    Let Down 2
    Karma Police 3
    Fitter Happier 1
    Electioneering 1
    Climbing Up The Walls 2
    No Surprises 3
    Lucky 4
    The Tourist 4
    KID A  
    Everything In Its Right Place 5
    Kid A 2
    The National Anthem 3
    How To Disappear 2
    Optimistic 1
    In Limbo 1
    Idioteque 4
    Morning Bell 1
    AMNESIAC  
    Pyramid Song 3
    You And Whose Army? 2
    I Might Be Wrong 1
    Dollars & Cents 1
    Like Spinning Plates 1
    HAIL TO THE THIEF  
    2+2=5 3
    Sit Down Stand Up 1
    Sail To The Moon 1
    Backdrifts 1
    Go To Sleep 1
    Where I End And You Begin 1
    The Gloaming 3
    There There 4
    A Punch-Up At The Wedding 1
    Scatterbrain 1
    Myxomatosis 2
    A Wolf At The Door 1
    IN RAINBOWS  
    15 Step 3
    Bodysnatchers 2
    Nude 1
    Weird Fishes/Arpeggi 2
    All I Need 1
    Faust Arp 1
    Reckoner 2
    House Of Cards 2
    Jigsaw Falling Into Place 1
    Videotape 1
    Bangers + Mash 1
    Go Slowly 1
    THE KING OF LIMBS  
    Bloom 2
    Morning Mr. Magpie 1
    Little By Little 1
    Feral 1
    Lotus Flower 2
    Give Up The Ghost 1
    Separator 1
    The Daily Mail 1
    A MOON SHAPED POOL  
    Daydreaming 1
    Desert Island Disk 1
    Ful Stop 1
    Identikit 1
    The Numbers 1
    True Love Waits (intro) 1
  11. 10 minutes ago, PhilT said:

    Buongiorno a tutti, questo è il mio primo post, vorrei con grande modestia riportare la mia esperienza, perché forse in questo thread c'è bisogno di qualche parere positivo al di là di giustificatissime ma sterili lamentazioni.

    Ho 19 anni, quello di mercoledì è stato il mio primo concerto. Seguo e ascolto i Radiohead da circa tre anni, quindi non son certo un fan di lunga data come molti qui. Ciò che mi appassiona di questa band è la grande creatività che li caratterizza, e la capacità di cambiare molto da un album all'altro, ricercando sonorità raffinate e mai scontate, come invece accade alla maggioranza dell'enorme produzione rock e presunta "alternative" rock degli ultimi 10 anni.

    Ho passato l'estate 2016 a lavorare in un'officina meccanica per potermi permettere un concerto dei Radiohead. Non so se e quando avrò l'opportunità di rivederli ancora, e sono felice che abbiano suonato alcuni dei miei pezzi preferiti (su tutti 15 step e Pyramid song). Non posso biasimarli per aver scelto una scaletta "mainstream" considerata l'enormità della location e la varietà del pubblico (sia come conoscenze che come età): molte persone come me hanno avuto l'opportunità di sentire i loro pezzi più famosi dal vivo, e forse se avessero suonato solo brani secondari ci sarebbe rimasta la curiosità di ascoltare i "pezzi forti".

    L'emozione è stata fortissima, specialmente in Fake Plastic Trees ed Exit Music mi ha commosso notare una folla oceanica quasi completamente in silenzio, tesa ad ascoltare anche i silenzi e le sfumature di una musica che muove qualcosa dentro. Ho amato alla follia i suoni e la voce, i sofisticati effetti visivi, la modestia quasi schiva di questi grandi artisti che dimostrano enorme bravura priva di divismo immotivato. Mi è parso di sentire un legame d'amore per la musica tra la band e il pubblico, e anche un rispetto reciproco (hanno parlato, per quanto possibile, in italiano).

    Non tutti conoscono a memoria ogni nota dei loro 9 album, non tutti hanno partecipato a sei concerti prima di questo, non tutti hanno avuto la possibilità di richiedere dei brani in location da 1000 posti a sedere. Nonostante ciò, è possibile amare la loro musica e provare delle emozioni ad un concerto che è stato comunque straordinario, in cui gli applausi sono stati più delle grida, e ci siamo emozionati, anche se in piedi e un po' scomodi.

    Apprezzo chi sa analizzare criticamente, ma forse perdere l'emozione ai concerti significa perdere il senso dell'esperienza. Ci si può stancare di una band, si può decidere di non andare più ai loro concerti, nessuno morirà per questo, ma ci saranno ancora persone come me, un po' naif, che ameranno ogni secondo del concerto, senza frigidezza intellettuale, perché l'amore per la buona musica non può essere confinato e condizionato. Sono grato di aver avuto questa opportunità, se potessi lo rifarei subito.

    Da parte di uno che ha 44 anni, li ha visti dal vivo per la sesta (e ultima?) volta e ha consumato ogni microsolco di ogni singolo loro cd...GRAZIE per le tue parole!!!!

    Hai descritto in maniera perfetta cosa deve rappresentare la musica.

    A volte secondo me ce lo scordiamo.

  12. 13 minutes ago, matteclarence said:

    C'ero nel 2008 e confermo che il momento "The Tourist" è ancora oggi trai principali motivi di orgoglio e soddisfazione per i 2 live dei rh che ho visto fino ad oggi (c'ero anche a Firenze nel 2012)

    Su cinque live dei radiohead ho beccato the Tourist 4 volte..ho pensato ad una persecuzione!!

    Nonantola 97 - Firenze 2000 - Ferrara 2003 - Milano 2008

    A Bologna mi ha abbandonato.

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