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lift

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  1. lift

    12AX7

    cazzo, il discorso sulla ripetibilità del suono è davvero molto condivisibile. sì, ovviamente facevo un discorso tra NOS e valvole moderne. tra le moderne, più o meno, stiamo lì. a parte queste Tungsol di cui ho letto un gran bene e tu confermi. io, come avrai capito dal p.s, cerco un suono "ampeggoso", più che moderno. bello medioso, cremoso, leggermente colorato. sicuramente non moderno. già di suo, poi, il Walkabout ha un suono molto "vintaggioso", valvolare, per quello me lo sono preso (oltre all'averlo trovato ad un prezzo ridicolo. ci andrò a guadagnare almeno 400 euro se mai lo rivenderò). e per questo ho scartato le valvole moderne che, a quanto ho capito, sono piuttosto secche e scavate (Tungsol e TAD a parte). ho preso proprio due Tungsram ad un prezzo davvero basso! l'offerta era ottima e di queste volavole - e tu me lo confermi - avevo letto davvero ottime cose. mi devono ancora arrivare, vediamo come si comportano. alla fine della fiera, nel caso in cui dovessi rivenderle, ci andrei a guadagnare. domanda da assoluto profano in materia: nel V1, per ora, ho sostituito la MESA Chinese1 (con un triodo non funzionante) con la RCA 12AX7A grey short plate. alla vista, la RCA è più piccola e meno cicciona. sempre alla vista, quando dai volume, la Mesa si accendeva, nel vero senso della parola, la RCA è molto più spenta. a livello di gain (ovviamente a master molto alto, non suonando), quando mettevo ad ore 15 con la Mesa, aumentava moltissimo il rumore di fondo e l'ampli sembrava pronto ad esplodere. con la RCA, sempre ad ore 15, l'ampli resta molto silenzioso. da cosa dipende tutto questo? la Mesa da più gain? dipende dall'ottima bassa microfonicità della RCA? la Mesa era sputtanata? con la RCA ho perso gain? la Mesa distorce prima? a livello di suono, è molto difficile capire. per ora ho fatto prove solo nella mia camera. e se vado troppo su di master, è il delirio.
  2. lift

    12AX7

    ci ero passato su quel sito in questi giorni, ora gli ridò uno sguardo. dici addirittura di prendere un tester? mh, a che pro? in fondo prendo solo roba testata. e, in linea di massima, dovrebbe essere un acquisto unico. nel senso, le valvole del pre hanno vita lunga no? ho una mesa walkabout con 2 valvole nel pre. mi sono buttato nello sperimentare qualche valvola perchè: - la testata l'ho presa usata e, quando gli ho fatto fare un controllo, le due valvole di serie erano un po' spompate (una in modo particolare: un triodo non funzionante). - la testata, a quanto ho letto ma - sopattutto - a quanto sento, è la più valvolare delle ibride (pre valvolare - mosfet). cambiare le valvole incide davvero molto nel suono e, così, vorrei andare sul meglio possibile. ed eccoci a noi. so che il meglio possibile è Telefunken. ma, cristo, 80/100 euro per una valvola mi sembra davvero troppo. poco meno per le Mullard e ok. ora quando mi arrivano tutte farò qualche test combinandole. tu che hai nella tua riserva? p.s. che poi, è solo un modo di passare il tempo. perchè lo scout - che per carità, ha davvero un suono meraviglioso e potrebbe essere qualcosa di "definitivo" - è di passaggio. la mia testa già sa dove andrò a finire: http://www.musik-service.de/images/prx/000015276/i00.jpg
  3. buona recensione, bravo Ernesto. come sempre, direi.
  4. che sto iniziando a giochicchiarci e a leggere molto in giro, ma boh. parliamo ovviamente di pre. 2 valvole. ho tra le mani 1 Mesa Chinese1, 1 RCA grey short plate NOS e 2 Tungsram long NOS. a dire il vero, queste ultime le devo ancora avere tra le mani. ho letto un gran bene delle ungheresi. bè, direi, che ne sai in proposito? iniziamo così.... se vuoi, ovviamente, rispondimi in privato così evitiamo di rompere le balle agli altri.
  5. bel topic Korg. solo una cosa, su quest'ultimo periodo: ma, in fondo, non è stato sempre così? cioè, i Radiohead sono stati sempre questo: 2 geni + 3 ottimi compari. chi per precisione musicale (Phil), chi per sensibilità (Colin), chi per gusto, effetti e capacità politiche intragruppo (Ed). voglio dire, fin dagli On a Friday, Thom invitava Colin a casa e gli faceva sentire le cassettine che si era registrato col multitraccia. e su quel materiale si lavorava.... p.s. come stai messo a valvoline 12AX7?
  6. metti su Ok Computer, The Bends o In Rainbows. per loro è sperimentare ed innovare. visto che non lo hanno mai fatto.
  7. e dov'è il problema? hanno sperimentato su percussioni e batteria. potevano mettere la solita batteria di Phil, invece hanno rischiato facendo qualcosa di nuovo. può piacere o non piacere. ma viva la faccia che ancora ci provano.
  8. decisamente. il problema è proprio questo però. io metto ancora su IR. e quando lo faccio, mi piace. mi piace terribilmente. HTTT credo di non ascoltarlo da anni ormai. stratosferico non so, ma un album più di livello sicuramente. p.s. no, una qualsiasi Myxomatosis live degli ultimi 5 anni batte 10 a 0 la Myxo del disco.
  9. non ti sto parlando di canzoni. nel giudicare un album non ragiono per canzoni. un album, per me, non è un'insieme di singoli, di canzoni buttate lì. ed un album è più o meno bello di un altro perchè ci sono più "pezzoni". ed i Radiohead sono sempre stati straordinari, e fuori dal comune, proprio per questo. Kid A è Kid A non perchè ci stanno pezzi come How To Disappear o The National Anthem. se scendiamo sul particolare dei pezzi, te l'ho detto, alcune sono ottime. ho messo i primi nomi che mi sono venuti in mente. ma ripeto, e qui arriviamo al secondo punto del mio discorso di prima, sono prodotte male. e non sviluppate per tutto il loro potenziale. in un qualsiasi live, dal 2006 in poi, sono migliori di quelle che stanno su HTTT. ah, e no, Sail to the Moon proprio no. la odio. e anche I Will abbastanza inutile. molto più bella la versione del leak. come Punch Up, sublime nel webcast, distrutta su HTTT.
  10. che dio abbia in gloria questo momento.
  11. no, non me ne può fregare di meno. dici un'inesattezza. la correggo. fine.
  12. assolutamente. album che ha ottimi pezzi come 2+2=5, Gloaming, Myxomatosis, Wolf, ma disorganico, prodotto non granchè, frettoloso, troppo lungo, senza un concetto di fondo, musicalmente - per i loro standard - poco innovativo. ma è quello che tentarono di fare. l'innovazione ai tempi, per loro, fu proprio quella di provare a fare un album cotto e mangiato di pezzi slegati senza stare a girarci troppo sopra. album, ricordo, registrato in due settimane. esperimento fallito, come poi hanno ammesso anche loro stessi. basti pensare, ad esempio, che le versioni posteriori dei pezzi che ho citato, suonati live, sono di molto superiori a quelle su album. se devo ascoltare Myxomatosis, ascolto quella al Basement, non quella su HTTT. brutti anche i video, la scelta dei singoli (Go to sleep è davvero un pezzo insulso e commerciale, quello sì), e tutta la promozione "tradizionale" che sono stati costretti a fare. stancamente ripetitiva. anche qui, poi confermata dalle parole del gruppo. HTTT mi da l'impressione, confermata poi dai fatti e dalla stessa band, che sia stato un lavoro buttato lì per togliersi gli ultimi obblighi con la EMI.
  13. remi in barca, comprendo. abbho. tra l'altro, è evidente, come sia volutamente grottesco e auto-ironico.
  14. non c'entra assolutamente nulla con Eraser. ascoltali, uno dopo l'altro. e se, musicalmente, dici che è un Eraser 2, stai dicendo un'eresia. musicalmente parlando.
  15. non incenso un cazzo. IR resta, per me, un grandissimo album. di molto superiore a HTTT. non ho incensato HTTT che ho definito - pur avendo qualche ottimo pezzo - sbagliato e fatto male e che continuo a ritenere il momento più basso da PH. se vuoi ne parliamo. non ho incensato Eraser, un piccolo gioiello. ma piccolo rimane. su TKOL non ho ancora espresso nessun giudizio. a parte sulla sola Lotus Flower. di cosa cazzo stai parlando? lascia perde, per carità deddio.
  16. è il finale perfetto per questo album.
  17. per me non stona. nel fluire dell'album è la perfetta inversione. il fulcro. è ovviamente così, basta pensare a tutti gli elementi che abbiamo in mano: partendo dalle parole di Yorke negli anni scorsi per finire alla mole di roba che ancora hanno.
  18. magari i 3/4 pezzi in più non c'entravano una beneamata cippa di cazzo. o no?
  19. che argomentazioni...che recensione! quale alto livello! uno viene qua, per staccare, leggere qualcosa di interessante, e si ritrova a leggere sta merda. e non sto discutendo il giudizio, parlo di argomentazioni, di profondità di analisi, di critica. cristo santo a che livello infimo è precipitato sto posto....
  20. Will Hermes - Rolling Stone I Radiohead hanno pubblicato sul web il loro ottavo album The King of Limbs un giorno prima del previsto. Con otto tracce, per un totale di 37 minuti, The King of Limbs è sorprendentemente breve ma anche arricchito dalla tipica struttura elettronica. Bloom - Un giardino fiorito: una frase di pianoforte, qualche rumore elettronico, un rullante. Poi, in un minuto, Thom Yorke con una voce che sembra venire dall'al di là: “Open your mouths wiiiiiide", e le vocali si allungano all'infinito. Come un'orchestra da camera dentro una tempesta di sabbia. Morning Mr. Magpie – fracassante, iperattiva, funk con accompagnamento di chitarra melodica. "You stole it all / Give it back", intona lentamente Yorke. Che groove. Con o senza intermediazioni elettroniche, Phil Selway è uno dei più grandi batteristi rock. Little By Little - Un impulso di basso continuo e una profumata melodia araba in loop. Quando Yorke intona "I'm such a tease, and you're such a flirt" suona curiosamente solitario - come se stesse cantando nel suo iPhone con l'applicazione reverse. Feral – Qui i Radiohead giocano con alcune idee prese dal mondo del dubstep, sottogenere della dance inglese. Astratta, stramba, palpitante. Lotus Flower - Canzone che Yorke ha già suonato durante l'anno scorso in una serie di concerti personali, in un falsetto ossessionante. Suonava benissimo attraverso il suo solo corpo elettrico e suona altrettanto bene qui insieme al ritmo di Phil Selway, un muro di sintetizzatori e diversi effetti vocali. Codex - Ua sobria e splendida ballata per pianoforte accompagnata da una serie di battiti ovattati e arrangiamenti per archi eseguiti da The London Telefilmonic Orchestra. “Jump off the end/into a clear lake/noone around,” canticchia Yorke. Una canzone sul tentativo di restare lavati e puliti in un mondo sommerso dall'acqua sporca. Give Up The Ghost - Una chitarra acustica strimpellata, Yorke che canta dolcemente "don't hurt me" con una voce che si rifrange attraverso il prisma dell'elettronica. “I think I have had enough”, dichiara ad un certo punto. Non noi. Separator – In chiusura di un disco breve che presenta alcune delle melodie cantate più belle e originali di Thom Yorke, si racconta di una donna che "si svela” (“blows her cover”) sopra il tappeto ritmico funky di Phil Selway, mentre un coro spettrale balbetta incoerentemente attraverso il canale audio destro. Anche le chitarre sembrano fantasmi che suonano - forse in attesa di rinascere sul prossimo album dei Radiohead?
  21. mah, questa intervista vuol dire poco o nulla. può essere strategica, può essere che realmente non hanno ancora deciso nulla, può essere tutto e niente conoscendoli. io, ascoltando questo materiale, il primo pensiero che ho fatto è di un tour autunno-inverno al chiuso.
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