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paranoidguitar

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Posts posted by paranoidguitar

  1. On 24/6/2017 at 11:51 PM, Lacatus said:

    Il remaster è molto bello. Sto ascoltando ora con le AKG e colgo nuove sfumature. 

    :clapclap:

     

    L'ho ascoltato anch'io con cuffie monitor da studio e devo ammettere che i suoni mi sembrano più vivi, più distinti l'uno dall'altro.   Paranoid Android ha dei cori spettacolari nella parte lenta (la backing vocal bassa non l'avevo mai sentita così bene). Let Down è sconvolgente per la grandinata di suoni del finale. Su Exit Music è molto nitida la voce iniziale di Thom. Electioneering mi è parsa molto più aggressiva. Non so se sia autosuggestione ma le differenze per me non sono chincaglierie di scarso valore...

     

     

  2. On 27/6/2017 at 3:45 AM, Greenplastic said:

    Il doppio cd non ha lo straccio di un libretto. Neanche quello originale! Solo la custodia in cartoncino...

    Sono tentato di scrivere una email a waste dicendo che mi è arrivata una copia difettosa... tanto per vedere cosa dicono!

     

    Vero, anch'io sono rimasto male per questo!

  3. Concerto di altissimo livello con una scaletta che ha toccato tutti gli album della loro carriera. Purtroppo,essendo arrivato alle 20:50 nell'area concerto,l'unica cosa che ho potuto fare è stata mettermi in prossimità di una delle maxi casse e ascoltare. Non li ho praticamente visti ma quello che ho sentito mi rimarrà impresso nelle orecchie e nel cuore molto a lungo. 

    La parte migliore del concerto a mio giudizio è stata la sequenza Pyramid Song - Paranoid Android, con una Bloom letteralmente spaventosa.

    Per quanto concerne i token...stendiamo un velo pietoso.

     

     

  4. 17 minutes ago, Lacatus said:

    Anche nel tour 2012 erano in forma a questi livelli. Ogni volta che i Radiohead vanno in tour si dice "questa volta sono in forma!" E' un po' come Studio Aperto che ogni estate dice "sarà l'estate più calda degli ultimi 150 anni" :baguette:

     

    Vero, diventa quasi un luogo comune...eppure ad ogni tour diventano sempre più bravi:wub:

    Sto guardando il video:  effettivamente qualche sbavatura la si sente (intro 15 step, salto di laringe di Thom nel finale di Lucky etc.) , ma davanti all'immensa maestria non si può far altro che ascoltare ammirati ed emozionati

  5. Personalmente ho gradito che Lift sia rimasta fedele all'originale! Si tratta di un altro documento di quell'epoca in cui la qualità della loro musica stava crescendo a dismisura prima di raggiungere l'apice:)

  6. 22 hours ago, Lacatus said:

    A me non piacciono proprio quelle "pennellate"  Sembra il moog Flavio Premoli della PFM o peggio ancora del Guardiano Del Faro :lol:

     

    Bellissima!

  7. Leggendovi capisco che la maggior parte del forum avrebbe preferito un'operazione filologicamente corretta: o la Big Boots degli anni '90 o un rifacimento completo, come è capitato per Big Ideas/Nude o True Love Waits in tempi recenti.

    Io non sarei così severo...anch'io avverto un po' di sedimentazione storica, ma alla fine tutto si riduce ad una domanda, ovvero se il pezzo giri o meno.

    A me personalmente il brano ha comunicato molto: l'ossatura e praticamente quasi tutti gli organi risalgono agli anni '90 e mi rimanda indietro agli anni '90 con un pizzico di nostalgia. Ci sono tanti elementi positivi che mi spingono a riascoltarla, e questo mi conquista...

     

     

     

  8. 2 hours ago, echoes said:

    Ma veramente nel 2017 c'è ancora qualcuno che si interessa della chiesa? Le religioni dovrebbero essere abolite per legge, hanno più credito quei subnormali che credono alle scie chimiche.

     

    Personalmente da credente seguo con molta attenzione l'evoluzione del Magistero della Chiesa e studio con assiduità la sua Storia ormai da più di un lustro. Immagino che tu non sarai d'accordo con le osservazioni che ti illustro qua sotto, ma almeno mi auguro che possano fornirti qualche spunto di riflessione.  

    Innanzitutto la Chiesa nasce da un evento collocato nella storia dell'umanità ed in particolare da una persona di cui la maggior parte degli studiosi non nega l'esistenza. L'esistenza di Gesù è tra l'altro attestata da storici antichi quali Tacito (che tra l'altro parla malissimo dei Cristiani), Svetonio e Giuseppe Flavio.  

    Inoltre, come insegnò a suo tempo San Tommaso D'Aquino sia nella Summa contra Gentiles che nella Somma Teologica e come più volte ha rimarcato Benedetto XVI (cifra stilistica del suo pontificato)  non vi è conflitto tra fede e ragione. Pur non essendo possibile dimostrare il dogma di fede in quanto esso ci proviene direttamente dalla rivelazione, esso non va contro la ragione naturale nè la sminuisce. L'atto di fede può quindi essere benissimo un atto dell'intelletto. 

    Per quanto concerne la storia della Chiesa, mi limito a riscontrare che i problemi sorgono sempre quando il piano teologico viene confuso con il piano politico (il mix terrificante di trono spada e altare a cui spesso si è assistito nella storia)  oppure con il piano scientifico. Ma si tratta di "patologie della fede" che senza dubbio bisogna condannare fermamente. 

    Concludo con una frase paradossale di quel genio di Fedor Dostoevskij "Non c’è nulla di più bello, di più profondo, di più ragionevole, di più coraggioso e di più perfetto di Cristo,e non solo non c’è, ma non può esserci. A tal punto che si mi si dimostrasse che Cristo è fuori dalla verità ed effettivamente risultasse che la verità è fuori da Cristo, io preferirei restare con Cristo anziché con la verità". 

    P.s.: è necessario che l'atto di fede sia libero, nessuno deve costringere o essere costretto a credere! 

     

     

          

     

  9. 5 hours ago, Videotapina said:

    La filosofia moderna e classica si sono sempre concentrati su questo, su come raggiungere la felicità, e non su quanto sia uomo o donna una persona che sceglie di non voler avere figli. La felicità per qualcuno potrebbe essere quella di diventare genitore, per qualcun altro potrebbe essere quella di dormire 20 ore al giorno... Nessuno può giudicare le scelte altrui e dare una sentenza forte come quella data da Lacatus, riguardo alla scelta di non volere avere figli.
    Tra l'altro, essere genitore non è semplice e non tutti sono naturalmente portati ad esserlo. Non tutti siamo bravi genitori. 

     

    Il mondo antico non si è concentrato sulla fertilità perché l'ha sempre data per scontata e come precondizione  (basti pensare che il culto della fertilità della donna e della terra era presente ovunque, dall'Egitto alla Grecia al mondo Maya). Dato per scontato quello, si partiva a discorrere su ciò che potesse rendere felici.   

    Il concetto di felicità non può essere legato unilaterarmente al bene soggettivo, ma deve contemplare anche quello oggettivo: ogni nostra azione ha effetto sia su noi stessi sia sulla comunità di cui facciamo parte. Se tutti decidessimo di dormire 20 ore al giorno e basta, che cosa otterremmo? Quali impatti sulla demografia, quali sull'economia? Sicuramente un impatto diverso rispetto a quello che avremmo pensando alle generazioni future in modo costruttivo e non ossessivo. 

    Altrimenti si potrebbe liquidare tutto con l'espressione "Ognuno fa quello che gli pare", che dal mio punto di vista rappresenta una regressione della dialettica.  

    Mi piace menzionare spesso questi dati: 

    Il tasso di fecondità dell'Italia 2005-2010 è stato di 1,38 figli per donna. Facendo dei conti

    • da 100 donne nascono in media 69 donne e 69 uomini
    • nella generazione successiva da 69 donne nascono in media circa 50 donne e 50 uomini.

    In due generazioni si dimezzano le nascite, la popolazione invecchia, la domanda stagna e le spese previdenziali esplodono. Il contributo dell'immigrazione e la riduzione degli sprechi di spesa pubblica può contribuire a rallentare il processo, ma il trend è segnato.

    Questo non significa che bisogna stigmatizzare una persona che non voglia avere figli per questa sola evidenza statistica, anzi bisogna discernere le motivazioni di questa scelta che possono essere dettate da sfiducia nei confronti propri della società, da mancanza di speranza, da mancanza di mezzi economici. Poi per carità, se non si vuole non si vuole, nessuno deve puntare la pistola alla tempia ad una donna o ad un uomo per questo.  D'altro canto occorre però che noi donne e uomini siamo pronti ad accettare le conseguenze sociali del nostro libero arbitrio.  

    Personalmente poi ritengo che nessuno possa sapere ex ante se sia portato a fare il genitore perché il mestiere di genitore lo si apprende giorno per giorno solo quando si è genitori!  Ma qui apriremmo un altro capitolo....

     

     

     

     

     

  10. 11 hours ago, Videotapina said:

      Mi sanguinano gli occhi. 
    Giustificare degli insulti sessisti perchè è sempre stato così? 
    Lo scopo di una donna nella sua vita è quello di diventare madre? 

    Quanta pochezza e superficialità. 
    Non tutte le donne vogliono diventare madri, come non tutti gli uomini vogliono diventare padri. È finita l'epoca in cui l'uomo deve lavorare e portare a casa i soldi e la donna deve fare la badante al marito e ai figli. Io sono donna e il mio sogno non è assolutamente quello di diventare madre. Non voglio figli e voglio godermi la vita lavorando e viaggiando, e come me, ne esistono altre di donne con altri scopi nella vita.  
    Fortunatamente, la donna ha ottenuto quel poco di indipendenza che la rende un essere umano a tutti gli effetti, capace e libero di scegliere cosa fare della propria vita. Proprio questa indipendenza è la causa del femminicidio: l'uomo che un tempo era il leader, adesso si trova a dover tenere testa alle donne che decidono da sole cosa fare, decidono di non essere più sottomesse. 
    Il femminicidio è violenza psicologica, fisica, nei confronti delle donne in quanto donne. Non si può ridurre il tutto a " la violenza sulle donne c'è sempre stata, ma esiste pure quella sugli uomini". 
    No, la cosa è diversa. Esistono uomini vittime di violenza perché hanno il pene? Esistono uomini che vengono ammazzati o violentati psicologicamente perchè hanno deciso di fare i padri o i casalinghi invece che portare la pagnotta a casa? No. 
    Esistono donne, invece, che decidono di realizzarsi socialmente come meglio credono, che ne hanno la piena libertà, ma che vengono ostacolate da uomini (a volte anche da donne retrograde e bigotte), che vogliono per forza tenere tutto sotto controllo, compresi i sentimenti delle donne. 

    Insultare un politico per il lavoro che "non" fa, è legittimo. Dargli dello stronzo, del ladro, del cretino è legittimo. sono offese a lui come politico e non come persona di sesso maschile o femminile. Dare della succhiacazzi, cagna, troia, ad una Boldrini piuttosto che ad una Boschi, è ben diverso dall'insultare la persona che ricopre una carica politica. È insultare una persona, perché donna. 
    L'avvento dei social network ha sicuramente contribuito a questi fenomeni, ma ci sono sempre stati. E il fatto che ci siano sempre sttai, non fa di ciò la normalità. 

    Ciao Pina, la mia vuole essere una risposta a tutta la discussione che è emersa, non solo a questo tuo post. 

    Certo, credo che la violenza sia sempre sbagliata e da condannare, sia quella dei maschi che quella delle femmine, nei fatti e nelle espressioni utilizzate: cercare di misurare quale sia di più e quale sia di meno finisce per alimentare un conflitto tra i sessi, che sembra ormai prendere piede ovunque. Dobbiamo evitarlo in tutti i modi e con tutte le nostre forze.

    Il percorso compiuto per riconoscere alla donna un ruolo sempre maggiore nella società, anche al di fuori del contesto familiare e materno, è stato sicuramente degno di nota e non è ancora pienamente concluso (fino al 1981 era in vigore la legge sul Delitto d'Onore ricordiamocelo sempre).

    Se è vero che l'età dell'oro non è mai esistita, dobbiamo stare attenti a non fare l'errore opposto e buttare via tutto quello che c'era prima, insomma buttare via il bambino con l'acqua sporca e sentenziare che tutte le donne vissute fino a qualche anno fa si siano comportate in maniera miope e masochista. 

    Cambiando argomento, la domanda su quale sia lo scopo della nostra vita è ineludibile e ci coinvolge tutti indiscriminatamente, per cui non possiamo dare risposte parziali o chiamarci fuori.

    Personalmente ritengo che lo scopo della nostra vita consista non nella fierezza dell'autodeterminazione o nel desiderio del possesso esclusivamente per sé, bensì nel donare il meglio di noi stessi, donare il nostro amore, anche quando questo richiede molta pazienza e molto sacrificio.   

    E' innegabile, e mi riallaccio a quanto scritto da Lacatus, che la trasmissione della vita da parte dei nostri genitori sia la condizione stessa senza la quale noi non potremmo essere, volere e agire.  

    La dimensione materna e paterna non è pertanto una dimensione aggiunta a quella di donna e uomo, non è una sovrastruttura morale, ma è dentro di noi, è ontologica.Se la si vede e la si percepisce solamente come una norma sociale da adempiere, allora non si sarà mai in grado di riconoscere la portata di quel gesto, di quel dono ricevuto, né di poterlo diffondere alle future generazioni secondo le nostre reali possibilità. E questo è un problema non da poco per la società occidentale attuale. 

    Tante circostanze nella vita possono condurre a non avere figli: non si stanno giudicando le persone e la parabola delle loro esistenze. Tuttavia una chiusura a priori a questa possibilità di amare e di donare, mi pare una conclusione alquanto affrettata.

     

     

     

     

       

     

     

  11. On 25/8/2016 at 6:24 PM, Lacatus said:

    Ma se c'è Glassy Eyes, di Daydreaming faccio volentieri a meno per tutto l'autunno e oltre ;)

    Ma in questo disco cosa abbiamo sentito? 11 brani che vanno in 11 direzioni diverse, ciascuna a soddisfare uno fra 11 cliché radioheadiani. 
    Chi sono allora i Radiohead del 2016? Io non l'ho ancora capito.
    In questo disco ci sono i Radiohead di Hail To The Thief, i Radiohead di In Rainbows, e un pizzico di Radiohead di The King Of Limbs... Hanno fatto un disco guardandosi indietro, un disco già vecchio, deja vu. E' questo che non mi piace. Dopo The King Of Limbs non mi puoi tornare esordendo con "stay in the shadows", a meno che non hai deciso di calare l'uomo Thomas Edward Yorke nel personaggio Thom Yorke. Per questo dico che non è un disco del tutto sincero, perché credo che se l'artista Thom dovesse esprimere l'uomo Thom, canterebbe Desert Island Disk, non Burn The Witch (che infatti dal vivo canta malissimo).

    No ma ti capisco Laca...sicuramente la nostalgia si fa sentire parecchio in questo disco. Tuttavia ho trovato ricchi di spunti l'arrangiamento di archi di Tinker e la ritmica di Present Tense, Decks Dark, Glass Eyes. Non vedo pertanto tutto o bianco o nero, o innovativo o stantìo, ma un caleidoscopio con molte sfumature. 

    Burn the witch dal vivo la canta in modo molto approssimativo in effetti...

  12. 1 hour ago, Lacatus said:

    E' un disco nato vecchio, sì, ma non perché non han fatto quello che mi aspettavo io, sia chiaro. Avrebbero potuto fare "Sirocco", avrebbero potuto fare quello che volevano, l'importante è che raccontassero i Radiohead del 2016. Invece si sono guardati indietro, cosa che non avevano mai fatto prima d'ora, e hanno voluto raccontare cosa sono stati i Radiohead in questi 20 anni.

     

    Laca mi sembri troppo severo con Daydreaming definendola "lagna impostata". E' un pezzo molto profondo che ti avvolge e ti conduce in un'altra dimensione. Personalmente adoro quella progressione al pianoforte

    Cosa siano o cosa non siano i radiohead nel 2016 è una discussione che non ci porta lontano perché non avremo mai la controprova che siano qualcosa di diverso rispetto a quello che abbiamo sentito in questo disco:)

    Anche a distanza di mesi rimango molto sorpreso in positivo su AMSP e ribadisco quello che è l'unico punto debole a mio modo di vedere: l'aver giocato su un terreno in cui erano già sicuri di vincere anzitempo, cosa che non hanno fatto con The King of Limbs dove osano con la poliritmia. Se la metti in questi termini un po' più soft posso essere d'accordo con te.

    Infine, come Valderrama, confido anch'io in un tuo mutamento di pelle al primo cader di foglie autunnali. Vedrai come AMSP si adatterà bene ai prossimi mesi!

  13. On 10/6/2016 at 2:42 PM, Valderrama said:

    Ovviamente quoto tutto quello che ha scritto @echoes:laugh:

    Ripeto, per me parlare di nazismo è esagerato. Io penso semplicemente che ci siano dei punti fermi (che per me sono OKC, Kid A e Amnesiac), punti fermi che nonostante la soggettività di ognuno dovrebbero esser visti per quello che sono, cioé capolavori. Ognuno puó pensarla come vuole, ci mancherebbe, peró Ok Computer piú in basso del quarto posto non ce lo vedo, è un'esagerazione che puó esser espressa soggettivamente per motivazioni del tutto personali, ma che purtroppo è dettata anche dal relativismo spinto imperante nei nostri tempi. Poi se si tratta soltanto di considerazioni temporanee allora posso esser d'accordo che in un certo periodo della vita di ognuno di noi un cd possa esser odiato a tal punto (per una qualsivoglia ragione) da classificarlo cosí in basso, peró se si tratta di considerazioni meno parziali io sotto al quarto posto non ce lo vedo mai ma proprio mai :faniente:

    Penso che Valderrama abbia ragione...è chiaro che non si vuole imporre a nessuno dei dogmi e grazie al cielo ognuno è liberlo di pensarla come vuole, argomentando se possibile. Dal canto mio direi che i 3 si stagliano sopra gli altri per i seguenti motivi:

    • epoca in cui sono usciti (il grunge era morto, il britpop agonizzante, lo shoegaze fuori moda). E' stato qualcosa di veramente incredibile, un big bang paragonabile a poco altro nella storia del rock (forse la trilogia berlinese di Bowie o i vertici del primo prog)
    • L'intensità emotiva dei brani
    • La capacità sincretica dei brani (ci trovi dentro da Mingus agli Autechre)
    • La capacità di rielaborazione personale della band, altrimenti sarebbe un bignami qualunque

    Aggiungo a questi elementi il fatto che nei dischi successivi, tutti bellissimi, si avverte sempre una percentuale molto piccola di "mestiere"... TKOL sfugge a questo ed è molto spinto, ma non è probabilmente riuscito al 100%.

     

     

  14. On 15/6/2016 at 6:07 PM, Lacatus said:

    E poi chiudere la carriera con quello sbadiglio di 5 minuti chiamato True Love Waits? Non esiste, ragazzi :P

    L'ultimo brano dell'ultimo disco dei radiohead deve essere come La Voce del Viso di Battisti!

  15. L'arrangiamento di archi della coda di Tinker tailor etc., con quel diluvio universale di scale ascendenti e discendenti, semicrome e biscrome, è qualcosa che non si era mai sentito nella loro discografia prima di AMSP.  Qualche altro passaggio (tipo in Burn the Witch) mi fa invece ricordare di Faust Arp. Direi che per quanto riguarda gli arrangiamenti di Jonny convivono soluzioni vecchie e soluzioni nuove...

  16. 21 hours ago, Lacatus said:

    Non solo, per me Tomorrow's è pure più bello di A Moon Shaped Pool.



    A me annoia TMB: a parte qualche guizzo, mi tocca ammettere che dello Yorke extra-radiohead amo solo The Eraser.

  17. Sono contento che i radiohead che siano in ottima forma, riescono sempre a stupirci. Fuori il basement ora!!!

    Quanto alla lite di utenti, secondo me uno ha sbagliato a usare quei toni e quelle parole in privato, l'altro a postare quel messaggio privato sul forum. Siamo umani, possiamo sbagliare tutti e può capitare di essere nervosi e con i didimi girati. L'importante è chiedere scusa con umiltà come e cercare di fare pace per quanto possibile, senza gettare altra benzina sul fuoco. Può capitare dai, non facciamone una questione più grande di quella che è. Valderrama dai rimani! 

  18. 22 minutes ago, Wanderer said:

    Se avessero fatto na cosa così

     

    Glass Eyes

    Decks Dark

    Desert Island Disc

    The Present Tense

    The Numbers

    Daydreaming

    Tinker

    True Love Waits

     

    Che roba sarebbe venuta fuori:o

    Il loro disco acustico con una facciata per la chitarra e una per il piano

     

    Ci sta! A questo però avrebbero dovuto associare un altro album con pezzi arrabbiati!

    Ho provato comunque a calcolare una media approssimativa dei bpm di in rainbows e quelli di A moon-shaped pool:

    in rainbows è attorno a 120 bpm, AMSP attorno ai 95... sono imparagonabili! AMSP è un disco molto più dilatato. I bpm non sono tutto, ma danno l'idea della direzione musicale seguita dai Radiohead in questo disco

  19. 3 hours ago, Sig.Bakke said:

    Tinker è emblematica in questo senso e contraddice quanto sostenuto da lacatus: è la fusione totale delle esperienze soliste di thom e jonny, e la cosa eccezionale è che funziona alla grande.

     

    Verissimo, è alchimia pura!

  20. 10 minutes ago, Lacatus said:

    Questa canzone che era attesa da una decina d'anni è già relegata nel dimenticatoio (e pure fanalino di coda nelle preferenze dei fans).

    Hanno proprio fatto un buco nell'acqua: plof :cess: 

    A me il brano piace, non è demerito suo se sul disco esistono brani di livello superiore! E' stato cannibalizzato nel momento stesso in cui è comparso il frammento video che mostra Thom passeggiare nel parcheggio in cerca della sua automobile!

  21. PABLO HONEY

    Blow out
    You
    Creep

    THE BENDS
    Fake Plastic Trees
    Nice dream

    Street spirit

    OK COMPUTER

    Paranoid Android
    Exit music
    Let down

    KID A

    How to Disappear Completely
    Everything in its Right Place
    Idioteque

    AMNESIAC

    Pyramid song
    You and Whose Army
    Life in a glass house

    HAIL TO THE THIEF 

    Wolf At The Door
    There There

    Sail to the moon

    IN RAINBOWS

    Reckoner
    Weird Fishes
    Nude

    THE KING OF LIMBS

    Bloom
    Little by little
    Codex

    A MOON SHAPED POOL 

    Daydreaming
    Present tense
    Decks dark

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