Jump to content

Korg

Members
  • Posts

    1,746
  • Joined

  • Last visited

Everything posted by Korg

  1. Korg

    Dischi insospettabili

    Interessante! Bella dritta, Dottore!
  2. Korg

    Dischi insospettabili

    Sono ancora in attività, riporto da Wikipedia: "The group released some new material in 2007 but are still yet to release their second album. In recent years little has been heard from the band."
  3. Premessa: ci avventuriamo in un incubo. Nel senso che questo è il tipo di discussioni che non vorrei mai fare, perchè si rischia sempre di far trapelare posizioni "partitiche", quando in realtà si cerca di ragionare per fatti: sono lieto di farla con te perchè conosco la tua lucidità! A livello ritmico sto ancora aspettando da parte dei Doors un pattern che sia in grado di superare l'entità di ciò che ha determinato quello di "Tomorrow Never Knows" - se di pattern parliamo; se poi parliamo di "lavoro ritmico" devo ancora trovare le "stanze ritmiche" di "The End" dei Beatles (Abbey Road) o della stessa "A Day In The Life" in brani dei Doors, nonostante Ringo non fosse certo il loro punto più forte. A livello di struttura, poi, capirei un confronto "Lovely Rita" VS "Sea Song" di Wyatt, ma anche solo "I Want You" VS "Crystal Ship" inizierebbe a non avere più senso! L'orchestrazione di "A Day In The Life" (visto che io stesso l'ho chiamata in causa) è in parte sviluppo (MOLTO semplificato e ridotto) di meccanismi di composizione seriale. La sezione d'archi e fiati è divisa in gruppi che "avanzano per dissonanze" semplicemente scavalcandosi cromaticamente (un gruppo tiene, mettiamo, un "SOL", il gruppo contiguo suona "LAb"...), un espediente tutto sommato semplice ma apocalittico sia per la musica "pop" in sè, sia rispetto a quello che hanno scritto i Doors, senz'altro ottimi musicisti ma dall'apertura "stilistica" del tutto imparagonabile a quella dei Beatles. Sulla tecnica esecutiva avrei grossi dubbi già così, nel senso che concordo pienamente con te sulle capacità tecniche dei Doors ma ci andrei ESTREMAMENTE cauto nel questionare quelle di Pollo, Gionno e Giorgio a suffragio delle quali ci sono non solo video, ma in alcuni casi interi seminari in prestigiosi college musicali che ne analizzano lo stile, senza parlare dei dischi solisti di ciascuno; al di fuori di questo contesto, però, rimane un distinguo importantissimo: "tecnica" è anche sapere dove andare a parare, è evoluzione, è gusto, è ricerca... . Sotto il profilo innovativo, creativo, sperimentatore e per personalità, una "Love You To" (anno 1966) vale dalle 10 alle 20 "The End", addirittura 40 se si considera una volontà sempre presente di mettere costantemente le proprie sperimentazioni alla portata di "tutti", di discorsi musicali quanto più possibile privi di "deterrenti" per l'ascolto, altro punto sul quale i Doors non possono essere paragonabili anche se probabilmente non si trattava di un loro interesse. Ritengo non possa esserci oggettività in grado di negare un tale dato di fatto nel confronto coi Doors; può esserci nel confronto magari con gli stessi Popol Vuh, per dire, ma difatti anche i Popol Vuh sono su un altro pianeta rispetto ai Doors. A livello di soggettività il discorso è completamente diverso, "Love You To" potrebbe essere un pezzo di ghiaccio rispetto a "The End" ma, appunto, il mio discorso vuole stare lontanissimo proprio da questo. Mi rendo conto siano uno dei tuoi gruppi preferiti e soprattutto credo d'intuire una forte affezione da parte tua soprattutto nei confronti del valore delle liriche di Morrison, argomento sul quale non discuto e sul quale ci metto meno di niente ad ammettere manifesta superiorità da parte del "Lizard King"; ma per il resto ritenere una band sostanzialmente acid blues che al massimo della sua inventiva suonava come altre band del periodo e non fosse stato per il Bass Rhodes non avrebbe avuto neanche una peculiarità sonora immediatamente identificabile, superiore non solo ai Beatles ma anche agli stessi Beach Boys, Floyd e compagnia... mi ripeto - ma, credimi, senza nessun tipo di provocazione - mi pare decisamente ridicolo, come "ridicolo" è annoverare i Red Krayola (collettivo che comunque adoro) e nemmeno citare i Throbbing Gristle, per esempio.
  4. Bak, di questo ne abbiamo già parlato anche in privato anche se in merito a Meddle (in effetti ricordo ora di non aver più risposto al tuo ultimo messaggio, pardon!): il mio punto di vista è musicale, dico sempre che sui testi ci sia poco da discutere, Morrison troppo superiore, ma è innegabile che musicalmente parlando i Doors siano davvero pochissima cosa se confrontati con i Beatles o peggio ancora con i Beach Boys. Ricordo che I Beatles erano già a Penderecki nell'orchestrazione di "A Day In The Life" mentre i Doors negli stessi anni uscivano con "Light My Fire": da un punto di vista musicale oggettivo credo questo basti da sè. Poi che c'entra, i livelli emotivi sono tutti insondabili, ci mancherebbe! Sull'antimusica non mi riferisco certo a Wyatt nè a Tim Buckley, quanto alla sola idea di considerare tra i 12 migliori dischi "rock" della storia, lavori come "The Parable Of Arable Land" o "Irrlicht": non mi pare ci siano molti dischi in grado come quelli di distruggere dalle fondamenta il "rock" in quanto tale, e la cosa assume connotati addirittura comici nel momento in cui questi lavori dividono la classifica con dischi come "Good" o "The Good Son" o lo stesso omonimo dei Doors. Ovviamente ci sta che tra i due quello a non aver capito nulla di "rock" sia io, ma mi piacerebbe notare la stessa umiltà anche da parte sua. Al di là di qualunque giustificazione possibile, il suo mi pare un intento troppo palesemente provocatorio che ad un occhio un attimo più "accorto" rivela una mancanza di oggettività (e di un certo tipo di competenze) che non dovrebbe MAI appartenere ad uno che si professa "critico". È pur vero che allo stato attuale il critico soggettivo che passa per oggettivo è la regola, ma in questo senso le colpe sono a metà tra chi legge/pende dalle labbra e chi scrive; nel caso Scaruffi è la stessa idea di andare "contro l'hype" a renderlo "figo" (parola che vorrei vedere debellata dalla faccia della Terra entro i prossimi 10 anni): è moda anche lui, e mi pare una moda molto poco credibile se seguita pedissequamente.
  5. Korg

    Dischi insospettabili

    Questo disco è straordinario, l'avevo scoperto tempo fa ed è stato almeno al livello del primo ascolto in età matura di "Construçao" di Chico Buarque (ne avevo già ascoltato dei pezzi da bambino, mio padre ha sempre amato la musica brasiliana pur avendo pochi dischi del genere in casa). Della lista di Rolling Stone, ti riferisci a quella con Acabou Chorare al primo posto? Perchè se è quella la condivido al massimo al 10%, manca persino Krishnanda di Pedro Santos...!
  6. Korg

    Dischi insospettabili

    Giuro! Boo Radleys, Mansun, My Vitriol, i primi Supergrass... tutte band ch'erano comunque al livello di Verve, Blur, Pulp...! ;-)
  7. Korg

    Dischi insospettabili

    Oddio, i Boo Radleys non è che siano così sconosciuti eh! Però ganzo l'averlo pescato alla festa dell'oratorio, pensa che vite hanno certi dischi talvolta...!
  8. È un discorso un po' lungo ma sostanzialmente anch'io credo che l'innovazione debba avere sempre una sorta di "diritto di prelazione" sul resto: se "musica" è una prerogativa umana e l'umanità attraversa stadi di evoluzione (o de-evoluzione), allora per me rivestono sempre maggiore importanza il lavoro e la sensibilità di chi capta queste "variazioni" e riesce ad interpretarle e "materializzarle" sul momento; ancora maggiore importanza assume ai miei occhi chi riesce a compenetrare questi spostamenti e "prevederli", prima ancora che accadano. È dalla sperimentazione che giungono le basi per tutta la musica possibile, e chi sperimenta fornisce mezzi che verranno utilizzati da altri (senza Cage e Henry probabilmente non sarebbero esistiti i "campionamenti" per come li conosciamo oggi, esempio a caso) e fornisce concetti, spunti, idee, materiale di vario tipo - anche scientifico - ...: manna dal cielo, soprattutto in un periodo storico come il presente, nel quale più o meno chiunque (me compreso) è anche solo latentemente convinto di conoscere tutto e in ogni caso di poter avere accesso a qualunque cosa, caratteristica che mina l'utilità di azioni quali "imparare", "pensare" e "ricordare". L'errore non è, a mio avviso, tributare onori ad artisti di questo tipo, bensì annullare o sminuire il lavoro di altri, magari meno seminale ma non per questo meno nobile. Facile considerare, inoltre, che fare un disco in cui tutto ciò che si ascolta è una nota sola per 3/4 d'ora sia uno sforzo concettuale, ma assolutamente non uno sforzo "musicale" in senso esteso. Da questo punto di vista "Samba de Uma Nota Sò" di Jobim ha anche più "peso" di "Der Tod Ist Ein Dandy" degli Einstürzende, ma in realtà entrambe hanno lo stesso valore poichè strade sperimentali del tutto diverse e del tutto in grado di offrire un'enorme mole di risultati, di strumenti e di nuove strade, tutte notevoli e tutte utilizzabili da altri in svariati modi.
  9. Korg

    Dischi insospettabili

    Sui Dialogue sì, esatto, pareri di persone che hanno ascoltato quel disco si trovano anche, ma informazioni ufficiali... è pressocchè impossibile; qui a Firenze c'è un negozio di vinili estremamente fornito e gestito da persone estremamente competenti: li avevo sguinzagliati alla ricerca del vinile originale ma dopo un paio di settimane mi hanno scritto dicendomi che non sapevano da che parte rifarsi, ed è gente che spesso ha in negozio roba che a momenti neanche chi l'ha scritta ricorda di averla pubblicata! Come genere sì, molti in effetti parlano di progressive-pop e difatti ne ha delle peculiarità, solo che al di là del "pop appeal" dei brani per me si nasconde una sofferenza direi "immane", qualcosa di molto particolare della quale non saprei dare un metro di paragone con altri dischi... davvero "unica", a suo modo. Però quando ho chiesto dischi dimenticati non mi aspettavo certo (come non mi aspetto tutt'ora) di trovare il "Songs In The Key Of Life" che nessuno ha mai conosciuto, eppure quel brano degli Eternity's Children è MERAVIGLIOSO! Gli arrangiamenti di quello dei Cowsills sono scintillanti, pazzeschi, però mi risulta un po' uno di quei casi in cui in arrangiamento vai a coprire le falle di una certa mancanza d'idee: c'è un'ottima melodia, poco su cui discutere, però a livello di struttura e di "base" del brano in realtà trapela una certa banalità, salvata proprio dal "vestito" d'arrangiamenti cucitole addosso, tu che dici? In ogni caso: grazie d'esistere, paranoidguitar, meno male che ci sei tu!
  10. Non so a quanti di voi sia capitato (sicuramente a molti) ma a me è successo spesso d'imbattermi in interessantissimi blog cercando un disco in particolare, e uscirne fuori con molti altri che mi avevano incuriosito. In questo topic mi piacerebbe che ognuno parlasse delle "gemme inaspettate" nelle quali fosse eventualmente incorso durante qualche "battuta di caccia" musicale. Parlo proprio di dischi dei quali è materialmente difficile trovare notizie, dischi dimenticati, di artisti dimenticati, magari durati lo spazio di quell'unico album, i classici "casi strani" che capitano quando si compra qualche stock di vinili da qualche rivenditore che li da via a peso: in mezzo a TANTA roba davvero orrenda, c'è quasi sempre qualche chicca del tutto inattesa. Ad esempio, uno dei miei ""best kept secrets"" è questo discobolo di quello che dovrebbe essere un duo dal nome "Dialogue" (disco che sicuramente avrò passato qualche anno fa a qualche intimo "scatteruser"). Non conosco assolutamente nulla di loro nè risulta semplice informarsi al riguardo, so solo che si tratta di un lavoro del 1972. Il brano qui sotto non rende davvero adeguata giustizia a tutto il lavoro, che nel suo complesso è a primo acchito straniante, per poi rivelarsi uno dei lavori più "strazianti" ch'io abbia mai sentito, con una delicatezza molto rara e degli spunti davvero molto interessanti; è un disco che ho "studiato" per molto tempo. http://www.youtube.com/watch?v=sBM8TsO62pc Un altro caso è quello dell'omonimo disco di Willis Hoover, autore per Tina Turner e Waylon Jennings che ho conosciuto per puro caso e che in realtà non mi ha fatto in tutto e per tutto sobbalzare dalla sedia, ma è un lavoro del 1969 che offre momenti davvero MOLTO interessanti e che qualunque amante del "folk songwriting" amerebbe (e difatti pare essere molto, molto apprezzato nell'ambiente da chi lo ha ascoltato). Elementi particolarmente interessanti nei due brani linkati subito qui sotto: http://grooveshark.c...ee/4cv7G3?src=5 http://grooveshark.c...an/4cv8Qj?src=5 Coraggio, ora: tocca a voi!
  11. Beh... in un certo senso anch'io la penso in questo modo , il problema è che la sua prospettiva non è mai "oggettiva" ma "modaiola" proprio nello schierarsi contro quelle che giudica "mode". Proprio la sola idea di tessere lodi ai Pink Floyd e screditare i Beatles, dimostra anche una dose abbastanza critica d'ignoranza, considerando che i Beatles avevano accettato di guadagnare meno dai loro contratti a patto che Abbey Road fosse a totale disposizione delle band (e chiediti come e dove siano cresciuti i Floyd). Lodare maggiormente i Doors rispetto ai Beatles, poi, lo porta direttamente nel ridicolo, e per il resto il suo punto di vista sembra sempre quello di uno che si chiede: "ok, cos'è che va per la maggiore? Bene: io sono contro". È un atteggiamento un po' poco "costruttivo", o almeno io lo intendo così.
  12. Quoto Sallu ed Echoes Scaruffi : critica = Schietti : energia. Musicalmente parlando è uno di quelli che metterebbe al primo posto chiunque possa essere anche solo lontanissimo parente del campo "antimusica".
  13. Perdonate: rimango basito e premo F4. http://www.youtube.com/watch?v=3m7g1HAC37g
  14. In effetti i miei Beavis come avatar hanno fatto (la mia) storia, ma sembra che non ce ne si sia accorti: tocca bestemmia'...!
  15. Quoto! E per Hex fiamo in tre, faremo pieni di fighette a breve.
  16. È il mio fratellino putativo, nettamelle.
  17. Korg

    SOS Lacatus

    Guarda come te la riempio al volo per i TestaPortis! Guardalo! Modello Ranieri! Guardalo: eeeeeeeeooooopp!!
  18. Allora: l'ultima partita dell'Inter che ho visto è stata quella contro il Lecce. Dopo questo primo tempo contro il Catania sono certissimo di essere d'accordo a palate con Macs. Ci sono giocatori inguardabili, questo è poco ma sicuro (il Lucio di stasera, Cambiasso, Stankovic, Zanetti fa il "compitino", è praticamente tutta la stagione ch'è così, Nagatomo inconcludente, corre e corre ma copre come la mì nonna su ì ciuco) ma di contro c'è un'anima di squadra rappresentata da altri giocatori che almeno oggi, che li sto rivedendo, ci credono, corrono e si sdanno (Milito, Forlan, Pazzini, Faraoni, Palombo, Samuel). Il punto è che non si tratta di "correre" ma di "rincorrere": se non schieri i giocatori in campo, se non hai un gioco, specialmente con molti di QUESTI giocatori che non hanno più grande fiato, passi tutta la partita a RINcorrere gli avversari. Questo è psicologicamente e fisicamente dilaniante. NESSUNO potrebbe nemmeno "salvarsi" con un simile approccio alle gare. Non ci sono manovre senza palla, non ci sono geometrie di possesso...: chi ha la palla alza la testa e non sa che cazzo fare, 10 secondi e l'hai persa, per di più con la difesa alta, e giù tutto il tempo a rincorrerli perchè vanno in porta o a rincorrerli perchè la palla ce l'hanno loro e se la passano. Mi rincuora il pensiero che in ogni caso verrà mandato via per dare spazio - spero - a Baresi, ma non pensavo l'avrei mai detto: bisogna cercare d'arrivare quanto prima a quota 40, possibilmente 45 punti perchè qui si mette male per davvero.
  19. Perdonatemi, io, davvero: non avrei voluto far risorgere questo topic. Però. Ci ho IL TRIPLETE DA NOVANTA, ma pure da CENTOTTANTA di nuove leve che... mi ringrazierete. Partiamo da quella più bassa, un grande ritorno che però si evolve, e porta con se messaggi d'amore, di libertà, di emancipazione sociale. Pure troppa. Lo conoscevamo come IL PICCOLO LUCIO, ora è LUCIO VARIO. Per voi, signori. http://youtu.be/fAlNmO5VsP8 Poi però cominciamo a fare sul serio. Il budget aumenta e cominciano ad essere volatili per diabetici per molti, se scende in campo NANDO DE MARCO: http://youtu.be/2XOXsVSdFNY MA QUANDO IL GIOCO SI FA DURO. Non serve che tutti i duri comincino a giocare: ne basta uno. GIGGINO 'O BELLO. http://youtu.be/xDuN5fjWJ5c
  20. Sì, Laca, ma quella era la primissima parte del mio post. Nel resto dello stesso credo d'aver espresso diversi motivi per i quali mi spiego almeno in parte la "mancata" attenzione nei confronti della nostra musica. Sono peraltro - sì - d'accordo con Von, è anche una questione culturale nel senso di "peso che viene dato alla cultura", però andrei più cauto sulla questione "Francia/Italia", anche perchè se andiamo a far caso ai singoli elementi, molta della musica francese campionata è classica (penso a Debussy in un milione di salse, tra cui i Lamb, per dire) esattamente come lo è molta di quella campionata dalla nostra, e per il resto mi aspetto che - fò per dire - i Flaminio Maphia ripeschino D'Angiò, alla stregua di come mi aspetto che - sempre fò per dire - Passi ripeschi Hallyday. Certo, la Francia ha comunque un altro "mercato", molto più grande del nostro ma ciò nonostante, i destini delle due tradizioni musicali non sono poi così dissimili, e i motivi stanno soprattutto in discorsi storici che sarebbero troppo lunghi da affrontare qui e che, in realtà, molti di noi penso conoscano già perfettamente. In ambo i casi, comunque, è anche un discorso di "percorsi": negli ultimi 30 anni la Francia ha dominato la scena elettronica, ha prodotto dell'hip-hop estremamente significativo ed ha visto fenomeni internazionali come Air e Daft Punk. A noi questo è mancato pressocchè completamente, e per la maggior parte del tempo e dei casi non abbiamo fatto altro che "uniformarci" ad altro. Ora siamo nel bel mezzo di questo ennesimo revival - per il sottoscritto, stomachevole - per il quale si sostiene che la nuova musica italiana sia nelle mani di cialtroni alle prese con maestri che li disconoscerebbero su due piedi e che non fanno altro che banalizzare, riportando in piedi, discorsi che appartengono ad altre epoche, che spesso neanche hanno vissuto, come i vari Brunori, Dente, Mannarino... . Onestamente: dovrei avere una curiosità IMMANE anche solo per pensare di addentrarmi in un campo così vasto ma parimenti minato come la musica italiana. P.S.: È vero! Non m'ero accorto della tua citazione di whosampled, pardon!
  21. Beh, oddio, dipende molto da cosa si prende in esame: Battiato, ad esempio, tiene regolarmente concerti in Francia, ma è anche vero che il primissimo Battiato in fondo faceva a sua volta sostanzialmente kraut: era fuori come le pigne ma non era esattamente "inaudito" se non per l'Italia stessa; di conseguenza ci sta che pensando al "kraut", da inglesi, americani o altro si pensi più specificamente alla Germania. Di contro, appunto, quello che veramente era l'apporto "innovativo" italiano di quegli anni era nel prog e nella classica contemporanea, tant'è che mi pare molti artisti di quel periodo siano stati campionati (pensa agli Area, a Berio, Nono), per non parlare del campo in cui davvero la musica italiana viene "saccheggiata" da molti anni, ovvero quello della musica per film (basti citare il solo Morricone). Sul versante "pop", in effetti neanch'io sono a conoscenza di "campionamenti", ma è anche vero che: - si tratta d'un versante in cui abbondano a secchiate direttamente le cover integrali (pensa a "Nel Blu Dipinto di Blu"...), e parliamo d'un fenomeno trasversale che parte dagli anni '30 e arriva credo fino ai giorni nostri; - nella maggior parte dei casi, ciò che riveste la parte di "quid" in più sono i testi - cosa che, chiaramente, rende il tutto più "circoscritto" agli italofoni e magari anche più difficile da "leggere" da parte di un orecchio completamente esterno a una commistione che potrebbe non recepire; - inutile nasconderlo o dimenticarselo: siamo comunque un'isola. Nel senso che in italiano parliamo solo noi, e non abbiamo colonie, dunque per quei pochi che siamo - lo dico sempre - siamo fin' troppo in gamba. In musica questo significa tutt'ora partire costantemente da "outsider" rispetto a diffusione, promozione e quant'altro, ed è chiaro che per quanto possa essere interessante, l'idea di buttarsi dal nulla nella musica italiana, considerando anche tutta la quantità di potenzialmente infallibili deterrenti che negli anni sono stati prodotti (pensa a un Timbaland che s'imbatte in DRUPI o PABLO CIALELLA o negli 883...), per un produttore/autore estero possa essere un'operazione che necessita di GRANDE determinazione. In tutto questo, però, ricordiamoci che tra Albano e Michael Jackson aveva vinto Albano , e non sono affatto rare le denunce di plagio da parte di artisti italiani a indirizzo di interpreti esteri per brani inediti: in questo senso credo, anzi, una parte della nostra tradizione sia costantemente al vaglio di autori alla ricerca di hit, perchè con l'italiano è difficile scrivere, vero, ma è anche molto facile trovare melodie e linee vocali "addittive"! In questo senso è anche vero che, generalmente, esiste una sorta di selezione naturale per la quale ciò che "merita" anche della nostra musica è stato comunque notato e in diversi casi utilizzato. È un quadro relativo, ma qui si trova comunque un buon "resoconto" di musica italiana coverizzata: nella maggior parte dei casi sono italiani che coverizzano italiani, ma c'è qualche spunto molto interessante.
  22. Suvvia, ora c'è un nuovo iscritto eroe, di che ci si lamenta?! In ogni caso, pur' non essendo perfettamente aderenti ai "cardini" dell'afrobeat in accezione "movimentata", mi verrebbe da citare due lavori: un progetto recente, risalente a circa due anni fa che a me è piaciuto tantissimo (d'altronde, è un'uscita Nonesuch, a buon intenditor...!). Sarebbe un disco da ascoltare solo per la copertina: e poi, scontato ma necessario: EDIT: Stiqaatsi, ho provato ad inserire immagini linkate a siti esterni, ma siamo nel 2012, Google lo conosciamo tutti, dunque chi vuole trovarli sa come fare!
×
×
  • Create New...