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Sleepyhead

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Optimistic (7/66)

  1. Trombarsele tutte senza il loro consenso, mi sembrava chiaro che non si stava parlando di Elvis. Ok, differenziamo molestia e omicidio, in termini di ascoltare e supportare un artista questa differenza incide?
  2. È un epoca che su queste accuse rischi la carriera, metti anche la natura di molte loro canzoni che sono critiche verso la società e le sue apparenze, di rimando perdi quantomeno credibilità, almeno personalmente sento che la sta perdendo. Ci sono chat e dati che sembrano dar ragione alle vittime, ovvio che è tutto da verificare però anche il messaggio di chiarimento (e ammissione di parte delle colpe) sia di Butler che addirittura di Chassagne mostra incoerenze e giustificazioni ridicole. Nello stesso giorno il cantante dei Neurosis ammette abusi sul figlio e la moglie e molla tutto e uno dei produttori del nuovo album di Bjork ha subito le stesse accuse di Butler, quindi dovrebbe fare slittare l'uscita del disco dell'artista islandese.
  3. https://pitchfork.com/news/arcade-fires-win-butler-accused-of-sexual-misconduct-by-multiple-women-frontman-responds/ Vi seguo da lettore e mi chiedo la vostra su come vi rapportate con la musica prodotta da chi in seguito si è reso responsabile di atteggiamenti che hanno causato dolore e traumi ad altre persone? La suddivisione tra arte e privato. Aldilà del fanno schifo/erano finiti da tempo/e altro. Qui non si è ancora chiarita la verità ma dalle scuse maldestre usate dai due membri della band non si può che pensar male. In pratica sono a un passo dalla fine, la più ingloriosa, ma il loro catalogo? Avrà sempre lo stesso valore? I Noir Desir li ascoltate ancora volentieri?
  4. C'è una sua dichiarazione che afferma che se l'ultimi dischi fossero usciti nei 60'-70' tutto questo insuccesso (di critica e pubblico) non sarebbe avvenuto, almeno non in termini così pesanti sia per la band che per la EMI stessa (che ha premuto molto Hollis in fase di registrazione); in pratica prendendo a modello i suoi idoli come Miles Davis, Otis Redding e Debussy, Hollis credeva che il mercato musicale trovasse spazio pure per la loro evoluzione visto che non erano tanto lontano da quei mostri sacri in termini di musica concretamente avulsa dalle mode, secondo me si è addirittura sottostimato perché ha creato qualcosa che nel passato e nei decenni futuri nessuno ha più replicato, coniugato con una tale perfezione ed intensità. Non pensavano d'aver fatto bingo, quantomeno se l'intenzione era quella perché poi non hanno accettato i compromessi del mercato? Lee Harris e Paul Webb (Rustin Man) fondano gli O'Rang con addirittura Beth Gibbons al controcanto, collaborano con Graham Sutton; Hollis un disco anche quello senza pubblicità, video e quant'altro. Mi sembra che semplicemente il mercato ha proseguito nella sua direzione, e loro sono proseguiti con naturalezza verso altre dimensioni se non uscirne totalmente.
  5. Non ho idea se il silenzio durato vent'anni or sono sia stato una prosecuzione coerente del suo credo artistico, (il silenzio ha bisogno del rumore per esistere?) però se devo dare la palma di miglior riscoperta dovuta all'avvento del modem la darei senz'altro a lui mettendo in fila Shoegaze tutto, Indie-pop from Sarah, Indie tutto, e cose elettroniche from 90'. A livello di barriere del suono, steccati artistici e idee su come nasce un suono o una canzone lui è stato un autentico luminare, una delle persone di cui provo un senso vero di gratitudine; ci sono momenti sonori, frammenti di alcuni suoi pezzi che sembrano cattedrali, istanti tali che offrono uno sguardo aldilà dell'immaginabile. Niente a che fare con il Post-Rock, se ha avuto una influenza senz'altro, ma solo dovuta a una sorta di immedesimazione nella scomposizione del rock, il resto viaggia più o meno sull'uso di una tecnica musicale molto meno lirica e sopratutto libera di quanto tendo a riscontrareal confronto. Forse Pygmalion, ma è comunque diventa un altro approdo musicale completamente più cerebrale. E niente, Colour of Spring e il disco pop-rock che quando poi ascolti i dischi dei Coldplay stile "vorrei ma non posso" ti viene voglia di prenderlo e isolarti con lui in un isola deserta, oppure formare una band. Di sicuro mandare affanculo Simon Reynolds e Guy Garvey.
  6. Se solo Warren Ellis si fosse pienamente inserito con Bargeld e Harvey sempre al loro posto, chissà che roba ne sarebbe venuta fuori, mentre ho l'impressione che solo dallo scioglimento dei Dirty Three abbia poi trovato più spazio nei Bad Seeds. Dal vivo tutti sono semplicemente maestosi, più oggi che in passato. Rabbia sociale accostata a Nick Cave fa ridere anche quando si prova, come in questo caso, a sparare cazzate per il gusto di. Proprio nessuna idea di che cosa si parli, ma zero. I Kuntz di Nick Cave hanno solo le pose.
  7. Finisce un'epoca. Massimo rispetto comunque, ormai era chiaro che avevano finito le idee.
  8. Potendo dire la mia solo adesso (visto che solo oggi, dopo mesi, sono riuscito a rientrare nel forum) ritengo che il discorso sui "veri" Radiohead sia centrato, però va considerata l'idea che con la scaletta dell'ultimo tour molti fans si sono tolti molti sassolini e desideri vari collezionati lungo quest'ultimi anni, ovvero sentire dal vivo dei classici della band. Facendo il pignolo schifoso, io a Firenze tra il tour del 2012 e quest'ultimo ho visto due band diverse e preferisco per l'impatto e la libertà espressa quello del 2012, nonostante la scaletta fosse sulla carta inferiore, ma quantomeno era una band estremamente vitale mentre nel 2017 sono sì generosi ma un po' retorici. C'è solo un filo conduttore, ovvero la goduria di sentire dei live fatti come cristo comanda e a ogni live rimanere ipnotizzati da Jonny Greenwood, di cui non capisco come possa essere sempre coordinato a cambiare strumentazione anche a metà d'un pezzo mentre i suoi compagni in confronto sembrano guardarsi intorno. Mi sono portato a casa Fake Plastic Trees, Street Spirit, Let Down ed Exit Music, e mi auguro che in futuro possano stravolgere le scalette in nome del favore offertoci in questo tour, magari approfittando del ventennale di Kid A - Amnesiac che non sono proprio lavori cosi autocelebrativi.
  9. I commenti che inneggiano allo skip, a un "ascolto veloce" promuovono totalmente il concept pieno di retorica ma centrata di Everything Now, eiaculazione precoce e via andare. Questo è il loro peggior disco, ma è un disco che pian piano demolisce tutte le paliettes e i lustini avanzati da Reflektor, è una sorta di Pop degli U2 vent'anni dopo, quantomeno è il Pop dell'era indie 2000, dove ogni caratteristica della suddetta scena viene estremizzata, banalizzata e invecchiata, il vero Reflektor senza la storia di Euridice e Orfeo. Non so se voluto o meno, ma è un ascolto rigenerante di una band che si concede si suonare del dub demenziale, pop caraibico e del synth pop laccato, passare dal punk al folk nello stesso pezzo e nella parte finale mandare tutta l'estetica 80' imperante di questa generazione verso l'implosione. Mi sembra il loro disco più deresponsalizzato di sempre ma allo stesso tempo il più concettuale della loro carriera. Per le vecchie storielle c'è il disco nuovo dei Broken Social Scene, il ritorno dei Wolf Parade e via andare. Massima stima.
  10. Anthrocene sembra un titolo alla Thom. Per quello che ha combinato nel precedente disco per me può pure ruttare per tutto il disco, ormai è un semideo.
  11. Sleepyhead

    Travis

    Le altre due? Saltati a malincuore, a Roma quella settimana suonava chiunque.
  12. Io a Firenze ero presente, e tranne aver interrotto subito Future Proof perchè lo stesso Del Naja non si sentiva di cantarla quella sera causa aveva problemi alla gola (vedrai, mica sei Nina Simone) il resto è stato poderoso, l'unico grosso limite è stata una scaletta troppo sperimentale e emotivamente poco trascinante, complice anche sto Azekel che si portano dietro che non è nulla di ché. In pratica hanno suonato 12 pezzi, con assenze come Karmacoma, tutti i pezzi al femminile che non provengono da Blue Lines, Inertia Creeps (porcaccia), e mia opinione una Atlas Air che avrebbe salvato il salvabile, è sembrato un concerto un po' amorfo. Però Safe From Harm, United Snakes, e Angel hanno spaccato i culi, diciamo che dal vivo si denota il motivo per cui ci mettono secoli a finire un album e allo stesso tempo del perché non ne sbagliano mai uno.
  13. Eppure sono due canzoni lontanissime.
  14. A me sembra se non la più bella del disco, quantomeno la più importante. E' come se mettesse un punto fermo nel nucleo musicale del disco ovattandolo di conseguenza. Indispensabile.
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