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molonovo

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Everything posted by molonovo

  1. Minchia i Portishead!! Personalmente sono un bel ricordo del passato. Lo erano già quando uscì Third (che è un gran disco), figuriamoci ora! Idem i Radiohead, a prescindere dal fatto che pubblichino o meno altri album. I Massive Attack non li seguo più da Mezzanine (ammesso che siano ancora considerati un gruppo "attivo"...lo sono?). Bjork continua ad essere creativa ma io ne ho perso le tracce dopo Vespertine (per me un capolavoro). PJ Harvey è sempre in grandissima forma ma dopo White Chalk ho ascoltato i suoi dischi (belli!) pur essendo con la testa "altrove". I R.E.M. si sono sciolti da un pezzo ma mi ero già congedato da loro intorno al 2001. I Blur per me finiscono con Think Tank pur avendo pubblicato quest'anno un disco di belle canzoni (il penultimo penso di averlo ascoltato mezza volta e non me lo ricordo nemmeno). Chi altro c'è? Ah sì, gli U2 a cui ho dato per l'ultima volta ascolto credo nel 2000 con "The Ground Beneath Her Feet". Poi chi c'è di quella bella ondata di musica pop, aiutatemi... Degli AIR non ho ascoltato nenanche una nota di tutto ciò che hanno pubblicato dopo 10000 Hz Legend (a proposito, esistono ancora??). Tutta musica bellissima che fa parte di me ma alla quale mi approccio come quando metto sù un disco di David Bowie o dei Talking Heads o dei Beatles o di Miles Davis con la sola differenza che quelli lì sopra li ho vissuti "dal vivo" ❤️
  2. molonovo

    Funk, Soul, Dance

    E ora trovatemi un Tiny Desk Concert migliore di questo.
  3. Boxset arrivato ieri. Veramente un oggetto stupendo. Qualità della stampa e della remasterizzazione eccellenti per quanto ho potuto sentire finora. Considerata la quantità di bella musica che c'è qui dentro, potrei essere a posto fino alla prossima primavera.
  4. Moritz Von Oswald è colui che assieme a Mark Ernestus, nella Berlino post caduta del muro, ha pubblicato una serie di 12" sotto vari moniker/labels che hanno rappresentato una sorta di capolinea della musica elettronica e, se vuoi, una specie di sonorizzazione della fine del secolo scorso. Se non le conosci, vatti ad ascoltare le produzioni uscite per Basic Channel, Maurizio, Rhythm & Sound, Mainstreet Records e Burial Mix. È la techno dei grigi sotterranei della Berlino Est sospinta dalle visioni afro-futuriste di Detroit e Chicago e messe in prospettiva da un taglio dub che ha fatto scuola. Posso dire di avere scoperto il dub e la musica giamaicana grazie a loro e allo stesso tempo non ho mai ascoltato, in quel campo, qualcosa che raggiungesse quel livello di profondità (e a casa ho caterve di dischi dub e reggae giamaicani e non). I due soci si sono poi messi a lavorare in proprio oramai da tanti anni. Ernestus anni fa fece un progetto stupendo con dei musicisti senegalesi (Mark Ernestus 'Ndagga Rhythm Force) da cui sono usciti due LP e ha continuato a offrire la sua sensibilità superiore al suono remixando brani qua e là (soprattutto roba dal taglio percussivo e afro). Von Oswald ha messo sù il Moritz Von Oswald Trio (nell'ultimo c'era anche la nostra amica Laurel Halo) in cui ha introdotto nel suo quadro batteria e percussioni per rompere la metrica binaria delle produzioni passate e dare evidenza del fatto che il suo approccio alla composizione era jazzistico anche quando faceva i brani con la cassa in 4 assieme all'amichetto Mark. Un po' di anni fa, assieme all'altro amico d'altra sponda Carl Craig, rivisitò il Bolero di Ravel e dei brani di Mussorgsky per la Deutsche Grammofon. Quest'ultimo disco è un'ulteriore evoluzione che si concentra sul timbro dei synth e delle voci per creare arie gelide e sinistre che non hanno più nulla a che vedere con le pulsazioni dub e techno che sono sempre state un po' la sua cifra stilistica di fondo. Qui siamo più dalle parti di Arvo Pärt, tanto per intenderci.
  5. sì, è un'evidente citazione Sembrava anche a me ma ho guardato meglio e non è lei Vero! Concordo che il video rende giustizia al pezzo e lo eleva ancora di più... oltre a mettermi una grande voglia di chiudermi dentro un pub
  6. Sì, pensavo fosse un fiato e invece mi sa che c'hai ragione tu
  7. Guarda, io l'ho ascoltata la prima volta ad cazzum in ufficio oggi e non ci sono entrato. La seconda meglio e alla terza (sempre in ufficio, ahimè) mi ha aperto in due. Sul quarto ascolto (stavolta, se Dio vuole, con la dovuta attenzione) mi si è strutto el corazon... Per me più bella di Bending Hectic (che mi garbava già parecchio). Un pezzo della madonna a mio parere e un gradino sopra al livello medio di ALFAA per i dettagli di arrangiamento, suono ed esecuzione. Anch'io mi aspettavo qualcosa di completamente diverso, e invece... Non voglio entrare nel vortice del contest "Radiohead vs Smile" perché la vivo (io) come una discussione sterile e poco interessante, oltre che ritenerlo un meccanismo che sottrae tanto sia al piacere dell'ascolto di ciò che fanno questi tre (ammesso, chiaramente, che sia di gradimento ciò che producono) sia alle capacità di critica musicale. Per quanto mi riguarda, se anche gli altri 6 pezzi manterranno questo livello, penso che ci ritroveremo di fronte un disco veramente bello. Sono contento di non avere mai ascoltato le versioni live dei pezzi nuovi e cercherò di ascoltare con parsimonia anche questi due brani già disponibili per godermi di più l'intero album quando sarà disponibile (a proposito, ci sarà un'uscita digitale anticipata?). Evviva!
  8. ...che è decisamente il leader di questa band.
  9. Arrivata dritta al petto al terzo ascolto. Bellissima. Aspettative a questo punto molto alte e, sì, molto probabilmente si tratta di un disco molto più coeso e caldo di ALFAA. Molto bene per quanto mi riguarda PS: considerati i suoni verrebbe da dire che Bending Hectic è stata registrata ad Abbey Road e Wall of Eyes da un'altra parte. PPS: video di PTA molto bello pure quello
  10. Minchia che polpettone... 😶 Aspetta va che mi rivado a sentire Now And Then... 😅
  11. Anche se questo weekend non venisse annunciato niente, rimarrei comunque della posizione che ciò che abbiamo visto non era un fake. Voglio dire, hackerare il sito di una casa discografica per l'uscita dell'album degli Smile (che non si caca relativamente nessuno) sarebbe alquanto assurdo. Se poi la casa discografica si divertisse a fare questi giochini, mah... Ancora peggio! rimango dell'idea che sia stato un errore di programmazione.
  12. Sto ascoltando ora il nuovo di Von Oswald, uscito oggi e disponibile in ascolto su Bandcamp.... Un lavoro sui suoni e sulla timbrica come al solito di un'altra categoria. Bellissimo ❤️❤️❤️
  13. Sì ma era appunto qualche sito e non un sito ufficiale dell'etichetta.
  14. Io credo che invece nella pianificazione si siano dimenticati la questione del fuso orario e il relativo caricamento dei dati sul sito. Classico errorino da progettazione. Se fosse un fake, vorrebbe dire che hanno hackerato il sito della casa discografica. Per carità, può tranquillamente succedere ma è più difficile che avvenga con questo tempismo e perizia tecnica (e poi mettersi ad hackerare un sito per l'annuncio di un disco degli Smile mi sembrerebbe molto strano.... a che pro?).
  15. Posso almeno dire che i miei dubbi sull'ufficialità delle fonti che avevano bollato Bending Hectic fuori dall'LP erano leciti.
  16. A me avrebbe stupito il contrario, come ben sapete...
  17. Sono andato sul sito e credo proprio che non sia un fake. PS: 50 dollari di vinile... Oramai siamo impazziti
  18. Ma guarda.... oramai sparo nel vuoto nel senso che non avendo nessun indizio faccio fatica a fare delle ipotesi sensate. Fino a prima che venisse annunciata la doppia mostra di Stanley e Thom, facevo convintamente parte della coalizione che sosteneva un'uscita nel primo semestre del 2024. Poi ho pensato che la mostra potesse avere un legame con la release del disco e ho quindi cominciato a pensare che potesse effettivamente uscire alla fine di quest'anno. Adesso non credo più tanto che i due eventi (mostra e uscita del disco) possano avere un rapporto tra loro ma anche in questo caso non ho uno straccio di elemento. I post di SPD non dicono nulla se non che hanno utilizzato dei Prophet, hanno registrato su bobina, hanno fatto delle riprese delle registrazioni, sono stati ad Abbey Road..... tutte cose che più o meno si sapevano dalla primavera. Chi vivrà vedrà.... Detto che al momento attuale la questione mi tange molto poco, sinceramente 🤷‍♂️
  19. PS: chiusa la mia parentesi romantica sui Beatles e sul significato che ho dato a questa operazione, torno alla canzone in sé quotando questa recensione con la quale mi trovo molto d'accordo: https://pitchfork.com/thepitch/the-beatles-now-and-then-technology/
  20. Pur essendo d'accordo sul fatto che le scelte di arrangiamento e suono non mi hanno entusiasmato, personalmente ho approcciato questo brano partendo dal mini-doc di Oliver Murray che secondo me spiega bene il senso di questa operazione. Considerata la genesi di questo brano e la storia che ci sta dietro, faccio francamente fatica a giudicare questa canzone con il senso critico che solitamente mi contraddistingue. Ci sono tante cose dentro, prima tra tutte la volontà di due ultra-ottantenni di chiudere il cerchio sulla storia incredibile di 4 persone con un sorriso pieno di amore e gratitudine, lo stesso sorriso che ha guidato il montaggio del film "Get Back" e che è evidente anche nel video del brano pubblicato oggi. In tutto questo sono loro al 100%, in quell'amalgama di intensità e auto-ironia che li ha sempre contraddistinti. Non c'è niente di artefatto nello spirito e ho trovato la cosa molto toccante. L'artefizio è piuttosto usato per ricomporre i tasselli di questa storia e metterci di fronte allo stato dell'arte della tecnologia e il suo rapporto con la limitatezza delle nostre vite. Probabile che John Lennon abbia dichiarato negli ultimi anni della sua vita che avrebbe sempre declinato l'invito a una possibile re-union dei Beatles ma non possiamo certo spingerci a discernere ciò che dichiaravano dai rapporti che effettivamente c'erano tra loro o da quello che sarebbe potuto accadere dopo. Una cosa è certa: "Now And Then" viene da un demo di canzoni scritte per Paul e non è casuale che Yoko Ono le abbia consegnate agli altri tre 30 anni fa. E' altrettanto vero che i Beatles siano finiti con la pubblicazione del disco "Let It Be" (almeno... per me non ci piove) ma non me la sento di biasimare una cosa del genere. Trovo piuttosto che ci sia una grande poesia nel rapporto che c'è tra il testo di John, l'intenzione con cui l'ha scritta, il modo in cui questo pezzo è stato completato, la vita che ci è passata in mezzo, il fatto che dentro ci siano due grandi artisti che non sono più tra noi e che gli altri due omaggiano apertamente e, come dicevo prima, un messaggio di amore e riconoscenza per ciò che è stato, per il semplice fatto di essersi conosciuti e avere vissuto quell'esperienza assieme. Del resto ci sono voluti circa 4 miliardi di anni prima che quattro personalità del genere si mettessero assieme a fare quello che hanno fatto e non penso che possa ri-accadere così facilmente. Dunque, da instancabile romantico (e beatlesiano) quale sono, dico lunga vita ai Beatles e alla tecnologia che ci permette di farci sentire per l'ultima volta un loro brano inedito
  21. L'assolo lo ha rifatto Paul omaggiando lo stile di George. Nel pezzo c'è la chitarra di George registrata nel '95.
  22. ...inutile dire che mi sono commosso come un bambino alla sola visione del mini-documentario
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