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Voyant86

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Everything posted by Voyant86

  1. Oh, Wanderer, l'ho vista in differita: Thompson ha fato 6 canestri di fila uno più bello dell'altro, cosa vuoi dire? "Ecco la palla finisce a Thompson...canestro. Ora Chicago con Rose, penetra...canestr...veloce attacco di Golden State con Thompson...canestro..." Una delle partite più belle dell'anno. Senti la telecronaca in inglese, non è molto diversa, eh
  2. Viva la Repubblica Ceka. Ora però non so assolutamente per chi tifare, non mi sta simpatico nessuno...
  3. Ah! Pensa che potresti organizzare rassegne di bellissimi film cecoslovacchi, ma con sottotitoli in tedesco https://www.youtube.com/watch?v=fGxBylNp0Sg Che film?
  4. Va beh, come si dice dalle mie parti: "Hanno ammazzato il maiale, festa". Il senso è, ormai siamo fuori dalla realtà. Ho visto l'ultimo tie-break, boh, se lo è anche meritato Seppi, però Federer non doveva arrivare 2 set sotto così...mah. Mi resta Kirgyos e, se non è uscito, Tsonga. Poi solo gufate anti-Nadal
  5. Quoto Max e aggiungo che, come per AI, fare certe cose a 184 cm (Iverson anche meno) è una roba da fuori di testa. Questo è forse il miglior tiratore di sempre. Come dice Marione Boni, alziamoci e scappelliamoci davanti a Stefanino.
  6. Assolutamente d'accordo. Ci saranno anche delle debolezze nella caratterizzazione dei personaggi e nella sceneggiatura, ma ha una capacità di trasmettere emozioni e creare arte con la telecamera come pochi (e monta tutto lui). Unico neo, il québècquoise, che è una delle lingue più brutte al mondo. Hollande, bisogna invaderli e insegnargli nuovamente a parlare. "Gone Girl" filmone e Trentino non ne sbaglia uno. Fincher, come Malick, riesce anche a far sembrare Ben Affleck un attore.
  7. Va beh, l'importante è provare! Io andrei con un bel Fedorone Dostojevskij allora, che è usato sicuro: "Delitto & Castigo" e "L'idiota" su tutti. Non so quanto aiutino a capire la Russia, ma spiritualmente ci vanno giù in maniera pesante.
  8. https://www.youtube.com/watch?v=dErpNmFxAlw&list=PLOJwnh1_39kGBTeaGtBuIcBlhNcqIs5gF&index=1 Max, Diana, alto lombardi, ho trovato la serie definitiva sulla RSI!
  9. Devo scrivere la "cronaca" dell'All Star Game sabato sera, dato che abbiamo dodicimila giocatori convocati. Voglio morire
  10. "Michele Strogoff" di Jules Verne, che parla della Siberia e così ci metti anche un po' di Francia Poi "Limonov" di Carrère (non è colpa mia se mi vengono in mento solo francesi...), che ti parla della ridente, ma non troppo, Ucraina sovietica e dell'evoluzione della Russia da URSS a Putin, in mezzo a un po' di cosacce varie
  11. http://madame.lefigaro.fr/societe/evoquer-charlie-hebdo-en-classe-moi-jsuis-pour-ceux-qui-lont-tue-090115-93697 Io farei una manifestazione solo per questi professori.
  12. Compagno Lacatus, bentornato! @Diana: Misteri del mestiere Grützi!
  13. Lo so, i "potenti mezzi" della Gazzetta, negli anni in redazione, mi hanno permesso di intravedere le tue avventure argentine Comunque pensa che una delle mie possibili destinazioni...è la Svizzera! Basilea. E tu sei tra Parigi e Praga. Il mondo è strano
  14. Io da un anno prendo 4 euro ad articolo dalla Gazzetta di Reggio. Non è che se dico che voglio andare via lo faccio per sport. Mica vado in erasmus. Lavoro anche all'Università di Modena, come assistente, ma mica mi pagano. Pensa che non risulto neanche disoccupato PS Il PD non lo voto
  15. Brava Diana (a proposito, complimentoni per tutto, Parigi, Praga e co!) Rub, sei riuscito a condensare in maniera meno noiosa le mie "solfe", cosa che ti viene bene non solo sul forum Lacatus, non è facile per nessuno oggi, tanto è vero che io pure "spero" di emigrare al più presto...però non sono i nuovi venuti il problema, anche se è ovvio che il loro arrivo in un numero importante e in poco tempo, per di più a margine di un periodo di crisi, comporti dei problemi. Però non è chiudendosi o con nuovi protezionismi che i problemi si risolvono perché è qualcosa che non riguarda solo l'Italia o gli italiani, ma quantomeno l'Europa e il l'area mediterranea.
  16. Voyant86

    verdena

    Te quiero "UPE" mi piace, l'altra, "Nevischio", è carina, "Puzzle" è strana, ma non mi spiace, ci sento i Beatles, Maccio Capatonda e i Bauhaus...
  17. Raga, se lo Stato non garantisce la legalità e il rispetto della legge, non è colpa degli stranieri. Se in fabbrica _ le poche che ancora non hanno delocalizzato _ a lavorare ci vanno solo stranieri e qualche meridionale, non è colpa degli stranieri. Se qualcuno è disposto a vendere rose e a essere trattato come un fastidio di 2 minuti da tutti per far campare moglie e figli a migliaia di chilometri da lì o farsi 18 ore di lavoro in un bangla-market (pakistano per bolognesi), non è colpa degli stranieri. A Reggio (disoccupazione giovanile sotto il 10%, migliore provincia d'Italia) mancano operai specializzati da decenni, mentre ci sono centinaia di laureati, magari con voti non eccezionali, in economia, lettere, filosofia, che piuttosto che andare a lavorare in fabbrica o a fare i camerieri stanno a casa con i genitori o preferiscono fare questi stessi lavori all'estero, perché lì hanno più prospettive di trovare altre occupazioni oppure perché non ne possono più della logica familistico-paternalistica dell'Italia, contare sulle conoscenze, l'amico dell'amico, oppure perché lì si sentono trattati diversamente anche se svolgono professioni "umili", etc... Se la crisi economica esiste - e cazzo, Lacatus, mi sembravi di sinistra, tanto che credevo stessi scherzando fino a poco fa - non è perché gli stranieri sono qui, ma perché l'Italia sta perdendo clamorosamente la concorrenza con i nuovi mercati su una miriade di settori su cui ha costruito il suo successo economico (piccola impresa manifatturiera, artigianato di media-alta qualità in primis; quelle che tengono sono i settori ad alta specializzazione e qualità e l'industria meccanica o elettronica). I tanto vituperati immigrati da almeno 1 anno a questa parte stanno ANDANDO VIA dall'Italia, verso la Germania, la Francia, la Scandinavia, dove possono ancora trovare lavoro. Guardate i dati Migrantes 2014. Se gli italiani certi lavori non li vogliono più fare, perché vogliono le 8 ore, lo stipendio fisso, il posto con la scrivania, le ferie pagate, etc... non signifca che quei lavori "sporchi" non esistano. In molte città se non ci fossero gli stranieri non ci sarebbe un negozio aperto in certi quartieri, a Reggio, Bologna e Modena, posti che conosco, in pieno centro. Se il Comune favorisce l'apertura di dodici Coop megastore, Super Conad, centri commerciali sempre più grandi (sto sempre parlando di Reggio, ma sono sicuro che vale per molte altre parti d'Italia) poi non ci lamentiamo se chiudono i vecchi negozi. Se poi volete una base etnica sul numero di furti, beh, sappiate che in testa ci sono georgiani, rumeni e meridionali nel nord. Niente magrebini islamici, tutti cristiani, spessissimo in collaborazione con italiani. Ci ho lavorato 2 anni in una redazione a scrivere di queste cagate. Il nemico ce lo abbiamo in casa, sì. Siamo noi. Noi, che abbiamo accettato di delegare il nostro futuro a certi politici, certa classe imprenditoriale, che difendiamo i diritti di pochi, chiudendo gli occhi di fronte al futuro spezzato di una o due generazioni (noi). Noi che mentre gli altri combattevano per il loro futuro (vedi UK, Germania divisa, Turchia, Cina, Corea del Sud) ci siamo seduti pensando di meritarci quello che i nostri genitori (mio padre è nato figlio di contadini in Campania ed è emigrato a Torino a 14 anni e in Germania a 18. Vi risparmio l'epopea dell'Emilia rossa) e i nostri nonni avevano costruito. Ok, magari la generazione prima della nostra potrebbe avere un po' di colpe, ma tant'è. Noi che accettiamo tutto e non ci indignamo di fronte a niente, che non andiamo in piazza, che non cambiamo e non facciamo abbastanza per cambiare gli altri. PS Ormai un post di meno di 4000 battute non lo scrivo nemmeno, sorry.
  18. Vi segno anche un consiglio per gli acquisti, se avete voglia di leggerlo: "La doppia assenza" di Abdelmadek Sayad, enorme sociologo dell'EHESS di Parigi, francese, figlio di algerini. Tenta di spiegare la condizione del migrante che non è né "uno del Paese d'accoglienza", né "uno del Paese dei genitori", in soldoni. E lo fa parlando degli algerini in Francia, parlando con loro, facendo parlare loro. Il mondo va in questa direzione, non si può più ritirarsi nella nostra casetta, nel nostro paesello.
  19. D'accordo col post precedente quasi in toto André e i tuoi sentimenti sono simili ai miei, ma mi hanno insegnato che è bene sempre fermarsi un attimo e cercare di guardare ai due lati della medaglia. Stati che non usano la sharia come base del diritto? Turchia, Uzbekistan, Kazakhistan, Turkmenistan, Kirghizistan, Indonesia, Algeria, Tunisia, Marocco (credo), Libano. Insomma, ci stanno un 400 milioni di persone qua dentro, non pochissime considerando che l'Europa è sui 500 milioni. La Giordania si rifà alla sharia, ma si può definire paese moderato tranquillamente dal punto di vista religioso. Lo era anche l'Iran fino al '79. Comunque raga, io magno al momento studiando storia delle migrazioni, vi inviterei a leggere le pubblicazioni di Schwarzenbach in Svizzera nel 1974 o a leggere il libro di Roberto Sala in cui sono contenute le lettere degli italiani emigrati in Germania negli anni '60, le loro posizioni sul divorzio, su come trattare le loro mogli, su cosa pensano dei comunisti; su cosa pensano i tedeschi di queste persone che non avevano in larga parte finito le elementari e non sapevano letteralmente l'Italiano e vivevano come bestie in baracche di latta. O ancora, cosa scrivevano gli americani degli italiani 30 anni prima (dicevano che eravamo "neri", etnicamente e inassimilabili, dal coltello facile, ladri, etc...). Di come gli inglese sceglievano di accettare gli italiani immigrati nel primo '900 (avevano una cartina dell'Italia con una linea sotto Firenze. Chi era nato sotto quella linea non entrava). O ancora, sapete quando è stata l'ultima guerra di religione in Europa? Nel 1847, nella civilissima Svizzera, tra cattolici del Sonderbund e protestanti (+ amici ticinesi). Ancora, vi inviterei a vedere cosa diavolo hanno lasciato i belgi in Ruanda, stabilendo divisioni etniche sulla base del colore più o meno chiaro della pelle o delle dimensioni del naso ad inizio '900. Lasciamo stare i nazisti, che è troppo facile. Ragazzi, PIANO a dire che la CIVILTÀ occidentale non fa certe cose: dal 1945 NON LE FA A CASA SUA. Poi non sto a dire che chi vive secondo la sharia sia nel giusto (di certo non ama la democrazia, ma forse non la capisce nemmeno), però non è una questione data, un marchio etnico (la razza araba esiste, ma non tutti gli islamici sono arabi), ci si può lavorare e mi farei più di una domanda sul fatto che, fino a che il mondo era diviso in due, i paesi arabi non erano un problema per l'occidente e ora sì. Ultima cosa: a casa loro non ci tornano perché molti di questi non si sentono ne francesi, italiani, inglesi, americani, ma nemmeno siriani, sauditi, iracheni, perché per loro quegli stati non esistono. Si sento arabi, un concetto che non ha confini statuali, ma confini identitari che, per diverse ragioni, si definisce anche con la religione islamica. La Turchia e i paesi turcomanni hanno staccato questo riassunto, sono la dimostrazione che si può (andate a Istanbul, vi sentirete come a Napoli o a Palermo...magari se non ci siete nati nel sud ) creare stati democratici in paesi islamici. Serve tempo, forse non basta l'educazione scolastica, ma si può. Allo stesso tempo, la Turchia dimostra in questi anni che la maggior parte della sua popolazione non si sente e non vuole essere occidentale, ma qualcos'altro, che sta "in mezzo". Secondo me, e se Erdogan si cavasse dal cazzo sarebbe tutto più semplice, questa è un'indicazione.
  20. Non ti darebbero mai la cittadinanza francese, sai? L'idea di integrazione della Francia è esattamente l'opposto: non me ne frega niente della tua religione, della tua razza, della tua diversità: basta che tu abbracci gli ideali della Repubblica e puoi diventare francese. Chiunque. PS Scusa Lacatus, ma proprio tu, italiano e sardo, che appartieni a un regione che ha tracce di presenza di piemontesi, catalani, pisani, toscani, cartaginesi, fenici, romani, greci e baleari...come fai a dire che le diversità culturali rimarranno sempre tali? E l'Italia? Dalla Valle d'Aosta a Pantelleria due cose cambiano, mi pare. E sai che i ministri del governo francese sono o sono stati di origine italiana, marocchina, senegalese, spagnola, portoghese, ungherese, armena e polacca (Sarkozy)...oltre al fatto che anche un bassetto còrso, figlio di toscani emigrati è diventato loro imperatore, il loro cantante più importante è figlio di armeni (Gainsbourg) e il loro calciatore più forte figlio di italiani (Platini...ma stiamo scherzando? Cantona, il cui padre era sardo)...secondo me non è la diversità culturale il problema. Il problema è come questa si decline con i concetti di identità, appartenenza, soggettività e alterità (chi sono "altri" da me, come penso che "gli altri" mi vedano). C'è stato un periodo in cui essere musulmani e francesi non era un problema, così come essere turchi e laici o iraniani e laici. Non tutti ragionano per nazione (soprattutto quando questa non esiste storicamente ma è una creazione/imposizione occidentale) e intendono la religione come scelta spirituale, perché è proprio questa religione a investirli di una politicità (nel senso di identità sociale), di un senso storico, di un passato condiviso...e diviso, purtroppo. E stato così anche per noi per secoli ed è, per spiegarvi, la stessa cosa che tiene unita la Cina nonostante dentro ci siano decine di gruppi etnici di religione, costumi e lingua differente...ma hanno una storia e una (buona parte di) cultura comune, che condividono. Per molti versi è stato così anche per quella che oggi è la Russia. Insomma, è anche perché noi gli abbiamo inseganto a pensarsi in un certo modo, con certe categorie, relegandoli nei ghetti, nelle periferie, nel terzo mondo e sbattendoglielo in faccia tramite tv, cinema e internet, oltre che con guerre e interventi diretti delle multinazionali, che "loro" ci vedono così e loro vogliono difendere e riaffermare una diversità, un rifiuto di civiltà. Ora, come si possa lavorave con le nuove generazioni per contrastare questo è IL PROBLEMA, perché lo Stato non arriva in casa della gente, nelle moschee, ma soprattutto non arriva nelle banlieue, nelle periferie, nei ghetti delle nostre città. Non a caso i due attentatori sono francesi, non vengono da chissà dove.
  21. Sono le esatte parole del mio capo. Chi compra i giornali, soprattutto in un mercato piccolo come Reggio? Mah.
  22. http://tvmag.lefigaro.fr/le-scan-tele/actu-tele/2015/01/07/28001-20150107ARTFIG00261--charlie-hebdo-mathieu-madenian-apprend-en-direct-la-mort-de-charb-et-cabu.php#xtor=AL-155- Sottoscrivo quello che dicono in questa trasmissione: Resistere, unità nazionale, difendere i valori della repubblica francese e continuare, continuare più che mai con la satira e la straordinaria difesa della laicità che rappresenta Charlie Hebdo. E la stampa, che è "il termometro della libertà d'espressione di un Paese", non è la stessa cosa di Facebook o Twitter o gli altri social network. Alcuni dei problemi più difficili da affrontare sono che, con ogni probabilità, questi sono francesi, quindi chi vai a bombardare? Tutta la banlieue nord? Tutti e 4 i milioni di francesi che ci abitano? Che pagano le tasse? Il secondo tremendo problema è che se davvero fossero francesi, risulta di nuovo evidente che il sistema di integrazione francese (che non guarda a dove sei nato, che nazionalità hai, come ti chiami, di che colore hai la pelle, chi era tuo padre, tuo nonno, che religione professi o che lavoro fai, ossia il più aperto e inclusivo possibile) non riesce ad assorbire ampi strati della popolazione, non solo immigrati, ma gente di seconda e terza generazione che l'arabo magari manco lo parla. Andava bene per gli italiani, per gli spagnoli, i portoghesi, per buona parte degli algerini...ma ora non funziona più come prima. È un problema di politica nazionale per la Francia, ma che tocca tutto l'Occidente ovviamente e che i vari Le Pen, etc (Salvini non lo metto all'altezza della Le Pen) sguazzano, anzi: questa roba è capace di dargli un 5% in più in un giorno. Quello che è successo oggi obbliga a riflettere su chi sono i francesi, sui risvolti della globalizzazione delle informazioni, degli spostamenti e delle identità... Il problema è che non è chiudendosi che si supera tutto questo, perché chi ha fatto questo non rivendica un Paese, una casa, un bottino...chi fa questo lo ha fatto CONTRO un modello di vita, contro un blocco di pensiero laico e sociale, contro l'inclusione, contro chi mette in discussione le fondamenta non scientifiche e non laiche dei sistemi di pensiero e delle culture. Contro LE culturE. Ed è un problema che è anche dentro alla nostra società, che non si può allontanare o spingere fuori. Non so, io qui vedo un ENORME problema di adesione a una cultura, che è figlia di una miriade di differenze (religiose, culturali, storiche, economiche, sociali, abitative, valoriali, familiari, lavorative, coloniali...) che viene da ben più lontano della caduta del Muro e che una certa distanza (spaziale, informatica, di comunicazione ed economica) prima non aveva mai fatto collidere. La religione è parte di tutto questo, non è IL motivo, ma è una delle componenti. Stiamo, in un certo senso, pagando il nostro passato coloniale, ma anche il fatto che un AK47 e un volo per Parigi costi meno di una bistecca in certe parti del mondo. A me verrebbe semplice dire "aboliamo la religione", ma non funzionano così le cose...perché l'identità e la storia di 400 milioni di persone su questa terra è indissolubile da questa religione, ad esempio. Se l'Europa o la Cina non sono così è per la loro storia, non per una decisione politica o perché hanno chiuso le loro frontiere a certa gente o a certi Paesi. PS Tommaso, per molti di questi musulmani, noi siamo quelli che davano i fucili ai loro nemici, che portavamo loro via le terre, che abbiamo fatto soldi con le loro risorse, che li abbiamo messi a vivere in Stati che non esistono (Siria, Iraq e Libia in primis), siamo quelli che vogliono distruggere loro e la loro cultura. Io avevo un sacco di fiducia nella Turchia, ma guarda cosa ha fatto Erdogan in 10 anni...ha quasi mandato a puttane 100 anni di laicità di stato. (Se vai a Istanbul o in Giordania o in Libano non ti senti così lontano da casa, eh).
  23. Lo ascoltavo da piccolo, in auto con mio padre. Mi spiace davvero, mi ricordo che alle medie mi piaceva tantissimo il riff di chitarra di "Sarah" (sigla vecchia di Tele+)...da lì l'ho iniziato un po' a conoscere e senza di lui forse avrei scelto ascolti diversi. Resta la musica.
  24. Diawara in effetti, se giocasse sempre come a inizio campionato, non dico che non sarebbe a Varese, ma nemmeno in Italia visto l'atletismo, il tiro e la potenza che ha. Boh, ne avete perse un paio al supplementare in cui avete avuto un po' di sfiga, e magari ora vi avrebbero proiettato nelle prime 8, cambiando di molto in panorama. Daniels ha dei limiti clamorosi per il ruolo che ricorpre e la tecnica che non ha...per giocare professionista a qualsiasi livello direi, ma se non ha dinamismo allora non ha cittadinanza in Serie A. Strano. Robinson è il mio capitano nella salvezza+promozione in Serie A di tre anni fa, ne posso che parlarne solo bene. In A ha dei limiti di talento e non riesce a far valere il fisico come in Legadue, ma il suo lo mette sempre ai due lati del campo, soprattutto nei finali. A parte Callahan vi manca un po' di panca, anche perché, nelle prime gare, secondo me non giocavate nemmeno male, almeno le due e mezzo che ho visto. Boh, come facciate a essere dietro a Cremona, ma anche a Cantù e Pistoia, è abbastanza un mistero. Ieri intanto a proposito di "Nord civile" vs "Sud incivile", la curva reggiana ha insultato per 40 minuti 40 numero 6 casertani, colpevoli di fare parte della tifoseria che ha rubato lo striscione del Collettivo, vecchio gruppo organizzato reggiano, tre anni fa. A metà gara, grazie a Dio, i distinti si sono rotti le balle e hanno iniziato a fischiare gli ultras, supportati da parte della tribuna. Bene, questi geni, non solo non hanno smesso, ma hanno tolto gli striscioni e scioperato contro i distinti, insultando loro e cantando "la Reggiana siamo noi". A fine gara, giustamente, Cincia va a chiedere spiegazioni e, visibilmente imbarazzato, non può che dire "siamo con voi", perché i tifosi sono il sesto uomo, bla bla. Ora, io capisco anche che ci stia l'insulto nel tifo, anche se non condivido, mica siamo in Islanda, ma insultare E BASTA per 40 minuti senza tifare come può essere un atteggiamento CONDIVISO da squadra e società (vedi il nostro allenatore cuor di leone). Al solito, società ostaggio degli ultras, bla bla...ma queste cose cambieranno mai? E ancora, anche Varese, la Fossa, le mer...la Virtus Bologna , son tutti tifosi cazzuti, ma non dimenticano di tifare, anche se la loro squadra fa schifo. Come si può giustificare questo? Bah. Ora, secondo voi, c'è speranza per questo Paese, per il basket e per lo sport italiano? Secondo me, no, s'apra il dibattito. PS Naturalmente gli ultras reggiani del basket quando devono "difendere i colori e l'orgoglio" sul campo (vedi con Varese, Caserta appunto, Livorno, Pistoia, etc...) le prendono praticamente sempre e da tutti. PPS Scrivo qui perché, ovviamente, il mio giornale è anch'esso dalla parte dei tifosi e non ho potuto scriverne di ogni agli ultras come avrei voluto.
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