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oceania

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Posts posted by oceania

  1. al momento l'unica cosa che mi sento di consigliare è di ascoltarlo con delle buone cuffie: sono presenti scelte di produzione che si riescono a cogliere solo se gli si dedica un ascolto non superficiale e fatto con dispositivi capaci di restituire una buona resa

  2. 12 hours ago, Gasba said:

    Cioè? Cosa avrebbe dovuto essere?

    Quando ho assistito al concerto ho creduto di aver trovato un senso all'intera operazione IRA che, fin dal primo ascolto, mi era apparsa come non del tutto a fuoco.

    IRA doveva essere il concerto e il disco solo la naturale conseguenza, lo so che l'aver invertito, suo malgrado, la modalità di fruizione dell'opera potrebbe sembrare apparentemente poco differente, ma per me non lo è stato. Anzi.

    Trovo che l'uscita fisica del disco abbia, di fatto, banalizzato il concerto e depotenziato l'impatto che avrebbe potuto avere; personalmente non posso sapere se l'eventuale impatto diretto con IRA live mi avrebbe fatto propendere per un diverso giudizio complessivo sull'opera che reputo comunque valida, ma credo di no.

    IRA mi appare come un disco che non coglie il bersaglio, un passo indietro rispetto a DIE; il disco di un autore che ha sentito il bisogno di dimostrare qualcosa che non aveva bisogno di dimostrare.

    Dove DIE era catarsi IRA si è rivelato un macigno dal punto di vista creativo e concettuale e spero/credo che in qualche modo Incani di questo ne sia consapevole, non tanto perché spero in un prossimo disco di Iosonouncane che per me potrebbe anche fermarsi qui e andrebbe già benissimo, ma perché vorrei che la persona Jacopo Incani venisse a patto con i suoi demoni interiori.

  3. On 4/22/2022 at 10:59 AM, Lacatus said:

    Riascoltando di fila Ira e Die ci si accorge che sono due dischi completamente diversi, anche nell'approccio compositivo. 

    Per esempio, una caratteristica che avevo notato immediatamente è che molte canzoni di Ira hanno uno schema A-B: c'è una prima parte con la sua struttura, alla quale poi segue una lunga coda, solitamente talmente lunga da occupare tutta la seconda metà del brano, come se fossero due canzoni diverse saldate in una, senza che poi ritorni il tema A. Solitamente ciascuna delle parti A e B ripete più volte un unico frammento melodico, come una specie di mantra. 

    Analizzando le strutture di Die risulta che:

    Tanca ha una sua struttura A ("spoglie le rive, il sole...")  B ("nel morso di un dolore")-A-B-C (coda). Abbastanza simile alle strutture tipiche di Ira, in quanto dopo C non c'è un ritorno al tema iniziale A-B.

    Stormi ha praticamente una struttura A-B-B-C-D-A con almeno 4 melodie diverse, su un giro di accordi più o meno simile in tutta la canzone, con un hook che si ripete nell'intro e nell'outro.

    Buio sono 4 blocchi diversi: A (la lunga intro con l'arpeggio di chitarra) B ("ero io...") C ("anche tu sei la pietra..."), B - C - D - E (la lunga coda con la chitarra di Paolo Angeli e il canto polifonico sardo). Una struttura complessissima piena di melodie che non c'è in nessun brano di Ira. 

    Carne ha come Stormi e più avanti Mandria una struttura a specchio A (intro) -B ("dopo il coro...") - B-C ("batte scirocco...") D-B-C-D-A (outro)

    Paesaggio, ancora più di Tanca riprende lo stile di Ira, con la struttura  A ("e viene inverno...") -B-C. Non c'è quindi un ritorno dal tema A, ma tramite B che è una sorta di modulazione strumentale, si arriva a C che è la coda che fa da ponte per il brano successivo.  

    Mandria ha come Stormi e Carne una struttura specchio A-B (il lungo interludio strumentale)-A. Se fosse stata in Ira non ci sarebbe stata la ripresa di A e sarebbe terminata con il lungo interludio strumentale, per esempio come accade in Hajar.

    C'è da sottolineare ancora una volta che in Die ciascuno di questi moduli A-B-C-ecc... è melodicamente molto ricco, mentre in Ira, Iosonouncane si limita a ripete ciclicamente lo stesso frammento melodico: per esempio in Horizon tutta la sezione A (che dura 1 minuto) non è altro che la ripetizione per quattro volte della stessa melodia ("how long por el ciudad seen...") e tutta la sezione B (che dura 3 minuti e mezzo) ripete quattro volta un altra melodia ("risen to shine...").
    Le melodie A e B di Horizon poi coincidono anche col testo, per cui alla ripetizione della melodia c'è anche una ripetizione del testo.  Di fatto il testo di Horizon è sintetizzabile in questi versi: 

    How long por el ciudad seen?
    Rising el rajul oublié

    Risen to shine
    Risen to shine
    Fed la baleine
    Chassé la baleine

    Siamo lontani anni luce dal tipo di lavoro melodico e di liriche che c'è in Die. n

    È molto interessante, anche perché a livello compositivo e lirico la maggior stratificazione di DIE è evidente.

    Il problema di fondo, secondo me, risiede nell'approccio che ha avuto al disco, lì dove DIE appare come un continuo fiorire, IRA presenta solo dei bagliori di luce intessuti in una trama oscura.

    Incani in IRA mi appare meno libero, come se avesse un peso sulle spalle e sapesse di non poterlo delegare a nessuno. Con DIE aveva trovato la quadra, con IRA ha sentito la necessità di alzare a tutti i costi un'asticella.

    Le aspettative erano altissime, ci sta, ma forse lui ha semplicemente bisogno di ritrovare una pace che ha perso o forse, considerata la profondità dell'artista, non ha mai veramente avuto del tutto.

  4. ciao, ho scritto pochissimo su questo forum e, ormai, molto tempo fa, ma non ho mai smesso di leggere gli interventi relativi alla sezione musica poiché li trovo spesso stimolanti. Provo a dire la mia, su IRA dopo aver assistito qualche giorno fa al live al teatro Bellini di Napoli.
    Innanzitutto, credo che il lavoro e la strategia pensata da Incani acquistino senso solo dopo il live; il disco, per molti versi, è quasi solo la testimonianza fisica del live, un concerto che doveva precedere il disco nelle intenzioni dell'autore frustrate invece da un evento imponderabile: la pandemia.
    Probabilmente avrebbe dovuto tenere duro e non far uscire il disco, ma posso solo immaginare le pressioni di ambiente e casa discografica che, avendo già stampato le copie fisiche, e sostenuto quindi una grossa spesa per una label non certo di punta, non poteva dilazionare per due anni il lancio sul mercato.
    Il live, per quanto potente, non mi ha lasciato stupito o spiazzato come forse avrebbe voluto l'autore e si è trovato ad essere solo la pedissequa rappresentazione del disco: proprio il contrario di quello che, secondo me, avrebbe dovuto essere.
    Proprio il voler proporre a scatola chiusa un concerto del genere mi fa propendere per l'ipotesi di @Lacatus che IRA sia il tentativo di un autore abituato ad una nicchia ancora più piccola di quella che poi si è rivelata essere quella riservata a DIE, di staccarsi dal pubblico del disco precedente, vivendo nel terrore che questo non aspettare altro che la nuova stormi.
    con IRA Incani ha scelto di giocare in casa, come a voler dire "Ecco cosa sono", componendo una lunga suite di certo affascinante, ma che non lo allontana dal suo campo da gioco, dalla sua comfort zone. Ora che si è giocato il credito guadagnato a scatola chiusa con DIE, potrebbe trovarsi in una importante impasse artistica.
    Io spero che decida di lasciare i suoi territori e che non abbia paura di aprirsi all'esterno, non sarebbe auspicabile una nuova opera mastodontica come IRA.
    Tuttavia, parliamo di un artista  colto ed intelligente e la sequenza dei suoi tre dischi tutti abbastanza differenti tra loro, fa ben sperare.
    In questo senso il merito maggiore di IRA non è strettamente musicale, anzi, ma è quello di aver aperto un dibattito del genere che, almeno nell'ambito della musica italiana, mancava da troppo tempo.

  5. una curiosità: ma Thom è sempre vegano?

    ieri era nella prosciutteria a Roma, zona Trastevere (locale che, non essendo di Roma, non conosco, la segnalazione è di un mio amico che mi ha inviato una foto, se volete ve la giro)

  6. In "the great curve",  che mi lascia, sempre, ad ogni ascolto che faccio, assolutamente stupefatto, per la prima volta mi accorgo che a 15:36 ritorna la chitarra in secondo piano che appare per la prima volta al minuto 14:00 (in questo file) che per me è sempre stata la ciliegina sulla torta di una canzone dall'architettura assolutamente perfetta; inoltre a 15.12 si aggiunge un ulteriore suono (all'inizio sembra un ulteriore un coro, ma poi in realtà sembra si rivela la reprise del riff iniziale di chitarra) al turbinio di tutti gli altri a cui non avevo mai mai fatto caso nonostante abbia ascoltato questa canzone centinaia di volte,

    Peccato solo che la canzone sia leggermente accelerata, provo a scaricare il file flac, magari non lo è

  7. ispezionando la pagina.

    </head>
    <body>
        <img src="./images/what_have_you_donewwithmmmybaby.png" alt="evrything wz mnt to b prfct">
        <!--you told me it was safe under the covers-->
        <!--6.2.2016-->
    </body>

  8. 16 minutes ago, Mikele Yorke said:

    In realtà no, l'ordine del post è questo:

    Radiohead will play a series of shows in addition to the festival dates already announced.
    - Nuove date non festival
    These are all the headline shows that the band will play in 2016.
    ----------------
    -
    Here are the festivals (announced so far) that Radiohead will perform at this year: 
    - Date festival con lione compresa ("Just added")

    grazie della precisazione ;)

  9.  

    5 minutes ago, Mikele Yorke said:

    Il fatto che abbiano inserito la data di Lione tra i festival (che è una rassegna al pari del Rock in Roma e il Luglio suona bene) dà qualche speranza.

    sì però Lione era già inserito nell'elenco della waste  dei   "these are all the headline shows",e  oltre quelli pare non dovrebbero essercene altri

  10. però le parole "these are all the headline shows" parrebbero eliminare i festival  dove suonerebbero come unici artisti in un determinato giorno (tipo roma o ferrara) o sbaglio?

  11. Io credo semplicemente che loro avrebbero voluto annunciare la data di uscita dell'Lp9 l'11 gennaio scorso, quando Stanley ha postato la luna rossa e Nigel il master... ma la morte di Bowie ha oscurato tutto e hanno deciso di uscire a sorpresa, come con TKOL.

    Questo chiaramente non ci da punti di riferimento...per cui il disco potrebbe uscire in qualsiasi momento: tra 5 minuti come tra 5 settimane.

    Io voglio tantissimo l'Lp9, lo sto proprio desiderando, bramando. Ho voglia si sentire nuova musica dei Radiohead, nuova musica di Thom con Jonny, dopo cinque anni dedicati a diversi progetti solisti molto interessanti. Voglio sentire Silent Spring e Desert Island Disk, voglio sentire The Present Tense finalmente completa e Burn The Witch se ci sarà. Voglio sentire quanto di Tomorrw's Modern Boxes di Amok, di Junun e di Inherent Vice ci sarà in questo disco. Voglio finalmente sentire cos'è questa very old technology + very new technology. Lo voglio proprio col cuore. Finché sarà così, la sofferenza sarà piacevole.

    11 gennaio che tra l'altro era proprio lunedì

  12. C'è scritto "instrumental" ma secondo me è una take completamente diversa... secondo voi?

    provato a farla suonare insieme alla versione "completa": credo sia assolutamente la stessa, depurata di qualche canale

  13. (spero che non ci sia un altro topic in merito, nel caso chiudete pure mods!)

    Espongo il problema2%20(5).gif

    sono un grande appassionato di musica ambient. Il problema è che di artisti ambient validi ne conosco pochi. Nel senso, ADORO Eno (e penso si sia capito)2%20(5).gif

    mi piace Harold Budd e poi mi piacciono altri artisti ma ho notato che purtroppo o per fortuna dentro l'etichetta ambient ci si butta dentro un po' di tutto e quindi è dura orientarsi. Negli ultimi tempi mi ha folgorato un disco di Tim Hecker (Ravedeath 1972, che ho trovato monumentale).

    Chiedo a voi scatters di illuminarmi con qualche artista in più.

    Poi se volete possiamo usare il topic come discussione genere sulla musica ambient, potrebbe essere interessante.

    Via.

    Aphex Twin - Selected Ambient works vol 2

    H.i.a./Biosphere - Polar sequences

    I "soundscapes" di Robert Fripp

    Il fatto è che il genere è troppo vario e spesso si confonde e/o si mescolacon altri generi:

    è il caso dei Tangerine Dream, Pete Namlook, Popol Vuh, e molte cose di elettronica

    ad esempio per me Lifeforms dei Future sound of London sebbene non sia del tutto ambient è invece un bellissimo esempio di tale genere

  14. tra i miei favoriti:

    i primi quattro una continua scalata fino al climax di "Remain in light", dopo di questi buonissimi e buoni dischi, ma lontani anni luce dai primi.

    Consiglierei di ascoltare insieme a "Remain in Light", il (quasi) gemello, "My life in the bush of ghosts" di Byrne/Eno, disco ricchissimo di spunti

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