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Slothrop

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Kid A

Kid A (4/66)

  1. Faccio risorgere questo thread dal nulla per Modo infoshop Bologna- Presentazione Marco Visinoni Per chi ci può andare, il 7 maggio Io purtroppo no
  2. Io la trovo la canzone ideale a chiudere nella versione In rainbows, non sarebbe stato lo stesso per la vecchia Videotape. Come il sax di Life in a glasshouse spezza, spiazza. E conclude.
  3. Io dico Phil insieme ai Battles, a percuotere e fare vocine come in Atlas
  4. credo che la spiegazione all'inizio sia in senso cronologico, cioè 1) puoi leggere normalmente seguendo le pagine 2) oppure in ordine cronologico saltando da una lettera all'altra all'interno del romanzo (che bel trip). Io ho provato solo la lettura normale finora, magari l'altra sarà più semplice ma questa è uno stordimento (e se sei un po' malato come me godi molto di più così) Appunto-spunto: avete mai ascoltato a random Hail to the thief? Secondo me ci guadagna un sacco, sarà che è un grande esempio di pastiche ma non sapere quale canzone succederà all'altra è bellissimo
  5. Io ho visto Trent e soci all'Indepedent, e devo dire che prima di giudicarli bisognerebbe essere lì tra le prime fila al momento messianico di Hurt La presenza scenica di Reznor è impressionante, lo è sia nell'angoscia dei pezzi strumentali (soprattutto i capolavori di The fragile, come The mark has been made e La mer) quanto nell'industrial puro di cui è maestro, basti pensare a The eraser Insomma, rispetto per tutte le opinioni ma senza concerto è difficile capirne il valore
  6. Ho visto oggi che alla Feltrinelli sotto le torri a Bologna l'hanno messo in bella vista tra le Proposte Non male per un Lynchano Radioheadofilo Ah, sul sito marcovisinoni.it ora c'è anche un racconto. Inquietante...
  7. Ho visto sul sito che la casa editrice si affida al Consorzio distributori associati, che ha sede in varie città d'Italia. Come distributore è conosciuto, magari con le piccole case editrici non sarà proprio solerte... Chi me l'ha regalato l'ha preso in libreria; comunque in internet lo vendono senza sovrapprezzo e con spese di spedizione incluse, alla fine è comodo.
  8. Volentieri! Radiohead più Lynch è il massimo...e l'attacco del romanzo è davvero impressionante.
  9. Slothrop

    Baustelle

    Io trovo che i Baustelle siano gli unici a saper commuovere/spaventare su temi attuali senza cadere nel già sentito. Penso alla depressione apocalittica di "Il liberismo ha i giorni contati" o alla vita da immigrati di "Antropophagus". E i testi di Bianconi hanno una forza spaventosa, intere frasi restano in testa dopo mezzo ascolto "E ti ho sposato. Qui. Fra i topi neri e i fiori. Il cranio ti ho mangiato" Che immagine meravigliosa.
  10. I Radiohead sono di moda, è di moda citarli e abusarne in romanzi non sempre a proposito. Mi sono imbattuto in questo, si intitola “Macabre danze di sagome bianche” ed è scritto da un ragazzo di venticinque anni che sembra un veterano. Me l’hanno regalato per la citazione iniziale “We are accidents waiting to happen”, l’ho letto e la prima sorpresa è stata scoprire che la frase non era messa lì per attrarre qualche vecchio fan come me, ma ha corsi e ricorsi nel romanzo (angoscioso, in molte parti): la madre del protagonista viene ritrovata morta su una sagoma bianca disegnata da lei stessa, in posizione coincidente col suo corpo, prima di essere investita. La seconda sorpresa è stata la sfida dello scrittore a far trovare al lettore-fandeiRH le altre citazioni, davvero numerose e notevoli per complessità (Fog ad esempio è inserita con una semplice frase, nella quale un bambino che corre intorno a una casa trasforma la medesima in un manicomio per bambini). Il romanzo usa i Radiohead per parlare intrecci di spazio e tempo, di mondi che si fondono...insomma un gran casino, ma se ti ci tuffi ti ritrovi in un nuovo universo meraviglioso. Difficile paragonarlo ad altro. Almeno, a me ha fatto questo effetto. Che dire…non so cosa ne pensiate della letteratura italiana ma questo figlio dei Radiohead è quanto di meno italiano esista. Il romanzo è un vero esempio di postmoderno alla Pynchon, pesca da Lynch e da realtà e generi diversissimi tra loro con uno stile folgorante. Innovativo, senza mezzi termini. Visinoni ha un sito dove potete vedere il primo capitolo (www.marcovisinoni.it), ha anche un myspace che però non tiene granché aggiornato.
  11. Anch'io Life in a glasshouse Irripetibile dal vivo, e massimo punto di incontro tra sperimentazione e jazz nella musica contemporanea
  12. L'avevo visto di recente in I'm not there, impersonava la versione cinematografica di Bob Dylan con grande intensità. Il film era bellissimo, e lui di certo ha contribuito. Mi spiace molto.
  13. Anch'io pensavo a Parigi...anche se Dublino è di sabato, ed è ancora più comoda con ryanair (ci metti meno, considerando il pullman da beauvais a parigi) con i low cost sono una bella occasione entrambi... ed tutte e due ?
  14. We suck young blood L'ho detto che mi piace il macabro E la parte al pianoforte in cui sembra che la canzone esploda, per poi morire sul lancinante "creeping ivy" è quanto di più horrorifico riesca a trovare in musica
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