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The_Blue_Bird

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The_Blue_Bird's Achievements

Ok Computer

Ok Computer (15/66)

  1. Più ascolto AMSP più mi convinco che sia il loro lavoro più completo, ricercato, emozionante e risolto dai tempi di HTTT. E nonostante qualche imperfezione o qualche incertezza nella sequenza dei brani, in ogni ascolto trovo sempre un dettaglio che lo rende entusiasmante.
  2. Eccome se c'ero, però ero troppo impegnato a ignorare il cazzone davanti a me e la sua conversazione a volumi insostenibili con l'amico. Ricordo solo che a un certo punto, sull'attacco di "And you can laugh", preso dal mood del pezzo ho mollato una bestemmia pesantissima per zittirlo ma non ha avuto grande effetto. In ogni caso, penso che Thom dovrebbe essere proprio l'ultimo a fare la diva, visti i musicisti che si porta appresso.
  3. Sono d'accordo con te, anche se su "Glass eyes" questi ornamenti sonori sono abbastanza azzeccati e contribuiscono a trasmettere il tepore di un raggio tenue che filtra negli occhi glaciali del giorno. Diversamente l'uso timbrico-percussivo su "Burn the witch" e quello atmosferico-ambientale su "Ful stop" e "Daydreaming" secondo me sono perfettamente centrati e, per quanto non avanguardistici o rivoluzionari, lasciano intuire quanto quest'uomo sia preparato e immeritevole delle cazziate di Tommasino.
  4. Mi sembra incredibile che un compositore con l'erudizione e la sofisticatezza di Jonny possa scrivere delle frasi così svolazzanti, stucchevoli, fuori posto. Mi chiedo se sia un effetto ricercato o solo una svista clamorosa...
  5. Ma secondo voi cosa aveva in mente Jonny quando ha scritto la parte di archi? Dopo una trentina di ascolti io non sono ancora riuscito a darmi una risposta convincente.
  6. E cosa avrebbe di futuristico un album ispirato da Burial, Bartók e Fela Kuti? Lo chiedo senza ironia, si capisce.
  7. Io credo che la sensazione "best of" venga dal fatto che su 11 pezzi non ce n'è uno debole. Oltre a questo, bisogna considerare anche che i pezzi meno convincenti ("Burn the witch", "The numbers"?) sono comunque degli ottimi brani, mentre quelli più riusciti ("Decks dark", "Ful stop", "Identikit", "Present Tense") sono da olimpo radioheadiano. Capisco quando dici che quest'album sia in parte un ritorno al passato e una rinuncia alla sperimentazione, ma il lavoro di scrittura, arrangiamento e produzione su questo disco sono a livelli assolutamente alti. Altroché TKOL, mi viene da dire.
  8. Ho ascoltato AMSP per la prima volta ieri sera e dopo un solo ascolto non ho potuto fare a meno di pensare che qui siamo spanne sopra qualunque lavoro dei nostri post-HTTT. Composizione, arrangiamenti, produzione, interpretazione, intesità emotiva, maturità artistica, varietà sonora: sembra un lavoro destinato da subito all'olimpo radioheadiano. Credo di essermi innamorato ancora una volta dei Radiohead e questo basta a ripagare un attesa così lunga...
  9. Ascoltata adesso per la prima volta e mi ha proprio steso. Per me è un pezzo fuori misura e francamente, di tutte le critiche, quella sull'uso degli archi simil-Coldplay mi sembra la più improbabile: qui siamo su un livello astralmente alto di orchestrazione. Ho solo qualche riserva sui suoni di batteria, ma suppongo che sia il nuovo corso dei Radiohead e in ogni caso è una presenza molto misurata. Fascinazione pura: 10 al pezzo.
  10. The_Blue_Bird

    Pj Harvey

    Da qualche giorno sono ossessionato dalla melodia discendente sul coro di "Ministry of defense". Mentre "River Anacostia" e "Dollar dollar" mi hanno proprio steso. Un'altra cosa che mi sconvolge è come una canzone di una banalità assoluta come "Near the memorials" con una leggera distorsione sul ritornello riesca a far vibrare delle corde... Io rivoglio PJ e Cave insieme per un album sullo stile di Hope Six/Push the sky, poi posso ritirarmi su una montagna per sempre.
  11. The_Blue_Bird

    Pj Harvey

    PJ and the bad seeds, altroché. Peccato per la voce di Polly che è sommersa da strumenti e cori maschili, per il resto meraviglia pura...
  12. Per chi già presagiva scenari apocalittici con una band commerciale che se ne frega del pubblico e comunica tramite il suo manager, qui c'è la presa di distanza del vero management: Per ora possiamo metterci l'anima in pace, mi sa.
  13. Cancellate le ultime date del tour per "ragioni fuori dal suo controllo", chiusa la fase creativa di Vulnicura, pronte nuove canzoni per il prossimo progetto. E io avevo già i biglietti per il Pitchfork...
  14. Arrivo talmente sconvolto alla fine di Black Lake che già Family è troppo per il mio cuoricino. A metà di Not Get quasi mi manca l'aria.
  15. La bellezza non si discute, ma mi sembra un po' riduttivo definirlo un disco "bello". Alla fine se penso a un pezzo mastodontico come Black Lake, a un monolite sonoro come Family o a un bozzetto distorto come History of Touches arrivo alla conclusione che nella carriera di Björk non c'è NIENTE del genere. Forse le cose più simili che abbia fatto si trovano in Vespertine più che in Homogenic (Harm of Will, Verandi), ma mi pare che qui siamo un gradino sopra, sia come scrittura che come produzione.
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