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Guca Balkan Brass Festival 2012


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Il festival della tromba di Guca, chi sopravvive… torna!

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Un delirio serbo di 7 giorni fatto di suoni, danze e sbornie, questo è il Festival della Tromba di Guca, un minuscolo villaggio a 150 km a sud diBelgrado. Un avvenimento che ormai si svolge da quarant’anni, e che coinvolgendo nelle ultime edizioni fino a mezzo milione di persone è stato denominato la Woodstock dell’Europa dell’est.

Meglio definito come Festival dei trumpecari (i suonatori di tromba), questo evento che si svolge in agosto, è come un tuffo nelle atmosfere balcaniche e gitane dei film di Kusturica e della musica di Bregovic, e vede affluire oltre che curiosi e appassionati anche delle bande di fiati provenienti da tutto l’est europa, ma ormai anche dall’occidente.

Accanto al concorso ufficiale, che si svolge con tanto di palco, giuria, concorrenti iscritti, impianti audio e luci professionali come nei migliori festival flokloristici mondiali, vi sono centinaia di bande che scorribandano indiscrinate per piazze, ristoranti, bar, insomma ovunque, per far sentire la loro musica. E magari in cambio di un’offerta si riesce a far riposare le orecchie prima di venire nuovamente assordati.

Il tutto è condito con fiumi di alcool e tonnellate di cibo, in particolare greggi di maiali arrosto e svariati ettari di grigliate di carne.

Chi c’è stato riferisce che non è possibile starci per più di due o al massimo tre giorni. Impossibile controllarsi, impossibile farsi da parte, impossibile riposarsi e anche dormire, perché tutto va avanti a ciclo continuo 24 ore su 24.

Pressochè impossibile anche trovare una sistemazione in loco, visto che il villaggio è minuscolo. La maggior parte dei convenuti si sparpaglia nei villaggi vicini, anche se poi la norma è dormire in macchina visto che non si è nelle condizioni di guidarla. Fra l’altro non è consigliabile mettersi a guidare per quelle strade (poco più che delle mulattiere) se non in perfette condizioni, e con tanta pazienza, perché ci sono delle code che nemmeno nelle più grandi città italiane abbiamo mai visto.

C’è chi lo definisce un incrocio fra il carnevale di Rio e i riti dionisiaci dell’antica Grecia, ma Guca ha invece una sua totale originalità, un’identità marcata che è quella balcanica e soprattutto serba, una forza coinvolgente che dalle nostre parti troviamo solo in alcune zone del sud Italia, in occasione di eventi come quello dei tarantolati di San Vito.

Mettetevi in viaggio il prossimo agosto, ci vogliono circa 6 ore per arrivare a Guca dal confine italiano con la Slovenia. Consigliamo sacco a pelo, tappi per le orecchie, bicarbonato, e tanta voglia di divertirsi.

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