Enok Posted September 28, 2003 Report Share Posted September 28, 2003 Non so cosa avete fatto martedì sera comunque... Io ero a casa e ho guardato una delle poche trasmissioni interessanti che la tv ci "regala" in questo periodo: "REPORT".E' una trasmissione (le chiamano di "approfondimento" o d"di inchiesta") che andava in onda anche qualche anno fa in seconda serata. Quest'anno, oltre ad essere passato in prima serata (qualcuno dei piani alti ha, per breve tempo, acceso il cervello! ) hanno anche inserito una parte di "inchiesta teatrale" curata dal grandissimo Paolini (non sono un esperto di teatro ma come lui, per me, non c'è nessuno!!).Martedì, in breve, hanno fatto vedere come in tutti i golpe militari degli ultimi cinquant'anni (Dal Cile al Nicaragua all'Indonesia ecc..) gli USA erano coinvolti militarmente, con sostegno di uomini e mezzi, all'insaputa dell'opinione pubblica.Sono cose che già si sapevano, ma vi giuro che il ricordo delle pagine di rapporti dei servizi segreti con consigli nella gestione della guerra (cose veramente incredibili!! ve lo assicuro) in paesi dove sono stati compiuti genocidi, mi mette ancora i brividi. Vere e proprie azioni terroristiche, ne più ne meno di halkeida (o come cavolo si scrive!!) e compagnia.Non lo dico perchè sono antiamericano (anche se da oggi non posso negare di esserlo) ma perchè quello che hanno fatto vedere è stato veramente scioccante!!! Link to comment Share on other sites More sharing options...
kid b Posted September 28, 2003 Report Share Posted September 28, 2003 Ma Se Armi I Tuoi Eserciti, Nordamerica Ma se tu armi i tuoi eserciti, Nordamerica, per distruggere questa frontiera purae per mandare il beccaio di Chicagoa dirigere la musica e l’ordineche amiamo, noi sorgeremo dalle pietre e dall’ariaper morderti: noi sorgeremo dall’ultima finestraper rovesciarti addosso fuoco: noi sorgeremo dalle acque più profondeper inchiodarti con spine: noi sorgeremo dal solco perché il semepossa colpirti come un pugno colombiano, noi sorgeremo per negarti pane e acqua, noi sorgeremo per bruciarti nell’inferno.Non posare quindi il tuo piede, soldato, sulla dolce Francia, poiché lì noi staremoaffinché le verdi vigne diano acetoe le ragazze povere ti mostrino il luogodov’è ancora caldo il sangue tedesco. Non scalare i monti brulli di Spagnaperché ogni pietra diverrà di fuoco, e per mill’anni laggiù combatteranno i prodi: non ti perdere in mezzo agli oliveti perché mairimetterai piede a Oklahoma, e non entrarein Grecia, ché persino il sangue che oggi versisgorgherà dalla terra per fermarvi. Non venite a pescare a Tocopillaperché il pescespada riconoscerà i vostri flagellie l’oscuro minatore d’Araucani cercherà le antiche frecce spietateche attendono, sepolte, nuovi conquistatori. Non vi fidate del gaucho che canta la sua vitalità, né dell’operaio dei frigoriferi. Essi saranno dovunque, occhi e pugni, come i venezuelani che vi fanno la postacon una bottiglia di petrolio in una mano e una chitarra nell’altra. E non entrare, non entrare neppure nel Nicaragua. Sandino dormirà nella selva sino a quel giorno, il suo volto non ha più palpebre, ma le ferite con cui l’avete ucciso sono vivecome le mani di Portorico che aspettanola luce delle lame. Implacabile a voi sarà il mondo. E non solo le isole saranno spopolate, ma anche l’aria che ormai conosce le parole a lei care.Non arrischiarti a chiedere carne umanaall’alto Perù: nella nebbia corrosa dei monumentiil dolce avo della nostra stirpe affilacontro di te le sue spade di ametista,e la roca conchiglia di guerra chiama a raccoltaper le valli i guerrieri, i figli di Amaruarmati di fionda. e non cercare nelle cordigliere messicaneuomini che vengano a combattere l’aurora:i fucili di Zapata non dormono,sono bene oliati e puntano alle terre del Texas.Non entrare a Cuba, ché dal bagliore del mare, dai faticati campi di canne da zuccheroun solo duro sguardo c’è che ti aspettae un solo grido, uccidere o morire.Non toccarela terra dei partigiani, la rumorosaItalia: non andare oltre le file dei soldati in jacketche tieni a vivere a Roma, non andare oltre San Pietro:più in là i rozzi santi dei villaggi,i santi marini della pescaamano il grande paese della steppadove di nuovo è sbocciato il mondo.Non avvicinartiai ponti di Bulgaria: non ti lasceranno il passo;nei fiumi di Romania getteremosangue bollente che brucerà gli invasori:non salutare il contadino che ora conoscela tombola dei padroni feudali, e sta all’ertacon il suo aratro e il suo fucile: non lo guardateperché c’avvamperà come una stella.Non sbarcatein Cina: non ci sarà più Ciang il Mercenariocircondato dalla sua putrida corte di mandarini:e vi aspetterà una serva di falci contadinee un vulcano d’esplosivi e di spari.In altre guerre s’usarono fossati d’acquae poi lunghissimi reticolati, irti di punte e aculei,ma questo fossato è più grande, quest’acque più fonde,questi reticolati più duri di tutti i metalli.Sono un atomo e un altro del metallo umano,sono l’uno e i mille nodi di vite e vite umane:sono gli antichi dolori dei popoli,di tutte le remote valli e contrade,di tute le bandiere e di tutti le navi,di tutte le grotte dove vissero ammassati,di tutte le reti che affrontarono la tempesta,di tutte le aspre rughe della terra,di tutte le infernali caldaie soffocanti,di tutti i telai e di tutte le fornaci,di tutte le locomotive sperdute o riunite.Questo reticolato gira mille volte intorno al mondo:sembra che sia diviso, oppure esiliato,ma d’un tratto s’uniscono le sue calamitefino a riempire la terra.Eppure ancora,ancora più in là, raggianti e decisi,duri come l’acciaio, e sorridenti,pronti a cantare o a combatterevi aspettanouomini e donne della tundra e della taiga,guerrieri del Volga che già vinsero la morte,bambini di Stalingrado, giganti d’Ucraina,tutta una grande e alta parete di pietra e di sangue,di ferro e canti, di coraggio e speranza.Se toccherete quel muro cadreteinceneriti come il carbone delle fabbriche,i sorrisi di Rochester diverranno tenebre,ben presto sparsi all’aria delle steppe,ben presto sepolti per sempre nella neve.Verranno i combattenti: da quelli di Pietro il Grandeai nuovi eroi che hanno stupito il mondo,e le loro medaglie saranno freddi proiettiliche fischieranno senza tregua per tuttal’ampia terra che oggi è fatta d’allegria.E dal laboratorio coperto di convolvoliuscirà anche l’atomo scatenatoverso le vostre città orgogliose. Pablo Neruda Link to comment Share on other sites More sharing options...
chicco Posted October 20, 2003 Report Share Posted October 20, 2003 Non so cosa avete fatto martedì sera comunque... Io ero a casa e ho guardato una delle poche trasmissioni interessanti che la tv ci "regala" in questo periodo: "REPORT".E' una trasmissione (le chiamano di "approfondimento" o d"di inchiesta") che andava in onda anche qualche anno fa in seconda serata. Quest'anno, oltre ad essere passato in prima serata (qualcuno dei piani alti ha, per breve tempo, acceso il cervello! ) hanno anche inserito una parte di "inchiesta teatrale" curata dal grandissimo Paolini (non sono un esperto di teatro ma come lui, per me, non c'è nessuno!!).Martedì, in breve, hanno fatto vedere come in tutti i golpe militari degli ultimi cinquant'anni (Dal Cile al Nicaragua all'Indonesia ecc..) gli USA erano coinvolti militarmente, con sostegno di uomini e mezzi, all'insaputa dell'opinione pubblica.Sono cose che già si sapevano, ma vi giuro che il ricordo delle pagine di rapporti dei servizi segreti con consigli nella gestione della guerra (cose veramente incredibili!! ve lo assicuro) in paesi dove sono stati compiuti genocidi, mi mette ancora i brividi. Vere e proprie azioni terroristiche, ne più ne meno di halkeida (o come cavolo si scrive!!) e compagnia.Non lo dico perchè sono antiamericano (anche se da oggi non posso negare di esserlo) ma perchè quello che hanno fatto vedere è stato veramente scioccante!!! caro enok,condivido tutto, brividi ed ammirazione per paolini compresi.se ti interessa l'argomento "politica estera americana e non" volevo consigliarti un paio di libri che mi hanno colpito forse più della puntata di cui sopra: sono "La guerra infinita" e "Il superclan" di Giulietto Chiesa (ed. Feltrinelli).Anche in questi libri non c'è niente di nuovissimo, ma aiutano a mettere a fuoco e a contestualizzare parecchie cose.E poi lui scrive benissimo ed ha alla base una solida conoscenza di politica internazionale ed economia.ciaochicco Link to comment Share on other sites More sharing options...
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