Jump to content

Tristezza U.S.A!!!


Enok

Recommended Posts

Non so cosa avete fatto martedì sera comunque...

Io ero a casa e ho guardato una delle poche trasmissioni interessanti che la tv ci "regala" in questo periodo: "REPORT".

E' una trasmissione (le chiamano di "approfondimento" o d"di inchiesta") che andava in onda anche qualche anno fa in seconda serata. Quest'anno, oltre ad essere passato in prima serata (qualcuno dei piani alti ha, per breve tempo, acceso il cervello! :o ) hanno anche inserito una parte di "inchiesta teatrale" curata dal grandissimo Paolini (non sono un esperto di teatro ma come lui, per me, non c'è nessuno!!).

Martedì, in breve, hanno fatto vedere come in tutti i golpe militari degli ultimi cinquant'anni (Dal Cile al Nicaragua all'Indonesia ecc..) gli USA erano coinvolti militarmente, con sostegno di uomini e mezzi, all'insaputa dell'opinione pubblica.

Sono cose che già si sapevano, ma vi giuro che il ricordo delle pagine di rapporti dei servizi segreti con consigli nella gestione della guerra (cose veramente incredibili!! ve lo assicuro) in paesi dove sono stati compiuti genocidi, mi mette ancora i brividi. Vere e proprie azioni terroristiche, ne più ne meno di halkeida (o come cavolo si scrive!!) e compagnia.

Non lo dico perchè sono antiamericano (anche se da oggi non posso negare di esserlo) ma perchè quello che hanno fatto vedere è stato veramente scioccante!!!

:ph34r::ph34r::ph34r::ph34r::ph34r::ph34r::ph34r::ph34r::ph34r:

Link to comment
Share on other sites

Ma Se Armi I Tuoi Eserciti, Nordamerica

Ma se tu armi i tuoi eserciti, Nordamerica,

per distruggere questa frontiera pura

e per mandare il beccaio di Chicago

a dirigere la musica e l’ordine

che amiamo,

noi sorgeremo dalle pietre e dall’aria

per morderti:

noi sorgeremo dall’ultima finestra

per rovesciarti addosso fuoco:

noi sorgeremo dalle acque più profonde

per inchiodarti con spine:

noi sorgeremo dal solco perché il seme

possa colpirti come un pugno colombiano,

noi sorgeremo per negarti pane e acqua,

noi sorgeremo per bruciarti nell’inferno.

Non posare quindi il tuo piede, soldato,

sulla dolce Francia, poiché lì noi staremo

affinché le verdi vigne diano aceto

e le ragazze povere ti mostrino il luogo

dov’è ancora caldo il sangue tedesco.

Non scalare i monti brulli di Spagna

perché ogni pietra diverrà di fuoco,

e per mill’anni laggiù combatteranno i prodi:

non ti perdere in mezzo agli oliveti perché mai

rimetterai piede a Oklahoma, e non entrare

in Grecia, ché persino il sangue che oggi versi

sgorgherà dalla terra per fermarvi.

Non venite a pescare a Tocopilla

perché il pescespada riconoscerà i vostri flagelli

e l’oscuro minatore d’Araucani cercherà le antiche frecce spietate

che attendono, sepolte, nuovi conquistatori.

Non vi fidate del gaucho che canta la sua vitalità,

né dell’operaio dei frigoriferi.

Essi saranno dovunque, occhi e pugni,

come i venezuelani che vi fanno la posta

con una bottiglia di petrolio in una mano e una chitarra nell’altra.

E non entrare, non entrare neppure nel Nicaragua.

Sandino dormirà nella selva sino a quel giorno,

il suo volto non ha più palpebre,

ma le ferite con cui l’avete ucciso sono vive

come le mani di Portorico che aspettano

la luce delle lame.

Implacabile a voi sarà il mondo.

E non solo le isole saranno spopolate, ma anche l’aria

che ormai conosce le parole a lei care.

Non arrischiarti a chiedere carne umana

all’alto Perù: nella nebbia corrosa dei monumenti

il dolce avo della nostra stirpe affila

contro di te le sue spade di ametista,

e la roca conchiglia di guerra chiama a raccolta

per le valli i guerrieri, i figli di Amaru

armati di fionda. e non cercare nelle cordigliere messicane

uomini che vengano a combattere l’aurora:

i fucili di Zapata non dormono,

sono bene oliati e puntano alle terre del Texas.

Non entrare a Cuba, ché dal bagliore del mare, dai faticati campi di canne da zucchero

un solo duro sguardo c’è che ti aspetta

e un solo grido, uccidere o morire.

Non toccare

la terra dei partigiani, la rumorosa

Italia: non andare oltre le file dei soldati in

jacket

che tieni a vivere a Roma, non andare oltre San Pietro:

più in là i rozzi santi dei villaggi,

i santi marini della pesca

amano il grande paese della steppa

dove di nuovo è sbocciato il mondo.

Non avvicinarti

ai ponti di Bulgaria: non ti lasceranno il passo;

nei fiumi di Romania getteremo

sangue bollente che brucerà gli invasori:

non salutare il contadino che ora conosce

la tombola dei padroni feudali, e sta all’erta

con il suo aratro e il suo fucile: non lo guardate

perché c’avvamperà come una stella.

Non sbarcate

in Cina: non ci sarà più Ciang il Mercenario

circondato dalla sua putrida corte di mandarini:

e vi aspetterà una serva di falci contadine

e un vulcano d’esplosivi e di spari.

In altre guerre s’usarono fossati d’acqua

e poi lunghissimi reticolati, irti di punte e aculei,

ma questo fossato è più grande, quest’acque più fonde,

questi reticolati più duri di tutti i metalli.

Sono un atomo e un altro del metallo umano,

sono l’uno e i mille nodi di vite e vite umane:

sono gli antichi dolori dei popoli,

di tutte le remote valli e contrade,

di tute le bandiere e di tutti le navi,

di tutte le grotte dove vissero ammassati,

di tutte le reti che affrontarono la tempesta,

di tutte le aspre rughe della terra,

di tutte le infernali caldaie soffocanti,

di tutti i telai e di tutte le fornaci,

di tutte le locomotive sperdute o riunite.

Questo reticolato gira mille volte intorno al mondo:

sembra che sia diviso, oppure esiliato,

ma d’un tratto s’uniscono le sue calamite

fino a riempire la terra.

Eppure ancora,

ancora più in là, raggianti e decisi,

duri come l’acciaio, e sorridenti,

pronti a cantare o a combattere

vi aspettano

uomini e donne della tundra e della taiga,

guerrieri del Volga che già vinsero la morte,

bambini di Stalingrado, giganti d’Ucraina,

tutta una grande e alta parete di pietra e di sangue,

di ferro e canti, di coraggio e speranza.

Se toccherete quel muro cadrete

inceneriti come il carbone delle fabbriche,

i sorrisi di Rochester diverranno tenebre,

ben presto sparsi all’aria delle steppe,

ben presto sepolti per sempre nella neve.

Verranno i combattenti: da quelli di Pietro il Grande

ai nuovi eroi che hanno stupito il mondo,

e le loro medaglie saranno freddi proiettili

che fischieranno senza tregua per tutta

l’ampia terra che oggi è fatta d’allegria.

E dal laboratorio coperto di convolvoli

uscirà anche l’atomo scatenato

verso le vostre città orgogliose.

Pablo Neruda

Link to comment
Share on other sites

  • 3 weeks later...
Non so cosa avete fatto martedì sera comunque...

Io ero a casa e ho guardato una delle poche trasmissioni interessanti  che la tv ci "regala" in questo periodo: "REPORT".

E' una trasmissione (le chiamano di "approfondimento" o d"di inchiesta") che andava in onda anche qualche anno fa in seconda serata. Quest'anno, oltre ad essere passato in prima serata (qualcuno dei piani alti ha, per breve tempo, acceso il cervello! :o ) hanno anche inserito una parte di "inchiesta teatrale" curata dal grandissimo Paolini (non sono un esperto di teatro ma come lui, per me, non c'è nessuno!!).

Martedì, in breve, hanno fatto vedere come in tutti i golpe militari degli ultimi cinquant'anni (Dal Cile al Nicaragua all'Indonesia ecc..) gli USA erano coinvolti militarmente, con sostegno di uomini e mezzi, all'insaputa dell'opinione pubblica.

Sono cose che già si sapevano, ma vi giuro che il ricordo delle pagine di rapporti dei servizi segreti con consigli nella gestione della guerra (cose veramente incredibili!! ve lo assicuro) in paesi dove sono stati compiuti genocidi, mi mette ancora i brividi. Vere e proprie azioni terroristiche, ne più ne meno di halkeida (o come cavolo si scrive!!) e compagnia.

Non lo dico perchè sono antiamericano (anche se da oggi non posso negare di esserlo) ma perchè quello che hanno fatto vedere è stato veramente scioccante!!! 

:ph34r:  :ph34r:  :ph34r:  :ph34r:  :ph34r:  :ph34r:  :ph34r:  :ph34r:  :ph34r:

caro enok,

condivido tutto, brividi ed ammirazione per paolini compresi.

se ti interessa l'argomento "politica estera americana e non" volevo consigliarti un paio di libri che mi hanno colpito forse più della puntata di cui sopra: sono "La guerra infinita" e "Il superclan" di Giulietto Chiesa (ed. Feltrinelli).

Anche in questi libri non c'è niente di nuovissimo, ma aiutano a mettere a fuoco e a contestualizzare parecchie cose.

E poi lui scrive benissimo ed ha alla base una solida conoscenza di politica internazionale ed economia.

ciao

chicco :(

Link to comment
Share on other sites

Create an account or sign in to comment

You need to be a member in order to leave a comment

Create an account

Sign up for a new account in our community. It's easy!

Register a new account

Sign in

Already have an account? Sign in here.

Sign In Now
  • Recently Browsing   0 members

    No registered users viewing this page.

×
×
  • Create New...