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Videotapina

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  1. questo vale anche per chi ha votato SI
  2. se conosci qualche disoccupato bisognoso, a mio zio contadino serve un aiutante che giri per il sud Italia a coltivare patate e finocchi, per 30 euro al giorno (circa 8 ore). Alla mia vicina di casa serve una domestica per 5 euro all'ora 3 giorni a settimana, che vada a fare pure la spesa. ah no, ma queste cose le facciamo fare ai polacchi, ai neri, perché che skifo sporcarsi le mani di terreno per 2 spiccioli!1!!!!1!! poi come faccio a comprare l'iPhone !1!!!!1 Per sopravvivere si fa qualsiasi lavoro onesto. La disoccupazione esiste, è vero, ma c'è anche gente che si rifiuta di lavorare perché aspira a 2mila euro al mese stando in un ufficio a fare un cazzo o arruolandosi per avere tutti i privilegi dello stato, senza fare un cazzo. Alla demagogia, rispondo con demagogia. P.S. sì, io l'ho fatto, per molto meno di 2 euro all'ora, e lo farei nel caso in cui non dovessi trovare lavoro, per sopravvivere xD
  3. ja ma mo che c'entra l'articolo 1? La gente non ha votato NO perché non ha lavoro, ma perché era contro il governo Renzi. Forse il popolo del NO avrebbe voluto un Renzi più Berlusconiano, che offriva lavori a destra e a manca in cambio di voti? Potrebbe essere, ma è evidente che il primo articolo della Costituzione non significhi questo. Concordo con Wanderer, il lavoro dell'art. 1 è inteso soprattutto come forza di solidarietà, di dare allo stato e ricevere dallo stato (non solo tasse). Non è solo inteso come soldi in cambio di qualcosa. Quella si chiama merce di scambio.
  4. Renzi è stato furbo, sia prima che dopo. Tutti, compreso lui, hanno reso questo referendum costituzionale un referendum politico. a sbagliare sono stati sia i votanti che i partiti. Tutto è stato inteso come un voto contro o pro Renzi. Renzi si dimette perché furbo. Fa bene se vediamo il tutto come un referendum pro o contro Renzi, ma fa male se lo vediamo per quello che doveva essere. I grillini fanno ridere. Finora volevano andare al voto con una legge elettorale diversa, adesso vogliono andarci con una qualsiasi,c hissà perché. E spero che rimangano delusi dai risultati, in un'eventuale elezione. Mattarella non può rifiutare le dimissioni di Renzi. In Italia non vige il vincolo di mandato. al massimo può rinominarlo e Renzi rifiutare la nomina. Penso che adesso sia meglio introdurre un governo tecnico, fare una legge elettorale e poi andare al voto.
  5. Meno male che non doveva essere un referendum politico. Renzi ha perso tutta la mia stima. "Ho perso, quindi mi dimetto". Evidentemente hanno sbagliato a darmi il foglio. Avrei dovuto ricevere quello con la domanda "vuoi che Renzi resti il presidente del consiglio?" Ridicolo.
  6. Poiché al cinema ci stanno solo cagate pazzesche, da un anno a questa parte, avete qualche film interessante ,anche datato, da consigliarmi? Ho dovuto chiedere aiuto a Visconti, per vedere qualcosa di decente.
  7. Come lo cresci un figlio se non gli dai da mangiare, una casa, un letto? Contro natura... tu sai cosa dice la natura? No, ma ritorniamo a vivere nelle caverne, ad avere una vita media di 25 anni (se ci arriviamo), a procurarci il cibo con la caccia e perché no, al cannibalismo.
  8. Si parlava di realizzazione personale, di scopi della propria vita e non di cosa fare per il bene comune. Fare dei figli non è come giocare. È mettere al mondo una nuova vita ed è difficile educare. A me che in Italia ci sia un tasso di fecondità alto o basso non frega nulla, sinceramente. Se io non voglio avere dei figli, questo non mi rende meno donna di chi ha deciso di farli. Ho altre priorità, come altre donne avranno altre priorità. Era questo il succo del discorso.
  9. Grazie mille é un mix tra Videotape ed il mio vero nome Grazie
  10. Ciao Benvenuta Anche io ho i RH sulle vecchie cassette Purtroppo, non ho più gli strumenti per ascoltarle
  11. Ciao Non sono d'accordo. Innanzitutto, si parlava di femminicidio, che non vuol dire assassinio di persone di sesso femminile, ma violenza (di qualsiasi tipo) sulle donne perché donne. Non si è fatta una discussione su quanto siano le donne e gli uomini che ammazzano. È innegabile che in passato la donna fosse costretta a comportarsi in un certo modo, a sottostare all'uomo, a non poter lavorare, a dover ricoprire esclusivamente il ruolo di madre e di moglie. Questo non bisogna dimenticarlo, certo, ma bisogna guardare al passato per analizzarlo e migliorare il presente ed eventualmente il futuro. Non si può, nel 2016, pensare ancora che l'unico scopo della vita di una donna sia quello di fare figli. Come ho già detto, non siamo bestie. Ci distinguiamo dagli altri animali perché abbiamo tante altre capacità, tra cui la libertà di scelta. Non siamo costretti a mangiare in un certo modo per sopravvivere, non siamo costretti ad accoppiarci per procreare, non siamo costretti a lavorare o a combattere per procurarci del cibo, comportamenti tipici delle bestie. Siamo uomini, dotati non solo di corpo, non solo degli apparati digerente e riproduttivo. L'uomo si è evoluto ed è arrivato a creare la società di oggi, che lo mette alla scelta, fortunatamente. Può scegliere cosa fare della propria vita, se mangiare solo quando ha fame, se fare sesso solo per puro piacere... Esistono altri obiettivi nella vita. Dire che una donna che non vuole avere figli non è donna, è una frase che mi spaventa. Chi non vuole avere figli, non si preclude la possibilità di donare amore, di amare o di essere amati. L'amore non è solo quello verso un ipotetico figlio. Può anche essere quello per la vita stessa e decidere di condurla al meglio per raggiungere la felicità. La filosofia moderna e classica si sono sempre concentrati su questo, su come raggiungere la felicità, e non su quanto sia uomo o donna una persona che sceglie di non voler avere figli. La felicità per qualcuno potrebbe essere quella di diventare genitore, per qualcun altro potrebbe essere quella di dormire 20 ore al giorno... Nessuno può giudicare le scelte altrui e dare una sentenza forte come quella data da Lacatus, riguardo alla scelta di non volere avere figli. Tra l'altro, essere genitore non è semplice e non tutti sono naturalmente portati ad esserlo. Non tutti siamo bravi genitori.
  12. eh, ovviamente quoto. È triste pensare che l'unico scopo/senso della vita di un uomo/donna sia quello di arricchire la sua stirpe. Fortuna che abbiamo libertà di scelta, va.
  13. Adesso sai anche cosa decidono di fare le persone sterili della loro vita? Bah. Beata presunzione.
  14. Per fortuna non siamo comuni animali, programmati per procreare. Ci sono altri obiettivi nella vita. Se fossimo stati progettati solo per fare figli, allora a cosa servirebbe lavorare? Non è mica naturale lavorare, o avere un computer, o avere un cellulare? Torniamo ai tempi in cui l'uomo e la donna dovevano sfornare figli per avere maggiore manodopera per procurarsi il cibo. Siamo uomini, non bestie. E ti dirò di più, esistono donne ed uomini che NATURALMENTE non possono concepire. Come la mettiamo? Sono uomini e donne inutili?
  15. Ma chi sei tu per giudicare la vita altrui? Che ne sai di quale sia il senso della vita delle altre persone? Hai trovato il tuo? E occupati di quello. Ognuno di noi dà un proprio senso alla propria vita. Il mio e quello di altre donne non è quello di procreare. Si può essere donna senza essere madre. Ripeto, gli uomini non sono uomini se non sono padri?
  16. Mi sanguinano gli occhi. Giustificare degli insulti sessisti perchè è sempre stato così? Lo scopo di una donna nella sua vita è quello di diventare madre? Quanta pochezza e superficialità. Non tutte le donne vogliono diventare madri, come non tutti gli uomini vogliono diventare padri. È finita l'epoca in cui l'uomo deve lavorare e portare a casa i soldi e la donna deve fare la badante al marito e ai figli. Io sono donna e il mio sogno non è assolutamente quello di diventare madre. Non voglio figli e voglio godermi la vita lavorando e viaggiando, e come me, ne esistono altre di donne con altri scopi nella vita. Fortunatamente, la donna ha ottenuto quel poco di indipendenza che la rende un essere umano a tutti gli effetti, capace e libero di scegliere cosa fare della propria vita. Proprio questa indipendenza è la causa del femminicidio: l'uomo che un tempo era il leader, adesso si trova a dover tenere testa alle donne che decidono da sole cosa fare, decidono di non essere più sottomesse. Il femminicidio è violenza psicologica, fisica, nei confronti delle donne in quanto donne. Non si può ridurre il tutto a " la violenza sulle donne c'è sempre stata, ma esiste pure quella sugli uomini". No, la cosa è diversa. Esistono uomini vittime di violenza perché hanno il pene? Esistono uomini che vengono ammazzati o violentati psicologicamente perchè hanno deciso di fare i padri o i casalinghi invece che portare la pagnotta a casa? No. Esistono donne, invece, che decidono di realizzarsi socialmente come meglio credono, che ne hanno la piena libertà, ma che vengono ostacolate da uomini (a volte anche da donne retrograde e bigotte), che vogliono per forza tenere tutto sotto controllo, compresi i sentimenti delle donne. Insultare un politico per il lavoro che "non" fa, è legittimo. Dargli dello stronzo, del ladro, del cretino è legittimo. sono offese a lui come politico e non come persona di sesso maschile o femminile. Dare della succhiacazzi, cagna, troia, ad una Boldrini piuttosto che ad una Boschi, è ben diverso dall'insultare la persona che ricopre una carica politica. È insultare una persona, perché donna. L'avvento dei social network ha sicuramente contribuito a questi fenomeni, ma ci sono sempre stati. E il fatto che ci siano sempre sttai, non fa di ciò la normalità.
  17. hai risposto tu stesso " DOVREBBERO" sapere, ma i sindaci non sanno un cavolo di niente e lo vediamo ogni giorno. Partendo da Roma, governata da una incapace.
  18. invito nuovamente a leggere questo documento http://www.questavoltano.it/wp-content/uploads/2016/11/questa-volta-no-Alfonso-Celotto.pdf scritto da un costituzionalista e non da un laureato in scienze delle merendine.
  19. Ce l'ho con chi dice " da qualcosa bisogna pur partire per cambiare" o con chi dice "peggio di come stiamo non possiamo stare". Ci si accontenta di pezze per rattoppare qua e là cose non convengono all'Europa. Sarò io troppo ottimista, ma penso che una vittoria del No non lasci tutto così com'è, perché è risaputo che bisogna pur far qualcosa per risollevare l'Italia. Una vittoria del Si, invece, lascerà tutto nella merda per molti anni. da un lato, spero anche nella vittoria del SI, così da poter dire a chi ha votato Si e ha voluto questo cambiamento disumano, " mo non ti lamentare". "Nemmeno tu potrai lamentarti se non cambia nulla", mi potranno rispondere. Certo, ma si sarà ancora in tempo per cambiare, per MIGLIORARE. Dire sì adesso, vorrà dire accettare per anni una situazione probabilmente disastrosa.
  20. Art. 70. – La funzione legislativa è esercitata collettivamente dalle due Camere per le leggi di revisione della Costituzione e le altre leggi costituzionali, e soltanto per le leggi di attuazione delle disposizioni costituzionali concernenti la tutela delle minoranze linguistiche, i referendum popolari, le altre forme di consultazione di cui all’articolo 71, per le leggi che determinano l’ordinamento, la legislazione elettorale, gli organi di governo, le funzioni fondamentali dei Comuni e delle Città metropolitane e le disposizioni di principio sulle forme associative dei Comuni, per la legge che stabilisce le norme generali, le forme e i termini della partecipazione dell’Italia alla formazione e all’attuazione della normativa e delle politiche dell’Unione europea, per quella che determina 13 Per un voto consapevole al Referendum costituzionale 3. Il procedimento legislativo i casi di ineleggibilità e di incompatibilità con l’ufficio di senatore di cui all’articolo 65, primo comma, e per le leggi di cui agli articoli 57, sesto comma, 80, secondo periodo, 114, terzo comma, 116, terzo comma, 117, quinto e nono comma, 119, sesto comma, 120, secondo comma, 122, primo comma, e 132, secondo comma. Le stesse leggi, ciascuna con oggetto proprio, possono essere abrogate, modificate o derogate solo in forma espressa e da leggi approvate a norma del presente comma. Le altre leggi sono approvate dalla Camera dei deputati. Ogni disegno di legge approvato dalla Camera dei deputati è immediatamente trasmesso al Senato della Repubblica che, entro dieci giorni, su richiesta di un terzo dei suoi componenti, può disporre di esaminarlo. Nei trenta giorni successivi il Senato della Repubblica può deliberare proposte di modificazione del testo, sulle quali la Camera dei deputati si pronuncia in via definitiva [...]. Art. 72. – Ogni disegno di legge di cui all’articolo 70, primo comma, presentato ad una Camera, è, secondo le norme del suo regolamento, esaminato da una Commissione e poi dalla Camera stessa, che l’approva articolo per articolo e con votazione finale. Ogni altro disegno di legge è presentato alla Camera dei deputati e, secondo le norme del suo regolamento, esaminato da una Commissione e poi dalla Camera stessa, che l’approva articolo per articolo e con votazione finale. Art. 72 - Esclusi i casi di cui all’articolo 70, primo comma, e, in ogni caso, le leggi in materia elettorale, le leggi di autorizzazione alla ratifica dei trattati internazionali e le leggi di cui agli articoli 79 e 81, sesto comma, il Governo può chiedere alla Camera dei deputati di deliberare, entro cinque giorni dalla richiesta, che un disegno di legge indicato come essenziale per l’attuazione del programma di governo sia iscritto con priorità all’ordine del giorno e sottoposto alla pronuncia in via definitiva della Camera dei deputati entro il termine di settanta giorni dalla deliberazione. In tali casi, i termini di cui all’articolo 70, terzo comma, sono ridotti della metà. Il termine può essere differito di non oltre quindici giorni, in relazione ai tempi di esame da parte della Commissione nonché alla complessità del disegno di legge. Il regolamento della Camera dei deputati stabilisce le modalità e i limiti del procedimento, anche con riferimento all’omogeneità del disegno di legge Tutte le leggi possono essere bicamerali, su richiesta del Senato. È un sistema bicamerale a convenienza. Senato confusionario, E se il senato decidesse in materia legislativa anche in questioni che riguardano i rapporti con l'UE, che cavolo ne saprebbero i vari sindaci? è un senato regionale o europeo? Io senatore, consigliere regionale, o sindaco, che cavolo conosco dell'Europa? E a proposito di questo, un sindaco, non è solo sindaco, ha anche un lavoro. Adesso dovrà ricoprire 3 cariche, quella di sindaco e quella di senatore, e fare il suo abituale lavoro? Bene, a me hanno insegnato che a fare troppe cose contemporaneamente non si riesce a farne bene neanche mezza. Renzi non andrà a casa se vincerà il No. è un'altra sua trovata politica, per indurre a votare si, come l'aumento di 50 euro delle pensioni minime avvenuto proprio in questi giorni di propaganda. Andrà via dopo aver promesso di aiutare i paesi terremotati? E con quale coraggio mantiene questa promessa e va a casa? Dai. Crediamo alle favolette che racconta l'allievo di Berlusconi?
  21. quoto su questo. L'intento di questo referendum è quello di accelerare sì la decisione sulle leggi, ma questo accadrebbe solo per le leggi che riguardano i rapporti con l'Europa, e non su quelle che stanno ancora in stallo da anni. Su quelle continuerà il ping pong tra camera e senato e altre non verranno proprio prese in considerazione, perché la priorità adesso è fare ciò che l'Europa dice di fare. Votare No, per me, è una forma di protesta (ci fosse stato il quorum, non sarei andata a votare perché questo referendum è davvero ridicolo). Il popolo vuole un cambiamento, ma un cambiamento radicale, chiaro e deciso, che porti ad un miglioramento in tutti i campi. " ma da qualche parte bisogna pur cominciare" , dicono quelli del sì. Certo, ma non in questo modo. La vittoria del sì implicherebbe un assestamento della Costituzione per molti anni. Non si può mica decidere di cambiare la costituzione ogni 3x2? La vittoria del no, invece, dovrebbe far nascere nei cervellini di quei politici, un'idea comune: sediamoci e discutiamo sul risultato di questo referendum. Perché gli italiani hanno votato NO, pur dicendo da sempre di voler migliorare, di voler ridurre gli sprechi della politica, di volere maggiore democrazia e meritocrazia? Dovrebbero pensare che il modo proposto non piace e analizzarne i motivi. Non dovrebbero pensare che gli italiani sono pigri, stupidi, che non vogliono cambiare. È proprio il contrario. Accontentarsi di un cambiamento ridicolo di quasi metà della seconda parte della Costituzione, non porta a nulla di buono. Non ci si può accontentare quando si tratta di diritti e di libertà. Gli italiani vogliono dei miglioramenti, non delle pezze qua e là che fanno presagire ad un risultato catastrofico.
  22. http://www.questavoltano.it/wp-content/uploads/2016/11/questa-volta-no-Alfonso-Celotto.pdf
  23. Io penso che ci sia bisogno di un cambiamento più radicale. Questi aggiusti qua e là, secondo me, non servono a nulla. Certo, è necessario un cambiamento adesso, ma non di questo tipo e non uno che potrebbe portare solo ad un peggioramento (sempre mia opinione personale). vogliono ridurre gli sprechi della politica, riducendo i poteri del senato? ok, levino di mezzo del tutto il senato, riducano il numero di deputati, si levino il vitalizio e di dimezzino gli stipendi. Ci sono già leggi che tutelano le regioni, non c'è bisogno di un "senato regionale", che crea solo confusione, lotta tra i vari partiti e clientelismo. Un senatore laziale del PD potrà mai essere d'accordo con un senatore laziale del M5S? Anche se idealmente lo fosse, per spirito di contraddizione, non si mostrerebbe mai tale. Già si scannano ogni giorno là dentro e sto referendum ne è la conferma. Sto referendum farebbe davvero comodo al M5S, che ha tutte le carte per governare e per essere eletto alle prossime elezioni, ma vota No perché vota contro Renzi. Tra l'altro, era proprio nel loro programma quello di ridurre il numero di parlamentari. Il come non è mai stato chiaro, ma era un loro obiettivo. Io voto No, detto in poche parole, perché ci vuole qualcosa di radicale, di rivoluzionario.
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