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trickster

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Everything posted by trickster

  1. il piccolo principe già, dev'essere interessante, ne parlano tutti bene, tranne questo qui
  2. ma... vuoi darti una mossa, cribbio?? la vita è breve, non lo sai?? eggià. ma non è il solo. tutti i russi, o quasi, tutti i vari balzac flaubert stendhal malraux blabla. anche proust, ho letto poco poco. e quanti ancora. vabè. un po' per volta. e goethe? e gli inglesi james austen forster e compagnia? il prossimo non sarà musil, temo. nemmeno tristan shandy, ho bisogno di qualcosa di breve e fondamentale, tipo dei delitti e delle pene, o l'ecclesiaste.
  3. E M Forster - Casa Howard J L Borges - La cifra (raccolta di poesie) poll casareccio. il prossimo potrebbe l'uomo senza qualità di musil, o un super classico tipo stendhal, oppure mi lancio in tristan shandy, o addirittura barry lindon. che dite?
  4. visto iersera. ora, a parte le nostre giustificate brame di conoscenza che ci hanno tutti resi dei grandissimi fan dei b-movie anni '70 in pacchetti da due da drive in con le donne nude e gli inseguimenti, la realtà mi sembra essere questa: - quei film, e quella *poetica*, non li conosciamo - temo - per niente. alzi la mano chi sapeva di cosa si parlasse quando kurt russel elencava le serie TV in cui lavorava. noi siamo come la nerd giapana che non ne sa uno e fa sissì con la testa, e kurt russel si incazza. - ergo ammesso che sia una goduria un gioco di rimandi un po' caciarone un po' raffinato, noi non lo apprezziamo, punto e basta. ci avanzano le retroimpressioni e i sentito dire (ah, i film del drive in due in uno, cribbio, veramente fantastici). per il resto il film è slabbrato e un po' palloso, e le attrici negre recitano tutte muovendo la testa sul collo come totò, un po' come a Quake con lo shift, e dopo un po' non se ne può più. domanda per gli esperti: secondo voi quel tizio che doveva venire al Guero, quel regista, e poi non si è presentato, quello cui Jungle Julia mandava tutti i messaggini, che senso aveva?
  5. un po' di didascalie please. supplisco io, a memoria, magari correggetemi. nell'ordine Salvador Dalì - ritratto della sorella Max Ernst - l'angelo del foyer
  6. e com'erano? brevemente. boell meraviglioso. racconti scritti benissimo, tutti con una storia e una morale, incredibilmente divertenti. il primo racconto Zagrebelski lo aveva anche incluso - i girotondini ricorderanno - nel pamphlet COSA è LA DEMOCRAZIA, un paio di anni fa. calvino stranissimo. i pretesti per i racconti-capitoli che compongono il libro sono alcune premesse scientifiche-geologiche o geometriche (il funzionamento della meiosi, la formazione delle terre emerse, l'isolabilità di un punto x nello spazio e nel tempo, e via dicendo). ne vengono fuori storie bizzarre ma spesso tenere, verbose, ma se si ha la pazienza alcune avvincono. molto MOLTO Borges, nel finale, l'ultimo racconto è pressoché un plagio. il saggio su Gadda, beh, è un saggio. Idem per Sofri, raccolta di articoli scritti durante l'assedio di Sarajevo, lui era là. Scritti divinamente, ma immagino si debba conoscere bene sarajevo o la guerra di Bosnia, per apprezzare. Bukowski niente di strepitoso. già letto e riletto. curiosa la forma, a mo' di pièce teatrale Arbasino, che dire. io darei il diritto di voto solo a chi ha letto Arbasino e Gadda. un libro colto fino all'erudizione bizantina, ma leggero, cialtrone, ricchissimo, divertente, fluviale, tragico. IL MEGLIO DEL MEGLIO.
  7. ultimamente Heinrich Boell: Racconti umoristici e satirici Alberto Arbasino: Fratelli d'Italia Raffaele Donnarumma: Gadda modernista per farsene un'idea Adriano Sofri: Lo specchio di Sarajevo Charles Bukowski: Bar Fly - l'ubriacone? boh, il titolo non lo ricordo Italo Calvino - Ti con zero
  8. questo quadro - se non erro - è alla gemaelde galerie di berlino, corredato da un ampio apparato esplicativo. in pratica vi si raffigurano una trentina, forse ancora di più, di proverbi olandesi. un po' come se in un quadro ci fosse lo zampino della gatta accanto al lardo, o un can che dorme, o l'argento vivo, non so se mi spiego. poco godibili, però, perché sono quasi tutti tipicamente fiamminghi, non fanno a noi lo stesso effetto. io sono appena tornato da una mostra commovente al thyssen di madrid, vi regalo questo bellissimo ritratto di non so chi, credo sia Auerbach, ma sono un po' allergico al google, lately, scazzo un po' a braccio.
  9. si vede che non hai mai giocato, sudato, "infortunato"... faccio uno sport molto pesante ma mi riferivo a giocatori di A e B,ai mondiali del 2002 mi vergognavo di essere italiano con quelle fighette con i cerchietti e le treccine e le scritte sulle magliette in campo.capisco che la cosa faticosa è stata inventare il ciuccio,la capriola,il trenino o il violino. questa puttanata trasuda cosi' tanto di qualunquismo che non saprei dove mettere le dita per prenderla e guardarla da vicino.
  10. resisterò. come ho fatto con HTTT e Kid A, e ho fatto bene. nel senso che effettivamente me la sono goduta molto più che con Amnesiac. in più non ho MAI sentito nessuna delle canzoni, nemmeno live, mentre con HTTT avevo dovuto prepararmi un po', perché prima del live non volevo andare impreparato, e allora qualche bootleg lo ascoltai. stavolta nista. lettore e cuffie, bla bla bla. niente di originale. pero' mi piace. ah, the eraser invece l'ho leakato, mi pare. ho fatto male.
  11. trickster

    finalmente

    Cesare Battisti. non il patriota, l'altro. infuocherà il dibattito? ero a Parigi a fine 2003, quando scoppiò il caso per l'ennesima volta, e ricordo con disgusto le levate di scudo degli intellettuali francesi contro la sua ventilata estradizione (mi pare di ricordare). il peggio del francesismo, la boria inconsistente. you have the ground.
  12. lo stavo leggendo subito prima di venire a Sarajevo, non mi ricordo nemmeno se l'ho finito. lo so, sono un pirla. edizione stravecchia, comunque romanzo incredibile, non riuscivo a seguire il senso di quello che era scritto, brancolavo tra la trama, il simbolismo a tratti soffocante e alcuni brani di realismo grezzo. insomma, un tutto indistinto, in cui ovviamente non riuscivo a distinguere nulla, se non l'impressione soverchiante di leggere un trattato di psicanalisi non parafrasata.
  13. alla faccia dello spoiler. sacrosanto. a parte però l'accento sul sé, mi viene in mente un'altra cosa. secondo me vale la pena anche leggere per gli altri, semplicemente perché gli altri potrei essere io tra qualche tempo. detto altrimenti un piccolo sforzo su un libro che comunque vale la pena può essermi utile e fonte di piacere, magari in futuro. esattamente come andare in palestra può essere noioso e faticoso, ma poi ti guardi col muscolo e dici ahò ho fatto proprio bbene a fa' li bbicipiti.
  14. ryan giggs degli ultimi mesi, con la barba incolta tom waits di svariati anni fa, tipo daunbailo'. ok, le foto non rendono tantissimo, ma l'ho visto ieri (giggs) e mi ha impressionato.
  15. è anche un famosissimo compositore, capace di infestare le vecchie banconote da 5.000£. mi piace bellini, come del sarto, pinturicchio e pochi altri riesce a darmi sempre un'idea di eleganza. forse il bronzino ancora di più. cerchiamo un bronzino, via. questo credo sia a Firenze agli Uffizi.
  16. forse sono stata io! la cosa mi fa davvero molto ridere! No. era VAgabond, poco sopra. ma ho apprezzato il tuo appunto, illo tempore. e, peraltro, tre anni fa già mi lamentavo dell'appiattimento culturale della board.
  17. non l'ho mai considerata seriamente. l'ho estrapolata dalle parole di chi - forse rinvenendo nei miei discorsi un certo fastidio per la massificazione di Borges, o che ne so - mi dà dell'alternativo a tutti i costi. partiamo allora dalle cose semplici, senza addentrarci nella disputa di chi sia alternativo o di chi sia figo. esistono i classici del libro, i super-classici, i proust, diciamo. i russi, i francesi dell'800, manzoni e platone. esistono poi benni, yamamoto, pennac, de carlo bla bla bla. sono alternativi questi? boh, forse ai nomi sacri sì. in realtà mi sembrano ampiamente mainstream, e la cosa non mi disturba più di tanto. mi scoccia chi legge benni e pontifica. ho spiegato dettagliatamente il perché di questo mio - trascurabile - malore. quanto ai percorsi personali di chi si avvicina alla lettura, beh, ognuno è libero di fare cosa vuole all'età che vuole. ho l'impressione che sia rimasto praticamente inascoltato il mio provvido esempio sui MUSE, che pure mi sembrava costruito ad arte, e pituttosto semplice. un'altra provocazione? se sembro ansioso di alternatività, nonostante legga Heinrich Boll o Arbasino, il sospetto un po' mi viene. Chi legge è alternativo, agli occhi di chi non legge (granché). per chiudere, una dichiarazione personale. qualora anche alcune mie piccole e ridicole manie mi possano rendere auspicabile la condotta "alternativa", questo non avviene con i libri. leggo i testi delle antologie delle medie, e sono felice. cerco i libri i cui passi sono nelle antologie dele medie. e sono felice di averli letti. magari mi perdo qualche stella bruciante contemporanea, ma so di non perdere il mio tempo. sono un tradizionalista, un lettore avverso al rischio.
  18. le élites sono chiuse in uno stanzino a piangere? io quando so di qualcuno che ha VERAMENTE letto i Karamazov SO che fa parte di una ristretta cerchia di persone, e tu chiamale come vuoi, io la considero una élite tutt'altro che settaria, di persone che hanno avuto la passione la pazienza di regalarsi qualcosa di importante. parlo di numeri. se tutti avranno letto i Karamazov la parola élite non avrà più un senso e io piangerò di gioia, così non si parla più di de carlo a giro. ho sentito parlare di dogmatico risentimento. non so cosa significhi. peraltro non sono granché risentito (annoiato?) ma dogmaticamente cosa significa? spocchia, boria, presunzione, anche queste mi si imputano, più o meno velatamente. errore. vediamo se riesco a farmi capire per parabole. un newbie arriva nella MB e apre un thread I MUSE, LA MUSICA PIU' BELLA DI SEMPRE, dichiarando che black holes and revolution è l'album del decennio. nel migliore dei casi lo si ignorerà, probabilmente dozzine di utenti lo bersaglieranno di consigli più o meno ingiuriosi, basati sulla presunzione - più che ragionevole - che un'esperienza pregressa maggiore nell'ascolto della musica autorizzi, su una MB, a rilasciare consigli. questo atteggiamento vagamente intimidatorio e catechizzante viene - ragionevolmente - accettato perché c'è un controllo generalizzato sui catechisti di turno, la massa condivide all'incirca una formazione comune - su questo sito quella musicale è tendenzialmente alta - e sovrintende la discussione. posso dirlo? è un po' la rivoluzione ignorante, o almeno sembra, quella di chi difende a spada tratta la propria condizione, invece di ammettere la necessità di un miglioramento. sembra - potrebbe - che io sia snob, su queste pagine, in realtà mi vergogno della mia ignoranza con tantissime persone, pure su questa MB esistono persone coltissime, un tre anni fa mi ricordo qualcuno mi diede consigli freschi su un libro di musil (i dolori del giovane Torless), mica ciccia. che senso ha prenderla con chi alza l'asticella? oltretutto credo sempre di argomentare, non lancio sassi nello stagno, o frasi a caso. non voglio lettere bollate di ringraziamento, ma questa acredine, permettetemi, la annovero tra i sintomi di un certo appiattimento. il paradosso involontario della frase di Rubbish con cui mi si dà dell'alternativo a tutti i costi è evidente. io amo i classici, leggo i classici e consiglio i classici. se sembro alternativo il problema è di chi mi vede così. io più tradizionale non potrei essere nemmeno a forza. esagero? chiedete a chi sparla di borges e bulgakov se si sente alternativo. scommetto di sì. primo indizio che non si godono il tesoro che hanno tra le mani.
  19. oddio, mi devo essere perso qualcosa. ho trovato un paio di post carini, ho apprezzato. tutto qua. esiste già una fronda contro zazà? quanto all'esser come lui, non saprei proprio. immagino dovrei sapere prima lui come è.
  20. ovvero: Lo sciagurato John. zazä sta diventando il mio idolo, e non lo dico per carineria sinallagmatica.
  21. ovviamente Benedetto Croce Perché non possiamo non dirci cristiani mica per polemica, davvero. ma tra Odifredi e Croce. diciamo che forse tutti e due vale la pena leggerli, solo Odifredi no.
  22. su Borges si è già detto tutto, su queste pagine. fortunatamente si è detto anche il male, ovvero la ripetitività, lo stile artificioso e così via. fa bene ricordarselo, sennò finisce a fianco dei Fiori del Male nella libreria degli sfigati alternativi e affetti da deliri di onniscienza. esiste un post interessante - mio - che imposta il paragone Borges - fantascienza, late 2003. premesso questo, confermo che amo pochi come lui, e un anno fa ho setacciato Buenos Aires per avere suoi scritti rari. in Italia hanno edito poco fa una raccolta di sue lezioni universitarie sulla letteratura inglese, io l'avevo già in spagnolo. ultimo appunto per gli idolatri di Borges: ricordatevi di Dalì. Piace a tutti, prima o poi, genio di qui genio di là. Nella storia dell'arte non è tra i grandissimi, basta un'infarinata di critica per scoprirlo. E alla lunga stucca. Gli stessi fan di Borges, più o meno cresciuti. Anche sul Piccolo Principe si è già detto tutto e il suo contrario. Nel topic ODIO figura tra le cose che il mondo avrebbe fatto meglio a non conoscere, secondo me. e argomento queste affermazioni, non continuiamo a scannarci su quanto bello sia il piccolo fottuto principe, non di nuovo. Anche Bulgakov ricorre. Spiace dirlo, ma che il revival di Bulgakov si debba a Repubblica mi sembra una stronzata. avrei anche una mezza idea sul perché vada di moda - se è vero - e Repubblica non c'entra proprio niente. Borges, Piccolo Principe, Bulgakov, i soliti noti. se si parla sempre degli stessi libri i sintomi sono chiari e la diagnosi è una soltanto: si leggono solo quelli, se si sono letti. e modestia insegnerebbe a darsi alle discussioni letterarie a ragion veduta, non dopo aver letto tre libri. è un appunto che non si intende diretto a nessuno di particolare, ma sulla poesia del Piccolo Principe accetto consigli solo da chi ha letto molto, la presuntuosa presunzione di ignoranza altrui mi scatta inevitabilmente ad ogni menzione del Piccolo Principe, dei Sigur Ros, di Klimt, e compagnia bella. e la ragione è semplice: se da molti si parla con finta nonchalance sempre delle stesse cose, vuol dire che esiste un fattore che accomuna queste persone, ed è la triste realtà di non conoscere molto altro di cui parlare.
  23. ma va. ho letto su una rivista specialistica che i finley non sono all'altezza dei king crimson, che venezia è bella ma non ci vivrei e che l'amico vero si vede nel momento del bisogno.
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