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Alex S

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Kid A

Kid A (4/66)

  1. Io parto domani e arrivo a Budapest il 12 mattina, sono solo, senza biglietto, ostello nè alcunchè ma ci provo lo stesso. C'è qualcuno nelle mie stesse condizioni? Parto da Roma
  2. Uno di quelli che mi ha fregato il biglietto per Londra l'ha prontamente rimesso in vendita su ebay, raggiungendo finora la ragguardevole cifra di 147 euro. Mi verrebbe da pensar male ma sono assolutamente sicuro che il poverino ha avuto un grave contrattempo che gli impedisce di vedere il concerto, e la cresta fatta sopra la vendita andrà certamente ai bambini vittime della guerra in Iraq. http://cgi.ebay.it/1-Standing-Ticket-Radio...1QQcmdZViewItem
  3. Del resto preferisco di gran lunga così piuttosto che gli stadi da 40000 persone. Certo che se il 30% di biglietti se li beccano subito quelli vicino al management e chi riesce a bypassare la distribuzione ufficiale, allora è davvero dura per noi povero volgo.
  4. Credo di essere stato tra i primissimi ad entrare in gigsand nel momento in cui hanno attivato la pagina. In nemmeno 10 secondi Londra aveva ambo le date sold out? Possibile? No. E' evidente che gigsand i biglietti di Londra se li era già venduti tutti prima della messa online, veicolando però una marea di gente sul proprio sito quando nel frattempo, gente più fortunata e meglio informata di me, si prendeva gli ultimi tagliandi disponibili su Ticketmaster, di cui ignoravo proprio l'esistenza. Ho ripiegato su Amsterdam, smadonnando perchè ho visto che è una sorta di palazzetto dello sport, tutti in piedi tanto caldo e sudore. E soprattutto il viaggio mi viene a costare una cifra di molto superiore a quella preventivata per Londra. E' in effetti un gioco al massacro, la vendita dei biglietti andrebbe regolata meglio. In Spagna nel 2003, benchè fossero tutti teatri piccolissimi, non ho avuto difficoltà a trovare i biglietti e scegliere i posti.
  5. Ok, amami! Anch'io, ma non perchè debbano ascoltare necessariamente qualcosa di più, ma solo perchè non ascoltando ciò che è venuto prima rischiano di cadere in grossi errori attribuendo ai Radiohead (ma anche a qualsiasi altro) innovazioni musicali che hanno come minimo 30 anni. A questo proposito non posso che ritenere i fiati di National anthem un tributo...tu che ne pensi? Piccolo OT: il problema della musica odierna è che ha troppe influenze e assai poche idee proprie. Tutti i nomi che hai citato nel tuo post avevano come modelli Elvis e il R&B americano, ma poi hanno saputo staccarsi ed inventarsi vie alternative. Oggi invece si cita, si copia, si ri-revaivalizza. Esistono gruppi (senza bisogno di far nomi) che hanno fatto dello scopiazzo la loro ragion d'essere, lo ammettano apertamente e non hanno problemi di coscienza.
  6. Allora: voglio solo scambiare con te delle osservazioni in maniera civile, non ho mai pensato di metterti nella schiera degli ottusi..mi fagocito perchè credo molto a quello che dico ed è umano cercare di sostenere le proprie tesi. Diciamo che ci siamo capiti male, anche perchè se hai ascoltato a day in the life non puoi che convenire con me che ci troviamo di fronte a due orchestre differenti, solo ottoni quello di The National Anthem (per cui non è proprio il caso di parlare di orchestra quanto di una sezione di fiati), orchestra completa con preponderanza di archi quella del pezzo di Lennon. Inoltre, sempre se hai ascoltato bene mi chiedo dove tu possa parlare di accompagnamento melodico nel secondo caso, in cui nelle 20 battute gli strumenti suonano sempre la stessa nota salendo di un'ottava ogni battuta e creando così un crescendo e un muro di suono senza pari (nell'epoca analogica). Proprio perchè credo di aver ascoltato bene The National Anthem posso dirti che le urla isteriche delle trombe (ma anche e sopratutto sax) puoi ritrovarle quasi identiche (e ti invito ad andarle ad ascoltare) in Helter Skelter, sul white album del 1968. E in effetti la prima volta che ascoltai i fiati di National Anthem pensai immediatamente ad Helter Skelter...oltre tutto anch'esse sono posizionate al termine della canzone. Il tuo discorso di contestualizzare ha la sua ragion d'essere, ma solo se mettessimo a confronto cose manifestamente diverse...se i sax frignanti li ascolto nel 1968 e poi nel 2000 ecco che è molto facile mettersi a fare confronti
  7. Sminuire?!? A Day In the Life ha un'orchestra di accompagnamento? Le possibilità sono 3: 1. non l'hai mai ascoltata 2. l'hai ascoltata molto disattentamente 3. l'hai ascoltata talmente tanto tempo fa che non te la ricordi più Per registrare quelle 20 battute di orchestra (perchè di 20 battute si tratta, altro che accompagnamento) sono serviti giorni ed un ingegno non da poco considerando la carenza di mezzi tecnici dell'epoca ed è universalmente riconosciuto come un capolavoro, con buona pace di Scaruffi. Fiero di essere infedele, se essere fedeli significa abdicare il senso critico per magnificare tutto ciò che sia firmato Radiohead.
  8. Non voglio fare il saccente nè tantomeno il provocatore però di fronte a certe affermazioni non posso star zitto. I Radiohead hanno tanti meriti, non mi sembra giusto attribuirgli anche quelli che non hanno. Già nei primi anni 60 c'erano artisti che usavano il clavicembalo (strumento del '600 e '700, altro che anni '20), di contaminazioni di ogni tipo ne è piena la musica leggera da oltre 30 anni (Frank Zappa, Velvet Underground, John Cage solo per citarne tre). I Beatles nel 1967 hanno diretto personalmente un'orchestra di 160 elementi per realizzare il crescendo di A Day in The life, una delle prime applicazioni dell'orchestra al contesto pop/rock. Ovvero un 6/8 terzinato, potrei citarti qualche centinaio di canzoni con un tempo simile se non uguale (proprio qualcuno in questo forum accostava giustamente Wolf at The Door alla beatlesiana Because). Tornando al tema del thread, personalmente mi auguro inanzitutto che passino almeno due anni dalla pubblicazione di HTTT, poi mi piacerebbe che fosse piu' studiato, piu' ispirato, meno raffazzonato. Che l'elettronica venisse usata con maggiore parsimonia e perchè no, intelligenza. Che poi facciano rock, reggae, jazz, ska, progressive o quant'altro mi interessa ben poco. Vorrei che se ne rimanessero in silenzio fino a quando non avranno qualcosa di importante da dire, e la storia ci insegna che dopo qualche anno di pausa sono usciti album come Ok Computer e Kid A. Un pò di anni?!? POP è il 9° album degli U2, 10° se si calcola anche Under a blood red sky ed in ogni caso, per quel che li riguarda, abbiamo dovuto attendere 17 anni prima di incontrare il primo passo falso. Con questo voglio solo dire che il paragone con gli U2 è del tutto fuori luogo, specie se li si vuole mettere come metro di paragone negativo. Complimenti per la firma Fake Plastic Man...un più che dovuto tributo al piu' grande pilota degli ultimi 30 anni, il piu' amato da me bambino.
  9. è una classifica strana in effetti, però almeno nelle prime posizioni devo dire che è abbastanza attendibile. Non si è privilegiata la mera tecnica ma l'immagine globale di un chitarrista, quindi il sound, il personaggio etc. Jimi Hendrix è il re, questo non si discute. Keith Richards (10°) non vale na' mazza ma ha inventato i riff chitarristici (ed usa sempre gli stessi da 40 anni ), George Harrison (11°) è un chitarrista modesto ma ha plasmato il sound dei Beatles. Qualcuno potrebbe dire: Brian May (39°) è un grande chitarrista ed ha plasmato il sound dei Queen: boh...qui è inspiegabile. Nello specifico: appoggio Page (9°) anche se quella posizione la meriterebbe solo per ciò che ha fatto dal '69 al '72, poi potrebbe tranquillamente crollare oltre la cinquantesima posizione; Kurt Cobain non si spiega, è stato portatore di un pensiero e di uno stile nuovo (nememno troppo) ma per la chitarra...mah. Jerry Garcia (13°) e Jeff Beck (14°) meritavano qualcosa di più; T Bone Walker è un mostro sacro ed è solo 47°. Concordo su Zappa (solo 45°), quelli di Rolling Stone sono stati bravi a non farsi fregare dal nome pesante; trovo ignobile che un chitarrista mediocre come The Edge (24°) sia qualche posizione sopra al miglior chitarrista di questi ultimi anni (Mark Knopfler, 27°). Bene per Robert Fripp (42°) sono altre le sue qualità, per lui la chitarra è solo un mezzo per raggiungere altre sponde; Gilmour sta bene lì (82°), Blackmore (55°) è stato per la sua epoca il vate di chiunque si avvicinasse allo strumento, ed è uno dei pochi chitarristi hard-rock a non essere antiemozionale, gli avrei dato qualche punto in più. Lou Reed (55°) è un bassista ma vabbè, gli hanno anche voluto cedere un ruolo chitarrico; con il basso avrebbe raggiunto ben più alte posizioni, non per tecnica ma per stile. Van Halen (71°) sta bene lì, è il classico esempio di chitarrista tecnico antiemozionale; Joni Mitchell (71°) deve essere citata per ben altre cose, troppo generosa la sua classifica, quasi un regalo, forse un tributo. Pete Townshend (50°) è decisamente ingeneroso; tecnicamente non è che sia tanto più modesto di Keith Richards, ma vogliamo mettere quello che ha scritto Pete Townshend??? Passando alle teste di radio: fossi Jonny mi incazzerei nel vedere Ed ad una sola distanza da me, per loro (ma non solo) il giudizio è stato troppo frettoloso ed incoerente...sembra quasi che li dovessero mettere per forza. Forse è ancora presto per giudicarli, tra qualche anno sarà sicuramente più facile inserirli in una eventuale classifica. Nella mia classifica personale Jonny sarebbe presente nei primi 100, Ed no, non me ne vogliate. Da segnalare l'assoluta assenza di taluni individui quali Malmsteen, Satriani e compagnia bella (ma questo è un bene). Su questa (ma solo su questa) è migliore la classifica di Scaruffi.
  10. scusa, ma è mica Ligabue quello nel tuo avatar? Se è così si spiega tutto. ti bruceraaaaaaaaai, piccola palla senza peloooooo no tesoro mio, ti sbagli (e tra l'altro hai fatto anche una pessima figura). Se ascoltassi un pò meno Ligabue probabilmente non cadresti in questi errori così grossolani. Ma siete capaci di argomentare la vostra posizione rispettando quella degli altri? Ho forse espresso giudizi sulle vostre idee pur non condividendole? Un pò di maturità dai....non è difficile, e sopratutto è alla base di una convivenza civile e rispettosa in una comunità di persone che scrive in un forum.
  11. Si, può anche darsi; però a differenza tua ho capito che bisogna rispettare i giudizi degli altri senza ergersi a portatori di un'unica verità
  12. essendo un album poco riuscito farà la fine di un altro album poco riuscito ossia Amnesiac che a Firenze (8/7) è stato completamente dimenticato. Penso che in un eventuale tour tra 5/6 anni e almeno un paio di album alle spalle HTTT sarà completamente snobbato (e pure Amnesiac)
  13. Bravo!!! Ottima intuizione; MOLTO no, però lo ricorda a sufficienza.
  14. ad essere precisi A Day In The Life è stata scritta da John Lennon eccettuato l'inciso centrale che è stato scritto (e cantato) da Paul. Gli arrangiamenti orchestrali li ha composti George Martin
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