La depressione può originare un grande fervore artistico, ma non nei suoi stadi più avanzati (e letali). In quei casi diviene incapacità di sentire, di provare emozioni durature; è cadere e percepire la natura umana che, spietata, ti piomba addosso, e giorno dopo giorno si scende d’un passo nel baratro. I malati di depressione sono creature sole che si trascinano come dei sacchi vuoti, sono cumuli di dolore, corpi grigi di sofferenza.. Giunti a questi lidi d’indomabile costernazione diventa arduo persino esprimersi, comunicare, provare emozioni, così anche la vivacità creativa si dissolve.