Jump to content

principles

Members
  • Posts

    11,831
  • Joined

  • Last visited

Everything posted by principles

  1. Da In Rainbows resto fedele al mio metodo: non ascoltare video da youtube dei live se si tratta di musica nuova. Sono più curioso di capire l’album quando esce. Mi trovai bene con In Rainbows e da allora faccio così sempre.
  2. La batteria dove ci vedrei addirittura un luca ferrari, indiavolata. Il basso che rincorre tutto e poi resta solo fino alla coda. Un pezzo da encore, l’ultimo. Che bella Under our pillow
  3. Oserei dire un uomo che alle spalle ha un telefono. Un vecchio telefono in una cabina telefonica. Che è uno dei primi simboli di comunicazione a distanza di massa. Anche la tematica beckettiana di chi vive bloccato in una zolla di terra, fingendo che va tutto o andrà tutto bene. Persone che si tormentano chiuse e bloccate. Me la ricordo io quella sensazione di speranza che prima o poi finisse tutto. O il terrore che continuasse.
  4. Episodes wiped clean, wiped clean, wiped clean, wiped clean This is major league, make believe, make believe
  5. La considerazione di Arpeggi che hai è viziata dalla versione ether del 2005. Ma è un gran pezzo. Meraviglioso. Immaginifico.
  6. Read the room va ascoltata bene. L’ho ascoltata anche dal vivo su YouTube. Se l’avessi ascoltata prima, sarei partito con un preconcetto enorme. Sembra un polpettone indigesto e confuso. Su album le hanno dato una forma meravigliosa, con tre stati diversi tra loro. E l’inizio non so perché mi ricorda Breakfast in America dei Supertramp ahahahaah E ci sento anche addirittura i Muse degli esordi che volevano imitare i RH.
  7. Cito da samuelbeckett.it . Ancora una volta Beckett ci sorprende con un’immagine scenica al tempo stesso semplice e terribile: una donna conficcata nel terreno fino alla vita. Il suo nome è Winnie ed è lì da tempo immemorabile con un lezioso ombrellino come unico riparo contro sole o pioggia. Accanto a lei, ma quasi fuori dalla portata del suo sguardo, il marito (Willie) che vegeta in un buco nel terreno, come un verme. Alla loro degradata condizione fisica fa da contrasto il tono del dialogo (o meglio del quasi-monologo, visto che Willie non dice che poche brevissime battute): un testo che spesso riproduce le dinamiche e i toni del teatro borghese. Winnie stessa è una perfetta borghese, tutta concentrata sulla cura del suo corpo (pettinarsi, truccarsi, essere sempre in ordine) e in un continuo chiacchiericcio da salotto. E Willie è il marito perfetto per questa situazione: borbotta, sopporta con fatica la petulanza della moglie, legge il giornale. felicità di Winnie è la chiave dell’opera. Winnie non vuole ammettere che si trova in una situazione infernale. Lei si proclama felice, la sua è una vita felice. Cosa può desiderare di più? Ha la sua borsetta con la spazzola, lo specchio (e una piccola pistola con la quale potrebbe velocemente farla finita, ma significherebbe ammettere la sconfitta della sua esistenza). Ha un marito che può tormentare col suo continuo parlare. È una vita meravigliosa. E i suoi giorni – che trascorrono tra l’assordante campanello del risveglio e l’altrettanto assordante campanello del sonno – sono giorni felici. Nel secondo atto la sua condizione diventa ancora più terribile. Winnie si ritrova infatti interrata fino al collo. Non può più distrarsi con la sua borsetta, non può più fare niente altro che stare lì e parlare. Willie è ormai sempre meno presente. Ma nonostante questo lei continua a dire che la sua è una vita felice, che i suoi giorni sono giorni felici. E quando per l’ennesima volta il campanello del sonno porta la pietà delle tenebre sulla sua esistenza larvale lei saluta il giorno felice appena trascorso cantando una allegra aria d’operetta. insomma non credo tratti giorni felici nello specifico ma credo ne tragga ispirazione per creare una metafora con il periodo della pandemia.
  8. Nonostante l’inizio molto simile a Thinthing che non è per me il massimo in ALFAA, è un pezzo che mi piace molto. Mi piace molto il basso e la piega che prende il pezzo. Trovo molto coraggioso il lasciare quella poderosa coda psichedelica-ambient alla fine, che non mi infastidisce affatto anzi, lascia spazio per apprezzare le prime note di FoaFriend. Bello, molto bello il testo. Insomma è tra i pezzi che preferisco dell’album. Con Read the room forma una bella accoppiata mistico-sonica.
  9. Ho letto meglio il testo, molto interessante. Come atmosfera/metrica/ritmo (parlo del testo!!) mi ricorda A wolf at the door e subterranean. comunque il verso “buried from the waist down” mi rimanda ad un immagine: Giorni Felici di Beckett, in cui i protagonisti son sepolti dalla vita in giù.
  10. Non mi sono aperto ai commenti, lascio sedimentare. Al momento, che è un momento ancora acerbo, mi viene da dire I Quit. Ma domani o anche stasera potrebbe non essere così
  11. Assolutamente d’accordo con te. sopratutto sul lavoro di Petts-Davies, rispetto a quello di Godrich. WOE è una spinta libera verso il fare ciò che si vuole. L’esempio è la coda di Under our pillows: in ALFAA l’intro di A Hairdryer viene cassato. l’esempio con TKOL è calzante laddove quell’album voleva essere arte senza paura e si è ritrovato ad incastrarsi in angoli taglienti e metallici. E da qui mi aggancio anche al discorso rh vs smile su cui sottoscrivo ogni byte del tuo discorso.
  12. Lo difenderò per sempre questo ragazzo. Wall of eyes è un album ricco di vita, senza alcuna paura di osare e dissonare. Nigel, il tuo lavoro spero per un po' sia finito qui.
  13. Sì Sono al secondo ascolto. Quello lisergico di ieri sera è stata una botta allucinante. Ascoltare le prime 4 come primissima volta è stato assurdo. Stamattina a pezzi, mentre ero in auto, ho riascoltato l'album. Penso che nei prossimi giorni un altro paio di ascolti glieli do. Poi mi distruggerò una volta che arriverà il cd, la settimana prossima. Le considerazioni sono sparse, labili e abbozzate. è vero che continua la moda di rendere più orribili le copertine con le scritte (Da In Rainbows in poi mi sembra proprio una fissazione quasi) ma l'artwork di WOA è assolutamente in linea con ciò che senti, più di ALFAA. Nelle prime quattro mi sembrava proprio di essere lì, in quel dipinto "Somewhere you'll be there". Friend of a friend cresce ed ha una posizione precisa in cui viene valorizzata al meglio. Da 6.5 che le avevo dato sale a 7.5 (ma può crescere, come tutto l'album) In generale arrivi all'ultima traccia, You Know me! che quando parte l'orchestra un po' lo pensi: "Evabbe' Gionni, mo però anche meno!" In generale stamattina I Quit è arrivata meglio di ieri In generale Teleharmonic sembra un po' uscita da TMB, certo ti cattura, ed è veramente ottima. Read The Room/Under your pillow sono dei cazzotti, poi man mano si rivelano come un lenzuolo accartocciato buttato in acqua che poi si apre. Capisco che le influenze siano comunque kraute, ma nel primo dei due, mi è sembrato di ascoltare qualcosa dei TOY. E di conseguenza di tante cose kraute che conosco. In generale i finali delle canzoni sono tutte bellissimi a dispetto dei titoli orribili, ma hanno secondo me cannato proprio il finale dell'ultima. Un non-finale, ma non nel senso di season finale dei Soprano, nel senso di pezzo che non sembra chiudere. I pezzi sono un po' a blocchi: Tele e Wall giocano un campionato sconosciuto, Read e Under sono le supernova. Bending è una sorta di punto di non ritorno. Friends è la nota scintillante e le due I quit e you know sono un po' simili con quell'incedere intermittente, infarcite di archi, con molti riferimenti a territori che hanno già esplorato (me le immagino quando saliranno definitivamente queste due, potrebbero seriamente piacermi tantissimo) In generale e in non-definitiva, c'è una cosa che mi ronza in testa: Era ovvio, credo, che non ci fossero Just eyes and mouth e Colors fly, da ciò che ricordo sono molto simili alle due supernova. Il disco penso lo volessero strutturalmente così, con quest'andamento. Mettere le altre due, bellissime, ma molto pesanti e orientaleggianti, avrebbe portato l'album ad essere un bloccone psichedelico difficile da digerire, quindi capisco la scelta. Immagino che Bodies Laughing (che non conosco) sia bella cicciotta pure, quindi ci starebbe come ragionamento. Era ovvio, credo, che Godrich non abbia prodotto l'album. Lungi da me pensare a delle divergenze artistiche perché saranno cavoli loro, ma solo Petts-Davies poteva dare una libertà così acida e circolare laddove l'amico Nigel avrebbe tagliuzzato, reso gommoso e pop-ricercato alcune cose. Con Davies invece si sono divertiti defecando un pezzo di arte bello sostanzioso, audace ma vitale e circumnavigante. Ecco questo, è vero, sono ritornati a TKOL. Ecco è vero, sì, Jonny ha un po' rotto ma WOE è una sorta di film d'autore noir con un rivestimento colorato acido. In generale, è vero, sì, era ovvio, credo...Ti viene voglia di capirci di più, ma questi forse sono discorsi da un affezionato cronico. Wallerona of eyes. Sono felice di aver aspettato.
  14. Allora chi siamo che aspettiamo l’ascolto di mezzanotte? Io, @The_Tourist…poi?
  15. Non farmi andare off topic per quel pezzo di sterco, per favore, Gasb!
  16. su Bending siete in molti ad aver segnalato quella roba sul mix di Petts-Davies, che ovviamente a me da profano non cambia nulla. A me è sempre piaciuta moltissimo come canzone e sono convinto che resterà così anche nell’economia dell’album. Stanotte il mio ascolto sarà così settato: - non ho ascoltato le versioni live, non per scelta ma perché è capitato così a sto giro. - ho ascoltato molto Bending fino all’inizio dell’autunno per poi abbandonarla; abbastanza volte Wallera of eyes; 3 volte Friends will be Freddie (che spero acquisti valore in futuro perché non mi dice granché) - non conosco minimamente teleharmonic (che ho ascoltato una volta che manco ricordo in quella orribile ultima stagione di Peaky blinders), Read the room, Under Our Pillow. - ne consegue che non conosco manco le altre due (youknowme, iquit) Saranno 44 minuti di sorprese, tra il comprendere come funzionano i pezzi già ascoltati e come sono i nuovi, ho letto voi, le recensioni…ho un’idea, ma ve la dico stanotte.
  17. è una mia esagerazione, non è vera. Per adesso. Forse. Però io immagino sempre le cose in positivo, del tipo che non esisteranno più scippatori perché impegnati nell'apertura di un b&b "Genna' che te sta succedenne?" "Pasca' che t'aggia dicere...oggi so venuti due milanesi, un veneto e due tedeschi o'b&b...aggia avuta fa' 'e check in e sto stanco..." "Na vota nun l'avisse maje sbagliato...che ce vo' a scippa' na catenina!" "Non lo so, Pasca', mi sembrava di aver preso bene 'e mmisure, pure col motorino...invece..." "Invece si rimasto comme o'strunz! T'aggio visto che te si fermato! E la signora ti è corsa pure dietro perché aveva capito..." "Si Pasca' perché non riuscivo a capire. Da quando mi ho aperto o'b&b nun dormo cchiu e pure gli scippi so diventati nu problema!" "Che vergogna. Sient, mo me n'aggia ij" "Che devi fare? Rolex a Piazza Garibaldi?" "Eh magari... la friggitoria mi aspetta: oggi zeppole e panzarotti!"
  18. E aprire roba dove si mangia. L'importante è mangiare! Il cibo! A Napoli una volta oltre la FNAC citata da @Valderrama in cui anche io buttavo tutte le paghette della mia esistenza adolescenziale, c'erano due SEDI della Fonoteca. Una ha chiuso e l'altra è diventata un bar radical chic del Vomero, quartiere borghese della napolibene. Certo Laca, oramai si mettono i panni stesi finti. Ognuno si apre un b&b. Anche gli scippatori, ti scippano con il mandolino e la maschere di Pulcinella. Il Napoletano però ne è consapevole, lo sa. Il napoletano è felice di farsi utilizzare come oleografia per i turisti. Comunque senza andare offtopic. Da amazon ancora nulla per quanto riguarda la spedizione. Mi dice che arriverà Martedì prossimo. Quindi il 30. Però domani sera, sono con le cuffie a mezzanotte precisa e non vedo l'ora. Adoro quest'attesa, adoro di stare aspettando un orario e un tempo preciso per ascoltare questo album. Nulla contro chi l'ha già ascoltato, però per me certi rituali sono speciali. Come quando compro un libro o un cd e odoro il booklet o le pagine. Insomma, sono le piccole cose che mi fanno stare bene, senza scadere nella retorica di quella rincoglionita del meraviglioso mondo di Amelie.
  19. Figurati. la pizza, pulcinella, l’oleografia. Il vesuvio, un po’ di camorra. non c’è spazio per la cultura come in regioni tipo: emilia, veneto, piemonte…
  20. Napoli? Una città culturalmente morta. Una città turistica. E io sono un operatore culturale.
  21. Perché amazon se ne deve andare affanculo. A me piacerebbe avere un negozio di dischi di fiducia. comunque speriamo Waldo, io spero che lunedì mi arrivi onestamente!
  22. Eh infatti! Anche io ho preso da ahime’ amazon. Ho provato con waste ma ci voleva più tempo e i costi erano raddoppiati.
  23. Ho visto un video a riguardo: la differenza è piccolissima e solo se spendi i soldi con delle cuffie decenti.
×
×
  • Create New...