C'è un capitolo di Guerra e Pace (un po' prima della metà del primo tomo) che è Epico, di quell'epicità che ai russi riesce così bene: sostanzialmente l'apoteosi del non agire. Tra l'altro, sempre in questo capitolo, c'è una memorabile descrizione di un personaggio femminile, sottile e perfida: quei momenti in cui pensi "Lev, über'm Sternezelt!", o quantomeno più del solito. Anche se la dimensione stessa del tomo sembra proibitiva, il mio sostanzialmente è un "leggetelo".