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Secondo voi...


Voyant86

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Lev_Tolstoj.jpg

Lui vi guarda.

E' Lev nostro, vero?

Lui era nobile, ed ha pure studiato a Paris se non erro...comoda fare i moralisti dopo aver visto la morte in faccia via sifilide!... E poi lo faccio per l'arte! :P

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  • 1 year later...

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Su suggerimento della multiquotatrice folle di Martinengo...Voyant torna a fare il mezzo intellettuale pubblicamente! E per far felice anche Tommaso...lo farò in francese!..no, sarebbe troppo. Cependant...

Ieri sera discutevo con alcuni amici di varie cose, quando la conversazione è caduta su di un film che tutti avevamo visto, apprezzato, qualcuno persino amato. ma nessuno capito fino in fondo, ossia "La haine", "L'Odio" in italiano. Film realizzato da Matthieu Kassovitz (Nino ne "Le fabuloux monde d'Amélie Pulain") nel 1995, in un periodo in cui la questione delle banlieues iniziava ad attirare l'opinione pubblica. Se non l'avete visto può risultare difficile farsi un opinione, ma ecco, grossomodo questa è la scena chiave:

http://www.youtube.com/watch?v=feL1qnZJqQE

Io ci vedo diverse chiavi di lettura.

- Visto che sono a Parigi, la prima ovviamente è rapportata al mondo delle banlieues e starebbe a significare che Parigi, ossia la Francia, ha troppa vergogna a mostrare, anche a se stessa, le proprie vergogne e così continua a tenerle nascoste, fino a che inevitabilmente le cose esplodono e finisce tutto nella... Pure, è la società occidentale che è raccontata in questa metafora, tutta intenta a salvare le apparenze senza voler ammettere e mostrare le proprie mancanze, le proprie debolezze, la ruggine negli ingranaggi.

- E' uno stato psicologico quello che si vuole evidenziare, ossia, l'incapacità degli esseri umani d'accettare di "sporcarsi" l'anima (non siamo volgari!) e continuare per la sua strada. Il male, il negativo, le azioni e i pensieri che ci causano vergogna sono una parte di noi, del nostro mondo, e bisogna saperci convivere senza chiuderla dentro false apparenze. L'odio del titolo è una parte di questo, e non viene mai da una sola direzione (ma qui dovreste avere visto il finale...).

Ora, sulla seconda parte non siamo giunti a un accordo, un po' perché io non capivo bene cosa volesse dire la mia amica francese, un po' perché lei crede che sia molto più una commistione di "cultura" e "casualità" la seconda deriva. Voi che dite? Potete anche solo parlare della storiella...

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