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Concetto di globalizzazione a cavallo tra il XX e il XXI secolo


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http://en.wikipedia.org/wiki/Economic_history_of_the_United_Kingdom#Foreign_trade

stati uniti... era infatti qui che c'era il maggior investimento. Senza contare tutti gli investimenti che le altre nazioni facevano in africa e all'interno dell'europastessa. Inoltre, in india, non investiva certo solo l'inghilterra. Come se non bastasse c'era la cina e c'era un giappone che si stava aprendo al mondo. L'america latina era anch'essa in apertura verso l'estero. quindi, come vedi, non è certo per la compagnia delle indie che il mondo era globalizzato.

ad anticipare un'eventuale misunderstanding:in africa, come in india, non investivano solamente gli stati che formalmente governavano il territorio, ma altri stati, che all'interno del commercio internazionale operavano scambi anche a livello di materie prime.

Per dire, olanda che investe in india per commerciare materie prime all'interno di un accordo con l'inghilterra. :bong:

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http://en.wikipedia.org/wiki/Economic_history_of_the_United_Kingdom#Foreign_trade

ad anticipare un'eventuale misunderstanding:in africa, come in india, non investivano solamente gli stati che formalmente governavano il territorio, ma altri stati, che all'interno del commercio internazionale operavano scambi anche a livello di materie prime.

Per dire, olanda che investe in india per commerciare materie prime all'interno di un accordo con l'inghilterra. :bong:

Insomma la stessa torta spartita fra i soliti ignoti.

Geograficamente, l'investimento commerciale estero con il Sud del mondo è evidente, politicamente no, l'Olanda importa dal Regno Unito in pratica.

Diciamo che comprendo adesso come questo comunque concorra al livello di FDI, comprendo meno perché tanto ritegno nell'esprimerlo prima in maniera fruibile anche da persone che non hanno nozioni di economia (non è un peccato mortale), comprendo ancora meno l'affare di stato montato e la disperazione del caso da parte del vecchio saggio.

Un'ultima osservazione e domanda , un 3d sulla globalizzazione in un forum non specifico, vuole che si esprimano opinioni, sensazioni, riflessioni personali sull'argomento o è volto alla definizione dogmatica del termine secondo l'interpretazione delle dottrine economiche?

Se ci sono anche chiarimenti storico economici va bene, ma tu vecchio saggio, di tuo, cosa ne pensi?

P.S. per favore non prenderla come una provocazione e non farti salire la pressione. Al massimo eclissati e snobba la cosa, ma non piantare un'altra grana che non si regge con 'sto caldo...

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guarda che io fino a quando non hai montato tu la cosa mica mi ero adirato. Ti ho spiegato ben due volte in maniera piuttosto chiara perchè, da definizione, la tua teoria, seppur sensata, non poteva essere accettata. That's all.

siccome a te credo interessi più il termine "globalizzazione" dal punto di vista filosofico ti espongo che ne penso io.

Io penso che quando faccia comodo la globalizzazione la si esalta, quando non fa comodo la si demolisce.

Quando nel 60 eravamo noi i cinesi di tutto il mondo, facendo buoni prodotti a costi ridotti, in italia tutti erano contenti. Ora che la cina lo fa, tutti ad urlare contro i musi gialli.

In più la globalizzazione ha portato avanzamenti tecnologici visibili. Inoltre, ha permesso ad alcuni stati di svilupparsi economicamente.

Questo allo stesso tempo non significa che la propria cultura nazionale muoia. Io mangio sushi ogni tanto, e magari anche cinese, indiano e messicano. Allo stesso tempo, quando ho vissuto per 6 mesi in danimarca, avrei preferito morire che stare lì un giorno in più. I posti non sono tutti uguali. Proprio no.

In ogni caso, la vera domanda non è se è una cosa buona o cattiva. Tu ti chiedi tutti i giorni se per l'uomo invece che respirare ossigeno sarebbe stato meglio respirare azoto?

La globalizzazione è una realtà. Non è solo un nemico, è anche un'opportunità.

Direi che è il più classico esempio di Abunai-Ki

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