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Italiani dai piedi leggeri


Sallu

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su facebook gira da qualche tempo un articolo sugli italiani che vanno all'estero etc...

vorrei la vostra opinione

la mia come immagino avrete già intuito non è concorde con chi ha scritto l'articolo

anzi, se sapete come si può fare ad inviare una lettera al SOLE24ORE ditemelo, così gli scrivo una pappardella superpolemica...

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[...] Queste persone e molte, moltissime altre sono l'Europa, senza bisogno di troppi discorsi e teorie, e hanno capito qualcosa che i teorici dell'Europa non hanno mai capito: che l'euro e l'Europa sono la possibilità di restare italiani, greci, spagnoli, francesi senza essere umiliati dalle stupide politiche nazionali dei rispettivi paesi. Essere europei significa mantenere una propria identità senza doverla confondere con un'appartenenza a una classe dirigente che in patria blocca i processi d'apertura e trasformazione. [...]

http://www.youtube.com/watch?v=CCs6AzLeNQI

E' la stessa morale di questo film, ma senza donne e alcool!

Io non ho ancora finito l'università, ho un lavoretto che somiglia più ad un hobby che ad un lavoro e in generale non posso dire di avere una diretta esperienza del "fare futuro" (citazione finiana) in Italia. Per almeno sei mesi sarò ancora nel limbo universitario, orquindi non voglio mettermi a ripetere quello che leggo e sento dire in facoltà, sui giornali, etc...prima vorrei farne esperienza, fermo restando che la politica universitaria italiana mi pare in una fase di transizione verso un qualcosa che potrebbe rassomigliare al modello francese, con "écoles normales superieurs" e "università pubbliche", o a quello anglo-americano, con università costose e di livello e università poco care e di scarso livello e prospettive. Naturalmente una scelta rapida non è connaturata alla politica italiana...

Quello che posso dire è che si può voler lasciare il proprio paese proprio per cercare di assorbire parte di una cultura diversa, vivere in contesti differenti, lasciarsi prendere dalla suggestione di ambiente con un anima differente...insomma, non viviamo in Lesotho e non è che emigrando partiamo per l'Ovest americano libero di metà '800! L'Italia non è un inferno, l'estero non è il sogno americano versione 2000, che è, mi pare, il sunto della posizione di Sallu.

Credo che lasciare l'Italia, il proprio paese, sia un po' come ricominciare lo stesso gioco, cambiando qualche regola.

Siamo uomini, la curiosità è un sano sintomo d'intelligenza e vitalità: viviamo in un'epoca che ci permette di spostarci, vivere il mondo nella sua interezza o quasi, non ci sono più leoni, non ci sono più confini, o meglio, i confini si sono di molto ridotti.

Infine tutta 'sta palla dell'UE non è solo una questione di soldi e poltica. L'Europa, almeno nella sua parte occidentale, è davvero sempre più una casa comune, o almeno, io l'avverto come tale.

Mi interesserebbe sapere cosa ne pensano a Dublino, Londra e dintorni...

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anche io, come credo molti altri, aborro questa visione dei paesi esteri come novelli Bengodi. Sono stato in Francia per 5 mesi: anche lì ci sono problemi di disoccupazione, di burocrazia, di politici che si pigliano le mazzette eccetera eccetera. L'Europa è senz'altro la più grande opportunità che viene offerta a chi entra oggi nel mondo del lavoro, ma il discorso vale anche per chi resta in Italia. Casomai c'è da dire che - storicamente, e non solo per colpa della classe politica - in Italia si è sempre puntato troppo poco sulla competitività, sulla professionalità e sull'innovazione. Ma ripeto, a volte (per non dire spesso) è stata colpa anche delle imprese, che al posto di prendersi un bravo AD con un curriculum coi controcoglioni hanno preferito far amministrare la PMI ai figli dei fondatori con la licenza media presa coi calci in culo...

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Casomai c'è da dire che - storicamente, e non solo per colpa della classe politica - in Italia si è sempre puntato troppo poco sulla competitività, sulla professionalità e sull'innovazione. Ma ripeto, a volte (per non dire spesso) è stata colpa anche delle imprese, che al posto di prendersi un bravo AD con un curriculum coi controcoglioni hanno preferito far amministrare la PMI ai figli dei fondatori con la licenza media presa coi calci in culo...

Dici poco... :)

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le citta europee sono TUTTE più care di milano. Dublino costa il doppio, CPH il triplo. Quindi quella dei costi è una stronzata. Che all'estero si guadagni di più è ovvio, perchè ovviamente va compensato il fatto di non essere a casa propria. Ed è qui il punto. C'è gente che non soffre questa cosa, e c'è gente che invece ne patisce le conseguenze.

Io non sono disposto a sentirmi fuori posto per un centinaio di euro in più al mese.

Non si tratta di problemi burocratici o robe così. Si tratta semplicemente di sentirsi a casa, e io, non mi sento a casa da nessun'altra parte.

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le citta europee sono TUTTE più care di milano. Dublino costa il doppio, CPH il triplo. Quindi quella dei costi è una stronzata. Che all'estero si guadagni di più è ovvio, perchè ovviamente va compensato il fatto di non essere a casa propria. Ed è qui il punto. C'è gente che non soffre questa cosa, e c'è gente che invece ne patisce le conseguenze.

Io non sono disposto a sentirmi fuori posto per un centinaio di euro in più al mese.

Non si tratta di problemi burocratici o robe così. Si tratta semplicemente di sentirsi a casa, e io, non mi sento a casa da nessun'altra parte.

Sì, beh, se prendi come sempio lo UK e la Scandinavia, sicuro. Berlino molto meno cara (con 250 euro si può trovare un monolocale in centro, per darvi un'idea) Parigi più cara, Madrid un po' meno cara, Lisbona...solo Tommaso vuole andare a Lisbona, mentre non ho informazioni riguardo Amsterdaam o Bruxelles; questo volendo prendere in considerazione solo le capitali, il che è abbastanza restrittivo come campo di ricerca, considerando che ci sono città come Barça, Monaco, Toulouse, Lyon, Dijon, Ginevra, Edimburgo (notare che in 4 su 7 si parla francese) che offrono molte opportunità sia lavorative che a livello universitario.

Comunque non è solo un discorso economico, si parte per le più ragioni più diverse. Visto che Sallu ha incentrato il problema sul "concetto di appartenenza" sarebbe interessante sentire se anche altri avvertono lo stesso problema. Sinceramente io, pur sentendomi abbastanza legato all'Italia per tradizioni e cultura, non sento questo bisogno di sentirmi parte di un luogo ben determinato, anzi, proprio a causa dei miei plurimi e anazionali accordi culturali, paradossalmente mi sono sentito più a mio agio in certi luoghi di Londra o Parigi rispetto alla mia Reggio Emilia. Io sento il bisogno di spostarmi così come quello di tornare a casa, ecco, questo sì. "Casa" è un bel posto in cui tornare. E' un bel posto in cui vivere? Non ne sono così sicuro.

Poi chiaramente le abitudini, la vita di tutti i giorni e le piccole cose, beh, certo, a casa tutto è più semplice. Ma non mi piacciono le cose semplici.

P.S. Non avete idea di quanto sia caro un alloggio a Parigi. Con gli stessi soldi a Bologna mi comprerei la Torre degli Asinelli. :phr34:

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le citta europee sono TUTTE più care di milano. Dublino costa il doppio, CPH il triplo. Quindi quella dei costi è una stronzata. Che all'estero si guadagni di più è ovvio, perchè ovviamente va compensato il fatto di non essere a casa propria. Ed è qui il punto. C'è gente che non soffre questa cosa, e c'è gente che invece ne patisce le conseguenze.

Io non sono disposto a sentirmi fuori posto per un centinaio di euro in più al mese.

Non si tratta di problemi burocratici o robe così. Si tratta semplicemente di sentirsi a casa, e io, non mi sento a casa da nessun'altra parte.

Szallu tu mo piaci, mi ci farei un tango con caschè. Però shtafòlta hai shparato 'na shtrunzata mundiale! Per dirla alla Abatantuono. (suttulineata in crassetto)

Madrid per esempio, e ci ho vissuto parecchio, costa meno e offre molto di più rispetto a Milano. Per il resto sono d'accordo e detesto chi vede sempre l'estero come LaMecca. E' altresì innegabile che alcuni posti siano davvero migliori, io a Madrid ci tornerei subito anche perchè è uno dei pochi posti in Eurpa dove si mangia bene!

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Madrid per esempio, e ci ho vissuto parecchio, costa meno e offre molto di più rispetto a Milano. Per il resto sono d'accordo e detesto chi vede sempre l'estero come LaMecca. E' altresì innegabile che alcuni posti siano davvero migliori, io a Madrid ci tornerei subito anche perchè è uno dei pochi posti in Eurpa dove si mangia bene!

Ma con "in Europa" comprendi anche l'Italia o no?

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Io ho vissuto per tre mesi a Calle della Palma, proprio difronte a plaza dos de mayo :wub:

E' vero si mangia davvero bene. in un futuro vorrei tornarci ma penso che prima che avvenga debbano passare ancora molti anni... :laugh:

Bella Calle de la Palma, ci sono un bel po' di negozi di dischi e strumenti! Io abitavo un po' più sù, dalle parti di Iglesia.

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Non tutte le città europee, ma molte, le principali, e quindi sullo stesso piano di milano, beh, sono più care, a parte rare eccezioni.

Inoltre, dico che una cosa è passare un periodo più o meno breve in un posto, una cosa è viverci.

Anche io la prima settimana a CPH ero felice come una pasqua, i problemi arrivano dopo.

Il genere di sensazione "pesce fuor d'acqua" sopraggiunge dopo un po'. In ogni caso, certo, quello che conta molto è anche quello che si lascia a casa.

Se si viaggia per piacere o per dovere le cose cambiano.

Io, sinceramente credo che l'estero, per quanto possa offrire, non offre così tanto più che l'italia. Magari offre cose diverse, ma non necessariamente migliori.

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Non tutte le città europee, ma molte, le principali, e quindi sullo stesso piano di milano, beh, sono più care, a parte rare eccezioni.

Inoltre, dico che una cosa è passare un periodo più o meno breve in un posto, una cosa è viverci.

Anche io la prima settimana a CPH ero felice come una pasqua, i problemi arrivano dopo.

Il genere di sensazione "pesce fuor d'acqua" sopraggiunge dopo un po'. In ogni caso, certo, quello che conta molto è anche quello che si lascia a casa.

Se si viaggia per piacere o per dovere le cose cambiano.

Io, sinceramente credo che l'estero, per quanto possa offrire, non offre così tanto più che l'italia. Magari offre cose diverse, ma non necessariamente migliori.

Guarda, io ho vissuto due anni a Madrid e ho lavorato e studiato là. Hanno un sacco di problemi anche loro e non è certo un paradiso ma non hai idea di quanto si viva meglio! Se poi tu hai la patatella a Milano e sei da un'altra parte per studio o lavoro ti capisco ma se invece hai pure quella a portata di mano l'Italia non offre mezzo motivo per tornare!

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questo topic è molto interessante, e so che prima di rispondere dovrei leggere l'articolo postato da sallu ma... ora non mi va...ahò ho sonno,e poi immagino già di conoscerne il contenuto...

visto che parlate dei costi, sono ad amsterdam da un mese circa e posso dire che è un po' più cara dell'italia. per certe cose è clamorosamente più cara, ma diciamo che si paga l'efficienza. cazzo, a roma il biglietto dell'autobus costa 1euro per 75 minuti, qui 2.60 per un'ora... a roma in 75 minuti spesso ti muovi di pochi chilometri, qui sicuramente arrivi a destinazione rispettando gli orari prestabiliti. inoltre, se fai l'abbonamento, paghi molto meno.

non solo, se sei uno studente olandese non paghi proprio un cazzo, nè sui bus nè sui treni. non solo, se sei uno studente olandese lo stato ti fa un prestito iper-agevolato che ti consente di andare a vivere da solo appena finisci il liceo.

se sei uno stronzo europeo come me, hai qualche agevolazione rispetto agli stronzi extra-europei, ma niente in confronto agli indigeni. li odio.

la spesa di tutti i giorni secondo me costa uguale... certo, per dire, i pomodori qui fanno cagare, non sanno di niente, ma la carne e il pesce non costano troppo, e in genere si lasciano mangiare :)

per quanto riguarda la vita sociale... anche qui, secondo me costa quanto roma, anzi, forse di meno... io onestamente 2 euro per una pinta di birra in un club a roma non li ho mai pagati...

insomma, almeno per ora le grosse differenze sono dovute ai trasporti.. ma tra l'altro, a differenza di roma, qui si può girare in bici (meteo permettendo)... quindi si risparmiano soldi e si guadagna in salute... mica male!

l'alloggio è caro, ma non più di quanto si paga a roma... anzi, sicuramente la mia singola costa meno di quanto pagavano i miei amici fuori sede in zona universitaria! è stato difficile trovarla, quello sì, molto più che in italia, ma in generale i prezzi sono allineati a quelli di roma, se non più bassi... per dire, a roma se vuoi una singola vicino all'università devi sborsare diciamo 600 euro al mese (spese escluse)... ad amsterdam con 600 euro ti affitti una super stanza in centro, spese incluse, con contratto registrato (col cazzo che te lo fanno a roma) oppure un appartamentino appena fuori il ring (comunque sia, 30 minuti in tram dalla stazione centrale....)...

comunque, credo che analizzare la situazione dal punto di vista delle spese - guadagni sia sbagliato... ci sono molte più variabili che vanno considerate, che si riflettono sulla qualità della vita di una persona... in generale penso che chi guarda all'estero come al paradiso sia un cretino, semplicemente perchè IL paradiso non esiste. si tratta di trovare un proprio equilibrio, una propria dimensione, e io penso che, visto che abbiamo la fortuna di vivere in Europa, se possibile l'avventura all'estero va tentata...per pochi mesi, per qualche anno, non lo so ancora cosa farò io... però era una cosa che sentivo dentro praticamente da sempre...poi chiaro, ognuno è diverso... dopo la luna di miele iniziale, credo sia proprio normale avere un periodo di crisi, in cui mancano le lasagne di mamma e le giornate passate a cercare l'ombra dei pini marittimi... io ancora non ci sono arrivato, spero soltanto di reagire in maniera diversa da sallu, che se non ho capito male adesso odia tutto quello che viene dalla danimarca! :lol:

comunque ho sonno, quando ho tempo (e voglia) leggerò l'articolo che avete messo sopra...

per dovere di cronaca, riporto anche la "famosa" lettera scritta dal dg della mia vecchia università... un uomo orribile, che ha sguazzato e continua a sguazzare in un sistema che finge di criticare, in maniera patetica, in questa lettera ad un ipotetico figlio, consigliandogli di lasciare l'italia...

lettera di celli

perchè non l'ha lasciata lui, allora ?

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io quello che posso dire è che la didattica di cui ho usufruito io, tra italia e resto del mondo ha evidenziato una cosa piuttosto chiara: chi viene dall'italia è più intelligente di chi viene da fuori.

Questa è scienza.

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io quello che posso dire è che la didattica di cui ho usufruito io, tra italia e resto del mondo ha evidenziato una cosa piuttosto chiara: chi viene dall'italia è più intelligente di chi viene da fuori.

Questa è scienza.

Probabilmente è meno continuativamente ubriaco, se non è veneto.

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