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Lost (ABC, quindi occhio: SPOILER)


Zazà

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Dal momento che il topic l'ho aperto io, è giusto che lo chiuda.

Dato che c'è scritto grosso come una casa SPOILER nell'intestazione, non starò qua a mettere testi invisibili ed altre cosette.

Puntata commovente e che chiude magnificamente una grande serie.

Brevemente, sulla puntata, per spiegarla (anche se è molto chiara). La chiave sta nelle ultime battute tra Christian e Jack.

I flashside di questa stagione, la sesta, NON sono flashside, ma il racconto che si pone cronologicamente al termine della linea temporale di Lost. Così l'ho intesa io: dopo la "prima morte corporale" (che avviene per tutti, Boone e Shannon muoiono nelle prime stagioni, Sun e Jin poche puntate fa, Jack in quest'ultima, Kate e Sawyer molto tempo dopo, mi auguro, la lor fuga sull'aereo Ajira, Hurley dopo essere stato il nuovo guardiano) c'è un luogo in cui tutto si farà chiaro, ma la comprensione di questa chiarezza è dettata ancora dal nostro fare, e agire, persino allora liberi di non comprendere (come Ana Lucia; forse Ben non si unisce agli altri perché aspetta che anche la Rousseu e Alex capiscano). Quello che qui è intuizione e scandalo, che cioè è l'amore (agàpe, di cui eros è una sottocategoria) il modo e il fine del Creato, lì diventa palese e certo, e allora incontriamo coloro che abbiamo amato e da cui siamo stati amati. Appresa l'essenza di questa relazione, che fornisce una giustificazione alla tribolazione che passiamo nel mondo e una anticipazione di quello che verrà poi, siamo poi pronti per "passare oltre". Jacob aveva spiegato di avere scelto coloro che erano "rotti", per il ruolo di candidato, gente per cui non c'era nulla al di fuori: ed è questa la causa per cui sono uniti in questa "anticamera del dopo".

Detto questo: mi pare che tutta la serie abbia una sonora direzione "induttiva", e dimostri grande coerenza. Con Lost, in questi sei anni, siamo un po' cresciuti, sia nel "gusto letterario", sia nei temi trattati. Siamo partiti da un caso particolare e tutto sommato usuale (lo schianto di un aereo) per poi passare alle particolarità misteriose dell'Isola (analizzate da un punto di vista "scientifico-sperimentale" con la Dharma), le lotte "politiche" del possesso di potere tra Widmore e Ben, poi abbiamo avuto la sensazione che l'Isola avesse avuto una genesi e una importanza più vasta, ci siamo soffermati su un dualismo mitico tra due antagonisti, ed infine, con questa splendida puntata, abbiamo riflettuto sulla morte.

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Forse potrebbe essere utile ricordare le ultime battute tra Jack e Christian (glosso personalmente)

J: Ma sei... Sei reale?

C: Spero davvero di si'. Si', sono reale. Tu sei reale. Tutto quello che ti e' successo e' reale. Tutte quelle persone nella chiesa. Sono reali anche loro.

Ovvero: il fatto di non essere più vivi e di avere una forma diversa non ci estranea dalla realtà. Siamo reali di una realtà che prima non potevamo comprendere, ma che comunque esiste.

J: Sono tutti... Sono tutti morti?

C: Prima o poi tutti muoiono, ragazzo. Alcuni prima di te, altri molto tempo dopo.

J: Ma perche' ora sono tutti qui?

C: Beh, non esiste nessun "ora" in questo posto.

La "realtà" come la conoscevamo si muoveva nel tempo. Nel luogo in cui sono arrivati non c'è più questo motivo d'essere.

J: Dove siamo, papa'?

C: Questo e' un posto che... che avete creato insieme tutti voi, in modo da potervi ritrovare. La parte piu' importante della tua vita e' stata quella che hai trascorso con queste persone. E' per questo che siete tutti qui. Nessuno ce la fa da solo, Jack. Hai avuto bisogno di tutti loro, e loro hanno avuto bisogno di te.

J: Per fare cosa?

C: Per ricordare. E per lasciarselo alle spalle.

Tutto questo è stato creato da voi, perché eravate necessari l'un l'altro. Per "passare oltre" è necessario comprendere che sono l'amore e la comunione ad essere il fondamento di tutte le cose. Voi dell'Isola avete vissuto tutto questo sull'isola: qui dovevate solo ricordare, tralasciare il superfluo e comprendere l'essenziale, avere l'opportunità di condividere con occhio diversi, "scoprirlo" nuovamente, riassaporarlo come fosse la prima volta. E fatto questo, imparato questo, abbandonare tutto.

J: Kate ha detto che stiamo per andare via.

C: No. Non e' un andare via. E' un andare avanti.

J: Per andare dove?

C: Scopriamolo.

Non scapperemo. Semplicemente, avremo una condizione ancora differente da questa. Prima, eravamo nel tempo, qui non lo siamo più. Prepariamo a qualcosa di diverso, ora, che grande avventura, l'esistenza!

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Oddio, ce n'erano, eh! :D

Mi pare di potere dire che nei quesiti essenziali si sia avuto una risposta soddisfacente. Non a tutti, attenzione: ma tutto sommato anche nella vita si hanno delle cose che semplicemente rimangono lì, e non si spiegano, qui ci sono i leoni. Può capitare, inoltre non è da sottovalutare il fascino del "non raccontato".

Ritengo forse un po' stucchevole la pretesa di avere tutto spiegato: un'opera deve avere inizio e fine, il tema deve essere trattato e deve avere una conclusione, ma alcuni punti possono essere lasciati in sospeso: Dante entra nella selva, passa i tre regni e alla fine vede Dio, quindi la trama è svolta nel suo punto fondamentale. Sapere con precisione chi fosse la Metelda che de li occhi suoi fece dono nel Paradiso Terrestre al Poeta, cosa significhi tra feltro e Montefeltro sarebbe bello, ma non essenziale.

In un saggio piccolo e snello, C.S.Lewis (quello di Narnia che estemporaneamente faceva il docente universitario. Nessunta parentela con Charlotte) afferma, tra le altre cose, che esistono più generi di lettori. Chiama (prego di credere come lo faccia in maniera del tutto bonaria e affettuosa) una categoria di lettori "illetterati",i quali, come la Mopsa di Shakespeare, devono avere una certa qual assicurazione che le cose che leggono "siano vere" (o direi, "verosimili"), che non sono troppo sensibili d'occhio e orecchio, e per cui l'elemento verbale deve essere ridotto al minimo, e la narrazione deve essere veloce, deve "accadere" qualcosa di continuo. Sono quei lettori, per capirci, che leggendo Poe si crucciano alla fine di Gordon Pym per sapere chi accidenti fosse il vecchio luminoso, e che sono piuttosto scontenti del fatto che gli evangelisti non parlino adeguatamente delle scazzottate negli inferi di Cristo il Sabato Santo.

Anthony Trollope, romanziere vittoriano, criticava Dickens (che non lo sappia Desmond!) perché giocava un po' troppo su questa fame di trama, e così spesso nei suoi testi anticipava tutto all'inizio, per poi dire "e adesso che sapete tutto, potete stare ad ascoltarmi, se ne avrete la grazia".

Io penso che bearsi in Lost e di Lost (sempre richiedendo una coerenza narrativa, che in Lost mai è mancata. Ci sono stati dei punti in cui la tensione è calata, ma è normale anche nei poemi più grandi) sia stato davvero piuttosto piacevole.

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Dal momento che il topic l'ho aperto io, è giusto che lo chiuda.

Dato che c'è scritto grosso come una casa SPOILER nell'intestazione, non starò qua a mettere testi invisibili ed altre cosette.

Puntata commovente e che chiude magnificamente una grande serie.

Brevemente, sulla puntata, per spiegarla (anche se è molto chiara). La chiave sta nelle ultime battute tra Christian e Jack.

I flashside di questa stagione, la sesta, NON sono flashside, ma il racconto che si pone cronologicamente al termine della linea temporale di Lost. Così l'ho intesa io: dopo la "prima morte corporale" (che avviene per tutti, Boone e Shannon muoiono nelle prime stagioni, Sun e Jin poche puntate fa, Jack in quest'ultima, Kate e Sawyer molto tempo dopo, mi auguro, la lor fuga sull'aereo Ajira, Hurley dopo essere stato il nuovo guardiano) c'è un luogo in cui tutto si farà chiaro, ma la comprensione di questa chiarezza è dettata ancora dal nostro fare, e agire, persino allora liberi di non comprendere (come Ana Lucia; forse Ben non si unisce agli altri perché aspetta che anche la Rousseu e Alex capiscano). Quello che qui è intuizione e scandalo, che cioè è l'amore (agàpe, di cui eros è una sottocategoria) il modo e il fine del Creato, lì diventa palese e certo, e allora incontriamo coloro che abbiamo amato e da cui siamo stati amati. Appresa l'essenza di questa relazione, che fornisce una giustificazione alla tribolazione che passiamo nel mondo e una anticipazione di quello che verrà poi, siamo poi pronti per "passare oltre". Jacob aveva spiegato di avere scelto coloro che erano "rotti", per il ruolo di candidato, gente per cui non c'era nulla al di fuori: ed è questa la causa per cui sono uniti in questa "anticamera del dopo".

Detto questo: mi pare che tutta la serie abbia una sonora direzione "induttiva", e dimostri grande coerenza. Con Lost, in questi sei anni, siamo un po' cresciuti, sia nel "gusto letterario", sia nei temi trattati. Siamo partiti da un caso particolare e tutto sommato usuale (lo schianto di un aereo) per poi passare alle particolarità misteriose dell'Isola (analizzate da un punto di vista "scientifico-sperimentale" con la Dharma), le lotte "politiche" del possesso di potere tra Widmore e Ben, poi abbiamo avuto la sensazione che l'Isola avesse avuto una genesi e una importanza più vasta, ci siamo soffermati su un dualismo mitico tra due antagonisti, ed infine, con questa splendida puntata, abbiamo riflettuto sulla morte.

ma hai pianto? io ero sotto actifed dannazione, manco una lacrima.

comunque, mi son perso qualcosa o dei numeri nessuna spiegazione? certo come dici potrebbero restare lì col fascino dell'irrisolto, ma se Dante avesse accennato alla "barba di Beatrice" io avrei voluto saperne di più insomma..

il cameriere dell'hardrock caffe mi chede sempre di te, quand'è che torni a trovarlo?

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ma hai pianto? io ero sotto actifed dannazione, manco una lacrima.

comunque, mi son perso qualcosa o dei numeri nessuna spiegazione? certo come dici potrebbero restare lì col fascino dell'irrisolto, ma se Dante avesse accennato alla "barba di Beatrice" io avrei voluto saperne di più insomma..

il cameriere dell'hardrock caffe mi chede sempre di te, quand'è che torni a trovarlo?

Dell'Hardrock cafè mi ricordo una cameriera piuttosto fìga, e basta.

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continuo a credere che siano tutti morti nell'incidente iniziale, che l'isola sia tutto un viaggio ultraterreno extra-tempo-spazio e che sia tutto molto più simbolico, metaforico e irrazionale di quanto non pensi, ad esempio, zazà. Questo, nonostante la puntata sia "molto chiara"... anyway... Io non conosco nulla del back-stage/ground di lost, ho semplicemente visto, abbastanza distrattamente, la series, ma mi chiedevo se ci fossero delle delucidazioni da parte degli autori in merito..?!? no, eh...

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continuo a credere che siano tutti morti nell'incidente iniziale, che l'isola sia tutto un viaggio ultraterreno extra-tempo-spazio e che sia tutto molto più simbolico, metaforico e irrazionale di quanto non pensi, ad esempio, zazà. Questo, nonostante la puntata sia "molto chiara"... anyway... Io non conosco nulla del back-stage/ground di lost, ho semplicemente visto, abbastanza distrattamente, la series, ma mi chiedevo se ci fossero delle delucidazioni da parte degli autori in merito..?!? no, eh...

Pare ci sia questo da una fonte interna (autore o comunque tizio della Bad robot) -> http://www.televisionando.it/articolo/lost-il-finale-spiegato-da-uno-degli-sceneggiatori-sul-forum-di-darkufo-traduzione/26971/

Tutto ciò che è successo sull'isola è reale, lo dice c. shepard ;)

guerra sull'interpretazione del finale / della serie... o su cosa?

Sul piacere / non piacere

C'è un sacco di gente incazzata per le risposte non date. :bong:

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zaza posso copiare quello che hai scritto sul saggio di Lewis su un altro forum?

Non avete idea della GUERRA che c'è in ogni forum di lost presente sulla faccia della Terra :wacko:

Certo, che domande, il saggio comunque si chiama "Letture e Lettori".

Sì, è vero, c'è un po di guazzabuglio in rete.

Io ritengo in Lost ci sia stato un cammino che avrebbe potuto portare uno spettatore sveglio ad una crescita intellettuale (forse anche morale? forse sì). Alla fine della scala di Lost si vede una magnifica vista e si respira aria fresca. Se qualcuno si affezziona ai primi gradini, peccato per lui, dico io, mica lo tiro su a forza.

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Pare ci sia questo da una fonte interna (autore o comunque tizio della Bad robot) -> http://www.televisionando.it/articolo/lost-il-finale-spiegato-da-uno-degli-sceneggiatori-sul-forum-di-darkufo-traduzione/26971/

Tutto ciò che è successo sull'isola è reale, lo dice c. shepard ;)

E che c'entra? Dice anche che loro sono reali nonostante siano morti. Quindi, anche nel caso l'isola fosse una sorta di purgatorio, secondo la sua visione, sarebbe reale. Ultraterreno, ma reale.

Grazie per il link, dopo lo leggo...

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E che c'entra? Dice anche che loro sono reali nonostante siano morti. Quindi, anche nel caso l'isola fosse una sorta di purgatorio, secondo la sua visione, sarebbe reale. Ultraterreno, ma reale.

Grazie per il link, dopo lo leggo...

Sono reali non significa che sono vivi. Ma per quanto riguarda l'isola, a mio parere, è stato chiaro...è tutto successo davvero.

Il "reali" significa che loro sono davvero lì, tutti insieme, con i loro ricordi e le loro esperienze. Tutto ciò che è avvenuto sull'isola è stato reale, e ora loro sono in una dimensione intermedia tra la morte e l'aldilà...e solo ora che hanno preso coscienza di tutto il loro passato, loro (REALI, ma morti) possono finalmente "andare avanti", tutti insieme, per l'eternità :)

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