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da dove arriva la musica migliore?


homesick.alien

qual è il Paese da cui ora  

43 members have voted

  1. 1. qual è il Paese da cui ora

    • Nord America: USA
      8
    • Nord America: Canada
      3
    • Sud America (generico)
      0
    • Asia (generico)
      0
    • Africa (generico)
      2
    • Oceania (generico)
      1
    • Europa: UK
      19
    • Europa: Francia
      0
    • Europa: Germania
      1
    • Europa: Svezia (in generale scandinavia)
      3
    • Europa: Italia
      1
    • Europa: Spagna
      0
    • Europa (altro)
      0


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Ma voi parlate solo di rock...o sbaglio?

non parliamo di jazz e classica.....

diciamo che parliamo di rock in senso molto molto ampio :ok:

e poi, ma parlo da ignorante, non sono sicuro che jazz e classica si siano molto evolute negli ultimi 10-20 anni

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comunque in u.s.a tutti si scordano dei microphones....

glow e mt.eire sono due dei migliori lavori dei '00 secondo me....

Quoto.

menomale!

pensavo di essere il solo a pensarlo....tristemente poco noti, io stesso li ho scoperti da appena un paio di mesi

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Ho votato USA senza pensarci due volte: oltre a tutti gli esempi musicali precedentemente citati mi pare che non si sia considerato un fenomeno talmente vasto da non poter' essere preso sottogamba quale la scena hip-hop ch'è tutta a completo appannaggio americano e non si possono sottovalutare alcuni dischi come "Future Sex/Love Sounds" di Justin Timberlake o gruppi come i Black Eyed Peas o alcune produzioni di Timbaland.

Capisco perfettamente si parlasse preminentemente di fenomeni musicali "underground" ma in un periodo in cui l'underground ha potenzialmente la stessa diffusione del mainstream e il mainstream ricicla a piene mani dall'underground (che a sua volta rivaluta in latenza e differita il mainstream di anni addietro) ritengo giusto tener' conto anche di ciò ch'è talmente evidente da passare inosservato agli occhi di chi, come la maggior' parte di noi, viaggia per lidi "alternativi".

Facendo un discorso più generale si può dire che il ruolo dell'Inghilterra sia sempre stato quello di "concretizzatrice", di "catalizzatore" ancor' più che d'inventore: la musica inglese (tutta, anche la più particolare) denota sempre, oserei dire "testardamente", una base di concretezza, di realtà, di "storia" ch'è inscindibile dal prodotto finale; in un qualunque disco inglese di qualunque genere si sente sempre, più o meno fortemente, un filo conduttore ch'è sempre molto lineare e ch'è quasi sempre un retaggio di qualche passato più o meno remoto non necessariamente derivante dalla storia musicale britannica (ch'è comunque anche molto recente se si pensa che il primo grande compositore Inglese è stato Henry Purcell e parliamo della metà/fine del '600). Per fare un esempio che può suonare anche "strano": Aphex Twin non è uscito dal nulla, molto della sua musica deriva da una certa tradizione tedesca (tradizione musicale che in Italia, ad esempio, non ha mai attecchito) e, in qualche modo, nonostante la sua "follia" non suona così "impossibile" come, paradossalmente, poteva suonare un disco dei Kaleidoscope (USA).

E' proprio questo che colloca lo UK ai vertici della storia della musica moderna e contemporanea: la capacità di tutti questi gruppi (persino i primi Pink Floyd) di essere "ascoltabili" nonostante le proprie velleità di sperimentazione e la conseguente peculiarità di imporsi su scene molto più grandi di quelle dalle quali sono nati.

Questa dimensione di "filo conduttore" in un certo senso "manca" alla musica statunitense che ha una storia ancora più recente (e, tutto sommato, per buona parte ancora da scrivere) di quella inglese e la potentissima arma a doppio taglio d'essere molto distante dall'Europa: da un lato, in un certo senso, negli USA la musica ha "ricominciato da capo" (di certo importando ma preminentemente inventando), dall'altro, proprio in virtù di questo "nuovo inizio", è come se "mancasse" soprattutto nella mente più che nella tecnica della maggior' parte dei musicisti americani un netto "riferimento storico" che, di fatto, gli lascia ancora più libertà.

In questo senso le creazioni statunitensi sono sempre state più "libere", molto spesso meno "coese", altrettanto spesso più innovative rispetto a quelle europee: basti pensare, per l'appunto, a gente come i "semplicissimi" Sonic Youth, gli Slint, i Suicide...di nomi ce ne sono un'infinità.

Tornando a noi: la musica inglese degli ultimi anni conferma questo andazzo rimanendo fondamentalmente coesa, "reale", ascoltabile, "diretta" in fede anche al carattere di un popolo che tutto sommato è sempre stato così: propenso all'innovazione ma non troppo alla "rivoluzione"; quella americana (in tutti i campi, a dire il vero) rimane costantemente più "nuova", magari meno alla portata di tutti a livello d'ascolto ma senz'altro più importante (almeno per noi europei) in merito a possibilità di sviluppi e ad invenzione: in particolare io credo che l'ossessività dei Liars, il math rock di matrice statunitense e buona parte di una scena psichedelica (ch'è anche italiana, stranamente) saranno assolutamente la base della musica dei prossimi 10 anni.

In generale anch'io normalmente "prediligo" la musica inglese ma è inngeabile che gli Stati Uniti meritino costantemente un occhio di riguardo e una decisa attenzione com'è altrettanto innegabile che le migliori proposte musicali degli ultimi anni in ambito "futuribile" siano americane (anche la stessa St.Vincent, per dire).

Volendomi tenere fuori dalla polemica Gun Club vorrei solo unirmi al coro di Psycho e Der rimanendo "costernato" :D a mia volta da "I GUN CLUB CHI CAZZO LI CONOSCE??": il fatto che un gruppo (o un artista) non sia conosciuto non pregiudica nè sminuisce la validità del proprio operato, quello che conta è l'operato stesso.

I Gun Club hanno sfornato dischi che raccontano un'epoca, hanno influenzato centinaia di altri artisti (assieme a Cramps e molti altri, s'intende), hanno rappresentato una faccia dell'America (e del mondo) in quel tempo e hanno gettato le basi per molti generi a venire: i Toe sono sconosciuti, certo, ma i Toe sono la versione "happier" (da buoni giapponesi) degli Slint (che guardacaso sono americani), sono "anacronistici" e non hanno motivi per essere storicamente importanti come lo sono i Gun Club, apprezzabili senz'altro ma siamo su un altro pianeta.

Peraltro nel dire "magari è un discone, anzi certamente lo è" quando di dischi ne hanno fatti 6...! :arbitro::lol:

Per lo stesso ragionamento è come mettere sullo stesso piano "La Capa Gira" e "Alien": il primo racconta una storia ma non ha "niente" da insegnare, il secondo può non piacere come il primo ma non se ne può prescindere sia per chi studia cinematografia sia per chi ha bisogno/intenzione di farsi una coscienza "storico evolutiva" del cinema, sia per semplice cultura personale ancor' prima che cinematografica.

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Analisi ricca ed impeccabile, come sempre.

Però i MBV non sono poi così americani :P [/modalità rompicoglioni sempre ON, purtroppo]

Kevin Shields è nato a New York e comunque in senso "politico" non sarebbero nemmeno britannici. A voler fare proprio i pignoli. :lol:

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3D interessante...

è un piacere leggere Psychodandy ;) ...ho votato per gli States , ora la fanno da padroni senza dubbio, potrei citare dozzine di nomi...tipo...Azita, Andrew Bird, Asobi Seksu, Cacaw, Leonard Mynx, Grizzly Bear, BVDub, Balmorhea, DM Stith, Lotus Plaza...etc etc...questo lo dico con il Canada e l'Europa nel cuore... (in particolare UK/Irlanda, Germania, paesi scandinavi e Islanda).

@Sallu: ma come non conosci i Gun Club ?!? gravissimo!!! ^_^ ...ascoltati "Fire Of Love" un capolavoro...di nicchia sì...ma molto glam, molto progressive... :ok:

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se queste sono le premesse temo mi faranno cagare!

Stava scherzando, Sallu. (almeno spero)

Sono tutto tranne che progressive e glam (a parte la chioma del compianto Jeffrey). Come impostazione e come immediatezza. Sostanza, sangue e degenero. L'anello di congiunzione tra Germs e Cramps, se proprio vogliamo provare a catalogarli.

Pensa a una musicassetta di punk postumo imbevuto di blues incendiario corretto con mescalina. Pompata procedendo ad alta velocità lungo la strada che conduce alla Valle della Morte.

Se non ti dicono niente, puoi tornare ad ascoltare i Ministri. Pare vadano molto. Lo dice anche Carlo Pastore.

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Comunque io ancora non ho mai capito bene l'accezione "glam" riferito al rock.

Glam Rock

@Psycho: ...si scherzava...sì ^_^ ...ma con un fondo di verità...lo stile iniziale di Jeffrey Lee Pierce era influenzato dal glamrock e dal progressive '70, poi si sono ovviamente spinti di più su generi tipo psychobilly, punk rock fusi con il blues e il country rock...

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