Jump to content

un omaggio al giorno


kid b

Recommended Posts

  • Replies 937
  • Created
  • Last Reply

Top Posters In This Topic

Alex Kidd :wub:

Alex%20Kidd%20in%20Miracle%20World_start.JPG

Uno dei natali più belli in assoluto quando entrò Alex kid nella mia vita..

me lo ricordo ancora :wub:

minchia che gioco spettacolare...c'ho passato una vita...(a casa di kid b...)

ero arrivato al punto di mandare i due fratelli al piano di sotto per concentrarmi...a casa loro eh... :lol::lol::lol:

incredibile

Link to comment
Share on other sites

ENEAS DE CAMARGO

eneas.JPG

Il primo straniero ad arrivare a Bologna dopo la riapertura delle frontiere nel 1980 si chiamava Eneas, Eneas de Camargo, brasiliano. Era il primo dopo Haller e Nielsen, e la differenza, non solo da un punto di vista cromatico e linguistico, fu subito evidente a tutti. Era simpatico, Eneas, e venne subito adottato da tutta la città. Calcisticamente parlando, però, diciamoci la verità non era un gran che. Tatticamente era indisciplinato, faceva cose sublimi e sciocchezze abnormi, aveva una progressione tremenda e una visione di gioco sotto zero, ma amò Bologna, e da Bologna fu amato. Due sono gli episodi che nella nostra mente più di ogni altro spiegano Eneas e il suo rapporto con i tifosi.Il Bologna sta battendo un Perugia ormai allo sbando e quasi retrocesso per tre a zero, quando Radice manda in campo un Eneas reduce dal letargo invernale (inciso: Eneas non sopportava il freddo, e durante l’inverno quasi non giocò, e quando lo fece, lo fece indossando clamorose calzamaglie di lana flanella che facevano sudare solo a vederle). C’è un tiro da fuori di Dossena, il portiere del Perugia respinge a fatica, la palla sbatte sullo stinco di Eneas e ballonzola lentamente in rete, in quello che fu il più clamoroso gollonzo della storia rossoblù, ma che ebbe anche il merito di essere il primo e unico gol segnato da Eneas a Bologna. Venne giù lo stadio, con Eneas che rimase aggrappato alla cancellata della curva Andrea Costa per un quarto d’ora. Era il quattro a zero per noi, e venne festeggiato come il gol decisivo per la conquista della coppa dei Campioni.Secondo episodio. Bologna-Torino, semifinale di andata della coppa Italia. Sullo zero a zero, Marocchi (non Ciccio, Marco, passato come una meteora nella storia rossoblù) riesce a lanciarsi in contropiede nella metà campo del Torino. Ha una prateria davanti, e ormai solo il portiere può contrastarlo. Ma ecco che alle sue spalle arriva qualcuno, velocissimo, un fulmine. Un difensore? No, è il buon Eneas, che sradica il pallone dai piedi di Marocchi, si inciampa e lo fa carambolare lemme lemme oltre la linea di fondo. Marocchi non ebbe neanche la forza per incazzarsi, Radice sbatté la testa contro la panchina, e lo stadio, lungi dall’inveire, venne giù dalle risate.A fine campionato, tra i mugugni di molti e il dispiacere di tutti, Eneas non venne confermato, e se ne tornò in Brasile. Nel Bologna aveva segnato tre gol, ne aveva sbagliati almeno trenta, ma si era fatto volere un bene dell’anima. In Brasile continuò a giochicchiare senza gloria, finché una sera del 1988 la sua macchina impazzita finì contro un camion. Quando a Bologna venne fatto un minuto di raccoglimento alla sua memoria, in molti, senza farsi vedere dal vicino, si asciugarono una lacrima.

Link to comment
Share on other sites

ENEAS DE CAMARGO

eneas.JPG

Il primo straniero ad arrivare a Bologna dopo la riapertura delle frontiere nel 1980 si chiamava Eneas, Eneas de Camargo, brasiliano. Era il primo dopo Haller e Nielsen, e la differenza, non solo da un punto di vista cromatico e linguistico, fu subito evidente a tutti. Era simpatico, Eneas, e venne subito adottato da tutta la città. Calcisticamente parlando, però, diciamoci la verità non era un gran che. Tatticamente era indisciplinato, faceva cose sublimi e sciocchezze abnormi, aveva una progressione tremenda e una visione di gioco sotto zero, ma amò Bologna, e da Bologna fu amato. Due sono gli episodi che nella nostra mente più di ogni altro spiegano Eneas e il suo rapporto con i tifosi.Il Bologna sta battendo un Perugia ormai allo sbando e quasi retrocesso per tre a zero, quando Radice manda in campo un Eneas reduce dal letargo invernale (inciso: Eneas non sopportava il freddo, e durante l’inverno quasi non giocò, e quando lo fece, lo fece indossando clamorose calzamaglie di lana flanella che facevano sudare solo a vederle). C’è un tiro da fuori di Dossena, il portiere del Perugia respinge a fatica, la palla sbatte sullo stinco di Eneas e ballonzola lentamente in rete, in quello che fu il più clamoroso gollonzo della storia rossoblù, ma che ebbe anche il merito di essere il primo e unico gol segnato da Eneas a Bologna. Venne giù lo stadio, con Eneas che rimase aggrappato alla cancellata della curva Andrea Costa per un quarto d’ora. Era il quattro a zero per noi, e venne festeggiato come il gol decisivo per la conquista della coppa dei Campioni.Secondo episodio. Bologna-Torino, semifinale di andata della coppa Italia. Sullo zero a zero, Marocchi (non Ciccio, Marco, passato come una meteora nella storia rossoblù) riesce a lanciarsi in contropiede nella metà campo del Torino. Ha una prateria davanti, e ormai solo il portiere può contrastarlo. Ma ecco che alle sue spalle arriva qualcuno, velocissimo, un fulmine. Un difensore? No, è il buon Eneas, che sradica il pallone dai piedi di Marocchi, si inciampa e lo fa carambolare lemme lemme oltre la linea di fondo. Marocchi non ebbe neanche la forza per incazzarsi, Radice sbatté la testa contro la panchina, e lo stadio, lungi dall’inveire, venne giù dalle risate.A fine campionato, tra i mugugni di molti e il dispiacere di tutti, Eneas non venne confermato, e se ne tornò in Brasile. Nel Bologna aveva segnato tre gol, ne aveva sbagliati almeno trenta, ma si era fatto volere un bene dell’anima. In Brasile continuò a giochicchiare senza gloria, finché una sera del 1988 la sua macchina impazzita finì contro un camion. Quando a Bologna venne fatto un minuto di raccoglimento alla sua memoria, in molti, senza farsi vedere dal vicino, si asciugarono una lacrima.

peccato non esista più questo sport... :bye:

Link to comment
Share on other sites

il panino con la porchetta mangiato poco fa con il (poco) magnanimo ma (sempre) magnone Faraone in persona, per consolarmi da un fallimento di quelli che ti lasciano l'amarognolo in bocca.

ah, lo so che si dice "maNGione" ma dovevo pur fare il trick, no?

Link to comment
Share on other sites

Archived

This topic is now archived and is closed to further replies.

Guest
This topic is now closed to further replies.
  • Recently Browsing   0 members

    No registered users viewing this page.


×
×
  • Create New...