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Capolavoro.


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oh, a me 'sto disco pare una mezza sòla.

lo scrivo qui perché s'intitola CAPOLAVORO, la discussione.

mi riservo di spiegare perché, ma mi stupisco che nessuno avanzi qualche perplessità.

anzi, no, lo scrivo ora, qua. poi se ho tempo apro una discussione, non so se c'è già.

i punti della mia perplessità:

1. canzoni e arrangiamenti troppo omogenei, si fatica a distinguere da subitissimo le canzoni, se non si fa attenzione.

2. melodie né orecchiabili né splendide per come si sviluppano. un po' involute, ecco, ripetitive e frammentate.

3. mancano i colpi di scena, quelli che erano il basso acidissimo di myxomatosis, i fiati di life in a glasshouse, il beat di idioteque, i coretti di you and whose army. quegli ingredienti 'nuovi' che facevano di una canzone una cosa immediatamente diversa, originale e spiazzante. questo punto in parte si lega al punto 1.

fin qui: i punti 1, 2 e 3 mi fanno pensare una cosa: questo album tradisce quello che quasi tutti avevano sperato, cioè che "dopo the eraser si riavranno le vere canzoni dei radiohead al completo, invece di beat soffusi, violini e thom the canta roba frammentata con la voce da folletto". io adoro the eraser, ma non posso negare che il solco è proprio quello. però meno rigoroso, gli strumenti in effetti a volte arrivano ma sono un po' sottotono, le melodie non sempre sono splendide.

vorrei ricordare il paragone con the eraser a quelli che vorrebbero obiettare che un album omogeneo è un album bello, che la bellezza è nei dettagli, che l'atmosfera è eterea-tristissima-e bla bla bla. non ci si aspettava un eraser 2, e invece un po' è così.

4. non ho ricontrollato il poll: la canzone preferita da molti mi sembrava fosse nude, vero? ovvero una canzone di 12 anni fa. peraltro in un arrangiamento bello quanto ti pare ma non esattamente NECESSARIO, a me i vecchi organetti e alcune cose della versione vecchia mi piacevano, quasi mi mancano. diciamo che è bella, forse sarebbe stata bella anche accomodata diversamente. Ovvero: la canzone più bella di quest'album è una che conosciamo dal 1995, e che forse non è nella sua versione fenomenale, ma in una bellissima e delicatissima versione. Stop. Le altre, quelle nuove? quelle per cui abbiamo aspettato 5 anni?

5. i testi non li ho letti, non mi pronuncio, mea culpa. magari sono fenomenali, ma dubito che siano diversissimi da quelli di eraser, mi sbaglio? pensate un attimo a wolf at the door, o a let down, insomma, capiamoci, non ci son mica quei testi là.

tutto fortemente voluto, per carità, ma probabilmente non sono il pezzo forte dell'album, comunque.

6. non c'è una sperimentazione evidente, che mi faccia sorvolare su queste mie critiche. non è un album particolarmente coraggioso, né innovativo (non che sia un valore in sé). per amare la canzone Kid A servivano dozzine di ascolti, a me, lo stesso per imparare a memoria tutte le partiture dei fiati di the National Anthem. In questo album invece tutto è lì, non ci sono complessità da districare. Apprezzerò queste canzoni, ma forse sarà per l'averle ascoltate all'infinito, per abitudine.

7. non è nemmeno ultra-godibile come Hail to the thief, se quello era un po' pop ma fenomenale, vario, accattivante, da sail to the moon a myxomatosis, da wolf at the door a 2+2=5, questo scorre senza sussulti, non ci sono parti accattivanti né terribilmente ostiche, posso dirlo?

né infamia né lode.

(8). questa mi riservo di ritirarla: credo che esista un po' l'atteggiamento opposto, a quello, lungamente criticato, degli snob che bocciano le grandi cose per darsi aria di intenditori. qui troppi dicono 'bellissimo' per dare a vedere di aver notato incredibili sottigliezze che solo gli esperti. anche questo è sbagliato. c'è un po' un clima di autosuggestione. la buona fede c'è, magari...

come a dire: facevamo tutti i preoccupati per finta, quando aspettavamo l'album: ora che c'è, come è facile fare tutti un bel sospiro di sollievo: l'album è bellissimo (finte le paturnie e finto l'entusiasmo, visto che ci rassicuriamo da soli...).

WARNING: sono considerazioni personali. non mi state a far notare dettagli, o dire che in realtà se uno ascolta con tantissima attenzione nota la cura dell'intreccio degli strumenti e che le melodie, no, bestemmia, sono tutte INCREDIBILMENTE FENOMENALI e io non capisco una sega, e bla bla bla. sono stato onesto abbastanza da sapere cosa intendevo, quando parlavo di arrangiamenti piuttosto semplici e piatti, di mancanza di innovazione. ovviamente si può sempre parlare ad ore anche dei settaggi dell'eco del suono di una chitarra acustica che fa bicordi in 4/4, ma certo non si potrà dire che la soluzione scelta è fantasticamente ricca di particolari, o complicata.

accetto, tuttavia, e vi chiedo qualche delucidazione, qualcosa che non abbia apprezzato, e che potrebbe farmi cambiare idea.

dati tecnici: ho ascoltato l'album per un 2-3 giorni, con assiduità, non sempre con attenzione. conoscevo solo nude, prima, e reckoner, di cui però non riconosco una nota. non avevo mai ascoltato i live.

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Trickster sarò breve e coinciso:

ti do solo dei piccoli consigli per apprezzare di più "in rainbows":

--anche io quando un anno e mezzo fa ascoltai le new songs in versione live, rimasi colpito dall'immediatezza dei brani. Comunque bisogna farsene una ragione: il periodo sperimentale dei Radiohead è iniziato e finito con le sessions di "kid a"...i Radiohead sono un gruppo rock. Se non si accetta questo sarà difficile accettare qualsiasi cosa proposta dai 5 di Oxford da "hail to the thief" in poi. (poi magari una nuova fase sperimentale arriverà in futuro quando meno ce l'aspettiamo B) )

--i testi. mai come questa volta i testi sono importanti quanto la musica. Soprattutto dalla traccia 3 in poi. Perdici tempo appresso ai versi cantati da Thom, ho visto che hai citato "a wolf at the door" e "let down" come esempi di testi di alta qualità. Io credo che in "in rainbows" troverai liriche affini proprio alle due canzoni da te citate.

poi, così, tanto per sottolineare che i gusti sono gusti, nel mio caso le melodie involute di "in rainbows" (che hai criticato nel punto 2) fanno impazzire :wub:

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oh, a me 'sto disco pare una mezza sòla.

lo scrivo qui perché s'intitola CAPOLAVORO, la discussione.

mi riservo di spiegare perché, ma mi stupisco che nessuno avanzi qualche perplessità.

anzi, no, lo scrivo ora, qua. poi se ho tempo apro una discussione, non so se c'è già.

i punti della mia perplessità:

1. canzoni e arrangiamenti troppo omogenei, si fatica a distinguere da subitissimo le canzoni, se non si fa attenzione.

2. melodie né orecchiabili né splendide per come si sviluppano. un po' involute, ecco, ripetitive e frammentate.

3. mancano i colpi di scena, quelli che erano il basso acidissimo di myxomatosis, i fiati di life in a glasshouse, il beat di idioteque, i coretti di you and whose army. quegli ingredienti 'nuovi' che facevano di una canzone una cosa immediatamente diversa, originale e spiazzante. questo punto in parte si lega al punto 1.

fin qui: i punti 1, 2 e 3 mi fanno pensare una cosa: questo album tradisce quello che quasi tutti avevano sperato, cioè che "dopo the eraser si riavranno le vere canzoni dei radiohead al completo, invece di beat soffusi, violini e thom the canta roba frammentata con la voce da folletto". io adoro the eraser, ma non posso negare che il solco è proprio quello. però meno rigoroso, gli strumenti in effetti a volte arrivano ma sono un po' sottotono, le melodie non sempre sono splendide.

vorrei ricordare il paragone con the eraser a quelli che vorrebbero obiettare che un album omogeneo è un album bello, che la bellezza è nei dettagli, che l'atmosfera è eterea-tristissima-e bla bla bla. non ci si aspettava un eraser 2, e invece un po' è così.

4. non ho ricontrollato il poll: la canzone preferita da molti mi sembrava fosse nude, vero? ovvero una canzone di 12 anni fa. peraltro in un arrangiamento bello quanto ti pare ma non esattamente NECESSARIO, a me i vecchi organetti e alcune cose della versione vecchia mi piacevano, quasi mi mancano. diciamo che è bella, forse sarebbe stata bella anche accomodata diversamente. Ovvero: la canzone più bella di quest'album è una che conosciamo dal 1995, e che forse non è nella sua versione fenomenale, ma in una bellissima e delicatissima versione. Stop. Le altre, quelle nuove? quelle per cui abbiamo aspettato 5 anni?

5. i testi non li ho letti, non mi pronuncio, mea culpa. magari sono fenomenali, ma dubito che siano diversissimi da quelli di eraser, mi sbaglio? pensate un attimo a wolf at the door, o a let down, insomma, capiamoci, non ci son mica quei testi là.

tutto fortemente voluto, per carità, ma probabilmente non sono il pezzo forte dell'album, comunque.

6. non c'è una sperimentazione evidente, che mi faccia sorvolare su queste mie critiche. non è un album particolarmente coraggioso, né innovativo (non che sia un valore in sé). per amare la canzone Kid A servivano dozzine di ascolti, a me, lo stesso per imparare a memoria tutte le partiture dei fiati di the National Anthem. In questo album invece tutto è lì, non ci sono complessità da districare. Apprezzerò queste canzoni, ma forse sarà per l'averle ascoltate all'infinito, per abitudine.

7. non è nemmeno ultra-godibile come Hail to the thief, se quello era un po' pop ma fenomenale, vario, accattivante, da sail to the moon a myxomatosis, da wolf at the door a 2+2=5, questo scorre senza sussulti, non ci sono parti accattivanti né terribilmente ostiche, posso dirlo?

né infamia né lode.

(8). questa mi riservo di ritirarla: credo che esista un po' l'atteggiamento opposto, a quello, lungamente criticato, degli snob che bocciano le grandi cose per darsi aria di intenditori. qui troppi dicono 'bellissimo' per dare a vedere di aver notato incredibili sottigliezze che solo gli esperti. anche questo è sbagliato. c'è un po' un clima di autosuggestione. la buona fede c'è, magari...

come a dire: facevamo tutti i preoccupati per finta, quando aspettavamo l'album: ora che c'è, come è facile fare tutti un bel sospiro di sollievo: l'album è bellissimo (finte le paturnie e finto l'entusiasmo, visto che ci rassicuriamo da soli...).

WARNING: sono considerazioni personali. non mi state a far notare dettagli, o dire che in realtà se uno ascolta con tantissima attenzione nota la cura dell'intreccio degli strumenti e che le melodie, no, bestemmia, sono tutte INCREDIBILMENTE FENOMENALI e io non capisco una sega, e bla bla bla. sono stato onesto abbastanza da sapere cosa intendevo, quando parlavo di arrangiamenti piuttosto semplici e piatti, di mancanza di innovazione. ovviamente si può sempre parlare ad ore anche dei settaggi dell'eco del suono di una chitarra acustica che fa bicordi in 4/4, ma certo non si potrà dire che la soluzione scelta è fantasticamente ricca di particolari, o complicata.

accetto, tuttavia, e vi chiedo qualche delucidazione, qualcosa che non abbia apprezzato, e che potrebbe farmi cambiare idea.

dati tecnici: ho ascoltato l'album per un 2-3 giorni, con assiduità, non sempre con attenzione. conoscevo solo nude, prima, e reckoner, di cui però non riconosco una nota. non avevo mai ascoltato i live.

scusate, replico a me stesso, perché 100 righe di post mi erano morte in fondo a pagina 2, eccheccazzo.

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mi riservo di spiegare perché, ma mi stupisco che nessuno avanzi qualche perplessità.

anzi, no, lo scrivo ora, qua. poi se ho tempo apro una discussione, non so se c'è già.

i punti della mia perplessità:

1. canzoni e arrangiamenti troppo omogenei, si fatica a distinguere da subitissimo le canzoni, se non si fa attenzione.

2. melodie né orecchiabili né splendide per come si sviluppano. un po' involute, ecco, ripetitive e frammentate.

3. mancano i colpi di scena, quelli che erano il basso acidissimo di myxomatosis, i fiati di life in a glasshouse, il beat di idioteque, i coretti di you and whose army. quegli ingredienti 'nuovi' che facevano di una canzone una cosa immediatamente diversa, originale e spiazzante. questo punto in parte si lega al punto 1.

fin qui: i punti 1, 2 e 3 mi fanno pensare una cosa: questo album tradisce quello che quasi tutti avevano sperato, cioè che "dopo the eraser si riavranno le vere canzoni dei radiohead al completo, invece di beat soffusi, violini e thom the canta roba frammentata con la voce da folletto". io adoro the eraser, ma non posso negare che il solco è proprio quello. però meno rigoroso, gli strumenti in effetti a volte arrivano ma sono un po' sottotono, le melodie non sempre sono splendide.

vorrei ricordare il paragone con the eraser a quelli che vorrebbero obiettare che un album omogeneo è un album bello, che la bellezza è nei dettagli, che l'atmosfera è eterea-tristissima-e bla bla bla. non ci si aspettava un eraser 2, e invece un po' è così.

4. non ho ricontrollato il poll: la canzone preferita da molti mi sembrava fosse nude, vero? ovvero una canzone di 12 anni fa. peraltro in un arrangiamento bello quanto ti pare ma non esattamente NECESSARIO, a me i vecchi organetti e alcune cose della versione vecchia mi piacevano, quasi mi mancano. diciamo che è bella, forse sarebbe stata bella anche accomodata diversamente. Ovvero: la canzone più bella di quest'album è una che conosciamo dal 1995, e che forse non è nella sua versione fenomenale, ma in una bellissima e delicatissima versione. Stop. Le altre, quelle nuove? quelle per cui abbiamo aspettato 5 anni?

5. i testi non li ho letti, non mi pronuncio, mea culpa. magari sono fenomenali, ma dubito che siano diversissimi da quelli di eraser, mi sbaglio? pensate un attimo a wolf at the door, o a let down, insomma, capiamoci, non ci son mica quei testi là.

tutto fortemente voluto, per carità, ma probabilmente non sono il pezzo forte dell'album, comunque.

6. non c'è una sperimentazione evidente, che mi faccia sorvolare su queste mie critiche. non è un album particolarmente coraggioso, né innovativo (non che sia un valore in sé). per amare la canzone Kid A servivano dozzine di ascolti, a me, lo stesso per imparare a memoria tutte le partiture dei fiati di the National Anthem. In questo album invece tutto è lì, non ci sono complessità da districare. Apprezzerò queste canzoni, ma forse sarà per l'averle ascoltate all'infinito, per abitudine.

7. non è nemmeno ultra-godibile come Hail to the thief, se quello era un po' pop ma fenomenale, vario, accattivante, da sail to the moon a myxomatosis, da wolf at the door a 2+2=5, questo scorre senza sussulti, non ci sono parti accattivanti né terribilmente ostiche, posso dirlo?

né infamia né lode.

(8). questa mi riservo di ritirarla: credo che esista un po' l'atteggiamento opposto, a quello, lungamente criticato, degli snob che bocciano le grandi cose per darsi aria di intenditori. qui troppi dicono 'bellissimo' per dare a vedere di aver notato incredibili sottigliezze che solo gli esperti. anche questo è sbagliato. c'è un po' un clima di autosuggestione. la buona fede c'è, magari...

come a dire: facevamo tutti i preoccupati per finta, quando aspettavamo l'album: ora che c'è, come è facile fare tutti un bel sospiro di sollievo: l'album è bellissimo (finte le paturnie e finto l'entusiasmo, visto che ci rassicuriamo da soli...).

WARNING: sono considerazioni personali. non mi state a far notare dettagli, o dire che in realtà se uno ascolta con tantissima attenzione nota la cura dell'intreccio degli strumenti e che le melodie, no, bestemmia, sono tutte INCREDIBILMENTE FENOMENALI e io non capisco una sega, e bla bla bla. sono stato onesto abbastanza da sapere cosa intendevo, quando parlavo di arrangiamenti piuttosto semplici e piatti, di mancanza di innovazione. ovviamente si può sempre parlare ad ore anche dei settaggi dell'eco del suono di una chitarra acustica che fa bicordi in 4/4, ma certo non si potrà dire che la soluzione scelta è fantasticamente ricca di particolari, o complicata.

accetto, tuttavia, e vi chiedo qualche delucidazione, qualcosa che non abbia apprezzato, e che potrebbe farmi cambiare idea.

dati tecnici: ho ascoltato l'album per un 2-3 giorni, con assiduità, non sempre con attenzione. conoscevo solo nude, prima, e reckoner, di cui però non riconosco una nota. non avevo mai ascoltato i live.

1. Sono d'accordo con te sull'omogeneità ... ma prova a vederla come un pregio, non come un difetto. Forse è proprio questo che volevano trasmettere, un senso di continuità ... qualcuno (non mi ricordo chi e in quale topic) ha parlato di effetto domino tra un brano e l'altro ... altri hanno parlato di un collegamento tra l'arcobaleno evocato nel titolo dell'album e la tracklist ... è comunque questo il presupposto da cui partire.

2. Anche qui sono in linea col tuo pensiero, ma in nessun modo vedo come negative le melodie involute di IR. Avrebbe potuto essere un disco sviluppato in maniera più accattivante, più vicino alla forma canzone classica; avrebbero potuto arrangiare pezzi come Videotape o Arpeggi o Reckoner in maniera molto più "paracula" ... invece hanno decostruito, hanno lavorato per sottrazioni, trovando la misura tra l'estremismo di "Like spinning plates" nella album version e la Videotape 2006. Prova a viverlo come un punto di forza ... prova a lasciarti trasportare dai percorsi sghembi disegnati dalla batteria di Reckoner e dal finale di All i need e Bodyshatchers ... alla fine cosa importa dell'orecchiabilità (che comunque spesso c'è, è innegabile). Evita di ascoltare partendo da aspettative di compiutezza e linearità.

3. Il colpo di scena qui è il disco in se. Il modo in cui è stato pensato e concepito ... i tagli, i finali accennati ... lìordine dei pezzi ...

No, qui proprio non ci sono ... Eraser e IR sono distanti mille miglia ... in tutto e per tutto. L'unica cosa che lega i due dischi è, in parte, il modo in cui Thom usa la voce. Per il resto c'è un abisso a livello di atmosfere, di complessità, di compattezza, di songwriting.

4. Io ero rimasto ad "All i need" ... comunque di questo ne parliamo tra qualche mese ... vedremo quale sarà la canzone preferita dell'album. Quattro giorni mi sembrano troppo pochi.

5. I testi sono bellissimi a mio avviso. Vai a leggerli e poi dimmi.

6. Beh ... già il fatto che non le apprezzi da subito potrebbe voler dire che potrebbero districarsi in futuro. Hai già deciso che non ti piaceranno mai? Hai già concluso con l'ascolto del disco? Come fai a stabilire questo dopo soli 4 giorni? A maggior ragione se i live non li avevi mai sentiti. In ogni caso aspettarsi innovazione, sperimentazione ad ogni disco mi sembra davvero ingiusto ed esagerato.

7. Puoi dire tutto e il suo contrario. Ma non è che un disco è bello solo se contiene parti ostiche ... prova davvero a partire da un ascolto azzerato, senza aspettative ... prova a godere della sua fluidità, probabilmente devi solo entrarci dentro.

8. Per quanto mi riguarda di finto non c'è veramente nulla ... non riesco a smettere di ascoltarlo. Non mi era successo neanche con Kid A e Amnesiac.

Ultima cosa ... le soluzioni scelte probabilmente non sono complicatissime o ricche di particolari, ma ho sempre ritenuto che nella semplicità spesso si nasconda il meglio. Ripeto, prova a concentrarti sulla voce e sul modo in cui si incastra/disincastra ondeggiante con tutto il resto; forse la svolta di questo disco sta proprio qui ... forse i Radiohead hanno abbandonato le preoccupazioni su quella che Scaruffi definisce forma e hanno concentrato l'attenzione sulla sostanza ...

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lo scrivo qui perché s'intitola CAPOLAVORO, la discussione.

mi riservo di spiegare perché, ma mi stupisco che nessuno avanzi qualche perplessità.

anzi, no, lo scrivo ora, qua. poi se ho tempo apro una discussione, non so se c'è già.

i punti della mia perplessità:

1. canzoni e arrangiamenti troppo omogenei, si fatica a distinguere da subitissimo le canzoni, se non si fa attenzione.

2. melodie né orecchiabili né splendide per come si sviluppano. un po' involute, ecco, ripetitive e frammentate.

3. mancano i colpi di scena, quelli che erano il basso acidissimo di myxomatosis, i fiati di life in a glasshouse, il beat di idioteque, i coretti di you and whose army. quegli ingredienti 'nuovi' che facevano di una canzone una cosa immediatamente diversa, originale e spiazzante. questo punto in parte si lega al punto 1.

fin qui: i punti 1, 2 e 3 mi fanno pensare una cosa: questo album tradisce quello che quasi tutti avevano sperato, cioè che "dopo the eraser si riavranno le vere canzoni dei radiohead al completo, invece di beat soffusi, violini e thom the canta roba frammentata con la voce da folletto". io adoro the eraser, ma non posso negare che il solco è proprio quello. però meno rigoroso, gli strumenti in effetti a volte arrivano ma sono un po' sottotono, le melodie non sempre sono splendide.

vorrei ricordare il paragone con the eraser a quelli che vorrebbero obiettare che un album omogeneo è un album bello, che la bellezza è nei dettagli, che l'atmosfera è eterea-tristissima-e bla bla bla. non ci si aspettava un eraser 2, e invece un po' è così.

4. non ho ricontrollato il poll: la canzone preferita da molti mi sembrava fosse nude, vero? ovvero una canzone di 12 anni fa. peraltro in un arrangiamento bello quanto ti pare ma non esattamente NECESSARIO, a me i vecchi organetti e alcune cose della versione vecchia mi piacevano, quasi mi mancano. diciamo che è bella, forse sarebbe stata bella anche accomodata diversamente. Ovvero: la canzone più bella di quest'album è una che conosciamo dal 1995, e che forse non è nella sua versione fenomenale, ma in una bellissima e delicatissima versione. Stop. Le altre, quelle nuove? quelle per cui abbiamo aspettato 5 anni?

5. i testi non li ho letti, non mi pronuncio, mea culpa. magari sono fenomenali, ma dubito che siano diversissimi da quelli di eraser, mi sbaglio? pensate un attimo a wolf at the door, o a let down, insomma, capiamoci, non ci son mica quei testi là.

tutto fortemente voluto, per carità, ma probabilmente non sono il pezzo forte dell'album, comunque.

6. non c'è una sperimentazione evidente, che mi faccia sorvolare su queste mie critiche. non è un album particolarmente coraggioso, né innovativo (non che sia un valore in sé). per amare la canzone Kid A servivano dozzine di ascolti, a me, lo stesso per imparare a memoria tutte le partiture dei fiati di the National Anthem. In questo album invece tutto è lì, non ci sono complessità da districare. Apprezzerò queste canzoni, ma forse sarà per l'averle ascoltate all'infinito, per abitudine.

7. non è nemmeno ultra-godibile come Hail to the thief, se quello era un po' pop ma fenomenale, vario, accattivante, da sail to the moon a myxomatosis, da wolf at the door a 2+2=5, questo scorre senza sussulti, non ci sono parti accattivanti né terribilmente ostiche, posso dirlo?

né infamia né lode.

(8). questa mi riservo di ritirarla: credo che esista un po' l'atteggiamento opposto, a quello, lungamente criticato, degli snob che bocciano le grandi cose per darsi aria di intenditori. qui troppi dicono 'bellissimo' per dare a vedere di aver notato incredibili sottigliezze che solo gli esperti. anche questo è sbagliato. c'è un po' un clima di autosuggestione. la buona fede c'è, magari...

come a dire: facevamo tutti i preoccupati per finta, quando aspettavamo l'album: ora che c'è, come è facile fare tutti un bel sospiro di sollievo: l'album è bellissimo (finte le paturnie e finto l'entusiasmo, visto che ci rassicuriamo da soli...).

WARNING: sono considerazioni personali. non mi state a far notare dettagli, o dire che in realtà se uno ascolta con tantissima attenzione nota la cura dell'intreccio degli strumenti e che le melodie, no, bestemmia, sono tutte INCREDIBILMENTE FENOMENALI e io non capisco una sega, e bla bla bla. sono stato onesto abbastanza da sapere cosa intendevo, quando parlavo di arrangiamenti piuttosto semplici e piatti, di mancanza di innovazione. ovviamente si può sempre parlare ad ore anche dei settaggi dell'eco del suono di una chitarra acustica che fa bicordi in 4/4, ma certo non si potrà dire che la soluzione scelta è fantasticamente ricca di particolari, o complicata.

accetto, tuttavia, e vi chiedo qualche delucidazione, qualcosa che non abbia apprezzato, e che potrebbe farmi cambiare idea.

dati tecnici: ho ascoltato l'album per un 2-3 giorni, con assiduità, non sempre con attenzione. conoscevo solo nude, prima, e reckoner, di cui però non riconosco una nota. non avevo mai ascoltato i live.

1) beh, l'omogeneità non è un limite, secondo me, ma un pregio. diventa difetto solo se le canzoni sono tutte uguali. ma in questo caso, le canzoni sono decisamente diverse tra loro, hanno però la stessa atmosfera "rilassata" e morbida (a parte body)

2) le melodie a me sembrano decisamente orecchiabili (reckoner ad esempio per te non è orecchiabile? e videotape), anzi forse un po troppo orecchiabili.. forse è questo il vero difetto dell'album, il rischio che si usuri in fretta, a causa dell'eccessiva orecchiabilità

3) mah, non so.. forse body puo essere considerata come un colpo di scena? però, credo che più che altro si possa dire che manca la canzone che ti fa dire "cazzo, incredibile!" come poteva essere paranoid android o pyramid song..

la somiglianza con the eraser in effetti c'è, ma questo disco è molto piu bello di eraser (che a me non ha convinto granchè) grazie ai fratelli greenwood

4)io sto disco l'ho ascoltato completamente vergine, perché non ho mai sentito i live e le vecchie versioni.. però devo ammettere che questo ripescaggio di vecchie canzoni mi preoccupa un po

5)i testi non mi piacciono proprio. per carità, non sono orribili, però sono piuttosto anonimi. ma devo dire che secondo me i testi non sono mai stati il punto forte dei radiohead, ma qua siamo ai livelli piu bassi (ma non ho mai ascoltato pablo, quindi puo darsi che il loro disco d'esordio fosse peggio)

6) sì, su questo sono completamente d'accordo. però non si puo innovare sempre. secondo me, non possiamo piu aspettarci un altro kid a, cioè un altro disco completamente nuovo e sorprendente... in rainbow è comunque molto "originale" nel senso che non mi sembra una copia dei passati radiohead o di altro.

7) httt era secondo me un disco stupendo, e in effetti aveva la caratteristica di essere "vario" e anche c'era l'alternanza tra pezzi "semplici" con pezzi piu "ostici", che su in raibow manca..

io credo che sia un bell'album, molto molto bello, con due pezzi deboli (house e faust). troppo corto però. ma soprattutto, credo che bisogna dare un po di tempo, molti ascolti, per poter dare un giudizio definitivo. non credo che sia al livello di ok computer e kid a, ma insomma.. se i radiohead passano tutto il resto della loro carriera a fare album del livello di in rainbow, io sono piu che contento!!

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4)io sto disco l'ho ascoltato completamente vergine, perché non ho mai sentito i live e le vecchie versioni.. però devo ammettere che questo ripescaggio di vecchie canzoni mi preoccupa un po

da quando si chiamavano on a friday,

hanno questo modo di lavorare sui pezzi.

trascinarli, riproporli, nasconderli, riprenderli,

fino a quando suonano come nella loro testa.

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lo scrivo qui perché s'intitola CAPOLAVORO, la discussione.

mi riservo di spiegare perché, ma mi stupisco che nessuno avanzi qualche perplessità.

anzi, no, lo scrivo ora, qua. poi se ho tempo apro una discussione, non so se c'è già.

i punti della mia perplessità:

1. canzoni e arrangiamenti troppo omogenei, si fatica a distinguere da subitissimo le canzoni, se non si fa attenzione.

2. melodie né orecchiabili né splendide per come si sviluppano. un po' involute, ecco, ripetitive e frammentate.

3. mancano i colpi di scena, quelli che erano il basso acidissimo di myxomatosis, i fiati di life in a glasshouse, il beat di idioteque, i coretti di you and whose army. quegli ingredienti 'nuovi' che facevano di una canzone una cosa immediatamente diversa, originale e spiazzante. questo punto in parte si lega al punto 1.

fin qui: i punti 1, 2 e 3 mi fanno pensare una cosa: questo album tradisce quello che quasi tutti avevano sperato, cioè che "dopo the eraser si riavranno le vere canzoni dei radiohead al completo, invece di beat soffusi, violini e thom the canta roba frammentata con la voce da folletto". io adoro the eraser, ma non posso negare che il solco è proprio quello. però meno rigoroso, gli strumenti in effetti a volte arrivano ma sono un po' sottotono, le melodie non sempre sono splendide.

vorrei ricordare il paragone con the eraser a quelli che vorrebbero obiettare che un album omogeneo è un album bello, che la bellezza è nei dettagli, che l'atmosfera è eterea-tristissima-e bla bla bla. non ci si aspettava un eraser 2, e invece un po' è così.

4. non ho ricontrollato il poll: la canzone preferita da molti mi sembrava fosse nude, vero? ovvero una canzone di 12 anni fa. peraltro in un arrangiamento bello quanto ti pare ma non esattamente NECESSARIO, a me i vecchi organetti e alcune cose della versione vecchia mi piacevano, quasi mi mancano. diciamo che è bella, forse sarebbe stata bella anche accomodata diversamente. Ovvero: la canzone più bella di quest'album è una che conosciamo dal 1995, e che forse non è nella sua versione fenomenale, ma in una bellissima e delicatissima versione. Stop. Le altre, quelle nuove? quelle per cui abbiamo aspettato 5 anni?

5. i testi non li ho letti, non mi pronuncio, mea culpa. magari sono fenomenali, ma dubito che siano diversissimi da quelli di eraser, mi sbaglio? pensate un attimo a wolf at the door, o a let down, insomma, capiamoci, non ci son mica quei testi là.

tutto fortemente voluto, per carità, ma probabilmente non sono il pezzo forte dell'album, comunque.

6. non c'è una sperimentazione evidente, che mi faccia sorvolare su queste mie critiche. non è un album particolarmente coraggioso, né innovativo (non che sia un valore in sé). per amare la canzone Kid A servivano dozzine di ascolti, a me, lo stesso per imparare a memoria tutte le partiture dei fiati di the National Anthem. In questo album invece tutto è lì, non ci sono complessità da districare. Apprezzerò queste canzoni, ma forse sarà per l'averle ascoltate all'infinito, per abitudine.

7. non è nemmeno ultra-godibile come Hail to the thief, se quello era un po' pop ma fenomenale, vario, accattivante, da sail to the moon a myxomatosis, da wolf at the door a 2+2=5, questo scorre senza sussulti, non ci sono parti accattivanti né terribilmente ostiche, posso dirlo?

né infamia né lode.

(8). questa mi riservo di ritirarla: credo che esista un po' l'atteggiamento opposto, a quello, lungamente criticato, degli snob che bocciano le grandi cose per darsi aria di intenditori. qui troppi dicono 'bellissimo' per dare a vedere di aver notato incredibili sottigliezze che solo gli esperti. anche questo è sbagliato. c'è un po' un clima di autosuggestione. la buona fede c'è, magari...

come a dire: facevamo tutti i preoccupati per finta, quando aspettavamo l'album: ora che c'è, come è facile fare tutti un bel sospiro di sollievo: l'album è bellissimo (finte le paturnie e finto l'entusiasmo, visto che ci rassicuriamo da soli...).

WARNING: sono considerazioni personali. non mi state a far notare dettagli, o dire che in realtà se uno ascolta con tantissima attenzione nota la cura dell'intreccio degli strumenti e che le melodie, no, bestemmia, sono tutte INCREDIBILMENTE FENOMENALI e io non capisco una sega, e bla bla bla. sono stato onesto abbastanza da sapere cosa intendevo, quando parlavo di arrangiamenti piuttosto semplici e piatti, di mancanza di innovazione. ovviamente si può sempre parlare ad ore anche dei settaggi dell'eco del suono di una chitarra acustica che fa bicordi in 4/4, ma certo non si potrà dire che la soluzione scelta è fantasticamente ricca di particolari, o complicata.

accetto, tuttavia, e vi chiedo qualche delucidazione, qualcosa che non abbia apprezzato, e che potrebbe farmi cambiare idea.

dati tecnici: ho ascoltato l'album per un 2-3 giorni, con assiduità, non sempre con attenzione. conoscevo solo nude, prima, e reckoner, di cui però non riconosco una nota. non avevo mai ascoltato i live.

Trickster, dici che le melodie non sono granchè, gli arrangiamenti piatti, i RH non sono più sperimentali, sto disco è una sòla, che vuoi che ti si dica... Mi spiace per te, spero a questo punto che tu non abbia ordinato il box, forse potrà esser l'unica cosa positiva ... Inutile dirti che non saprei dove metter le mani per spiegarti che per me è esattamente l'opposto, solo sulle sperimentazioni potrei capirti, ma mi pare piuttosto marginale come critica, visto l'eccellente risultato ottenuto con IR a mio modestissimo parere... Puoi sempre rifarti con altri gruppi, certo non ti invidierei... :bong:

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oh, a me 'sto disco pare una mezza sòla.

lo scrivo qui perché s'intitola CAPOLAVORO, la discussione.

mi riservo di spiegare perché, ma mi stupisco che nessuno avanzi qualche perplessità.

anzi, no, lo scrivo ora, qua. poi se ho tempo apro una discussione, non so se c'è già.

i punti della mia perplessità:

1. canzoni e arrangiamenti troppo omogenei, si fatica a distinguere da subitissimo le canzoni, se non si fa attenzione.

2. melodie né orecchiabili né splendide per come si sviluppano. un po' involute, ecco, ripetitive e frammentate.

3. mancano i colpi di scena, quelli che erano il basso acidissimo di myxomatosis, i fiati di life in a glasshouse, il beat di idioteque, i coretti di you and whose army. quegli ingredienti 'nuovi' che facevano di una canzone una cosa immediatamente diversa, originale e spiazzante. questo punto in parte si lega al punto 1.

fin qui: i punti 1, 2 e 3 mi fanno pensare una cosa: questo album tradisce quello che quasi tutti avevano sperato, cioè che "dopo the eraser si riavranno le vere canzoni dei radiohead al completo, invece di beat soffusi, violini e thom the canta roba frammentata con la voce da folletto". io adoro the eraser, ma non posso negare che il solco è proprio quello. però meno rigoroso, gli strumenti in effetti a volte arrivano ma sono un po' sottotono, le melodie non sempre sono splendide.

vorrei ricordare il paragone con the eraser a quelli che vorrebbero obiettare che un album omogeneo è un album bello, che la bellezza è nei dettagli, che l'atmosfera è eterea-tristissima-e bla bla bla. non ci si aspettava un eraser 2, e invece un po' è così.

4. non ho ricontrollato il poll: la canzone preferita da molti mi sembrava fosse nude, vero? ovvero una canzone di 12 anni fa. peraltro in un arrangiamento bello quanto ti pare ma non esattamente NECESSARIO, a me i vecchi organetti e alcune cose della versione vecchia mi piacevano, quasi mi mancano. diciamo che è bella, forse sarebbe stata bella anche accomodata diversamente. Ovvero: la canzone più bella di quest'album è una che conosciamo dal 1995, e che forse non è nella sua versione fenomenale, ma in una bellissima e delicatissima versione. Stop. Le altre, quelle nuove? quelle per cui abbiamo aspettato 5 anni?

5. i testi non li ho letti, non mi pronuncio, mea culpa. magari sono fenomenali, ma dubito che siano diversissimi da quelli di eraser, mi sbaglio? pensate un attimo a wolf at the door, o a let down, insomma, capiamoci, non ci son mica quei testi là.

tutto fortemente voluto, per carità, ma probabilmente non sono il pezzo forte dell'album, comunque.

6. non c'è una sperimentazione evidente, che mi faccia sorvolare su queste mie critiche. non è un album particolarmente coraggioso, né innovativo (non che sia un valore in sé). per amare la canzone Kid A servivano dozzine di ascolti, a me, lo stesso per imparare a memoria tutte le partiture dei fiati di the National Anthem. In questo album invece tutto è lì, non ci sono complessità da districare. Apprezzerò queste canzoni, ma forse sarà per l'averle ascoltate all'infinito, per abitudine.

7. non è nemmeno ultra-godibile come Hail to the thief, se quello era un po' pop ma fenomenale, vario, accattivante, da sail to the moon a myxomatosis, da wolf at the door a 2+2=5, questo scorre senza sussulti, non ci sono parti accattivanti né terribilmente ostiche, posso dirlo?

né infamia né lode.

(8). questa mi riservo di ritirarla: credo che esista un po' l'atteggiamento opposto, a quello, lungamente criticato, degli snob che bocciano le grandi cose per darsi aria di intenditori. qui troppi dicono 'bellissimo' per dare a vedere di aver notato incredibili sottigliezze che solo gli esperti. anche questo è sbagliato. c'è un po' un clima di autosuggestione. la buona fede c'è, magari...

come a dire: facevamo tutti i preoccupati per finta, quando aspettavamo l'album: ora che c'è, come è facile fare tutti un bel sospiro di sollievo: l'album è bellissimo (finte le paturnie e finto l'entusiasmo, visto che ci rassicuriamo da soli...).

WARNING: sono considerazioni personali. non mi state a far notare dettagli, o dire che in realtà se uno ascolta con tantissima attenzione nota la cura dell'intreccio degli strumenti e  che le melodie, no, bestemmia, sono tutte INCREDIBILMENTE FENOMENALI e io non capisco una sega, e bla bla bla. sono stato onesto abbastanza da sapere cosa intendevo, quando parlavo di arrangiamenti piuttosto semplici e piatti, di mancanza di innovazione. ovviamente si può sempre parlare ad ore anche dei settaggi dell'eco del suono di una chitarra acustica che fa bicordi in 4/4, ma certo non si potrà dire che la soluzione scelta è fantasticamente ricca di particolari, o complicata.

accetto, tuttavia, e vi chiedo qualche delucidazione, qualcosa che non abbia apprezzato, e che potrebbe farmi cambiare idea.

dati tecnici: ho ascoltato l'album per un 2-3 giorni, con assiduità, non sempre con attenzione. conoscevo solo nude, prima, e reckoner, di cui però non riconosco una nota. non avevo mai ascoltato i live.

Trickster, dici che le melodie non sono granchè, gli arrangiamenti piatti, i RH non sono più sperimentali, sto disco è una sòla, che vuoi che ti si dica... Mi spiace per te, spero a questo punto che tu non abbia ordinato il box, forse potrà esser l'unica cosa positiva ... Inutile dirti che non saprei dove metter le mani per spiegarti che per me è esattamente l'opposto, solo sulle sperimentazioni potrei capirti, ma mi pare piuttosto marginale come critica, visto l'eccellente risultato ottenuto con IR a mio modestissimo parere... Puoi sempre rifarti con altri gruppi, certo non ti invidierei... :bong:

Dimenticavo: Arpeggi non è un capolavoro? Ma va là...

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oh, a me 'sto disco pare una mezza sòla.

lo scrivo qui perché s'intitola CAPOLAVORO, la discussione.

mi riservo di spiegare perché, ma mi stupisco che nessuno avanzi qualche perplessità.

anzi, no, lo scrivo ora, qua. poi se ho tempo apro una discussione, non so se c'è già.

i punti della mia perplessità:

1. canzoni e arrangiamenti troppo omogenei, si fatica a distinguere da subitissimo le canzoni, se non si fa attenzione.

2. melodie né orecchiabili né splendide per come si sviluppano. un po' involute, ecco, ripetitive e frammentate.

3. mancano i colpi di scena, quelli che erano il basso acidissimo di myxomatosis, i fiati di life in a glasshouse, il beat di idioteque, i coretti di you and whose army. quegli ingredienti 'nuovi' che facevano di una canzone una cosa immediatamente diversa, originale e spiazzante. questo punto in parte si lega al punto 1.

fin qui: i punti 1, 2 e 3 mi fanno pensare una cosa: questo album tradisce quello che quasi tutti avevano sperato, cioè che "dopo the eraser si riavranno le vere canzoni dei radiohead al completo, invece di beat soffusi, violini e thom the canta roba frammentata con la voce da folletto". io adoro the eraser, ma non posso negare che il solco è proprio quello. però meno rigoroso, gli strumenti in effetti a volte arrivano ma sono un po' sottotono, le melodie non sempre sono splendide.

vorrei ricordare il paragone con the eraser a quelli che vorrebbero obiettare che un album omogeneo è un album bello, che la bellezza è nei dettagli, che l'atmosfera è eterea-tristissima-e bla bla bla. non ci si aspettava un eraser 2, e invece un po' è così.

4. non ho ricontrollato il poll: la canzone preferita da molti mi sembrava fosse nude, vero? ovvero una canzone di 12 anni fa. peraltro in un arrangiamento bello quanto ti pare ma non esattamente NECESSARIO, a me i vecchi organetti e alcune cose della versione vecchia mi piacevano, quasi mi mancano. diciamo che è bella, forse sarebbe stata bella anche accomodata diversamente. Ovvero: la canzone più bella di quest'album è una che conosciamo dal 1995, e che forse non è nella sua versione fenomenale, ma in una bellissima e delicatissima versione. Stop. Le altre, quelle nuove? quelle per cui abbiamo aspettato 5 anni?

5. i testi non li ho letti, non mi pronuncio, mea culpa. magari sono fenomenali, ma dubito che siano diversissimi da quelli di eraser, mi sbaglio? pensate un attimo a wolf at the door, o a let down, insomma, capiamoci, non ci son mica quei testi là.

tutto fortemente voluto, per carità, ma probabilmente non sono il pezzo forte dell'album, comunque.

6. non c'è una sperimentazione evidente, che mi faccia sorvolare su queste mie critiche. non è un album particolarmente coraggioso, né innovativo (non che sia un valore in sé). per amare la canzone Kid A servivano dozzine di ascolti, a me, lo stesso per imparare a memoria tutte le partiture dei fiati di the National Anthem. In questo album invece tutto è lì, non ci sono complessità da districare. Apprezzerò queste canzoni, ma forse sarà per l'averle ascoltate all'infinito, per abitudine.

7. non è nemmeno ultra-godibile come Hail to the thief, se quello era un po' pop ma fenomenale, vario, accattivante, da sail to the moon a myxomatosis, da wolf at the door a 2+2=5, questo scorre senza sussulti, non ci sono parti accattivanti né terribilmente ostiche, posso dirlo?

né infamia né lode.

(8). questa mi riservo di ritirarla: credo che esista un po' l'atteggiamento opposto, a quello, lungamente criticato, degli snob che bocciano le grandi cose per darsi aria di intenditori. qui troppi dicono 'bellissimo' per dare a vedere di aver notato incredibili sottigliezze che solo gli esperti. anche questo è sbagliato. c'è un po' un clima di autosuggestione. la buona fede c'è, magari...

come a dire: facevamo tutti i preoccupati per finta, quando aspettavamo l'album: ora che c'è, come è facile fare tutti un bel sospiro di sollievo: l'album è bellissimo (finte le paturnie e finto l'entusiasmo, visto che ci rassicuriamo da soli...).

WARNING: sono considerazioni personali. non mi state a far notare dettagli, o dire che in realtà se uno ascolta con tantissima attenzione nota la cura dell'intreccio degli strumenti e  che le melodie, no, bestemmia, sono tutte INCREDIBILMENTE FENOMENALI e io non capisco una sega, e bla bla bla. sono stato onesto abbastanza da sapere cosa intendevo, quando parlavo di arrangiamenti piuttosto semplici e piatti, di mancanza di innovazione. ovviamente si può sempre parlare ad ore anche dei settaggi dell'eco del suono di una chitarra acustica che fa bicordi in 4/4, ma certo non si potrà dire che la soluzione scelta è fantasticamente ricca di particolari, o complicata.

accetto, tuttavia, e vi chiedo qualche delucidazione, qualcosa che non abbia apprezzato, e che potrebbe farmi cambiare idea.

dati tecnici: ho ascoltato l'album per un 2-3 giorni, con assiduità, non sempre con attenzione. conoscevo solo nude, prima, e reckoner, di cui però non riconosco una nota. non avevo mai ascoltato i live.

Trickster, dici che le melodie non sono granchè, gli arrangiamenti piatti, i RH non sono più sperimentali, sto disco è una sòla, che vuoi che ti si dica... Mi spiace per te, spero a questo punto che tu non abbia ordinato il box, forse potrà esser l'unica cosa positiva ... Inutile dirti che non saprei dove metter le mani per spiegarti che per me è esattamente l'opposto, solo sulle sperimentazioni potrei capirti, ma mi pare piuttosto marginale come critica, visto l'eccellente risultato ottenuto con IR a mio modestissimo parere... Puoi sempre rifarti con altri gruppi, certo non ti invidierei... :bong:

Dimenticavo: Arpeggi non è un capolavoro? Ma va là...

E ancora: perchè non ci si mette in testa che deve ancora uscire il cd 2? E che forse, prima di criticare eccessivamente, sarebbe meglio aspettare? Un po' più di equilibrio, secondo me, sarebbe come minimo d'obbligo...

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' date='Oct 14 2007, 09:43 PM']
E ancora: perchè non ci si mette in testa che deve ancora uscire il cd 2?

perché il "CD2" non esiste.

In Rainbows è questo: 10 canzoni. stop.

il cd bonus è un cd bonus, non è la seconda parte di In Rainbows ;)

e allora vediamo il cd bonus.... Mi sembrano questioni di lana caprina...

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mi riservo di spiegare perché, ma mi stupisco che nessuno avanzi qualche perplessità.

anzi, no, lo scrivo ora, qua. poi se ho tempo apro una discussione, non so se c'è già.

i punti della mia perplessità:

1. canzoni e arrangiamenti troppo omogenei, si fatica a distinguere da subitissimo le canzoni, se non si fa attenzione.

2. melodie né orecchiabili né splendide per come si sviluppano. un po' involute, ecco, ripetitive e frammentate.

3. mancano i colpi di scena, quelli che erano il basso acidissimo di myxomatosis, i fiati di life in a glasshouse, il beat di idioteque, i coretti di you and whose army. quegli ingredienti 'nuovi' che facevano di una canzone una cosa immediatamente diversa, originale e spiazzante. questo punto in parte si lega al punto 1.

fin qui: i punti 1, 2 e 3 mi fanno pensare una cosa: questo album tradisce quello che quasi tutti avevano sperato, cioè che "dopo the eraser si riavranno le vere canzoni dei radiohead al completo, invece di beat soffusi, violini e thom the canta roba frammentata con la voce da folletto". io adoro the eraser, ma non posso negare che il solco è proprio quello. però meno rigoroso, gli strumenti in effetti a volte arrivano ma sono un po' sottotono, le melodie non sempre sono splendide.

vorrei ricordare il paragone con the eraser a quelli che vorrebbero obiettare che un album omogeneo è un album bello, che la bellezza è nei dettagli, che l'atmosfera è eterea-tristissima-e bla bla bla. non ci si aspettava un eraser 2, e invece un po' è così.

4. non ho ricontrollato il poll: la canzone preferita da molti mi sembrava fosse nude, vero? ovvero una canzone di 12 anni fa. peraltro in un arrangiamento bello quanto ti pare ma non esattamente NECESSARIO, a me i vecchi organetti e alcune cose della versione vecchia mi piacevano, quasi mi mancano. diciamo che è bella, forse sarebbe stata bella anche accomodata diversamente. Ovvero: la canzone più bella di quest'album è una che conosciamo dal 1995, e che forse non è nella sua versione fenomenale, ma in una bellissima e delicatissima versione. Stop. Le altre, quelle nuove? quelle per cui abbiamo aspettato 5 anni?

5. i testi non li ho letti, non mi pronuncio, mea culpa. magari sono fenomenali, ma dubito che siano diversissimi da quelli di eraser, mi sbaglio? pensate un attimo a wolf at the door, o a let down, insomma, capiamoci, non ci son mica quei testi là.

tutto fortemente voluto, per carità, ma probabilmente non sono il pezzo forte dell'album, comunque.

6. non c'è una sperimentazione evidente, che mi faccia sorvolare su queste mie critiche. non è un album particolarmente coraggioso, né innovativo (non che sia un valore in sé). per amare la canzone Kid A servivano dozzine di ascolti, a me, lo stesso per imparare a memoria tutte le partiture dei fiati di the National Anthem. In questo album invece tutto è lì, non ci sono complessità da districare. Apprezzerò queste canzoni, ma forse sarà per l'averle ascoltate all'infinito, per abitudine.

7. non è nemmeno ultra-godibile come Hail to the thief, se quello era un po' pop ma fenomenale, vario, accattivante, da sail to the moon a myxomatosis, da wolf at the door a 2+2=5, questo scorre senza sussulti, non ci sono parti accattivanti né terribilmente ostiche, posso dirlo?

né infamia né lode.

(8). questa mi riservo di ritirarla: credo che esista un po' l'atteggiamento opposto, a quello, lungamente criticato, degli snob che bocciano le grandi cose per darsi aria di intenditori. qui troppi dicono 'bellissimo' per dare a vedere di aver notato incredibili sottigliezze che solo gli esperti. anche questo è sbagliato. c'è un po' un clima di autosuggestione. la buona fede c'è, magari...

come a dire: facevamo tutti i preoccupati per finta, quando aspettavamo l'album: ora che c'è, come è facile fare tutti un bel sospiro di sollievo: l'album è bellissimo (finte le paturnie e finto l'entusiasmo, visto che ci rassicuriamo da soli...).

WARNING: sono considerazioni personali. non mi state a far notare dettagli, o dire che in realtà se uno ascolta con tantissima attenzione nota la cura dell'intreccio degli strumenti e  che le melodie, no, bestemmia, sono tutte INCREDIBILMENTE FENOMENALI e io non capisco una sega, e bla bla bla. sono stato onesto abbastanza da sapere cosa intendevo, quando parlavo di arrangiamenti piuttosto semplici e piatti, di mancanza di innovazione. ovviamente si può sempre parlare ad ore anche dei settaggi dell'eco del suono di una chitarra acustica che fa bicordi in 4/4, ma certo non si potrà dire che la soluzione scelta è fantasticamente ricca di particolari, o complicata.

accetto, tuttavia, e vi chiedo qualche delucidazione, qualcosa che non abbia apprezzato, e che potrebbe farmi cambiare idea.

dati tecnici: ho ascoltato l'album per un 2-3 giorni, con assiduità, non sempre con attenzione. conoscevo solo nude, prima, e reckoner, di cui però non riconosco una nota. non avevo mai ascoltato i live.

Trickster, dici che le melodie non sono granchè, gli arrangiamenti piatti, i RH non sono più sperimentali, sto disco è una sòla, che vuoi che ti si dica... Mi spiace per te, spero a questo punto che tu non abbia ordinato il box, forse potrà esser l'unica cosa positiva ... Inutile dirti che non saprei dove metter le mani per spiegarti che per me è esattamente l'opposto, solo sulle sperimentazioni potrei capirti, ma mi pare piuttosto marginale come critica, visto l'eccellente risultato ottenuto con IR a mio modestissimo parere... Puoi sempre rifarti con altri gruppi, certo non ti invidierei... :bong:

Dimenticavo: Arpeggi non è un capolavoro? Ma va là...

E ancora: perchè non ci si mette in testa che deve ancora uscire il cd 2? E che forse, prima di criticare eccessivamente, sarebbe meglio aspettare? Un po' più di equilibrio, secondo me, sarebbe come minimo d'obbligo...

Comunque in alto/destra del post c'è la funzione EDIT.

(Hai preso quasi tutta la pagina 3!) :P

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