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Tour 2010+1


petlifesaver

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e allora ci sarà un evento particolare.

di quelli che con i soli costi di una serata si ripagano tutto quello che hanno speso per fare l'album

:uhm:

alla fine, se ci pensi, è inserita nel calendario dei tour dalla maggior parte dei gruppi mainstream, con prezzi coerenti con il resto del tour.

Quindi, non so, anche se non è certo l'ambiente ideale dove vorrei veder suonare i Radiohead, potrebbe semplicemente essere una data 'normale' (anche la capienza, 23.000 posti, è ottima, ma non esagerata)

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un tour indoor sarebbe fighissimo ma in location da massimo 3500 posti e con un'acustica coi controcazzi.... :ok:

Stando alle rilevazioni di inquinamento fatte dai RH durante i tour che hanno dimostrato che si inquina di più con i concerti in luoghi piccoli e raccolti piuttosto che in grandi edifici(sempre nei limiti dei RH) l'ipotesi dell'O2 potrebbe, e sottolineo potrebbe, non essere così fantasiosa.Detto questo è logico che mi piacerebbe averli sotto casa mia tutti e cinque che mi suonano national anthem nel salotto.

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Stando alle rilevazioni di inquinamento fatte dai RH durante i tour che hanno dimostrato che si inquina di più con i concerti in luoghi piccoli e raccolti piuttosto che in grandi edifici(sempre nei limiti dei RH) l'ipotesi dell'O2 potrebbe, e sottolineo potrebbe, non essere così fantasiosa.Detto questo è logico che mi piacerebbe averli sotto casa mia tutti e cinque che mi suonano national anthem nel salotto.

premesso che sappiamo non abbiano bisogno di soldi MA

dati certi ci dicono che la modalità IR ha portato nelle loro casse molto di meno di quello che avrebbero tirato su se il disco fosse uscito in maniera tradizionale, es. con EMI-parlophone.

ricordiamoci dei prezzi dei biglietti del tour di IR

e consideriamo quante persone ci stanno nell'o2 arena rispetto al teatro consorziale di Budrio.

Detto anche che loro sono persone oneste e bla bla bla ma che a pensar male spesso ci si prende:

___________________________________________________________________________________________________

la o2 arena non mi sembra un'ipotesi assurda(o quantomeno non piu assurda dell'arena civica)

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illuminaci! :ok:

E' un'analisi che ho fatto io a fine 2007 per un corso universitario di Industrial Economics, in base ai dati di vendita che il sito ComScore (http://www.comscore.com/Press_Events/Press_Releases/2007/11/Radiohead_Downloads) aveva reso disponibili - con un campione sicuramente significativo.

Ovviamente la domanda era: alle tasche dei Radiohead cosa sarebbe convenuto? "Up to you" o distribuirlo tramite la EMI? In base a quei dati di vendita ho dimostrato come, per guadagnare lo stessa quantita' di soldi, le royalties avrebbere dovuto essere il 50% dei ricavi in un modello di distribuzione tradizionale con intermediazione della casa discografica. Invece l'ICLA rate (ossia la % di royalty che va agli artisti a partire dal prezzo di vendita, meno publishing e tasse) e' del 29% nell'odierno mercato digitale della musica.

Se siete interessati vi mando l'analisi, ma sono 8 pagine di microeconomia applicata in inglese. Niente "rocket science", e' un modello molto lineare... ma senz'altro non e' una lettura da cesso!

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E' un'analisi che ho fatto io a fine 2007 per un corso universitario di Industrial Economics, in base ai dati di vendita che il sito ComScore (http://www.comscore.com/Press_Events/Press_Releases/2007/11/Radiohead_Downloads) aveva reso disponibili - con un campione sicuramente significativo.

Ovviamente la domanda era: alle tasche dei Radiohead cosa sarebbe convenuto? "Up to you" o distribuirlo tramite la EMI? In base a quei dati di vendita ho dimostrato come, per guadagnare lo stessa quantita' di soldi, le royalties avrebbere dovuto essere il 50% dei ricavi in un modello di distribuzione tradizionale con intermediazione della casa discografica. Invece l'ICLA rate (ossia la % di royalty che va agli artisti a partire dal prezzo di vendita, meno publishing e tasse) e' del 29% nell'odierno mercato digitale della musica.

Se siete interessati vi mando l'analisi, ma sono 8 pagine di microeconomia applicata in inglese. Niente "rocket science", e' un modello molto lineare... ma senz'altro non e' una lettura da cesso!

Ehm, mi mandi questa analisi? Sono molto interessato, non scherzo. Se puoi, grazie in anticipo. :)

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E' un'analisi che ho fatto io a fine 2007 per un corso universitario di Industrial Economics, in base ai dati di vendita che il sito ComScore (http://www.comscore.com/Press_Events/Press_Releases/2007/11/Radiohead_Downloads) aveva reso disponibili - con un campione sicuramente significativo.

Ovviamente la domanda era: alle tasche dei Radiohead cosa sarebbe convenuto? "Up to you" o distribuirlo tramite la EMI? In base a quei dati di vendita ho dimostrato come, per guadagnare lo stessa quantita' di soldi, le royalties avrebbere dovuto essere il 50% dei ricavi in un modello di distribuzione tradizionale con intermediazione della casa discografica. Invece l'ICLA rate (ossia la % di royalty che va agli artisti a partire dal prezzo di vendita, meno publishing e tasse) e' del 29% nell'odierno mercato digitale della musica.

Se siete interessati vi mando l'analisi, ma sono 8 pagine di microeconomia applicata in inglese. Niente "rocket science", e' un modello molto lineare... ma senz'altro non e' una lettura da cesso!

ma per quanto riguarda la pubblicità?

Mi spiego, sicuramente se fosse stato un'uscita Emi avrebbe goduto di molta più esposizione, che non fosse solamente quella legata al mondo di Internet.

Certo, vero che il modo di distribuzione di IR ha creato un 'botto' non indifferente tra gli addetti ai lavori, e tra le persone attente alle loro uscite, e al mondo musicale in generale, ma non pensi che sia passato più sotto silenzio nei confronti degli ascoltatori casuali, o comunque poco informati (il cui numero è sicuramente alto, e son quelli su cui il potere pubblicitario della major fa più presa).

(è più che altro una domanda, eh :) )

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io non ho alcun dato ma penso proprio che con IR si sono ingrassati per bene.

anche io confermo :ok:

lo abbiamo affrontato l'anno scorso in una lezione che riguardava la strategia con cui gli artisti si propongono al mercato e al pubblico (bellissimo avvere gli appunti su una lezione-Radiohead ^_^ )

non abbiamo parlato di schei in maniera precisa, ma so che si sono "ingrassati" B)

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ma per quanto riguarda la pubblicità?

Mi spiego, sicuramente se fosse stato un'uscita Emi avrebbe goduto di molta più esposizione, che non fosse solamente quella legata al mondo di Internet.

Certo, vero che il modo di distribuzione di IR ha creato un 'botto' non indifferente tra gli addetti ai lavori, e tra le persone attente alle loro uscite, e al mondo musicale in generale, ma non pensi che sia passato più sotto silenzio nei confronti degli ascoltatori casuali, o comunque poco informati (il cui numero è sicuramente alto, e son quelli su cui il potere pubblicitario della major fa più presa).

(è più che altro una domanda, eh :) )

la mia risposta è un netto "no". Mia opinione personale però - non ho dati qui :) Al contrario credo che se mi ritrovo In Rainbows citato in AMORE14 di Moccia, ci sia stato pure un surplus di pubblicità non indifferente proprio per il risalto che è stato dato alle modalità distributive (e non al disco in sé). Con una distribuzione normale non ci sarebbe stato.

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L'avevo letto sul forum del mucchio (e mi dirai:alla faccia dei dati certi!).. certa un tizio che aveva linkato una pagina o comunque riportavano dei dati seri che sostenevano quello che ho detto nell'altro post. Ho provato ad andare un po' indietro in questo thread http://www.ilmucchio.net/showthread.php?t=3342&highlight=radiohead&page=33 ma non lo recupero.in piu ho un mal di testa terribile

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