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A Moon Shaped Pool


Lacatus

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Quasi un anno per Amsp, per me un disco promosso, anche se non a pieni voti, che certo non sfigura nella loro discografia e che forse lancia i Radiohead nella loro ultima fase artistica della carriera, quella dei grandi "vecchi" che lavorano con perizia e un cura su cose che sanno controllare molto bene e che hanno già dimostrato di saper fare. 

Un lavoro placido, riflessivo ed elegante che ha la sua maggiore forza in un ottimo lavoro di arrangiamento e in una bellissima cura nei dettagli, soprattutto sonori; un lavoro molto "cinematico" che spara colpi di gran classe ma che raramente fa saltare dalla sedia - anche perchè NON e' quel tipo di album. Comunque tra l'e altre cose ha il merito di arricchire il canzoniere Radiohead di ulteriori pezzi da 90 che per me sono Present Tense, Decks Dark, Desert Island, Glass eyes e, più per una questione storica, Daydreaming.

Tra i suoi difetti forse il suo non avere una direzione vera e precisa e il suo essere, in alcuni tratti, troppo di maniera. Mi sembra un disco saggio, ecco, che ti ricorda cose che oramai davi per scontate. 

Dal punto di vista musicale generale è forse il primo vero incontro tra le esperienze solistiche di Greenwood e il resto della band; però è un po' la componente Yorkiana a mancare, o meglio , viene fuori meno spesso. Diverso il discorso delle liriche, forse tra le più personali di Thom.

Compositivamente le canzoni sono tutte valide e le solite, grandi genialate di arrangiamento non mancano: è però vero che da un punto di vista armonico/melodico sembra un po' un passo indietro o meglio, un po' un lavoro con il freno a mano tirato. Solo Glass eyes (EDIT e Present Tense) per me svetta veramente da questo punto di vista, di armonia e melodia. Altri pezzi sembrano molto onesti ma per me non geniali da questo punto di vista, non è certo questo il punto forte del disco. Poi le canzoni sono belle (come scritto sopra), ma per me, per altri elementi, che sono essenzialmente di arrangiamento e sonori. Brani come Tinker Tailor (questa in particolare rimane un bel brano ma anche un'occasione persa), Identikit o Daydreaming lo dimostrano.

Gli arrangiamenti, come al solito, sono favolosi. La cura dei dettagli è  minuziosa, come forse nessuno nel panorama musicale mainstream attuale, anzi senza forse.

La produzione ricca e barocca di Nigel è comunque forse l'elemnto più bello del disco: molto bravo nel bilanciare un disco cosi eterogeneo e nel bilanciare i tanti elementi band/archi/coro

Un bel disco comunque, non credete.  

 

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Anch'io penso che si inserisca bene nella loro discografia, e se dovesse essere l'ultimo mi andrebbe bene. Un disco maturo e riflessivo ma azzeccato per chiudere una carriera leggendaria. 

Mi sento di dire che finire con True Love Waits come centesima canzone (escludendo le bside) ha il suo fascino, nonostante si tratti di uno dei pezzi più deboli senza dubbio. 

Anche il discorso che hai fatto sugli arrangiamenti lo condivido. Aggiungerei che pure in The Numbers, secondo me, compensa il valore netto del pezzo.  

Una menzione speciale ai cori che, soprattutto in Decks Dark, sono divini :rolleyes:

Lasciando da parte i testi leggendari (Present Tense, True Love Waits), quelli nuovi sono generalmente promossi, a parte quello di The Numbers. Senza dubbio scavano profondo ... ma "esteticamente" parlando li trovo un passo indietro rispetto a TKOL. Qua però credo influisca il gusto personale

Il cantato di Thom che spazia dai toni caldi di DID alle stridenti urla di Ful Stop è ancora molto godevole. Pure la piccola steccata nella versione studio di True Love Waits è bella così :wub: (so di non essere l'unico a pensarlo). 

Il su e giù di emozioni diverse è impegnativo. Lo abbiamo commentato tante volte è vero...è un disco che va a toccare tante corde diverse. 

È stato il primo "nuovo album dei Radiohead" per me, e dopo averlo atteso 5 anni (sì, ho iniziato ad ascoltarli proprio dopo TKOL) l'ho letteralmente consumato nei primi mesi. Dopo una pausa durata quasi tutto l'inverno ho ripreso a sentirlo spesso :) 

Lasciatemi aggiungere che apprezzo anche le aggiunte più che positive all'immaginario "visuale" dei Radiohead: il video di PTA è un gioiello raro, così come alcuni dei nuovi artwork di Donwood. 

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Aggiungo una cosa però...

Rispetto agli altri album, in A Moon Shaped Pool si nota più chiaramente chi ha avuto il ruolo decisivo per ciascun pezzo:

Burn The Witch: Jonny (per 10 anni non sono riusciti a farla, poi il piccolo Greenwood ha preso le redini)
Daydreaming: Jonny (brano palesemente composto da lui e arrangiato da lui)
Decks Dark: tutti, qui han lavorato insieme
Desert Island Disk: Thom
Ful Stop: Nigel (è un pezzo tutto giocato sul sound)
Glass Eyes: Thom e Jonny fifty fifty
Identikit: tutti, stesso discorso di Decks Dark: pezzo corale
The Numbers: Jonny: tiene in piedi tutto col suo arrangiamento e con gli interventi al pianoforte stile Alice Coltrane
Present Tense: Ed col suo Brasile
Tinker Tailor Soldier Sailor: ancora Jonny, stesso discorso di The Numbers
True Love Waits: Jonny anche qui (e di anni ce ne sono voluti non 10 come Burn The Witch, ma 20!)

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Alla fine mi ci sono affezionato tantissimo a questo disco.

Per me i capolavori Glass Eyes, Decks Dark e Ful Stop. Lo sarebbe stata anche Present Tense ma purtroppo l'ha avuta vinta l'effetto saturazione: semplicemente mi ero già innamorato della versione Latitude, perciò questa versione è come se ti ci rivedi, lei è cambiata, cresciuta, si veste in modo più maturo, ma la storia c'è già stata.

Comunque dicevo A Moon Shaped Pool emotivamente mi ha proprio catturato, mi sono scoperto averlo ascoltato tantissimo in questi mesi.

L'unico meh rimane Tinker che non riesco ad alienare l'impressione che sia uno scarto di Tomorrow's Modern Boxes a cui ha messo gli archi Jonny.

Ah e detto molte volte ma lo ribadisco ancora col senno di poi: il ritornello di Identikit era molto più bello nella versione 2012, secondo me.

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24 minutes ago, Lacatus said:

 


Daydreaming: Jonny (brano palesemente composto da lui e arrangiato da lui)
 

l'arpeggio sulla parte b è jonny al 100%; in generale concordo che sembra e probabilmente è un pezzo di Jonny - ricorda molto anche i suoi lavori solisti 

 

ps. Comunque anche io l'ho ascoltato moltissimo, non pensate. Proprio perchè barocco e ricco di dettagli, mi spingeva a sentirlo spesso. Inoltre non è un disco celebrale e si lascia ascoltare in ogni situazione, magari anche a brani singoli.

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Io sono d'accordo con Wanderer quando dice che armonico-melodicamente è col freno tirato. O meglio forse è proprio uscendo dal manierismo che sono stati capaci di fare Daydreaming, attraverso quel percorso tracciato da Codex-GUTG-Separator. Insomma meno cerebralismi con scale minori armoniche, tredicesime quinte bemolli. O meglio magari ci sono ma questa volta sono più nascoste, non ti sbattono la dissonanza in faccia come facevano una volta, ma non conoscendo bene la teoria musicale non saprei.

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Non so, ti dico vado ad orecchio. Neanche io conosco qualcosa di armonia e melodia, semplicemente quando ascolto i brani seguo le linee melodiche e di armonia e vedo se riesco a prevederle - cioè se i cambi sono molto chiamati - oppure se mi sorprendono. Quindi il mio è un giudizio molto superficiale. 

Di base comunque ripeto che su AMSP in questo senso non ho trovato i migliori Radiohead anzi, diciamo che per essere loro da questo punto di vista il disco è stata una delusione. In questo senso Daydreaming mi pare quella che abbia un problema maggiore, sopratutto per la linea vocale. Peccato perchè il pezzo è bello ma poteva essere clamoroso. Idem Tinker Tailor e The Numbers, che da questo punto di vista sono molto povere, quasi non da radiohead. Identikit stesso problema, ma almeno ha un elemento ritmico più forte...

In generale quelle del disco sono belle canzoni, ma per me un po' subpar per essere i Radiohead da questo punto di vista..

Poi hanno altre qualità...

 

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20 minutes ago, Wanderer said:

Non so, ti dico vado ad orecchio. Neanche io conosco qualcosa di armonia e melodia, semplicemente quando ascolto i brani seguo le linee melodiche e di armonia e vedo se riesco a prevederle - cioè se i cambi sono molto chiamati - oppure se mi sorprendono. Quindi il mio è un giudizio molto superficiale. 

Di base comunque ripeto che su AMSP in questo senso non ho trovato i migliori Radiohead anzi, diciamo che per essere loro da questo punto di vista il disco è stata una delusione. In questo senso Daydreaming mi pare quella che abbia un problema maggiore, sopratutto per la linea vocale. Peccato perchè il pezzo è bello ma poteva essere clamoroso. Idem Tinker Tailor e The Numbers, che da questo punto di vista sono molto povere, quasi non da radiohead. Identikit stesso problema, ma almeno ha un elemento ritmico più forte...

In generale quelle del disco sono belle canzoni, ma per me un po' subpar per essere i Radiohead da questo punto di vista..

Poi hanno altre qualità...

 

Concordo. E non dimentichiamo che in Tomorrow's Modern Boxes invece Thom ha dato prova di vivacità melodico/armonica ben superiore... Perché tutti i dischi dei Radiohead vanno inseriti poi nel contesto creativo dei loro autori, Thom in primis.

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È dal lato b di TKOL, da Codex in poi che in questo senso hanno cambiato direzione. Sappiamo che potrebbero scrivere una Pyramid Song o Sai to the Moon, ma l'impressione è che preferiscano evitare "manierismi" melodici (più che armonici). Insomma il massimo della semplicità melodica che nasconde magari un lavoro più accurato dietro.

Che per me, col senno di poi, è un pro.

È quello che ad esempio fa la bossa nova. Che la sua influenza emerga anche in questi aspetti?

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4 hours ago, notlivingjustkillingtime said:

È dal lato b di TKOL, da Codex in poi che in questo senso hanno cambiato direzione. Sappiamo che potrebbero scrivere una Pyramid Song o Sai to the Moon, ma l'impressione è che preferiscano evitare "manierismi" melodici (più che armonici). Insomma il massimo della semplicità melodica che nasconde magari un lavoro più accurato dietro.

Che per me, col senno di poi, è un pro.

È quello che ad esempio fa la bossa nova. Che la sua influenza emerga anche in questi aspetti?

Mh in realtà è proprio l'opposto: l'armonia che nella bossa nova è tutto, in TKOL è scomparsa, e non solo nel lato A anche nel lato B c'è pochissima armonia...ed è armonia modale comunque, quindi molto elementare.

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In questo senso mi dispiace perchè pensavo che Jonny anche da questo punto di vista potesse essere più intrigante, invece sono rimasto un po' deluso, per armonie e melodie. 

Cavolo lui aveva fatto robe come The Tourist, Scatterbrain che avevano armonie anche un po' ardite...

Poi il disco è arrangiato da dio eh, ma quella è un altra cosa. 

Per dire:

 

non è poi sto granchè, almeno alle mie orecchie. Poi c'è un arrangiamento da sturbo di archi - anche se pure li si poteva osare di più.. - ma è un altra cosa.

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6 hours ago, Wanderer said:

In questo senso mi dispiace perchè pensavo che Jonny anche da questo punto di vista potesse essere più intrigante, invece sono rimasto un po' deluso, per armonie e melodie. 

Cavolo lui aveva fatto robe come The Tourist, Scatterbrain che avevano armonie anche un po' ardite...

Poi il disco è arrangiato da dio eh, ma quella è un altra cosa. 

Per dire:

 

non è poi sto granchè, almeno alle mie orecchie. Poi c'è un arrangiamento da sturbo di archi - anche se pure li si poteva osare di più.. - ma è un altra cosa.

Ti mando un PM più tardi.

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On 24/4/2017 at 9:01 PM, Lacatus said:

Mh in realtà è proprio l'opposto: l'armonia che nella bossa nova è tutto, in TKOL è scomparsa, e non solo nel lato A anche nel lato B c'è pochissima armonia...ed è armonia modale comunque, quindi molto elementare.

Sì certo no io intendevo la bossa nova proprio come processo, nel senso che ad un orecchie che sa zero di teoria musicale sembra la cosa più facile del mondo, semplice, naturale, e invece nasconde una complessità armonica allucinante. Parlo della trasparenza della forma in contrasto con la sua opacità. Chessò nel cinema ti potrei citare quello hollywoodiano ad esempio: massima semplicità (lo spettatore non si accorge del montaggio) ma dietro c'è un lavoro enorme per ottenere questo effetto.

Mi chiedevo se in questo senso avessero preso una piega simile alcuni (non tutti) i pezzi recenti da Codex in poi.

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Just now, notlivingjustkillingtime said:

Sì certo no io intendevo la bossa nova proprio come processo, nel senso che ad un orecchie che sa zero di teoria musicale sembra la cosa più facile del mondo, semplice, naturale, e invece nasconde una complessità armonica allucinante. Parlo della trasparenza della forma in contrasto con la sua opacità. Chessò nel cinema ti potrei citare quello hollywoodiano ad esempio: massima semplicità (lo spettatore non si accorge del montaggio) ma dietro c'è un lavoro enorme per ottenere questo effetto.

Mi chiedevo se in questo senso avessero preso una piega simile alcuni (non tutti) i pezzi recenti da Codex in poi.

Ah ecco, chiarissimo (compreso l'esempio cinematografico) ;)

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On 24/4/2017 at 4:45 PM, notlivingjustkillingtime said:

 evitare "manierismi" melodici (più che armonici). Insomma il massimo della semplicità melodica che nasconde magari un lavoro più accurato dietro.

 

è strano però, perchè io, pur condividendo il tuo discorso sulla semplicità, trovo comumnque certe scelte un po' manieristiche. E mi dispiace perchè credevo che Jonny, con carta semilibera avesse più inventiva...invece...

Comunque sentito cosi anche l'A di Daydreaming è molto bello. Allora cosa che - personalmente - non va? Boh. Sarà la linea vocale? O forse un po' la sua staticità?

 

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32 minutes ago, Wanderer said:

è strano però, perchè io, pur condividendo il tuo discorso sulla semplicità, trovo comumnque certe scelte un po' manieristiche. E mi dispiace perchè credevo che Jonny, con carta semilibera avesse più inventiva...invece...

Comunque sentito cosi anche l'A di Daydreaming è molto bello. Allora cosa che - personalmente - non va? Boh. Sarà la linea vocale? O forse un po' la sua staticità?

 

Comunque, trovare dei difetti in Daydreaming è davvero da cagacazzi, sappilo :D

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Aggiornamento classifica pezzi:

1 Daydreaming/Present Tense

2 Ful stop/decks dark

3 Glass Eyes/Desert Island disk/ Identikit/ Burn The witch

4 Tinker Tailor/The Numbers/True Love Waits

Il livello è evidentemente altissimo. True Love Waits merita un discorso a parte: mi piace questa nuova versione, non ha niente che non vada, sicuramente non mi lascia la stessa sensazione di "incompiuto" di The Numbers e Tinker, però ancora non mi ha catturato al 100%.

Sarà che deve competere con Daydreaming e Glass Eyes, sfida mastodontica.

 

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3 minutes ago, On a Friday said:

sensazione di "incompiuto" di The Numbers e Tinker

Già...quei due pezzi, senza l'intervento di Jonny erano due mezzi aborti.

Thom ai minimi storici in questo disco... ma è scusato, tra Amok, Tomorrow's Modern Boxes, Rarchel, i figli e Dajana nel periodo 2013-2014-2015 aveva la testa da un'altra parte.

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3 minutes ago, Lacatus said:

Già...quei due pezzi, senza l'intervento di Jonny erano due mezzi aborti.

Thom ai minimi storici in questo disco... ma è scusato, tra Amok, Tomorrow's Modern Boxes, Rarchel, i figli e Dajana nel periodo 2013-2014-2015 aveva la testa da un'altra parte.

Anche senza Colin aggiungo, per me li regge in piedi lui con quei bassi. Vero anche che ogni disco ha i suoi pezzi deboli

Edit Non sempre ho quella sensazione di incompiuto, specie Tinker mi soddisfa quasi sempre l'ascolto.

Su The Numbers invece tolto il piano di Jonny e il basso di Colin, il pezzo alla lunga diventa debole.

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5 minutes ago, Wanderer said:

formalmente penso che daydreaming sia uno dei pezzi migliori dei radiohead

sostanzialmente no, o meglio non ancora

 

e via:lol:

Un giorno ti entrerà dentro e non ti potrai più porre il problema linea vocale piatta, A debole rispetto al resto etc etc. Sono tutti ragionamenti di testa questi, che ci stanno eh, anzi.:)

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