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Captain Yesterday

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Everything posted by Captain Yesterday

  1. The Blue Nile - Hats (1989) 1.Let's Go Out Tonight 2.Over The Hillside 3.Saturday Night Buchanan ha una voce che anche se cantasse il deplian del Carrefour lo farebbe diventare un capolavoro.
  2. Forse la parola morte era un pò troppo XD, meglio allora tragicità, questo intendevo, visto che Ardecore nè è pregno. Album: Scott Walker - 4 Stato: stanco, assonnato... Motivo dell'ascolto: ogni tanto sento l'esigenza di riascoltarlo.
  3. Ascoltalo, non ne rimarrai deluso
  4. 29. Antonello Venditti - Ullalla (1976) Tutto si può dire su Venditti, ma non si può negare che negli anni 70 abbia scritto dei grandi album. Ullalla viene dopo il successo di Lilly (considerato il suo più bello), e invece di portarsi dietro il gruppo di lavoro di un album tanto fortunato come il precedente, sceglie di sovvertire un pò le cose: il lavoro viene registrato al famoso Mulino il cui proprietario è Mogol, luogo dove furono registrati capolavori battistiani. Non è un caso che i session-man che suonarono in Ullalla fossero la stessa band che registrò insieme all'artista di Poggio Bustone Lucio Battisti, la batteria, il contrabbasso eccetera perciò Ivan Graziani, Claudio Maioli, Walter Calloni, Claudio Pascoli e il bassista Hugh Bullen. L'album è interamente scritto da Venditti e arrangiato dallo stesso e da Ivan Graziani. E' forse l'album più politico del cantautore romano, sicuramente il suo più odiato, visto che non riuscì a bissare il successo di Lilly. Lo dimostra il fatto che nessuna delle sette canzoni che lo compongono è mai stata eseguita dal vivo. Eppure Ullalla contiene delle perle: Maria Maddalena, Jodi e la scimmietta (arricchita ed impreziosita dagli inconfondibili controcanti di Ivan Graziani) e Per sempre giovane (con omaggio finale a Born To Run del Boss), rientrano di diritto fra le dieci canzoni migliori di Venditti. Da non dimenticare Canzone per Seveso (canzone politica sul disastro provocato da una nuvola di diossina nel 1976 che colpì la cittadina di Seveso e gli altri paesi vicini), Strade (tema: prostituzione). Considerato minore a Lilly, Sotto il segno dei Pesci, L'orso Bruno e Le cose della vita (tutti album degli anni 70, dopo il nulla) è un album bellissimo, dove Venditti per una volta mette da parte il pianoforte e fa prevalere la chitarra (anche grazie alla presenza di Graziani). Può non piacere, ma una chance la si concede a tutti.
  5. The ocean doesn't want me today But I'll be back tomorrow to play And the stranglers will take me Down deep in their brine The mischievous braingels Down into the endless blue wine I'll open my head and let out All of my time I'd love to go drowning And to stay and to stay But the ocean doesn't want me today I'll go in up to here It can't possibly hurt All they will find is my beer And my shirt A rip tide is raging And the life guard is away But the ocean doesn't want me today The ocean doesn't want me today Tom Waits - The Ocean doesn't Want Me
  6. Tom Waits - Bone Machine (1992) 1. Dirty in the Ground 2. The Ocean doesn't Want Me 3. Goin' Out West
  7. sta su newalbums bla bla bla. Nuovo si fa per dire. E' una compilation delle loro b-sides.
  8. Album: Ardecore - omonimo (2005) Stato: pensieroso Motivo dell'ascolto: cercavo un album carico di pathos e di morte.
  9. Meo spingimelo m'era subito piaciuto sin dal primo ascolto e ne avevo apprezzato la voglia di cambiare. Tornandoci molto tempo dopo, mi fece le stesse ottime impressioni. Con Valtari si ha la sensazione che abbiano raschiato il fondo del barile.
  10. http://youtube.com/watch?v=TJfRknQgnrU Nuovo brano fuori per Frusciante, in free download tra l'altro. Si chiama Walls and Doors e non farà parte del suo lavoro prossimo in uscita. Pbx Funicular Intaglio Zone (così è il titolo dell'album in questione) uscirà il 25 Settembre, ma il 12 in Giappone e questo brano sarà proprio la bonus track per l'edizione giapponese. Walls and Doors non si discosta dalle sonorità ascoltate sull'ep uscito un mese e mezzo fa, ma addirittura l'uso dell'elettronica si fa più eccessiva e straniante. Io lo trovo un bellissimo brano. Non vedo l'ora di ascoltare questo suo nuovo lavoro.
  11. 28. The Rolling Stones - Black And Blue (1976) Considerato anche dai fan più accaniti come il primo disco dei Rolling Stones non indispensabile della loro carriera (se solo avessero saputo cosa gli sarebbe aspettato dopo ). Mick Taylor aveva abbandonato la band da poco (colonna portante degli ultimi capolavori del gruppo) e Jagger e co. avvertono il tremendo cigolio del giocattolo che si sta rompendo. Da qui la decisione di dare alle stampe un disco diverso dal solito, senza abbandonare la fissazione per la musica nera, anzi, aggiornando la sua influenza. Black and Blue risulta essere per questo motivo un lavoro molto "caraibico" impregnato di musica funkettosa, che sfocia quasi nella discomusic e reggae (l'album viene registrato in Giamaica). Il riff ripetuto all'infinito di Hot Stuff è irresistibile e molto disco. Cherry Oh Baby è il reggae visto dai Rolling Stones (cover di Eric Donaldson). L'assolo di Hand of Fate di Wayne Perkins (uno dei tre chitarristi che suona nell'album, poi scartato in favore di Ronnie Wood) non fa rimpiangere Mick Taylor. In Hey Negrita ci troviamo ancora una volta in territori dance e caraibici. Episodi evitabili: Melody cantato con Billy Preston (già collaboratore con i Beatles) è un brano jazz che alla lunga stanca e che fa l'occhiolino annuendo all'ascoltatore che ha il dito sul tasto dello skip, e Crazy Mama, che non aggiunge nulla di nuovo, nonstante sia un ottimo brano. Tra gloi episodi più riusciti da non dimenticare Memory Hotel, dove Jagger e Richards si divono con la voce l'intero brano. Per finirla qui, l'album è divertente e con mille sfaccettature (l'unica pecca è il brano con Preston), ascoltarlo è ogni volta una goduria.
  12. I'm here today, expect it to stay on, and on, and on I'm tired, I'm tired Looking out on the substitute scene Still going strong XO Mom It's OK, it's alright, nothing's wrong Tell Mr. Man with impossible plans To just leave me alone In the place where I make no mistakes In the place where I have what it takes
  13. Bellissima raccolta del Moz e co. io invece: album: Mini Mansions - Omonimo (2010) stato d'animo: basito motivo dell'ascolto: cercavo qualcosa di leggero ma non troppo. La scelta è ricaduta su di questo.
  14. Non so dove postarlo perciò lo scrivo qui. Andando in giro per mercatini dell'usato e dell'anticquariato, mi trovo sempre fra le mani un vinile. Ecco, io non so chi artista sia, perchè non me lo ricordo più , ne come si chiama Lp. Ricordo perfettamente la copertina però: c'è un giocatore di football con dietro sfondo azzurro acqua. Il giocatore di football ha il casco giallo e anche il nome dell'artista ricordo è scritto in giallo in basso, all'altezza delle gambe del giocatore, ma non ne sono sicuro. Qualcuno di voi sa che album possa essere e di chi???? Sto diventando matto a forza di cercarlo su google. La curiosità a volte è una brutta bestia. Aspetto vostre notizie.
  15. D'accordo, gli tolgo il numeretto e si riparte da 28.
  16. Dente - Io tra di noi (2011) 1.Rette parallele 2.Due volte niente 3.Casa tua
  17. Devo aver letto male allora.
  18. Sta uscendo la nuova edizione dell'album solista. Oltre all'album ci sarà il dvd del concerto registrato alla 02 Arena, un altro dvd con un set acustico + qualche video, ed un cd di demo.
  19. Album: Blur - The Great Escape (1995) Stato: accaldato, sudato, viscido, praticamente in mutande Motivo dell'ascolto: voglia di Albarn & soci. Album che non ricordavo così bello.
  20. Vi sto caricando Se per caso un giorno la follia, album d'esordio del cantautore semi-sconosciuto Roberto Ferri. Opera di cantautorato pazzo e visionario. Purtroppo la qualità è quella che è, non ho trovato di meglio in giro. Ascoltatelo che merita.
  21. Ti ho caricato il brano che volevi, ma nella edizione rimasterizzata dello scorso anno, some candy talking non si trova nella tracklist ufficiale, ma nel secondo cd alla numero 10. Tra l'altro è una registrazione fatta negli studi di John Peel. Non so se sia quella che cercavi...
  22. Se tu pensi ai Depeche Mode della seconda fase, ti viene subito in mente Black Celebration? Oppure Violator, Songs of faith..., Music for the Masses, Ultra o il live 101? A me vengono in mente prima quelli che ho scritto che Black Celebration. Minore in senso che viene nominato meno e non minore in senso artistico o di opera.
  23. Depeche Mode - Black Celebration (1986) E' il disco che da inizio alla seconda e brillante fase dei Depeche Mode. Via le "canzoncine" elettroniche e scarne, spazio a brani più intensi e strutturalmente complessi, finalmente aventi un songwriting più controllato, ma anche più maturo (per quanto riguarda la scrittura dei brani già in Some great reward si era notata una crescita, ma qui ancor di più). Melodie efficaci e atmosfere non proprio rassicuranti è la formula magica della riuscita del lavoro in questione, un marchio di fabbrica che verrà mantenuto anche nei fortunati lavori successivi. Dave Gahan dimostra di essere un gran cantante (se mai ce ne fosse il bisogno), Martin Gore è un leader in ombra quanto basta (Question of Lust & Sometimes sono cantate da lui), Fletcher fa il minimo sindacale ed Alan Wilder sfoggia le sue capacità polistrumentistiche (il suo culmine sarà in Songs of faith and devotion). Leggermente datato nei suoni, Black Celebration si presenta come un monolite nero che fa delle ossessioni della band il cardine portante ma che non disdegna momenti di dolcezza (Sometimes & Here is a House su tutte). Se non bastasse, come ogni disco dei Depeche Mode ci insegna, anche qui è presente un brano scala-classifica: Stripped, personalmente la mia canzone preferita di Gore e soci. Registrato tra Berlino e Londra, mostra la band di Basildon al suo meglio.
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