TomThom

Il disco dei Fontane l'ho ascoltato una volta e mezza, i suoi pezzi mi pare li abbia ma così a naso mi sembra meno bello e meno potente del precedente, un po' più curato ma meno d'impatto

Visto sabato sera a Milano. Per uno che ha aperto questo topic solo per prendere per il culo chiunque ascoltasse Iosonouncane, direi che di strada ne ho fatta pure io. Non c'è molto da dire, sicuramente un gran concerto con alcuni picchi di grande intensità: la coda di Hajar quasi insostenibile, per certi versi. Da un certo punto di vista, è come se avessi scoperto un artista da zero: avendo un fastidio quasi viscerale per La Macarena su Roma e non essendo mai riuscito a entrare in connessione con DIE, IRA mi ha regalato un autore che ora apprezzo e stimo, e che mi incuriosisce per la sua evoluzione futura.

Li ha segnati poco la visione di The Wicker Man eh, dopo Burn the Witch un altro video fiammeggiante.

Ma non sono parole in libertà, c'è un gran lavoro dietro e se uno si mette a codificare trova dei gran passaggi anche a livello di immagini e visioni. Rimane chiaro, però, che sia un lavoro troppo stancante da fare. Il fatto è che su questo versante sono parzialmente d'accordo con te, come ho già scritto: parte del fascino del disco risiede sicuramente anche nella sua metalingua, nel suo essere fluviale e poco recintabile, ma non possiamo non essere certi completamente di che cosa sarebbe potuto "diventare da grande" se avesse avuto dei testi totalmente comprensibili e capaci di colorare ulteriormente il quadro.

La cover del disco però è molto bella, qualche speranza la nutro ancora:

Gran bel disco, il buon Rossen in libera uscita.

Cose strane con il nuovo dei Red Hot: a primo ascolto peggior disco della loro carriera, risentendolo continua a non piacermi ma resta la voglia di metterlo su.

🙈

Bello 'sto pezzo, mi stava stufando già mentre lo ascoltavo

Magari la spinge direttamente fuori dal disco, che non sarebbe niente male... la odio, e Spotify non manca di farmela peggiorare ad ogni ascolto dato che la infila in qualunque mix esistente (immagino sia presente anche in "Caffè è biscotti" e qualche altra playlist infame)

Mi sono convinto, e ho trovato due biglietti per Milano... non male per uno che aveva aperto 'sto gruppo con intenti canzonatori. Mi cospargo il capo di cenere, anche se confermo sempre che IRA è un discorso a parte, Macarene varie e DIE sono lavori di un altro artista con cui non c'è feeling

Direi che è scandaloso, per mio gusto è tipo nella top 3

Forse non mi ero spiegato troppo bene, volevo approfondire proprio il discorso Spotify e la fruizione del disco da parte del pubblico perché mi incuriosiva la storia del crollo degli ascolti, pezzo dopo pezzo. Ora per favore non fate gli integralisti de "no, sono solo i coglioni e gli ignoranti che lo usano-gente nemica del vinile e della fruizione come Dio comanda-ah l'arte è un'altra cosa", perché nel 2022 non regge più come discorso. E comunque non stavo parlando d'arte, confermo, ma di Spotify e di meccanismi di assimilazione di un disco del genere su una piattaforma: poi uno può dire "cazzomene di Spotify", padronissimo, ma visto che per buona parte del pianeta la musica ormai è anche questo, una mezza discussione male non fa togliendosi la puzza da sotto il naso (io per primo).

Difatti, secondo me no... Quella è la particolarità di IRA e probabilmente anche il suo limite, in un certo senso. Novembre nella fattispecie ha anche un testo molto bello, sarebbe stato interessante accoppiare alla musica di IRA delle parole capaci di sedimentarsi di più; non sto dicendo che non sia bello così, intendiamoci, l'operazione è rispettabilissima e piena di coraggio, quindi comunque tanto di cappello.

Mi sono imbattuto nei numeri dello streaming Spotify di IRA, dati che fanno emergere una cosa interessante che non si riscontra spesso (perlomeno negli album aventi una durata "normale"). Molto chiara la difficoltà sulla lunga distanza dell'ascoltatore medio: da hiver (oltre 600mila) in giù si va in continua picchiata verticale, ogni pezzo sempre meno (unica eccezione hajar, 66 mila, con una leggerissima risalita a invertire la tendenza del crollo) fino a rantolare su cri (56mila). Quindi si conferma probabilmente il fatto che chi tenta di ascoltare il disco in streaming (ascoltatore curioso/non fan/generico) non tiene botta e a un certo punto molla. Questo conferma anche la mia idea (opinabile certamente) che IRA si configuri come album da ascoltare monoliticamente, per chi riesce a farlo: sono ben pochi quelli che lo mettono su andando a cercare i pezzi spot. Altrimenti non si spiegherebbe perché hiver abbia dei numeri simili e il resto del disco vada in crollo costante; nuit, soldier o altre sono a mio parere superiori, quindi perché non premiarle in termini di ascolti? In un qualunque disco non è scritto ovviamente da nessuna parte che la traccia 5 o 10 non sia superiore qualitativamente all'opener. Certamente hiver è il pezzo lampadina acchiappafalene, magari inserito furbescamente dall'algoritmo in qualche playlist, ma poi quanti sono i temerari fruitori che proseguono fino alla fine? Insomma, tutto sto pippone inutile per dire che un album da quasi due ore, in un ambiente tremendamente standardizzato come quello dello streaming musicale a pagamento, non ci dovrebbe stare. Galleggia in una bolla che non gli rende giustizia e scoraggia l'utente medio, che non riesce, per limiti suoi, ad arrivare all'ascolto di brani meritevoli di attenzione posizionati da un certo punto in poi, "troppo in là". Altra cosa interessante poi sono i numeri di Novembre, che ha più stream di hiver nonostante sia uscito quasi come pezzo spot buttato lì e certamente non pompato a livello mediatico come IRA.

Ti quoto, se qualcuno sa/ha/immagina/può... mi faccia un fischio in pvt... Grazie

I Placebo hanno fatto un bel disco, non l'avrei mai detto ormai

Non è stato nemmeno nominato per "Il Petroliere", avrebbe dovuto vincerlo per "Il Potere del Cane"? Che è come sempre sicuramente un lavoro stupendo, ma comunque sulla sua classica scia. Di Zimmer credo sia piaciuto il fatto che con "Dune" ha voluto rischiare qualcosa di diverso dal suo solito.

Sono caduto nel pozzo dei Black Country, New Road... Ants From Up There ad oggi nettamente disco dell'anno. Pensare che non sopportavo il precedente, ascoltato forse una volta e gettato via in preda al fastidio per lo spoken words reiterato, l'ho anche riascoltato ma non c'è verso. Certo non proprio un album per tempi come questi, roba che prende a pacche sul coppino che neanche Cannavacciuolo. Complimentoni e un abbraccione al frontman, che ha abbandonato per depressione.

Le fonti, le fonti sono importanti!

Diciamo che il tronco è molto fragile, ma due-tre bei rametti ci sono... anche se la maggior parte sono impestati da cocciniglie e bruchimela

L'escalation è parecchio inquietante. Una zolletta di zucchero di quello buono in uno dei prossimi caffè di Vladimiro potrebbe rappresentare una soluzione old style e utile alla causa, anche se la teoria del pazzo solo al comando nel 2022 mi lascia sempre un po' dubbioso. Di certo c'è che, avendo bene presente il soggetto, impensabile ormai un ripiegamento visto che è andato troppo oltre: a tutto spiano fino a quando non lo stoppa qualcuno con un golpe interno, o quando si passa all'altro scenario globale.

Boh, 'sti primi due singoli del nuovo mi lasciano un po' così... spero il disco sia su un altro livello, altrimenti il rischio delusione è grosso.

Entro qualche giorno Iosonouncane sarà declassato a "Mirko dei Beehive"

E sì... ok la bucolicità, ma entro certi limiti