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Centri Sociali


kid_max

appunto:  

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  1. 1. appunto:

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Sotto casa mia ne hanno appena aperto uno DI DESTRA (e ho detto tutto anche se non fanno casino di nessun genere a parte colorare con il tricolore il marciapiede e scrivere "pensa fascista vivi felice" sui muri).

La mia idea è che non sia sbagliato il concetto in sè (per quanto molto spesso iper-travisato) ma sia completamente errato il modo in cui questi "centri" vengono realizzati, gestiti e coordinati.

Se il tema è la protesta credo ci siano milioni di modi di protestare, se il tema è l'aggregazione credo ci siano miliardi di modi e possibilità d'aggregazione che non prevedono per forza i vari clichè di bere e fumare da una parte e di inneggiare al fascio dall'altra; se il tema è l'ideologia politica credo ci siano sconfinate possibilità di confronto in termini estremamente serii e posati che esulano dai concetti di "manifestazione violenta o con malcelati intenti violenti", "sloganaggio privo di costrutto ed argomentazioni" e quant'altro.

La mia risposta è, quindi, NO.

:ok:

Ben detto Horg!

Io a Bologna a volte li frequentavo, però posti come il TPO mi davano un senso di alienazione piuttosto che di aggregazione e confronto...

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Max io ti voglio bene e ti tiro anche un cazzotto per fartelo capire, ma mi sembra un rigirare la frittata, perdonami.

La mia esperienza è totalmente diversa.

Allora parliamo per zone d'italia, perchè qui, nel nord-est, regna il tipico sfigato rincoglionito dalle canne che gli escono anche dei calzini, che quando apre bocca c'è solo da mettersi le mani nei capelli.

La mia ex ragazza è di sinistra, e anche quella prima, ma con loro ci ho parlato mille volte di politica e società, tranquillamente, spesso imparando qualcosa.

La gentaglia che qui frequenta quei posti invece non è adatta manco a parlare di cessi.

Dici che sono delle piccole aziende, e in qualche modo devono pur tirare avanti, vedendola come una cosa positiva. Oddio, a volte sarebbe meglio non facessero alcun tipo di attività, ti dirò.

Non so cosa sia sto benedetto leoncavallo, so solo che qui, non per sentito dire, ma per visto e sentito, i centri sociali non fanno altro che rompere il cazzo con slogan, banalità, perdite di tempo, e blabla vari.

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amen Frisko Joe, che vuoi che ti dica.

il mio non è nessun ribaltamento di frittata, è soltanto il punto di vista derivante dalle mie esperienze.

la gente che non è adatta a parlare nemmeno di cessi c'è ovunque, dal parlamento al supermercato sotto casa tua. e non credere che le percentuali cambino sostanzialmente.

detto questo forse ci vuole un'ulteriore specificazione. tu probabilmente con il termine "centro sociale" intendi l'accezione negativa. uno di quei posti con scritto fuori "OKKUPATO" dove dentro ascoltano solo musica reggaejazztribefusionundergroundalternativaantimainstreaminculoacocacolaeamtv, dove la frase più intelligente che senti è "sono fuori come un TGV deragliato" e dove talmente è tanta la voglia di non fare un cazzo che si comprano le scarpe a strappo perché "non c'ho vvoglia di farmi 'l nodo".

è chiaro che questi posti li raderei al suolo pure io però, obiettivamente (e fortunatamente), i centri sociali autogestiti non sono solo questi.

sei capitato solo in quelli? mi spiace, io no (risposta alla Bud :lol:).

ci sono tanti CSA che non fanno "rumore", che sono organizzati decentemente, che promuovono tante belle cose organizzando festival, rassegne cinematografiche (eh sì, non esiste solo il video di genova 2001), mostre, oppure creano spazi come sale prove per musicisti, piccole palestre molto attrezzate, ecc...

e poi ancora fanno corsi di italiano per gli immigrati, fanno grigliate a base di Asado per far conoscere la cucina argentina, ecc... insomma, fanno un sacco di roba che neanche immagini.

non esistono solo i posti che fanno la festa della semina e proiettano il documentario INKURSIONE.

insomma, esistono in italia centinaia di centri sociali che non seguono il solito stereotipo "bevo-fumo-pisciosuimuri-prendoduebombolettesprayediventounartistamavoinonmicapite-facdesistem".

alcuni prendono anche il nome di "laboratori culturali" per via dell'incredibile produttività artistica, altri, poiché più piccoli vengono chiamati "collettivi".

e ripeto, non sono per forza posti "infestati" da invasati del tipo "oh fratello, zompami 'sta canna ma non chiamarla joint perché sennò sei vittima del mainstream"

;)

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ok max, non voglio fare la parte del rompiballe più del dovuto, c'hai ragione anche te, qui temo si stia parlando di esperienze personali allora.

però, però, però, è anche vero, che, dal momento in cui certi gentili signori decidono "così", lo decidono loro, di cambiare il nome di una via, dove si trova il loro centro, da via Pinco Jumbo Pallino, a PIAZZALE CARLO GIULIANI, con tanto di targhetta, beh, beh, possono pure chiamarci i Faust Liam Gallagher e Bud Spencer là dentro, che per me andrebbe raso al suolo

P E R P R I N C I P I O .

non sono tutti così legati ai principi?

bene, anche io.

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:( kid max quando parli cosi sei triste

non voglio dire niente a proposito

ma non so voi come mai li avete visti i centri sociali ma a me tutti questi pregiudizi (si sono dei giudizi fatti con molta ipocrisia il fatto che nei centri sociali ci vanno solo i ragazzi a drogarsi e a gridare slogan di merda contro tutti) non vanno per niente giu.

assolutamente a favore

anzi

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Sarò anche ripetitivo però teniamo sempre d'occhio il distinguo tra "concetto di partenza" e "realizzazione pratica": centri sociali come il Leoncavallo sono dei fiori all'occhiello non solo per i ragazzi che l'hanno realizzato ma anche per quelli che ne usufruiscono in mille modi diversi.

Il problema, tuttavia, sorge quando (come a me è successo diverse volte) magari sei costretto ad andare in posti che si autoprofessano "Centri Sociali" (tipo per suonarci) e vedi gente che fondamentalmente non sa nemmeno per quale motivo tu sia lì, gente che sta palesemente male per effetti di droghe o alcol o entrambi assieme, condizioni igieniche che rasentano quelle delle fogne di Calcutta, senti discorsi che veramente non hanno nè capo nè coda fatti da persone SOBRIE e che riescono anche a mettere in dubbio persino la mia smisurata fiducia nelle capacità umane (questo, ripeto, a sinistra come a destra perchè magari sono differenti nei modi ma non nella sostanza)... .

Ci sono problemi serii e concreti in alcune di queste strutture e chiaramente non c'è nemmeno la possibilità di farglielo notare perchè partono dal principio di "spazio autogestito" e nel momento in cui magari ti azzardi a fargli notare che c'è gente che sta male o che ci sono topi ovunque in molti la prendono come un'imposizione dall'alto, un controllo e reagiscono protestando a prescindere.

Ribadisco: a me sta bene l'idea di individuare uno spazio preciso e adibirlo a centro d'aggregazione, svago e confronto sociale ma penso ci sia un limite di decenza, di serietà e di sobrietà che non andrebbe valicato e che invece, in questi luoghi, si valica solitamente con estrema facilità (quando non nascono con il chiaro intento di scavalcarlo a prescindere).

Consideriamo anche un'altra cosa che si evince da un discorso più esteso, che esula dai centri sociali e finisce a caratteri proprio di "aggregazione di menti in un'unica sede": a me sembra sia un discorso paradossalmente anche molto religioso perchè prima dei partiti, prima delle case del popolo e prima dei centri sociali in Italia sono sempre e solo esistite le parrocchie.

Anch'esse spesso valicano quel limite di "serietà" del quale ho parlato prima (vedi "catechismo" e vedi comunque un'indiscussa pressione mentale sulle persone che le frequentano con l'aggravante di esercitare tale pressione molto spesso su bambini e ragazzi molto giovani).

Chiaramente le parrocchie sono pulite, ordinate e tutto il resto ma fosse per me farei molta attenzione anche a quelle, per dire!

Non è mia intenzione affermare che si debba essere tutti "liberi professionisti del proprio pensiero" (anzi, siamo uomini e già solo per questo pensieri comuni ne avremo sempre, inoltre il confronto e l'aggregazione stanno alla base della nostra specie) però rendiamoci anche conto che come io per primo posso puntare il dito nei confronti dei centri sociali di destra e di sinistra allo stesso modo spesso non ci rendiamo perfettamente conto di quanto in realtà ci sia un concetto di partenza non "errato" quanto "forte" riguardo a queste cose: non sono assemblamenti spontanei di persone che vogliono confrontarsi su un certo pensiero come potevano essere i caffè nell'800, sono cattedrali che raccolgono fedeli in nome di un'idea massificatrice che può essere quella religiosa o quella politica e spesso lo fanno in modo se vogliamo "eticamente scorretto" (vedi, tipo, la parrocchia piazzata nel centro di un paesino di 300 abitanti e che diventa, per forza di cose, l'unico luogo in cui potersi confrontare) quindi se dobbiamo fare "occhio" a queste cose dobbiamo farlo "in toto".

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Assolutamente pro ai centri sociali.

Certo molti di quelli che ho frequentato erano solo erba vino e MD, posti di certo non raccomandabili a nessuno, e a quelli sono contro. Ma quelli nemmeno li considero centri sociali.

Altri invece, quelli che approvo, sprizzano cultura da tutti i pori (artistica in primis), davvero.

Poi essendo io politicamente di un punto di vista tutto mio (troppo idealisticamente estremista) mi tengo ben lontano dalle discussioni su tale argomento.

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Non mi pongo il problema se debbano esistere o meno. Non mi pare un problema. Credo che le associazioni in tutte le loro forme, aldilà dei loro limiti e dei loro aspetti che riteniamo poco condivisibili o soggettivamente discutibili arricchiscano la democrazia. Siano essi dei circoli di destra o dei centri sociali di sinistra. Purché si stia nella legalità chiaramente e non si concretizzino di fatto in covi di nostalgici neofascisti da una parte o in zone franche di isolamento/rifiuto della società dall'altra sponda. Finirebbero per perdere il ruolo che etimologicamente gli spetterebbe.

Insomma mi è difficile essere contrario. Si può non condividere la formula, il tipo di espressione liberamente espressa, ma non me la sento di dire NO.

Almeno in questo proviamo a restare un paese liberale.

Non contrario, nonostante non sia solito frequentarli.

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Purché si stia nella legalità chiaramente e non si concretizzino di fatto in covi di nostalgici neofascisti da una parte o in zone franche di isolamento/rifiuto della società dall'altra sponda. Finirebbero per perdere il ruolo che etimologicamente gli spetterebbe.

Condivido la tua linea Psycho ma è sotto gli occhi di tutti che nella maggior parte di questi centri sociali la legalità è un'utopia.

Sono per il SI ma come per molte associazioni (vedi i Sindacati,Volontariato,Chiesa come citato da Korg), nascono sotto l'insegna di principi morali "alti e giusti" ma poco dopo vengono "sporcati e devastati" da quell'essere immondo che è l'uomo.

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Ovviamente si, e con tutto me stesso... centri sociali sono solo di sinistra, non facciamo confusione.. sono luoghi dove mi sono sempre ritrovato, a volte tra i cani che vagano confusi, a volte guardando una foto, altre sfogliando un libro o bevendo un cuba spendendo 3 euro, magari anche ascoltando un gruppo jazzzzzz o giocando a carte.. luoghi di riappropriazione di una dimensione condivisa, comunitaria, sociale appunto, in una città come milano che taglia e cuce, che mercifica e rinuncia...

Sono d'accordo con te ma anche con psychodandy, non sono posti che frequento assiduamente ma ogni tanto mi ci sono ritrovata soprattutto per assistere a concerti.

Sarò stata fortunata io, ma ho trovato centri sociali gestiti bene e con un interessantissimo programma culturale (presentazione di libri, letture di poesie, concerti, dibattiti) ad un prezzo irrisorio.

Per questo tipo di centro sociale, sono assolutamente a favore.

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Assolutamente favorevole!!!

Io li ho sempre frequentati, mi sono sempre trovata bene e non sono luoghi così demoniaci come a volte la gente pensa che siano..

Non tutti quelli che frequentano i centri sociali bevono o si fanno le canne come molti pensano...Molti miei amici, per esempio, hanno sempre pensato che nei centri sociali ci vanno solo i super sinistroidi capelloni e puzzoni, ma non è così..sono luoghi molto vari per mia esperienza personale e sono semplicemente luoghi magari non messi benissimo, dal punto di vista urbanistico, ma luoghi di aggregazione e ritrovo come può essere un normalissimo pub..

Io ho sempre frequentato i centri sociali di Milano e provincia...il Leoncavallo, per esempio, e non è un posto chissà quanto strano o centro in cui i delinquenti estremisti si ritrovano a fare chissà che come mi è capitato di sentire.

Se uno va in un centro sociale e ha una brutta esperienza è lecito per me avere del luogo un'opinione negativa, ma non mi piace la gente che a priori parla e disprezza le cose senza magari esserci mai stato..e mi riferisco a quello che io personalmente ho sentito dire da persone che conosco.

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Dico SI anch'io ma dipende .

Un conto sono i circoli ARCI e tutti quegli edifici gestiti dalle varie associazioni culturali , tipo l'Interzona o l'Avamposto , un altro sono quei postacci da radune rave che sono definiti "centri sociali " per modo di dire , e dove la dorga gira , purtroppo ,senza freni .

Riguardo ai posti autogestiti , certi dalle mie parti non sono niente male , c'è il Metropolis , a pochi passi dall'università , che di solito ospita scrittori e serate aperitivi , una volta c'era anche la Chimica , che faceva anche suonare , ma è stato chiuso da quella merda di sindaco di Lega Nord di cui preferisco non fare il nome

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Mah c'è del bene e del male in questi posti; il problema è che sono politicamente scheriati, punto primo, e che chi li frequenta spesso non ci va per fare la merenda o per arricchire il proprio bagaglio culturale, punto secondo.

Io dico di no soprattutto per come vengono sbandierati da ambedue le parti. E' odioso il perpetuarsi di lotte che oramai non hanno più senso, storicamente parlando.

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Mah c'è del bene e del male in questi posti; il problema è che sono politicamente scheriati, punto primo, e che chi li frequenta spesso non ci va per fare la merenda o per arricchire il proprio bagaglio culturale, punto secondo.

Io dico di no soprattutto per come vengono sbandierati da ambedue le parti. E' odioso il perpetuarsi di lotte che oramai non hanno più senso, storicamente parlando.

Premetto Jonny...non è mia intenzione fare polemica...ma a quali lotte ti riferisci?...il tuo è un discorso troppo generico. Io penso che in Italia in passato molte lotte politiche hanno permesso al popolo di conquistare molti di quei diritti ormai andati persi, specialmente nel corso degli ultimi anni...quindi mi chiedo, perchè astensersi nel fare lotta?...secondo me ha meno senso questo demagogico liberismo riformista che stiamo vivendo ora nel 21mo secolo, germe di una società sempre più individualista e legata al denaro

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Mah c'è del bene e del male in questi posti; il problema è che sono politicamente scheriati, punto primo, e che chi li frequenta spesso non ci va per fare la merenda o per arricchire il proprio bagaglio culturale, punto secondo.

Io dico di no soprattutto per come vengono sbandierati da ambedue le parti. E' odioso il perpetuarsi di lotte che oramai non hanno più senso, storicamente parlando.

Premetto Jonny...non è mia intenzione fare polemica...ma a quali lotte ti riferisci?...il tuo è un discorso troppo generico. Io penso che in Italia in passato molte lotte politiche hanno permesso al popolo di conquistare molti di quei diritti ormai andati persi, specialmente nel corso degli ultimi anni...quindi mi chiedo, perchè astensersi nel fare lotta?...secondo me ha meno senso questo demagogico liberismo riformista che stiamo vivendo ora nel 21mo secolo, germe di una società sempre più individualista e legata al denaro

Non è una polemica anzi uno spunto di discussione interessante. :ok:

Quello che dici è in parte vero, oggi non ce la passiamo alla grande, ma con la lotta non si fa altro che sostituire un potere con un altro potere, ce lo insegna la rivoluzione francese, la rivoluzione d'ottobre ed anche la storia italiana.

Oltretutto il liberismo tanto denigrato ci ha portato a livelli di benessere inimmaginabili solo un secolo fa; a che prezzo dirai tu, d'accordo però questo garantisce un tenore di vita un po' migliore ad ognuno ed umanamente non mi fa schifo questo progresso soprattutto per questo.

Ci evolviamo davvero poi, come civiltà, solo quando si riesce ad educare il singolo a valori corretti e giusti, a formare una coscienza in lui; ma questo non lo si deve fare con gli strumenti della politica altrimnti si rischia di sporcare un'istituzione, idealmente giusta, e di trasformarla in un ingranaggio di una burocrazia becera che oltretutto è rimasta indietro rispetto alle esigenze del popolo.

Una lotta alla anni di piombo oggi è quanto di più stupido si possa fare, mi sembra. Se poi, invece, bisognerà sostituire il masso sulla montagna, beh cambierà poco.

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il liberismo tanto denigrato ci ha portato a livelli di benessere inimmaginabili solo un secolo fa; a che prezzo dirai tu, d'accordo però questo garantisce un tenore di vita un po' migliore ad ognuno ed umanamente non mi fa schifo questo progresso soprattutto per questo.

Esatto.

CI ha portato a...

Non HA portato a...

E' vero, qualcuno se la deve sempre prendere in quel posti.

Ma il liberismo tanto decantato sta portando il benessere a tipo il 5, 6 % della popolazione mondiale, ed ignorare quel 90% non è da poco.

Mi pare nicariedda come percentuale.

Il liberismo è quella cosa secondo cui denigrare le scelte della mafia/camorra/n'drangheta ed esaltare altre "civili" che si trovano un pò dovunque è ipocrisia bella e buona.

Non sto qua a spiegare tutto il processo.

Oltremodo il liberismo sta crollando su se stesso per "ingordigia e troppa sete di potere" (cit.).

Se non è imminente, poco ci manca per la fine assoluta/crollo della società occidentale come la intendiamo oggi, nessuno nega che possa ritrasformarsi, anche se mi pare molto improbo.

Sono nella fase "la fine del mondo è vicina", cerca di comprendermi. :bye:

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E' vero, qualcuno se la deve sempre prendere in quel posti.

Ma il liberismo tanto decantato sta portando il benessere a tipo il 5, 6 % della popolazione mondiale, ed ignorare quel 90% non è da poco.

Mi pare nicariedda come percentuale.

Ma questo succedeva anche prima del liberismo. Succedeva anche nel 1600. :huh:

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il liberismo tanto denigrato ci ha portato a livelli di benessere inimmaginabili solo un secolo fa; a che prezzo dirai tu, d'accordo però questo garantisce un tenore di vita un po' migliore ad ognuno ed umanamente non mi fa schifo questo progresso soprattutto per questo.

Esatto.

CI ha portato a...

Non HA portato a...

E' vero, qualcuno se la deve sempre prendere in quel posti.

Ma il liberismo tanto decantato sta portando il benessere a tipo il 5, 6 % della popolazione mondiale, ed ignorare quel 90% non è da poco.

Mi pare nicariedda come percentuale.

Il liberismo è quella cosa secondo cui denigrare le scelte della mafia/camorra/n'drangheta ed esaltare altre "civili" che si trovano un pò dovunque è ipocrisia bella e buona.

Non sto qua a spiegare tutto il processo.

Oltremodo il liberismo sta crollando su se stesso per "ingordigia e troppa sete di potere" (cit.).

Se non è imminente, poco ci manca per la fine assoluta/crollo della società occidentale come la intendiamo oggi, nessuno nega che possa ritrasformarsi, anche se mi pare molto improbo.

Sono nella fase "la fine del mondo è vicina", cerca di comprendermi. :bye:

Anche il marxista più fedele non può che riconoscere, ed anzi, senza questo punto non si potrebbe nemmeno dire comunista, che il liberismo ha innalzato il benessere di una grandissima fetta della popolazione. Se vogliam parlare di numeri, aspettate tra 20 anni la Cina e l'India...e la popolazione toccata da questo benessere si avvicinerà "pericolosamente" al 50%...Se poi parliam di contraddizioni e tante altre cose, è un altro paio di maniche.

Detto ciò, la politica nei centri sociali va e viene...spesso è una scusa per "fare casino" o per attività non proprio a beneficio del genere umano, nè del suo progresso fisico e culturale. In sostanza dico questo: io non vedo nei centri sociali incanalate tutte le tensioni della nostra epoca, nè tantomeno in essi una soluzione-Ad esempio: sono pieni di extracomunitari? Non mi pare? Che influenza hanno? Poca. Che margine di sviluppo hanno? Mah...

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E' vero, qualcuno se la deve sempre prendere in quel posti.

Ma il liberismo tanto decantato sta portando il benessere a tipo il 5, 6 % della popolazione mondiale, ed ignorare quel 90% non è da poco.

Mi pare nicariedda come percentuale.

Ma questo succedeva anche prima del liberismo. Succedeva anche nel 1600. :huh:

La società è sempre stata capitalistica, e parlo da assoluto anticapitalista.

Solo, si è sempre saputa trasformare.

Questo mi fa SCHIFO.

E mi fa SCHIFO che ci vivo dentro e ne faccio parte e non posso fare niente per evitarlo e anzi, la alimento con le mie spese.

Mi hanno trasformato in un ipocrita del cazzo.

Questo perchè non c'è altra scelta, se non il nichilismo assoluto e no, il nichilismo no.

E credo che con una società UTOPISTICAMENTE marxista, e parlo da assoluto anticomunista, si starebbe un pò peggio di ora, ma questo "benessere" sarebbe molto più diffuso.

Dico, non ci sarebbe una Rifle Association appoggiata dal governo che propone la vendita libera di armi da fuoco ad ogni cittadino.

A sto punto legalizziamo la mafia, va.

Morte per morte.

Vivere nella contraddizione non lo accetto.

Però lo accetto perchè ci vivo.

E si viene a creare un'altra contraddizione.

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Vivere nella contraddizione non lo accetto.

Però lo accetto perchè ci vivo.

E si viene a creare un'altra contraddizione.

Il fatto è, in ultima analisi, che se vuoi libertà e democrazie devi accettare il libero mercato.

E' un tradeoff: la libertà porta con se la contraddizione e quindi l'infelicità.

Ma questo è un discorso più filosofico che siociologico.

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Vivere nella contraddizione non lo accetto.

Però lo accetto perchè ci vivo.

E si viene a creare un'altra contraddizione.

Il fatto è, in ultima analisi, che se vuoi libertà e democrazie devi accettare il libero mercato.

E' un tradeoff: la libertà porta con se la contraddizione e quindi l'infelicità.

Ma questo è un discorso più filosofico che siociologico.

Al momento, Jonny ha il coltello dalla parte del manico, e pure il manico pieghevole!

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Vivere nella contraddizione non lo accetto.

Però lo accetto perchè ci vivo.

E si viene a creare un'altra contraddizione.

Il fatto è, in ultima analisi, che se vuoi libertà e democrazie devi accettare il libero mercato.

E' un tradeoff: la libertà porta con se la contraddizione e quindi l'infelicità.

Ma questo è un discorso più filosofico che siociologico.

Appunto.

Sono un ipocrita perchè alimento una società che odio.

Sono pure un ingrato, perchè vivo bene in una società che critico.

:(

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