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Obiezione di coscienza


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Ultimamente ho discusso con conoscenti e non, di questo argomento. Molti di loro ritengono che, soprattutto i medici, debbano fare ciò che il paziente chiede senza obiettare. Per esempio, un ginecologo, secondo loro, deve praticare l'aborto se una donna lo desidera, in quanto in Italia la legge lo consente. Non praticare l'aborto è un'illegalità, sempre a detta loro.

E' pur vero che il medico deve rispettare le scelte del paziente, ma anche il paziente deve rispettare quelle del medico. Non sono contraria all'aborto, questo è un atro discorso, ma se esiste l'obiezione di coscienza, anche quella è una scelta da rispettare, o no?

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No, non è una scelta da rispettare quella del medico.

Una donna che decide di interrompere la gravidanza (prova ad immaginare con che sofferenza decide di farlo), compie la scelta più difficile della sua vita. Solo questa è una scelta da rispettare. Con rigoroso silenzio e senza giudicare.

Un medico deve obbedire alla dottrina scientifica e se non vuole o non può praticare un interruzione di gravidanza, deve fare un altro lavoro.

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No, Scassato, questo ragionamento è davvero egoista.

Se il medico non se la sente ha tutto il diritto di rifiutarsi, se poi per altre 30 milioni di cose è il miglior medico al mondo.

Non lo fa quel medico, lo farà un altro.

Ovviamente si può fare un'eccezione nel ragionamento in caso di situazioni urgenti che mettano in pericolo la vita della paziente.

Sono entrambe scelte da rispettare in silenzio, punto.

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Allora mettiamola così.

Sei medico in qualche paese dell'africa.

Ti portano una ragazzina di 15 anni da infibulare.

Se ti rifiuti non sei un buon medico?

Lo so, ora mi dirai che sono casi molto diversi, ma se ci pensi bene e se provi a toglierti per un attimo dall'idea di avere ragione sul tuo pensiero riguardo all'aborto (che è anche il mio, per inciso), allora capirai che per quel medico praticare un aborto può essere una cosa anche peggiore di un'infibulazione.

Anch'io non sono d'accordo, ma di fronte a certe scelte così delicate bisogna anche sapersi mettere nei panni degli altri.

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Fondamentalmente la penso come jeppo ma c'è, per come la vedo io, una differenza sostanziale tra il medico che lavore nel pubblico e quello che lavora nel privato. Chi lavora nel settore pubblico offre una prestazione professionale che costituisce un servizio pubblico reso ai cittadini e se la legge dello stato consente l'aborto sei obbligato, secondo me, a erogare il servizio al cittadino.

Potrà sembrarvi una stronzata visto che non si parla strettamente di etica ma per me il profilo pubblico obbliga a comportamenti diversi.

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Io dico che è sempre facile essere "froci col culo degli altri", soprattutto con temi eticamente delicati e affatto scontati come quelli di cui state parlando.

Concordo con Jeppo, la bravura non c'entra niente con la propria coscienza, che in questi casi delicati non va assoggettata alla dottrina. Siamo uomini, non robot.

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anch'io sono d'accordo col discorso di jeppo, il medico che non se la sente fa benissimo a non farlo. L'importante però è la coerenza, dato che sono più che numerosi i casi di obiettori di coscienza in ospedali pubblici che dirottano gli aborti verso clinche private dove, guarda un po' te, perdono tale sensibilità.

(comunque qui si sta parlando di medici obiettori di coscienza, ma esistono anche i farmacisti obiettori, che per me è una cosa astrusa :D)

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Esatto, siamo uomini non robot. Siamo dotati di coscienza e quindi non siamo costretti a fare cose del genere.

Un medico è un medico non un uomo addetto all'aborto. L'aborto è una scelta personale, tanto quanto quella di non praticarlo. C'è pur sempre qualcuno disposto a farlo.

Per quanto riguarda i medici che rifiutano di farlo in strutture pubbliche, per poi farsi pagare profumatamente in strutture private, non sono obiettori di coscienza, ma solo degli stupidi.

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Per quanto riguarda i medici che rifiutano di farlo in strutture pubbliche, per poi farsi pagare profumatamente in strutture private, non sono obiettori di coscienza, ma solo degli stupidi.

le prime due lettere e l'ultima sono giuste, keep trying! :P

ST_ _ _ _ I

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sembra sempre che voglio spalare merda sui medici, in realtá non é cosí! :) peró ho l'esperienza di mio padre, che lavora in strutture pubbliche e private da 30 anni ormai, e quindi qualche storiella l'ha vissuta in prima persona.

il problema dell'obiezione di coscienza, secondo me, é che per come é strutturato il sistema sanitario in Italia, spesso non é il frutto di una scelta ponderata del medico, ma é quasi obbligato dal tipo di ospedale, dalle ingerenze piú o meno dirette del vaticano etc etc.

la riprova é che purtroppo spesso dei medici, che dovrebbero offrire assistenza gratuitamente negli ospedali pubblici, si rifiutano di fare delle operazioni appellandosi alla rispettabilissima (in linea di principio) obiezione di coscienza.. per poi spingere i malati in strutture private dove i medici stessi sono piú liberi e meno condizionati dai primari membri dell'opus dei. e dove ovviamente si fanno pagare moneta sonante. situazione win-win, faccia salvata davanti ai baciapile e portafogli gonfio.

cioé, in certi pronto soccorso non ti fanno manco la ricetta per la pillola del giorno dopo...

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sembra sempre che voglio spalare merda sui medici, in realtá non é cosí! :) peró ho l'esperienza di mio padre, che lavora in strutture pubbliche e private da 30 anni ormai, e quindi qualche storiella l'ha vissuta in prima persona.

il problema dell'obiezione di coscienza, secondo me, é che per come é strutturato il sistema sanitario in Italia, spesso non é il frutto di una scelta ponderata del medico, ma é quasi obbligato dal tipo di ospedale, dalle ingerenze piú o meno dirette del vaticano etc etc.

la riprova é che purtroppo spesso dei medici, che dovrebbero offrire assistenza gratuitamente negli ospedali pubblici, si rifiutano di fare delle operazioni appellandosi alla rispettabilissima (in linea di principio) obiezione di coscienza.. per poi spingere i malati in strutture private dove i medici stessi sono piú liberi e meno condizionati dai primari membri dell'opus dei. e dove ovviamente si fanno pagare moneta sonante. situazione win-win, faccia salvata davanti ai baciapile e portafogli gonfio.

cioé, in certi pronto soccorso non ti fanno manco la ricetta per la pillola del giorno dopo...

Bravo Salva, hai centrato il punto e spiegato molto di meglio di me il mio punto di vista.:) Nelle strutture pubbliche l'obiezione di coscienza non deve essere consentita: si eviterebbero gli impicci di cui sopra e si garantirebbe l'erogazione del servizio pubblico.

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Ma i medici che operano nelle strutture pubbliche sono pur sempre uomini, dotati di coscienza. E' un loro diritto quello di rifiutarsi di fare certi interventi.

Eh ho capito ma tu sei pagato per dare un servizio alla collettività. Se io entro nell'ufficio urbanistico di un comune da architetto e sono contro il condono edilizio mica posso fare obiettorato di coscienza e non concedere le sanatorie.

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Quando una donna compie una scelta così sofferta e difficile, non si può metterla in ulteriore difficoltà con l'obiezione dei medici. Una donna che decide di interrompere la gravidanza ha le sue ragioni e non può avere anche i bastoni fra le ruote o porte chiuse in faccia. Davanti ad una scelta del genere, noi tutti dobbiamo farci piccoli piccoli. Negli ospedali pubblici non dovrebbe proprio esistere l'obiezione di coscienza. Uno Stato laico e serio deve garantire l'aborto, nonostante ciò possa mettere in difficoltà alcune coscienze.

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Comunque sia, in una struttura ospedaliera è necessario almeno un medico non obiettore.

No, la frase giusta è:

In una struttura ospedaliera è necessaria la presenza A TUTTE LE ORE di almeno un medico non obiettore. (cosa importante nei pronti soccorsi)

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