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Lacatus

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Ragazzi, il nuovo Calibro 35 è una bomba a mano! 

Ancora mix di generi: dal funk, sprazzi di Afro, più Jazz del solito (che con archi e fiati lascia un retrogusto alla Dorothy Ashby, o almeno questa l'impressione dopo due ascolti)

Questa novità porta un notevole valore aggiunto:

Nel nuovo lavoro, composto da 11 tracce, i Calibro 35 hanno registrato insieme all’ensemble di archi, fiati e percussioni degli Esecutori di Metallo su Carta, fondato da Enrico Gabrielli insieme a Sebastiano De Gennaro.

@Lacatus

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22 minutes ago, On a Friday said:

Ragazzi, il nuovo Calibro 35 è una bomba a mano! 

Ancora mix di generi: dal funk, sprazzi di Afro, più Jazz del solito (che con archi e fiati lascia un retrogusto alla Dorothy Ashby, o almeno questa l'impressione dopo due ascolti)

Questa novità porta un notevole valore aggiunto:

Nel nuovo lavoro, composto da 11 tracce, i Calibro 35 hanno registrato insieme all’ensemble di archi, fiati e percussioni degli Esecutori di Metallo su Carta, fondato da Enrico Gabrielli insieme a Sebastiano De Gennaro.

@Lacatus

Questo pezzo che hai linkato sa di Fela Kuti...un Fela Kuti leggermente rallentato :)

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17 minutes ago, modifiedbear said:

Ma che senso ha mettersi a produrre cose del genere in Italia nel 2018?

Lo fanno per gioco. Non è una forma di espressione, ma puro manierismo / onanismo.
Si divertono loro, chiaramente, il pubblico un po' di meno. 
Chiaro che mi vado ad ascoltare gli originali di 40 anni fa.

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Eh ne conosco parecchi di 50-55enni che di nuove uscite ascoltano solo quelle partorire da dinosauri in pensione. Waters, simple minds, calibro 35 e chi più ne ha più ne metta.

La maggior parte della gente non esce mai dal proprio orticello, ha senso eccome fare ancora adesso queste produzioni

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Quante sovrastrutture mentali che avete, ascoltare la musica e decidere se dice qualcosa o meno no eh!? Poi paragonate calibro ( band in attività da 10 anni) con waters mi sembra giusto una sparata a caso.

Il discorso soldi è un'altra cavolata, visto che i calibro suonano per tipo 200 persone a botta..ma vabbe

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Rispondevo a modifiedbear,volevo solo dire che ha ancora senso perché c'è tanta gente che vuole sentire sempre la stessa roba.

Non volevo paragonare waters a questi ragazzi, li ho visti dal vivo perché a me piacciono e soprattutto questo disco spacca; ciò non toglie che capisco il suo discorso "a che cazzo serve" ma il vecchio, passami il termine, avrà sempre un suo mercato. 

Non è questione nemmeno dagli anni di attività, c'è chi nasce vecchio perché ripropone la copia fedele di qualcosa che è stato e chi come Bowie, il giorno prima di morire, fa uscire un disco coi controcazzi esplorando territori nuovi.

 

 

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Perdona il termine "sovrastrutture mentali", sicuramente infelice. Non volevo offendere nessuno, fatto sta che non ho capito comunque il tuo discorso. O sei un genio musicale/nato nel luogo di origine di un certo genere musicale oppure non puoi minimamente farti influenzare/comporre in tal senso?

Quindi i Radiohead I'll Wind bruciamola, solo un piccolo esempio.

Che poi i Calibro han sempre girato intorno ad un genere ben preciso, negli ultimi due album si sono spinti in alcune tracce su genere quali il jazz e l'afrobeat, ma non è sicuramente quella la misura dell'album.

 Non ho proprio capito

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22 minutes ago, modifiedbear said:

Ma quali sovrastrutture mentali? E' tutta una questione culturale e, come dice Lacatus, di forma.
Ma ci vuole un buon background musicale (altro che Frank Ocean, Radiohead e the National dei miei coglioni hipsterizzati) per poter parlare di afrobeat, funk, di musica africana, e di quanto sia ridicolo un gruppo di pivelli bianchi benestanti milanesi che pensa di appropriarsi di codici culturali altri costruendoci la propria "arte" completamente a caso. Ma per favore.
Perché allora non aprire una nuova galleria d'arte impressionista in Lituania o far registrare a Gianluigi Castagna un disco di hip-hop detroitiano a Bolzano?

everything in its right place.

di sicuro non è la musica con cui sono cresciuti, ma se gli piace suonarla che problema c'è?

le radici sono importanti ma non è che se sei italiano nel 2018 devi suonare la tarantella con i beat

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1 hour ago, suzuki said:

Rispondevo a modifiedbear,volevo solo dire che ha ancora senso perché c'è tanta gente che vuole sentire sempre la stessa roba.

Non volevo paragonare waters a questi ragazzi, li ho visti dal vivo perché a me piacciono e soprattutto questo disco spacca; ciò non toglie che capisco il suo discorso "a che cazzo serve" ma il vecchio, passami il termine, avrà sempre un suo mercato. 

Non è questione nemmeno dagli anni di attività, c'è chi nasce vecchio perché ripropone la copia fedele di qualcosa che è stato e chi come Bowie, il giorno prima di morire, fa uscire un disco coi controcazzi esplorando territori nuovi.

 

 

Scusa, ho letto veloce e ho risposto a ca..o-_-

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12 hours ago, modifiedbear said:

:lol: Considerare la musica come suono e divertissement. Che livelli. Dai, fa nulla, che si diceva? Ah, si, che belle percussioni :mozart:
"musica con cui sono cresciuti".....

Non stiamo mica parlando di Bach o Beethoven eh, è pur sempre musica popolare

Per ‘musica con cui sono cresciuti’ intendo il contesto culturale/musicale in cui si sono formati

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potresti anche avere della ragione mod, ma non sarei cosi categorico. questo discorso me l'ha fatto anche un vecchiazzo dopo un concerto, dicendomi che gli italiani e gli europei si appropriano di cultura altrui quando suonano jazz

io gli ho detto che ha sciruamente ragione, ma allora perchè non siamo tutti mandolinisti?

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14 hours ago, modifiedbear said:

Non è questione di essere un genio, e manco una questione musicale. E' un fatto, ripeto per l'ennesima volta, culturale.
L'Afrobeat non sono ritmo e suoni, come dice Fela Kuti, è un'arma. E' un'arma sociale, è rivolta, è religione, è Africa, è di nuovo ribellione. Non stiamo parlando di rock n roll o di musica ambient. Qui si entra in altri territori, molto al di là dell'ascolto e delle playlist.

Lo stesso concetto vale sicuramente per il reggae, e anche per il blues. Ma anche per la musica brasiliana, indiana etc. La musica è in generale sempre un'arma sociale, e questo non vale solo per l'afrobeat perchè in Africa si stava peggio.

Seguendo il tuo ragionamento e estremizzandolo anche ascoltare l'afrobeat è quindi un crimine, in quanto musica/cultura non rivolta a noi occidentali. Io penso che, se la motivazione è il piacere della musica, il gusto per un determinato genere musicale, porsi il problema della purezza presunta dello stesso sia un pochino sviante.

E' ovvio che la profondità del messaggio non sarà la stessa, ma non per questo allora uno deve limitarsi solo alla sua cultura.

Poi ripeto, stiamo parlando dei Calibro 35, che suonano al Cage a Livorno con 200 spettatori, non dei Police che fanno vagonate di milioni rubando a piene mani dal reggae.

 

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2 minutes ago, modifiedbear said:

Ma infatti, fai tu ora a MILANO del blues, della musica indiana o della bossa e vediamo quanto poco ridicola risulta la cosa. Poi, si può considerare la musica puro gusto per le orecchie come dici tu, come allora la pittura o la poesia estrapolate dal proprio contesto, ma bisogna essere d’accordo sul fatto che rimane un’operazione di valore intellettuale nullo. O allora, si è d’accordo che la musica non sia arte e genio, ma, ripeto, solo “piacere” come lo scrivi.

No aspetta, non intendevo dire che la musica debba essere solo piacere per le orecchie e nulla più. Intendevo dire che le due cose non si devono necessariamente escludere, come risulta ovvio che il background culturale di cui parli sia naturalmente un valore aggiunto (motivo per cui adoro il reggae giamaicano, molto più del reggae occidentale  dei Police per dirne una).

Ad esempio come saprai sicuramente Bob Marley era a Londra durante il periodo in cui i Clash attingevano dal reggae, e apprezzò questa cosa (tanto che scrisse anche un pezzo sulla questione), non disse al contrario che "No, non potete suonarlo". Esempio stupido per dire che è anche in questo modo (poi sicuramente non è il caso dei Calibro 35, ma ormai il discorso è diventato generale)  che la musica si diffonde e raggiunge chi la vuole ascoltare, e che rende pratico uno dei suoi scopi principali: creare cultura, confronto, arte a scopo "intellettuale". 

Insomma il mio punto di vista è il tuo sulla questione artistica/intellettuale della musica, ma non per questo scarto a priori tutto quello che è fuori fuoco dal punto di vista culturale (calibro, ma un po chiunque eh, perchè chiunque attinge a generi non sono "propri").

 

 

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