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2023: "C'è roba gustosa in arrivo"


Lacatus

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41 minutes ago, @li said:

band che stimo ma che, nonostante gli sforzi (sono andata pure ben due volte a sentirli dal vivo) non riesce proprio a prendermi. A parte qualche episodio mi fanno proprio l'"effetto springsteen" (noia).

Ma parli dei Wilco? Per me questo disco è davvero riuscito, il primo da almeno 10 anni, la produzione esterna gli ha fatto proprio bene.

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2 minutes ago, The_Tourist said:

Ma parli dei Wilco? Per me questo disco è davvero riuscito, il primo da almeno 10 anni, la produzione esterna gli ha fatto proprio bene.

nn l'ho ascoltato ancora questo (se nn dal vivo al Todays) ma nn credo mi fara' cambiare idea...
penso siano troppo ammerigani in fondo per potermi piacere.

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32 minutes ago, @li said:

nn l'ho ascoltato ancora questo (se nn dal vivo al Todays) ma nn credo mi fara' cambiare idea...
penso siano troppo ammerigani in fondo per potermi piacere.

Se non ti sono piaciuti Yankee hotel foxtrot, A ghost is born, questo non farà il miracolo.

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On 9/29/2023 at 5:11 PM, principles said:

Penso sia un ottimo album che salirà con gli ascolti. Non ero fiducioso ma la produzione di Cate LeBon non gli ha fatto male. Anzi. 
[...]
Cousin ha sicuramente un piglio diverso. Secondo me hanno rifatto bingo dopo un po’. Non mi stupisce perché la qualità dei Wilco è indubbia. 

Dopo diversi ascolti nel weekend confermo la sensazione iniziale, il disco sale con gli ascolti, avere di nuovo un produttore esterno gli ha fatto davvero bene.
Non è un disco da rivoluzione copernicana, ormai i wilco sono questo e che siano in formazione stabile da circa 20 anni è solo un bene e indica di salute. Si dovevano un attimo dare una spolverata e Cate Le Bon ci è riuscita, è un disco di belle canzoni scritte arrangiate e registrate divinamente, personalmente avevo davvero voglia di tornare a sentire un disco dei WIlco con qualche dissonanza e qualche rumore di fondo.
Voto 7.5, quasi 7/8.

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3 minutes ago, The_Tourist said:

Sai che non mi entusiasma? Troppi riferimenti, troppo espliciti.

Boh, l'ho ascoltato una volta sola e l'ho trovato una buona sintesi di influenze disparate. Bello anche l'ultimo dei Penguin Cafè, del figlio del leader della Penguin Cafè Orchestra

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Nelle ultime settimane sono in ossessionato, in ordine sparso, da:

– Atlas, Laurel Halo
– Does Spring Hide Its Joy, Kali Malone (ft. Stephen O'Malley e Lucy Railton)
– Again, Oneohtrix Point Never

Penso manchi solo Sacramento di Incani per completare il mio 2023.

Tra le grandi delizie, oltre ai tre dischi di qui sopra:

– 12, Ryuichi Sakamoto
– Myuthafoo, Caterina Barbieri
– SPIRA, Daniela Pes
– Jalitah, Iosonouncane e Paolo Angeli
– Jarak Qaribak, Dudu Tassa & e Jonny Greenwood
– The Ballad Of Darren, Blur
– UTOPIA, Travis Scott
– I Don't Know, bdrmm
– Dans cet ans, Flavien Berger

Ma che annata con i fiocchi è mai questa? :ehhhh?:

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On 10/5/2023 at 11:51 AM, modifiedbear said:

Ma che annata con i fiocchi è mai questa? :ehhhh?:

Quest'anno sono stato molto meno sul pezzo rispetto all'anno scorso e credo che dovrò recuperare un po' nei prossimi mesi...

Detto ciò, tra le uscite del 2023 cito al momento i seguenti titoli:

Holy Tongue - Deliverance and Spiritual Warfare

Jonny Greenwood & Dudu Tassa - Jarak Qaribak

Marta Salogni & Tom Relleen - Music For Open Spaces

Dijit - The Room

Laurel Halo - Atlas

V/A - Happy Land (bellissima raccolta di musica elettronica britannica compresa tra il 1992 e il 1996)

Johan Papaconstantino - Premier Degré

Ahmed Ben Ali - Subhana

Personalmente, attendo al varco il nuovo disco "Silencio" di Moritz Von Oswald le cui anticipazioni lasciano ad intendere un suo possibile posizionamento sul mio podio di fine anno...

Tra le ristampe, "UP" dei R.E.M.

Dischi che l'anno prossimo compiono 30 anni e che mi piacerebbe vedere degnamente ristampati:

Aphex Twin - Selected Ambient Works II

.O.Rang - Herd Of Instinct

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2 hours ago, The_Tourist said:

Madonna, questo tra poco fa 30 anni...

:) Ebbene sì... e che disco tra l'altro! Ci sono tornato sopra qualche settimana fa dopo aver parlato dello stile sopraffino di Lee Harris con un mio amico ed ho goduto tantissimo... una specie di "Spirit of Eden" concepito però nella giungla, sotto effetto di allucinogeni. Veramente un disco unico oggi come allora. Paul Webb e Lee Harris due grandissimi musicisti. I prezzi delle copie disponibili in giro sono vergognosi e sarebbe l'ora lo ristampassero come Dio comanda...

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