Lacatus Posted February 18, 2018 Author Report Share Posted February 18, 2018 On 1/11/2017 at 9:54 PM, Wanderer said: @Lacatus fanculo miles! Luciferino Link to comment Share on other sites More sharing options...
frasky Posted February 18, 2018 Report Share Posted February 18, 2018 On 14/2/2018 at 8:21 PM, Wanderer said: Su scatter vige la regola o free o morte, che non mi trova d'accordo Ieri sera ho provato Ascension. Diciamo che non sono pronto , mai sentita una cosa così! Credo che per ora sia inutile proseguire alla cieca in quella direzione, torno indietro e mi faccio una base più solida Ho ancora tanti nomi nel cassetto.. Ellington, Evans, Monk (quest'ultimo mi interessa anche a causa delle considerazioni di Miles nei suoi confronti che ho letto nella biografia ) etc etc Link to comment Share on other sites More sharing options...
Lacatus Posted February 18, 2018 Author Report Share Posted February 18, 2018 1 hour ago, frasky said: Ho ancora tanti nomi nel cassetto...Ellington, Evans, Monk MINGUS Link to comment Share on other sites More sharing options...
Wanderer Posted March 8, 2018 Report Share Posted March 8, 2018 buon 8/3 donne! Link to comment Share on other sites More sharing options...
Lacatus Posted March 8, 2018 Author Report Share Posted March 8, 2018 Facendo una breve ricerca ho scoperto che su questo topic non si è mai parlato di cool jazz... Rimedio immediatamente con una delle mie preferite del genere: Venus De Milo . Miles Davis Link to comment Share on other sites More sharing options...
Lacatus Posted March 8, 2018 Author Report Share Posted March 8, 2018 On 8/3/2012 at 7:39 PM, Wanderer said: Bill Evans ha completamente formato il piano Jazz, assieme a veri maestri dei tasti come Monk, Lennie Tristano, Bud Powell, McCoy Tyner e Horace Silver giusto per citarne pochi. E' l'unica volta in cui in questo topic è stato nominato un grande visionario (anche se era mezzo cieco) del pianoforte: Lennie Tristano . Turkish Mambo. Penso che Jonny e Thom apprezzerebbero questo brano, costituito da strati di loop di pianoforte (note basse), sui quali poi c'è l'improvvisazione (note acute). Probabilmente il primissimo esempio di loop machine nella storia della musica (eccetto forse qualche esperimento di musica classica elettronica). Siamo nel 1954-55. Link to comment Share on other sites More sharing options...
Lacatus Posted March 11, 2018 Author Report Share Posted March 11, 2018 La luna purpurea. Sun Ra . The All Of Everything (da quello che per me è il suo miglior disco: The Night Of Purple Moon) Link to comment Share on other sites More sharing options...
modifiedbear Posted March 11, 2018 Report Share Posted March 11, 2018 / Link to comment Share on other sites More sharing options...
modifiedbear Posted March 11, 2018 Report Share Posted March 11, 2018 / Link to comment Share on other sites More sharing options...
Lacatus Posted March 11, 2018 Author Report Share Posted March 11, 2018 20 minutes ago, modifiedbear said: Ora non so se ricordo bene, ma il grandissimo Tristano mica cercò di far credere a tutti di aver suonato questo pezzo a due mani in una sola take (mentre tutti sostenevano non fosse possibile suonarla se non a quattro mani)? edit: io postai già in passato in questo topic il suo famosissimo Requiem, una delle più belle impro della storia del Jazz, composta in studio all’annucio della morte di Charlie Parker. Da recuperare. Bellissima anche Requiem... mi sembrava strano che non ne avesse parlato nessuno di Lennie Tristano Comunque sì, pare anche a me che si diffuse la voce che su registrato in un'unica take, senza trucchi. Comunque momento di innovazione assoluta nella storia della musica tutta, non solo del jazz: ti risulta esistano registrazioni precedenti al 1954/55 di brani composti con l'ausilio di una loop-machine? Forse esperimenti di John Cage, andando a naso... ma fuori dalla musica classica elettronica penso che quello di Tristano sia il primo caso. 16 minutes ago, modifiedbear said: (Visto che si parla di Sun Ra, lo dico qui: venite a sentire la sua Arkestra - formazione originale! - all’ex Spazio Aereo a Marghera a fine marzo! Imperdibile) 31 marzo, il sabato prima della domenica di Pasqua. Quasi quasi... @Wanderer che dici? Link to comment Share on other sites More sharing options...
modifiedbear Posted March 11, 2018 Report Share Posted March 11, 2018 / Link to comment Share on other sites More sharing options...
Lacatus Posted March 11, 2018 Author Report Share Posted March 11, 2018 18 minutes ago, modifiedbear said: Si, direi anche io Cage/Stockhausen/Varese & co, ma sarebbe interessante saperne di più. Soprattutto, non avevo mai sentito parlare di loop per Tristano, sicuro che non sia tutto semplicemente suonato? Credo sia impossibile che sia suonato perché quando entra il secondo pianoforte fa delle note che si intarsiano con quelle del primo...Come può aver suonato quella parte senza che le mani e le dita delle due mani si toccassero tra di loro? In più poi arriva un terzo loop e infine l'improvvisazione solista. Servirebbero davvero 4 mani per fare tutto ciò. Già con 3 mani sarebbe impossibile, figuriamoci con due. Link to comment Share on other sites More sharing options...
modifiedbear Posted March 11, 2018 Report Share Posted March 11, 2018 / Link to comment Share on other sites More sharing options...
Lacatus Posted March 11, 2018 Author Report Share Posted March 11, 2018 42 minutes ago, modifiedbear said: Si, infatti, ma dico che secondo me più che di loop machine si parla di più takes suonate da capo a fine da Tristano e sovraincise - allora, inteso il loop come ripetizione manuale di pattern, si potrebbe andare molto più indietro nel tempo (e ancora parlando di XX sec, prendiamo il Bolero di Ravel ad esempio). Ah ecco, secondo te non c'era una macchina che lo loopava in tempo reale creando dei locked-grooves, ma ha inciso prima tutta una prima traccia suonandola dall'inizio alla fine, poi la seconda, poi la terza e infine la quarta. 42 minutes ago, modifiedbear said: edit: piuttosto interessante: http://www.loopers-delight.com/history/Loophist.html Interessantissimo! Comunque Turckish Mambo e Requiem di Lennie Tristano sono del 1954/55, mentre Music For The Gift di Terry Riley è del 1963 (e può avere semmai influenzato il successivo Bitches Brew di Miles Davis). Insisto: Tristano pioniere Link to comment Share on other sites More sharing options...
modifiedbear Posted March 11, 2018 Report Share Posted March 11, 2018 / Link to comment Share on other sites More sharing options...
Lacatus Posted March 11, 2018 Author Report Share Posted March 11, 2018 1 minute ago, modifiedbear said: Esatto - o meglio, ci sono due tracce, non quattro. Oppure siamo tutti fessi e Tristano è un dio e ha suonato tutto in una sola take e ciao Ma in ogni caso non ha usato una loop machine, insisto sul non-pioniere Beh, anche se si trattò di una semplice sovraincisione e non di tape-loop, per me è Tristano è da mettere fra i pionieri, perché comunque l'editing per il 1954-55 era una cosa piuttosto insolita nel jazz. Come gli sarà passato per la mente? Link to comment Share on other sites More sharing options...
modifiedbear Posted March 11, 2018 Report Share Posted March 11, 2018 / Link to comment Share on other sites More sharing options...
Lacatus Posted March 11, 2018 Author Report Share Posted March 11, 2018 1 minute ago, modifiedbear said: https://musicaficionado.blog/2016/10/24/turkish-mambo-by-lennie-tristano/ Riporto testualmente, per quanto riguarda la questione pioniere / non pioniere: “In 1955, when Lennie Tristano overdubbed multiple piano parts for pieces that will appear in his first solo album with Atlantic Records, he was not the first jazz musician to attempt this feat. Back in 1941 Sidney Bechet, one of the most important figures in early jazz history, recorded no less than six instruments in a novelty recording that included ‘The Sheik of Araby’ and ‘Blues of Bechet’. Bechet later said: I started by playing The Sheik on piano, and played the drums while listening to the piano. I meant to play all the rhythm instruments, but got all mixed up and grabbed my soprano, then the bass, then the tenor saxophone, and finally finished up with the clarinet”. Però Bechet sovraincise strumenti diversi, per simulare un'orchestrina jazz su un brano scritto per orchestrina jazz: tecnicamente il primo ad utilizzare una sovraincisione è stato Bechet, ma artisticamente a scrivere una composizione tenendo conto della possibilità tecnologica della registrazione su nastro è stato Tristano, perché è la composizione stessa di Turkish Mambo a richiedere la sovraincisione... e il perché lo dici tu stesso qui sotto e lo spiega l'articolo che hai linkato: 8 minutes ago, modifiedbear said: Interessante ciò che segue, ovvero dove si parla dell’interesse di Tristano nell’uso di diverse metriche sovrapposte in alcuni suoi lavori (dai più semplici 5/4 e 4/4 combinati insieme, facilmente distinguibili all’ascolto, all’utilizzo di tempi composti più complessi spesso improvvisati sulle overdub al momento). In Turkish Mambo si potranno distinguere tre parti ritmiche distinte in 7/4, 3/4 e 4/4, e una melodia in 4/4. Fin dal primo minuto nella sua testa di Tristano c'era l'idea della sovrapposizione su nastro delle 4 parti di piano, proprio perché le 3 parti più basse sono ostinati (quindi teoricamente dei loop) intrecciati addirittura secondo 3 tempi diversi (e poi su di esse ha potuto improvvisare liberamente con la mano destra, senza usare minimamente la sinistra). Diversa cosa ancora è Conversations With Myself Bill Evans (1963): anche qui furono sovraincise 3 parti di piano. Ma qui non abbiamo ostinati come in Turkish Mambo, bensì tre parti che variano nel corso di tutta la composizione, quindi ci allontaniamo dal concetto di loop: siamo più vicini a Bechet che a Tristano: Link to comment Share on other sites More sharing options...
Lacatus Posted March 12, 2018 Author Report Share Posted March 12, 2018 Archie Shepp . Le Matin Des Noire (1965) Non si è parlato tanto di questo tenorsassofonista (io lo definirei il marquise De Sade del sassofono), che suonò con Coltrane in A Love Supreme (Acknowledgement alternate takes) e Ascension e si alternò con lui sul palco del Newport Jazz Festival del 1965. Poi fra Archie Sheep e Pharoah Sanders, Coltrane scelse come figlioccio il secondo, più orientato sui temi spirituali, laddove Shepp era più politicizzato (scrisse un brano in memoria di Malcom X, per esempio). Personnel: Archie Shepp – sassofono tenore Bobby Hutcherson – vibrafono Barre Phillips – contrabbasso Joe Chambers – batteria Link to comment Share on other sites More sharing options...
modifiedbear Posted March 12, 2018 Report Share Posted March 12, 2018 / Link to comment Share on other sites More sharing options...
Wanderer Posted March 12, 2018 Report Share Posted March 12, 2018 Mitico Hutch, uno dei miei preferiti dell'immensa scuderia blue note, anche se per me dava il meglio da sideman. Credo che l'apogeo l'abbia raggiunto con Out To Lunch... Link to comment Share on other sites More sharing options...
Wanderer Posted March 12, 2018 Report Share Posted March 12, 2018 tipo questa con l'inusuale quartetto piano/vibrafono/batteria/Basso ps. Il sound blue note è proprio spaziale...RIP rudy van gelder... Link to comment Share on other sites More sharing options...
Lacatus Posted March 14, 2018 Author Report Share Posted March 14, 2018 Non sapevo che Coltrane avesse interpretato il tema dello spazzacamino di Mery Poppins Che roba! Link to comment Share on other sites More sharing options...
Lacatus Posted March 19, 2018 Author Report Share Posted March 19, 2018 @Wanderer quale preferisci fra First Meditations (quartetto) e Meditations (sestetto con Pharoah Sanders e Rashied Alì)? Link to comment Share on other sites More sharing options...
Lacatus Posted March 21, 2018 Author Report Share Posted March 21, 2018 E' cominciata l'esplorazione del Miles Davis pre-Bitches Brew con In A Silent Way. Poi vado a ritroso con Filles De Kilimanjaro e Miles In The Sky. Link to comment Share on other sites More sharing options...
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