Lacatus Posted April 3, 2018 Author Report Share Posted April 3, 2018 1 hour ago, Wanderer said: @Lacatus sun ra a vicenza 11 e 12 maggio Io vado il 12 (h 18 ahah) Grande! Perfetto, organizzo tutto http://jazz.tcvi.it/it/eventi/2017-2018/XXIII-edizione/1247/the-sun-ra-mythic-dream-arkestra Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
modifiedbear Posted April 3, 2018 Report Share Posted April 3, 2018 / Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
modifiedbear Posted April 3, 2018 Report Share Posted April 3, 2018 / Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
echoes Posted April 5, 2018 Report Share Posted April 5, 2018 On 3/4/2018 at 11:02 PM, modifiedbear said: Non avevo mai letto la prima pagina di questa discussione, roba di 10 anni fa (cazzo!). perle rare. Ahahaha, è stato fantastico anche per me rileggermi dopo 10 anni: avevo ingenuità da vendere. Bei tempi. Andati. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Lacatus Posted April 5, 2018 Author Report Share Posted April 5, 2018 In A Silent Way è un disco che trascende qualsiasi genere. è jazz, ma non è jazz è funky, ma non è funky è ambient, ma non è ambient è soul, ma non è soul è rock, ma non è rock C.A.P.O.L.A.V.O.R.O. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Wanderer Posted April 5, 2018 Report Share Posted April 5, 2018 eh, una delle tante vette di mr miglia Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Wanderer Posted April 5, 2018 Report Share Posted April 5, 2018 ma senti anche qua che roba Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Lacatus Posted April 5, 2018 Author Report Share Posted April 5, 2018 @Wanderer tecnicamente il secondo quintetto ha fatto robe sopraffine (Masqualero che hai linkato, Pinocchio, Nefertiti), però è "solamente" jazz, mentre In A Silent Way è molto, molto di più... è qualcosa di metafisico, che trascende i generi... la quintessenza della musica. Forse è il più bel disco di tutti i tempi. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Lacatus Posted April 6, 2018 Author Report Share Posted April 6, 2018 A proposito del secondo quintetto, ecco un brano storto, concettuale, intrigante del solito visionario Shorter (Shorter me lo voglio studiare meglio...mi andrò a sentire anche i suoi dischi solisti). Orbits . Miles Davis Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Wanderer Posted April 6, 2018 Report Share Posted April 6, 2018 senti questa versione dello stesso pezzo da parte del suo ultimo, visionario quartetto Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Wanderer Posted April 6, 2018 Report Share Posted April 6, 2018 On 5/4/2018 at 7:56 PM, Lacatus said: @Wanderer tecnicamente il secondo quintetto ha fatto robe sopraffine (Masqualero che hai linkato, Pinocchio, Nefertiti), però è "solamente" jazz, mentre In A Silent Way è molto, molto di più... è qualcosa di metafisico, che trascende i generi... la quintessenza della musica. Forse è il più bel disco di tutti i tempi. ma si chiaro, sono dischi imparagonabili. mi limitavo a dire che c'è questa idea che miles al rocker può piacere solo da In a Silent Way in avanti. Molti si spaventano per i dischi precedenti proprio perchè sono jazz. Ma se si supera l'ostacolo si scoprono delle perle pazzesche. Ovviamente i dischi del quintetto piaceranno di più all'ascoltatore jazz, ma credo possano essere un bel viatico per scoprire il jazz appunto. Per me sono capolavori pure quei quattro (classifica di gradimento: Sorcerer/esp/Nefertiti/Miles Smiles), ma vabbè parliamo di Miles. La sua roba dal 1954 al 1972 è tutta un capolavoro, e non lo dico da fan boy Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Wanderer Posted April 6, 2018 Report Share Posted April 6, 2018 Shorter per me è insieme ad Ellington e Monk il miglior compositore del jazz indi... i suoi dischi solisti sono bellissimi, ovviamente su blue note il top, ma veramente è uno che non ha fatto cose brutte. A parte una parentersi post weather report, ma shorter ha fatto tutto e bene. Ti consiglio Speak No Evil/JUJU/nIGHT DREAMER dove si sente potente l'influsso di Coltrane... scurissimo e stranissimo The all seeing eye, puro hard bop adam's apple e poi il disco con milton nascimento. Poi il suo ultimo spaziale quartetto, ma quella è roba advanced Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Lacatus Posted April 6, 2018 Author Report Share Posted April 6, 2018 7 minutes ago, Wanderer said: Shorter per me è insieme ad Ellington e Monk il miglior compositore del jazz indi... i suoi dischi solisti sono bellissimi, ovviamente su blue note il top, ma veramente è uno che non ha fatto cose brutte. A parte una parentersi post weather report, ma shorter ha fatto tutto e bene. Ti consiglio Speak No Evil/JUJU/nIGHT DREAMER dove si sente potente l'influsso di Coltrane... scurissimo e stranissimo The all seeing eye, puro hard bop adam's apple e poi il disco con milton nascimento. Poi il suo ultimo spaziale quartetto, ma quella è roba advanced Grazie per le dritte... piano piano ci entro dentro Comunque io Shorter l'ho sempre sentito lontanissimo da Trane...nel senso che non è spirituale come Trane, ecco. Sono curioso di sentire... Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Wanderer Posted April 6, 2018 Report Share Posted April 6, 2018 17 minutes ago, Lacatus said: Grazie per le dritte... piano piano ci entro dentro Comunque io Shorter l'ho sempre sentito lontanissimo da Trane...nel senso che non è spirituale come Trane, ecco. Sono curioso di sentire... per questo vi dicevo di smetterla di farvi le pippe solo sul free jazz o sun ra. con tutto che sono robe benne eh, ma c'è un altro mondo anche fregauncazzo che per pitchfork esista solo il free Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Lacatus Posted April 7, 2018 Author Report Share Posted April 7, 2018 8 hours ago, Wanderer said: per questo vi dicevo di smetterla di farvi le pippe solo sul free jazz o sun ra. con tutto che sono robe benne eh, ma c'è un altro mondo anche fregauncazzo che per pitchfork esista solo il free Ma c'è free e free... a me piace il free di matrice spirituale, mentre per esempio il free di Coleman lo griso. Don Cherry comincia a piacermi solo quando abbraccia la world/fusion, ecc... Shorter lo conosco per i lavori con Miles, e non mi è mai sembrato paragonabile a Coltrane. Due fuoriclasse ma dallo stile completamente diverso. Un Senna e un Prost. Comunque ascolterò molto volentieri i suoi dischi che mi hai consigliato Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Lacatus Posted April 7, 2018 Author Report Share Posted April 7, 2018 Un altro artista che sto approfondendo è il pianista Lonnie Liston Smith che ho scoperto in quanto pianista del figlioccio di Coltrane, Pharoah Sanders. Visto che prima di parlava di Wayne Shorter e Miles Davis, ecco una sua gustosissima cover di Footprints Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Wanderer Posted April 7, 2018 Report Share Posted April 7, 2018 12 hours ago, Lacatus said: Ma c'è free e free... a me piace il free di matrice spirituale, mentre per esempio il free di Coleman lo griso. Don Cherry comincia a piacermi solo quando abbraccia la world/fusion, ecc... Shorter lo conosco per i lavori con Miles, e non mi è mai sembrato paragonabile a Coltrane. Due fuoriclasse ma dallo stile completamente diverso. Un Senna e un Prost. Comunque ascolterò molto volentieri i suoi dischi che mi hai consigliato non intendevo questo intendevo che è da un numero imprecisato di anni che le webzine più trendy qyelle rare volte che si occupano di jazz tendono solo ad occuparsi del free jazz o di sun ra. In particolare rispetto a Ra c'è stata una riscoperta quasi fastidiosa, nel senso che è stata cavalcata un onda commerciale in maniera troppo smodata. Questo perchè quel paraculo di Giles peterson lo cita ogni 3per2. per il potere dell hype che generano queste riviste e persone, il free degli anni 60 ha vissuto una seconda piccola giovinezza tanto che ci sono moltissimi rocker che ascolticchiano free. Il che mi fa piacere, ma ha avuto un contraccolpo: quello che il jazz sia solo quello free è un pensiero avbbastanza comune. Snobbando cosi competamente tutto il resto che è e vive purtroppo di polvere. Se invece di dedicare cosi tanta attenzione solo ad un movimento e, se posso permettermi, solo ad artisti morti, si spendessero parole nelle webzine che tirano, anche per artisti contemporanei che meritano - e ci sono - sono sicuro che assisteremo ad un rinascimento del jazz negli ascolti quotidiani. Invece il azz contemporaneo che viene proposto è quello di scarsa qualità della scena ingelse - ancroa per causa di peterson - oppure jazz di 50 anni fa e solo free free e ancora free Zero Cool, zero bop, zero hard bop. Un po' di Miles perchè fa jazz elettrico stop Non va bene. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
modifiedbear Posted April 8, 2018 Report Share Posted April 8, 2018 / Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Wanderer Posted April 8, 2018 Report Share Posted April 8, 2018 sinceramente non ho capito il nesso della tua risposta con quanto scrivevo io. Mi sembra che io scrivo mele e tu abbia risposto pere Io ho scritto che negli ultimi anni ho notato un forte spostamento dell'attenzione da parte di riviste che normalmente non parlano di jazz verso il free. al punto che nell'ascoltatore che poco mastica di jazz - e non, evidentemente, chi citi ad esempio, quindi - c'è questa tendenza ad ascoltare - per quel poco che si sente il jazz - free e di certi dischi assimilabili a quella corrente. Con il risultato che chi legge quelle riviste e che normalmente il jazz non lo caga di striscio, comincia ad ascoltare free jazz. Il che mi va bene, molto bene. Mi limitavo a dire che se queste certe riviste promuovessero il jazz tout court forse ma dico forse avremo meno la percezione da museo che gode il genere anche oggi. Dato il grande potere di inidirizzo d'ascolto che hanno, mi piacerebbe che si spendessero recensioni sui siti non specializzati anche per musicisti jazz moderni. Perchè poi è un treno di cui ne beneficiano tutti. Non si possono non citare le miliardi di ristampe che hanno fatto di Sun Ra di recente, per dire la prima cosa che mi viene in mente. Con il risultato che Ra è citato ovunque in questi anni. Che è un ottima cosa - per me un po' esagerata ma vabbè - , ma non può essere l'unica o quasi. Nin dico quindi sia sbagliato seguire o creare l'hype ne che chi segue l'hype lo faccia per incompetenza - io ad esempio seguo molto le ultime uscite musicali e si vado anche per hype e mica è una vergogna, se si vuole essere aggiornati direi che è normale -: io dico l'esatto contrario. E mi sa che qui sta il nocciolo dell'incomprensione. Proprio perchè è normale per un appasionato, o meno, leggere ed informarsi sul mondo musicale - e quindi seguire l hype: e uso questo termine non in senso dispregiativo, ma nel suo senso reale: entusiasmo - , sarebbe bello che questi siti generalisti, che hanno grande cassa di risonanza, trattassero di più il jazz contemporaneo e non l'ennesima ristampa di Miles o di chi vuoi. Forse cosi si ricreerebbe un po' di tessuto intorno al jazz e non avremmo Kind Of Blue disco più venduto del jazz ogni anno. Un disco del 1959 Non era un discorso contro il free - che apprezzo nelle giuste dosi e non ne sono digiuno - e ne un offesa contro chi lo ascolta, nè contro i motivi di chi lo ascolta: era un discorso su chi sponsorizza il jazz e come lo fa e come di conseguenza viene percepito. quanto al passatismo, ripeto, mi sa che hai confuso quanto scrivevo. Perchè non era un post contro il free jazz - anyway, è un movimento musicale che si è esaurito non da poco, quindi al massimo passatisti saremo entrambi - ma un post contro certa comunicazione che il jazz soffre. , sia quando è nicchia, sia quando quelle rare volte diventa mainstream. Io a dire il vero è da un po' di tempo che ascolto più jazz moderno che non "storico", proprio perchè vorrei uscire dall'idea - dominante fuori dal mondo jazz e questo mi sembra innegabile - che dopo gli anni della fusion ci sia stato un vuoto totale nel genere - stiamo parlando di quasi 50 anni fa! Mi piacerebbe quindi che se ne parlasse di più, anche da parte di quei siti che sono molto seguiti e che creano la giusta dose di entusiasmo intorno ad un uscita. Non riesco a togliermi dalla testa il fatto che il jazz sia da anni e anni nicchia totale - i dischi di jazz in america hanno venduto MENO della musica per bambini l'anno scorso, fa te - un po' perchè autoreferenziale nella sua comunicazione un po perchè viene bellamente ignorato in certe sue parti. tutto qua. Manca totalmente di HYPE, nella sua parte moderna. E questo perchè non riesce a proporsi entro certi canali, ma se ne sta la nel suo mondo - secondo te è un caso che Kamasi Washington sia diventanto un fenomeno generale e che sia prodotto da Brainfeeder al tempo stesso? Mi piacerebbe ci fosse più attenzione al jazz tout court, tutto qua. Tranquillo che non volevo offendere nessuno. (se non Peterson) ps. Zappa non lo ascolto perchè sinceramente non ha colto la mia attenzione, tutto qua. Ma se questo fa di me uno che ascolta solo jazz anni 50 col pulloverino - solo perché non conosco Zappa? - , beh mi pare che questo sarebbe MOLTO in controtendenza con quanto scritto sopra, no? (anche perchè non è vero e basta leggersi il topic per capirlo). pps. Sul jazz inglese che ha avuto una piccola esplosione recente invece non ritratto: mi pare più forma che sostanza Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Wanderer Posted April 8, 2018 Report Share Posted April 8, 2018 ps. Ho modificato il post perchè speravo si capisse meglio cosa volevo dire Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Wanderer Posted April 20, 2018 Report Share Posted April 20, 2018 ascolto tosto ma devo dire, stimolante musicalmente Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Wanderer Posted April 22, 2018 Report Share Posted April 22, 2018 Piace molto il nuovo di Nels Cline. La formazione abbastanza inusuale (basso/batteria/due chitarre) disegna panorami abbastanza inediti. Trovo intrigante l'intesa tra Cline e J. Lage, ma sopratutto mi piace moltissimo la ritmica così ellittica, molto interessante come smistino e spezzino i vari tempi, da swing, a free, a rock ma senza marcare troppo il passaggio tra l'una e l'altra sezione, in modo molto sottile ma naturale. Il disco cosi assume una verve a metà tra richiami avant grade e sonorità sessantiane, il tutto condito dallo stile unico di Cline. Non facile come ascolto, ma davvero fresco e stimolante. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Lacatus Posted May 17, 2018 Author Report Share Posted May 17, 2018 Oh un bel trippone! Jack DeJonnette . Epilog Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Wanderer Posted May 20, 2018 Report Share Posted May 20, 2018 l'ultimo di BM è in rotazione fissa da ieri che spettacolo questo trio Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Wanderer Posted May 21, 2018 Report Share Posted May 21, 2018 sto consumando l'ultimo di Mehldau. preservatelo vi prego; clonatelo. ps., sarà a Perugia e a Fano quest'estate, non perdetevelo Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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