30. The Bee Gees - Odessa (1969) Fino a qualche settimana fa escludevo che i Bee Gees avessero avuto una carriera non intorno al falsetto. Mi sbagliavo. Per tutti gli anni 60 e metà dei 70, prima della febbre della discomusic, i Bee Gees dei fratelli Gibb furono un'ottima band in grado di scrivere e suonare album di pop elegantissimo e mai banale. Odessa è il loro lavoro più ambizioso: doppio Lp per un totale di 64 minuti di musica, quasi a voler emulare il bianco dei Bealtes. Dare alle stampe un doppio Lp comporta sempre diversi problemi: i brani potrebbero essere non tutti a fuoco, e la lunghezza del lavoro potrebbe stancare l'ascoltatore, ma i giovani Gibb sono sicuri delle loro capacità e Odessa viene alla fine pubblicato. E' un album di pop progressivo sopraffino, di trovate geniali, di orchestrazioni opache e di momenti di pura e limpida melodia. Oltre al pop progressive, ci sono anche spruzzi di country-folk e country-rock. Il brano che da il nome all'Lp è strabiliante in tutti i suoi quasi otto minuti (!) di durata. La strumentale Seven Seas Symphony meraviglia in positivo (stupendo mellotron in primo piano di Robin Gibb). Suddenly, bella e ossessiva, mostra un gruppo in stato di grazia. Facendola breve, le perle contenute in quest'opera sono tante. Odessa meriterebbe di essere nominato, ascoltato, riconosciuto come il grande album che è. E' musica da sentire senza pregiudizi: dimenticatevi i falsetti e ascoltate semplicemente.