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bamboccioni


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sul corriere è apparsa questa lettera che ho letto incuriosita e ammirata dal titolo

ma che poi a breve ha spento la mia ammirazione lasciando il posto ad una certa irritazione

trovo che l'autrice della lettera sia il tipico esempio di bambocciona, termine infelice del padoa schioppa che però veste felicemente e direi alla perfezione una schiera di giovani che si "siedono" sull'aiuto dei genitori e se la prendono con il mondo per le difficoltà che incontrano

la lettera ha scatenato una valanga di interventi alquanto critici, tanto che la ragazza ha postato una risposta alle varie richieste di sapere in cosa si era laureata ("scienze delle merendine" aveva ipotizzato un lettore, e infatti così è!) e altri dettagli

...una giornalista poi ha cercato di difendere la scelta di pubblicare proprio questa lettera come esempio di problematica giovanile legata al mondo del lavoro...io naturalmente non sono per niente d'accordo, questa mi sembra proprio una bambocciona incapace di connettersi alla realtà vera...e a voi?

io vi ho copincollato le due lettere della ragazza, se volete leggere anche tutte le centinaia di risposte andate qui:

http://solferino28.c...0-euro-al-mese/

qui trovate la lettera della giornalista, anche questa alquanto criticata: http://27esimaora.co...sta-sacrificio/

"Vi racconto la mia vita con 300 euro al mese”

I giovani e la crisi. I giovani e il lavoro.Secondo l’Istat si sono persi un milione di impieghi negli ultimi tre anni. Tutti di ragazzi. Dietro a ogni dato, dietro a ogni statistica, ci sono persone. Questa è la storia di Stefania Cimini, 28 anni, che sopravvive con 300 euro al mese.

Ho ventotto anni e sono una stagista. Vivo con trecento euro al mese. E fin qui, niente di anormale, direte voi. No, infatti niente di anormale, se non fosse che c’è un errore di fondo nella frase precedente, non dovrei utilizzare la parola “vivo”, perché a voler dare un’occhiata più approfondita questa non è vita.

L’affitto di una stanza in una casa che condivido con altre tre persone, tutti lavoratori, la pagan i miei genitori. E per il resto a loro non chiedo altri soldi, perché fanno già tanto. Vedere che ora neppure possano godersi quel poco di stipendio che gli avanza perché devono ancora provvedere alla loro figlia ventottenne mi fa molta rabbia. E poi ci sono i miei trecento euro.

Cento vanno via automaticamente ogni mese, tra abbonamento ai mezzi, sigarette e altre spese fisse. Con altri cento faccio la spesa, e a volte, quando verso fine mese non ho più nulla in dispensa e devo saltare la cena, vado a letto ancor più arrabbiata per lo stomaco vuoto e per essere costretta a vivere così.Gli ultimi cento euro me le tengo per i fine settimana, quando le mie amiche mi chiamano per uscire ed io invento scuse per rifiutare gli inviti a cenare fuori e centellino le adesioni ai dopocena, nei quali ordino di solito una coca, la cosa meno cara che ci sia sul menù, sperando che i miei compagni di serata non se ne accorgano. Provo addirittura a mettere qualche euro da parte, per le emergenze, anche se l’emergenza è tutti i giorni. Eppure, se mi vedeste camminare per la strada, nessuno sospetterebbe minimamente della mia situazione. Anzi… Bei vestiti, tutti comprati più di due anni fa, quando ancora avevo uno stipendio, passo sicuro e testa alta, di chi sa di valere, anche se non gli é riconosciuto.

E al mattino quando vado a lavorare in tailleur (obbligatori nel ruolo che occupo) i senzatetto si avvicinano per chiedermi qualche spiccio ed io mi sento insieme arrabbiata, triste e imbarazzata. Arrabbiata perché sembra che io sia senza cuore piena di soldi ed invece a volte ho davvero solo due euro nel portafoglio. Triste perché nel mondo in cui vivo io, a differenza di loro, nonostante non abbia soldi, non devo darlo a vedere, o meglio, devo comunque truccarmi, vestirmi, farmi i capelli. Imbarazzata perché nonostante tutto io ho più di loro e non mi basta, non può bastarmi.

Il tutto mentre la generazione precedente alla mia si ingozza. In moltissimi casi non ha nemmeno la metà della mia preparazione e delle mie competenze eppure si lamenta perché non ha soldi, ma ha la casa di proprietà, auto e moto in garage, vacanze in località balneari e uno stipendio ogni mese garantito a vita (dicasi di contratto a tempo indeterminato, in Italia).

E poi mi guardano, si rivolgono a me ed hanno il coraggio di dirmi: beata te che sei giovane ed hai ancora tutta la vita davanti. Questa giovane, vorrei risponder loro, ha quasi trent’anni, età in cui sua madre aveva già due figlie adolescenti. Questa giovane non ha neppure la possibilità di affittare un buco di monolocale, e non solo perché non ha uno stipendio, ma perché per affittare un appartamento è necessario un contratto a tempo indeterminato. Questa giovane è pronta a fare una famiglia ed è consapevole che per mettere al mondo un figlio non le restano che pochi anni, ma purtroppo quel desiderio le sembra lontano anni luce, se non riesce neppure a valere per se stessa. Questa giovane non tollera di venire additata come la causa dei suoi mali, perché non vuole andare a raccogliere i pomodori o lavare i piatti nei ristoranti, quando la società in cui vive le ha venduto l’illusione di una vita migliore per quelli che studiavano, rimangiandosela poi in modo vergognoso e scaricando persino la colpa su chi, a questa illusione, ci ha creduto. Questa giovane si indigna, quando nemmeno troppo velatamente viene inserita nella categoria dei “bamboccioni”, senza che nessuno si sia preso il disturbo di scoprire che nell’arco della sua vita ha cambiato 18 appartamenti, vissuto in 7 città differenti, condiviso casa con qualcosa come 35 coinquilini. E la cosa più importante di tutte è che questa giovane rappresenta migliaia di giovani come lei, preparati, svegli, intelligenti, con potenzialità e idee e voglia di fare, ma che lentamente si stanno spegnendo in una società che non li rappresenta minimamente, non dà loro alcuna opportunità, e quando gliela dà, si preoccupa subito di precisare che “oggi lo stipendio è obsoleto, passato in secondo piano, non si lavora più per quello ma per prestigio e crescita personale”.

Ma allora, ditemi voi, cara generazione precedente, che legge sui giornali che i giovani sono in crisi, ma poi di nascosto pensa che è colpa loro, ditemi voi se questa è vita, privandoti di tutto il superfluo perché non puoi permettertelo. Ditemi voi signori, che speranza ha un giovane oggi se ogni ideologia è fallita ed il dio denaro, in adorazione al quale ci hanno cresciuti, ci ha abbandonato. Ditemelo voi signori, perché io mi sforzo ogni giorno di trovare una risposta, ed ogni giorno vivo l’ennesima, bruciante sconfitta

Eccomi qui!

Le critiche sono sempre costruttive, si sa, ma è anche giusto controbattere altrimenti si rischia di far confusione e pensare che la colpa poi è anche la nostra.

Mi sono laureata in Scienze delle merendine, su questo non ci piove, ma nel frattempo lavoravo, ho sempre lavorato da quando ho avuto l’età minima legale per farlo,ossia dai sedici anni. Negli anni di università mi sono sempre mantenuta da sola, grazie appunto al lavoro e alla borsa di studio presa e mantenuta fino alla laurea. Finita la triennale ho avuto la lucidità di capire che la specialistica era solo un altro modo per tenerti buono e fuori dal mondo di un lavoro che non c’era per altri 2 anni ed ho evitato, partendo per la Spagna, dove sono rimasta per quattro anni, lavorando ed imparando un’altra lingua.

Poi è stata la volta dell’Inghilterra, un anno per imparare dell’inglese, sempre lavorando e vivendo dei miei soldi.

Torno in Italia e inizio un master, finisco a fare uno stage che adoro in una delle catene d’hotellerie pù famose di Roma ed eccoci qui.

Spero di aver soddisfatto la curiosità di chi aveva dubbi, ma ritengo che il punto non sia neppure questo.

1. Non mi sembra giusto scaricare la colpa sui migliaia (milioni?) di giovani laureati in Scienze della Comuncazione, Lettere, Filosofia e tutte le interfacoltà create per equiparare i livelli di istruzione italiani a quelli europei. Io mi sono iscritta a diciotto anni in buona fede, credendo di fare un’università seria, e comunque ho cercato di colmare ampiamente le lacune derivatemi dall’università con altri titoli post laurea.

2.Poi non confondiamoci, il problema va aldilà… se anche finito lo stage io dovessi essere assunta, credete davvero che con 1200 euro o poco più di stipendio possa affittare un’appartamento senza dover a 30 anni ancora condividerlo con altri? O possa inizare a pensare a metter su famiglia???

3. Purtroppo l’articolo, per motivi di spazio, è stato accorciato e così se ne è perso un pò il senso, ma il mio sfogo ruota sul fatto che vivendo in un paese ricco alcune cose le devi fare per forza anche se non puoi permettertele, vedi i tailleur (ricopro il ruolo di F&B assistant manager in un hotel, non potrei vestire diversamente), capelli, trucco, etc…

4. Non ceno perchè dopo una settimana di lavoro e solo quello, almeno il sabato mi fa piacere avere un po di vita sociale (che anche quella fa parte delle vita, vorrei ricordare) e la preferisco ad un panino.

5. Fumo 4 sigarette al giorno, sono circa trenta euro al mese. Credete che smettendo di fumare i problemi della mia vita sarebbero risolti?

Io vi inviterei a leggere questo articolo mettendo da parte i luoghi comuni, le critiche fini a se stesse e la facilità a giudicare di quelli che leggono comodamente seduti sulla poltrona della propria vita organizzata (casa, indeterminato, risparmi in banca). Non sono io il punto, sono i milioni di giovani come me, milioni. Proviamo magari a limitare l’aggressività e incentiviamo l’empatia, magari poi si capisce che il problema non sono io, ma il trota che prende 40000 euro di liquidazione, tanto per dirne una…

Saluti

Stefania

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Questo per chi crede che la vita sia collegata coi soldi: più soldi = più vita.

In realtà non è così.

Come faccio io a vivere senza lamentarmi con quel tanto al mese?

Il problema è la prospettiva mentale di questa civiltà dei consumi. Se ci si libera di quella prospettiva mentale si può fare tutto.

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Questo per chi crede che la vita sia collegata coi soldi: più soldi = più vita.

In realtà non è così.

Come faccio io a vivere senza lamentarmi con quel tanto al mese?

Il problema è la prospettiva mentale di questa civiltà dei consumi. Se ci si libera di quella prospettiva mentale si può fare tutto.

Intanto tu vivi in Sardegna e non a Roma o Firenze, c'è una bella differenza perchè credo che il tenore di vita sia decisamente più basso

. In secondo luogo con trecento euro al mese puoi scordarti di costruirti un futuro perchè non metterai mai da parte nemmeno un centesimo e non potrai mai aprirti un mutuo.

Trecento euro al mese possono andarti bene finchè sei uno studente fuori sede, ma quando devi costruirti un'esistenza sono una somma totalmente inconsistente.

Per non parlare del fatto che se un minimo vuoi vivere, non limitandoti a sopravvivere, i soldi ci vogliono.

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Non conta molto se c'è chi riesce o meno a vivere con 300 euro al mese (cosa tecnicamente possibile solo se si possiede una casa, in ogni caso, perchè se hai da pagare un affitto non si può proprio).

Conta che non è indice di società sana essere pagati 300 euro per un'attività lavorativa full-time, quale che sia.

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Conta che non è indice di società sana essere pagati 300 euro per un'attività lavorativa full-time, quale che sia.

Bravo hai centrato il punto: siamo tornati allo schiavismo, solo in una forma apparentemente "democratica".

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caro lacatus, come fai a vivere con 300 euro al mese (tra bollette, affitto, benzina e viveri)?

io ne prendo poco più di 400 e sono costretta a vivere coi miei, perché altrimenti non riuscirei a sopravvivere. sto facendo un lavoro nel campo del mio percorso universitario, mi piace, mi dà molte soddisfazioni, ma quello che mi fa incazzare è che ho le stesse responsabilità dei miei colleghi, prendendo nemmeno 1/3 di quello che guadagnano loro.

di concorsi non se ne vedono in giro, cosa dovrei fare? per ora me la faccio andare bene così, perché è l'unico modo per lavorare nel mio settore, ma tra meno di un anno, quando scadrà il contratto, ovviamente cercherò un lavoro qualsiasi che mi permetta di vivere autonomamente.

sempre che riesca a trovarlo.

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Intanto tu vivi in Sardegna e non a Roma o Firenze, c'è una bella differenza perchè credo che il tenore di vita sia decisamente più basso

. In secondo luogo con trecento euro al mese puoi scordarti di costruirti un futuro perchè non metterai mai da parte nemmeno un centesimo e non potrai mai aprirti un mutuo.

Ma il mio futuro è adesso.

Mutui poi non ne aprirò mai. Un mio amico che lavorava da 10 anni in uno studio di un ragioniere sì è fatto un mutuo nel 2010 quando si è sposato, nel frattempo ha pure avuto una figlia e ora l'hanno mandato in cassintegrazione. Ora è nella merda.

Lo sapete che la "crisi" è cominciata nel 2008 in USA proprio a causa dei mutui?

Io poi parto dal presupposto che tanto la pensione non la vedrò mai... sono cambiati i tempi: se continuiamo a ragionare come i nostri genitori siamo fottuti.

caro lacatus, come fai a vivere con 300 euro al mese (tra bollette, affitto, benzina e viveri)?

Non pago affitto. Vivo in un appartamento mio. ;)

Dopo aver importato il modello di benessere americano, ora ci tocca importare il modello di benessere cinese: lavorare come schiavi. Vi consiglio di abbandonare le grandi città e cercare di diventare proprietari. Il futuro si giocherà su queste cose. I dipendenti saranno sempre più schiavizzati.

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trovo che l'autrice della lettera sia il tipico esempio di bambocciona, termine infelice del padoa schioppa che però veste felicemente e direi alla perfezione una schiera di giovani che si "siedono" sull'aiuto dei genitori e se la prendono con il mondo per le difficoltà che incontrano

Non riesco a capire con chi se la dovrebbe prendere, sinceramente.

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sono cambiati i tempi: se continuiamo a ragionare come i nostri genitori siamo fottuti.

Non pago affitto. Vivo in un appartamento mio. ;)

Che, per tua fortuna, qualcuno o anche tu, non so, avrà comprato, certo non guadagnando 300 euro al mese. Che siamo fottuti continuando così, sono anche d'accordo, ma non per come ragioniamo, ma perchè non tutti hanno la fortuna di avere una copertura come la tua.Se domani tu vuoi aprire un'attività, o hai bisogno di soldi che ne so, per cure mediche, su quella base ci puoi fare affidamento. Io e molte altre persone no. E secondo te dovremmo serenamente accettare che una catena di hotellerie non possa offrire più di 300 euro a una sua dipendente? Prendere sta cosa come evidenza oggettiva, o osservare come questo fenomeno è permesso e anzi incentivato ?

Maddai, qua non è che si descresce felicemente, alcuni decrescono infelicemente, e altri invece continuano a crescere.

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Che, per tua fortuna, qualcuno o anche tu, non so, avrà comprato, certo non guadagnando 300 euro al mese. Che siamo fottuti continuando così, sono anche d'accordo, ma non per come ragioniamo, ma perchè non tutti hanno la fortuna di avere una copertura come la tua.Se domani tu vuoi aprire un'attività, o hai bisogno di soldi che ne so, per cure mediche, su quella base ci puoi fare affidamento. Io e molte altre persone no. E secondo te dovremmo serenamente accettare che una catena di hotellerie non possa offrire più di 300 euro a una sua dipendente? Prendere sta cosa come evidenza oggettiva, o osservare come questo fenomeno è permesso e anzi incentivato ?

Maddai, qua non è che si descresce felicemente, alcuni decrescono infelicemente, e altri invece continuano a crescere.

Io sono felice, ora.

"chi vuol esser lieto sia, di doman non v'è certezza"

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Il problema è la prospettiva mentale di questa civiltà dei consumi. Se ci si libera di quella prospettiva mentale si può fare tutto.

Purtroppo l'unica prospettiva mentale con 300 € è quello di un biglietto aereo per il tibet e diventare monaco. Non diciamo fesserie, non si può fare NULLA.

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Ma allora perché io sto bene così?

Sono un monaco tibetano e non me ne sono ancora accorto? :prete:

Io anche campo con poco, ma la notte non vado certo a dormire in modo tranquillo. Bella la vita quando hai tutto e i soldi ti sembrano superflui, io non ho un cazzo e sinceramente provo a crearmi una mia di felicità.

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Ma allora perché io sto bene così?

Sono un monaco tibetano e non me ne sono ancora accorto? :prete:

A parte che hai una casa di proprietà e quindi ti sei già tolto un gran problema, poi il fatto che tu stia bene così non vuol dire nulla.

Magari anche i clochard stanno bene così, chissà...:faniente:

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vedo che nessuno è stato colpito come me da un paio di particolari: mettere le sigarette tra le spese fisse mi pare a dir poco un'assurdità, e su 300 euro al mese destinarne 100 alle uscite con le amiche mi pare un'altra assurdità, visto che poi la ragazza lamenta addirittura il fatto di non riuscire a cenare a volte...insomma rivedere un attimo le priorità non ci starebbe male!

inoltre se nei week end invece di uscire con le amiche andasse a lavorare magari racimolerebbe qualche soldino in più, visto che è così interessata a questo stage da non poter neanche pensare di mollare tutto e trovarsi un'altro lavoro

dice di essere stata all'estero per imparare le lingue, e posso anche capire un anno in inghilterra, ma 4 anni in spagna? 4 anni per lo spagnolo? mi suona più come un bel parcheggio in una città fighetta a far passare il tempo per non entrare nel mondo degli adulti

insomma da una serie di segnali ritrovo i sintomi di un male che vedo affliggere molti giovani, cioè l'errata convinzione che se hai la laurea il lavoro dei sogni arriverà magicamente a bussare alla tua porta...peccato che non è così e non lo è mai stato, e se non ci si dà una mossa ci si ritrova al palo!

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ma lucy ma perchè criticare come spende i suoi 300? solo perchè ha avuto l'impudenza di "esporsi"?

e quindi facciamo una guerra tra poveri? no dai....

per quanto mi riguarda se li puo' anche spendere in coca. Resta il fatto che uno "stipendio" di 300 euro a Milano è una presa per i fondelli (laurea o meno).

Nell'epoca del blog sembra che lo sport nazionale di tutti sia "dare contro" e "schierarsi" anche se, davanti a realta' come questa od altre invece non è proprio il caso secondo me. Se sei una lettrice assidua della 27sima ora (io lo sono) da cui è tratta la lettera converrai che lo stesso trattamento viene riservato indifferentemente a chi dice che vuole 10 figli o a chi dichiara di non volerne, a chi vuole far carriera o invece vuol sposarsi e far la casalinga.... l'importante è "essere contro"... a me fa un po' tristezza...

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ma lucy ma perchè criticare come spende i suoi 300? solo perchè ha avuto l'impudenza di "esporsi"?

e quindi facciamo una guerra tra poveri? no dai....

per quanto mi riguarda se li puo' anche spendere in coca. Resta il fatto che uno "stipendio" di 300 euro a Milano è una presa per i fondelli (laurea o meno).

Nell'epoca del blog sembra che lo sport nazionale di tutti sia "dare contro" e "schierarsi" anche se, davanti a realta' come questa od altre invece non è proprio il caso secondo me. Se sei una lettrice assidua della 27sima ora (io lo sono) da cui è tratta la lettera converrai che lo stesso trattamento viene riservato indifferentemente a chi dice che vuole 10 figli o a chi dichiara di non volerne, a chi vuole far carriera o invece vuol sposarsi e far la casalinga.... l'importante è "essere contro"... a me fa un po' tristezza...

Esattamente. Ok le priorità, ma ci dev'essere anche la possibilità di scegliere. Ok i sacrifici, ok che i 4 anni in Spagna fanno pensar male, però non mi pare una bambocciona perchè ha il vizio del fumo. :)

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Ma allora perché io sto bene così?

Sono un monaco tibetano e non me ne sono ancora accorto? :prete:

Grazie al cazzo hai una casa di proprieta e vivi in Sardegna.

prova a vivere dalle mie parti quando anche un affitto in un monolocale in periferia ti costa 700 euro al mese

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300 euro è 'n casino. altro che sigarette. i mezzi pubblici diventano mezzi "d'elite".

di più se volete criticare la 20enne che si fa 4 anni in spagna a farsi sbattere,come sottintendete,

per imparare la lingua bisogna proprio essere ciechi davanti a http://espresso.repu...ti-doro/2176190 .

io se il sabato sera piscio fuori dalla tazza il lunedì me lo fanno presente eh. ma si sa che se vai contro la casta

hai 2 opzioni: non sei nessuno e quindi nessuno ti calcola. hai un seguito? ti fai del male!

cos'è più sbagliato?

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Grazie al cazzo hai una casa di proprieta e vivi in Sardegna.

prova a vivere dalle mie parti quando anche un affitto in un monolocale in periferia ti costa 700 euro al mese

Infatti bisogna abbandonare le città.

Sono alienanti, inquinate, piene di delinquenza, corri corri e poi sei sempre in ritardo. Prendetevi un appezzamento di terreno e fate i contadini. Ho visto un documentario bellissimo sulla Mauritania dove una signora cicciottella diceva: "noi non siamo come gli altri paesi dell'Africa, noi stiamo bene, abbiamo il bestiame, magiamo a pranzo e a cena". Sicuramente è più felice lei di un milanese o di un romano intrappolato nella metrò mentre mangia il suo panino chimico, respira merda in un contorno di indifferenza generale.

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