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Intelligenze Artificiali


Gasba

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Ok, il topic è in ritardo di almeno 10 anni, ma meglio tardi che mai.

In questi giorni sto provando Midjourney: è roba completamente fuori di testa.

La primissima cosa che ho pensato è che illustratori, fotografi, grafici, 3d artist e chiunque venga pagato per comunicare con le immagini presto si troverà senza lavoro (e forse sta già accadendo).

Siamo già a un livello impressionante. Chiunque, anche il più maldestro con l’informatica, può creare praticamente quello che vuole in meno di un minuto, ad un livello di fotorealismo e varietà stilistica pauroso (appena riesco posto un po' di risultati).

Sul fronte testuale, ChatGPT 5 promette di essere Hall 9000. E tra 10 anni? E tra 50? Giove e oltre l’infinito?
L’andamento sembrerebbe esponenziale.
Musk addirittura invita a fermare l’addestramento di tutte le AI per 6 mesi “per il bene dell’umanità” (solo sei mesi, per farvi capire la velocità di apprendimento e miglioramento).

È lecito pensare che in futuro l’AI si allarghi anche a video, musica, romanzi, ecc., tutto scritto dall’input di un codice. Un buzzurro qualsiasi potrà creare un concerto per pianoforte e orchestra, magari con lo stile di Beethoven. È l’era del remix.
Il prompting come nuova frontiera della creazione. Trionfa definitivamente la programmazione, tramonta il concetto di autore.
Sulla questione autorialità infatti si stanno scannando, la corte di cassazione si è espressa proprio di recente.
Piattaforme come midjourney stanno (ovviamente) derubando e infilando nei propri algoritmi migliaia e migliaia di opere tutelate.

La maggior parte degli esperti concorda nel dire che siamo di fronte a un cambiamento epocale.

Insomma… l’argomento apre un tavolo di discussione che potenzialmente tocca tutto lo scibile umano. Voi vi siete fatti un’idea? Entusiasmo? Preoccupazione? Indifferenza?

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19 minutes ago, Gasba said:

Ok, il topic è in ritardo di almeno 10 anni, ma meglio tardi che mai.

In questi giorni sto provando Midjourney: è roba completamente fuori di testa.

La primissima cosa che ho pensato è che illustratori, fotografi, grafici, 3d artist e chiunque venga pagato per comunicare con le immagini presto si troverà senza lavoro (e forse sta già accadendo).

Siamo già a un livello impressionante. Chiunque, anche il più maldestro con l’informatica, può creare praticamente quello che vuole in meno di un minuto, ad un livello di fotorealismo e varietà stilistica pauroso (appena riesco posto un po' di risultati).

Sul fronte testuale, ChatGPT 5 promette di essere Hall 9000. E tra 10 anni? E tra 50? Giove e oltre l’infinito?
L’andamento sembrerebbe esponenziale.
Musk addirittura invita a fermare l’addestramento di tutte le AI per 6 mesi “per il bene dell’umanità” (solo sei mesi, per farvi capire la velocità di apprendimento e miglioramento).

È lecito pensare che in futuro l’AI si allarghi anche a video, musica, romanzi, ecc., tutto scritto dall’input di un codice. Un buzzurro qualsiasi potrà creare un concerto per pianoforte e orchestra, magari con lo stile di Beethoven. È l’era del remix.
Il prompting come nuova frontiera della creazione. Trionfa definitivamente la programmazione, tramonta il concetto di autore.
Sulla questione autorialità infatti si stanno scannando, la corte di cassazione si è espressa proprio di recente.
Piattaforme come midjourney stanno (ovviamente) derubando e infilando nei propri algoritmi migliaia e migliaia di opere tutelate.

La maggior parte degli esperti concorda nel dire che siamo di fronte a un cambiamento epocale.

Insomma… l’argomento apre un tavolo di discussione che potenzialmente tocca tutto lo scibile umano. Voi vi siete fatti un’idea? Entusiasmo? Preoccupazione? Indifferenza?

E hai elencato gli usi "pacifici" di questa roba: immaginati che cosa può essere nelle mani di chi volesse fare del male al prossimo. 

 

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Io ne sono terrorizzato. Ne comincio a vedere l impatto nel mio lavoro e c'è da mettersi le mani nei capelli. Sarò luddista, ma davvero mi spaventa.

Mi spaventa che l'uomo sia reso inutile.

E per altro mi spaventa la possibilità che non si riesca più a capire cos'è reale e cosa virtuale 

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E mi spaventa anche il tanto entusiasmo e la vulgata che se ti poni una domanda "ostacoli il progresso". Sicuramente mi sfugge qualcosa ma non ne trovo alla lunga, lati positivi.

Davvero l idea dell' uomo messo in un angolo a fare nulla  - se non programmare queste AI - mi terrorizza. Psichicamente può essere devastante 

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io probabilmente nn riesco a comprendere le potenzialita di queste cose (e neanche ho avuto per ora la curiosita' di provarle) ma resto abbastanza fiduciosa che un computer non sostituira' mai un cervello "vero", almeno in certi ambiti dove l'emozione, l'estro e la creativita' fanno la differenza.

Insomma il mio scetticismo (simile a quello che ho per cose tipo Metaverso che spacciano come immediato futuro ma che a me continuano a sembrare, magari sbagliando, una stronzata) mi salva dall'esserne terrorizzata.

Se devo ravvedermi ditemelo.

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1 hour ago, Gasba said:

Ok, il topic è in ritardo di almeno 10 anni, ma meglio tardi che mai.

In questi giorni sto provando Midjourney: è roba completamente fuori di testa.

La primissima cosa che ho pensato è che illustratori, fotografi, grafici, 3d artist e chiunque venga pagato per comunicare con le immagini presto si troverà senza lavoro (e forse sta già accadendo).

Siamo già a un livello impressionante. Chiunque, anche il più maldestro con l’informatica, può creare praticamente quello che vuole in meno di un minuto, ad un livello di fotorealismo e varietà stilistica pauroso (appena riesco posto un po' di risultati).

Sul fronte testuale, ChatGPT 5 promette di essere Hall 9000. E tra 10 anni? E tra 50? Giove e oltre l’infinito?
L’andamento sembrerebbe esponenziale.
Musk addirittura invita a fermare l’addestramento di tutte le AI per 6 mesi “per il bene dell’umanità” (solo sei mesi, per farvi capire la velocità di apprendimento e miglioramento).

È lecito pensare che in futuro l’AI si allarghi anche a video, musica, romanzi, ecc., tutto scritto dall’input di un codice. Un buzzurro qualsiasi potrà creare un concerto per pianoforte e orchestra, magari con lo stile di Beethoven. È l’era del remix.
Il prompting come nuova frontiera della creazione. Trionfa definitivamente la programmazione, tramonta il concetto di autore.
Sulla questione autorialità infatti si stanno scannando, la corte di cassazione si è espressa proprio di recente.
Piattaforme come midjourney stanno (ovviamente) derubando e infilando nei propri algoritmi migliaia e migliaia di opere tutelate.

La maggior parte degli esperti concorda nel dire che siamo di fronte a un cambiamento epocale.

Insomma… l’argomento apre un tavolo di discussione che potenzialmente tocca tutto lo scibile umano. Voi vi siete fatti un’idea? Entusiasmo? Preoccupazione? Indifferenza?

Ci penso costantemente da almeno un paio di mesi.

Ogni giorno.

Io sono un ingegnere del software, mi intendo anche (in parte) di intelligenza artificiale e ti posso garantire che quello che vediamo ora è la punta dell'iceberg.

Mai come in questo momento non riesco nemmeno ad immaginare come potrà essere il mio lavoro, non dico fra 3 anni, anche solo fra 6 mesi.

Ma soprattutto, la cosa che mi inquieta di più, è esattamente quella che dici tu.

Siamo davanti ad un cambiamento totale che coinvolgerà ogni aspetto dalla nostra quotidianità e secondo me andrà a sconvolgere a livello sociale una buona parte della popolazione.

La cosa che mi preoccupa di più è la velocita a cui viaggia questa cosa e il fatto che chi deve regolamentare e incanalare questo cambiamento sia, come solito, totalmente impreparato e in ritardo irrecuperabile.

Vedremo.

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25 minutes ago, qwerty said:

andrà a sconvolgere a livello sociale una buona parte della popolazione.

 

questo soprattutto mi preoccupa. Poi di per se io non sono contrario alla tecnologia, ma trovo molto giusto l'appello di richiesta di sospensione dello sviluppoo di 6 mesi delle AI per cercare di dare un quadro sociale, giuridico e "politico" a questo strumento. 

Posto che 6 mesi sono pochini

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6 hours ago, @li said:

io probabilmente nn riesco a comprendere le potenzialita di queste cose (e neanche ho avuto per ora la curiosita' di provarle) ma resto abbastanza fiduciosa che un computer non sostituira' mai un cervello "vero", almeno in certi ambiti dove l'emozione, l'estro e la creativita' fanno la differenza.

Bisogna stabilire quali sono questi ambiti, perché gli ingredienti da te elencati non fanno più la differenza da un po’, almeno in ambito commerciale. Prendi Harry Potter: è un trionfo di mediocrità e di riciclo di vecchie ricette, eppure ha incassato miliardi e ha avuto un impatto culturale enorme. E non credo che passerà molto tempo prima che un’AI possa scrivere meglio della Rowling. ChatGPT potrebbe essere il grande ghostwriter del futuro, bastano poche idee vincenti come input, e la macchina farebbe il resto. Certo, per partorire un dramma di Cechov magari ci vorrà più tempo... ma siamo ancora solo alla versione 4, quindi la preistoria.

6 hours ago, Lacatus said:

E hai elencato gli usi "pacifici" di questa roba: immaginati che cosa può essere nelle mani di chi volesse fare del male al prossimo. 

 

Ti confesso che per ora non mi viene in mente niente! Suppongo che come ogni tecnologia che oggi utilizziamo regolarmente, anche questa sarà nata in ambito militare, ma onestamente non sono abbastanza ferrato per sapere le effettive possibilità di impiego. In ogni caso anche gli usi cosiddetti "pacifici" possono facilmente degenerare: gli smartphone originariamente dovevano solo facilitarci la vita, ma di fatto hanno schiavizzato e lobotomizzato milioni di persone. Basta guardare le ore di utilizzo medio giornaliero per capire che la situazione è sfuggita di mano un po' a tutti. Non c'è motivo di pensare che con le AI sarà diverso.

6 hours ago, Wanderer said:

E per altro mi spaventa la possibilità che non si riesca più a capire cos'è reale e cosa virtuale 

Vai, un paio di immagini che ho fatto con Midjourney (come ripeto, con un unico prompt genera 4 diverse variazioni in 1 minuto, qui ne riporto alcune):

Ritratto maschile, con varie indicazioni sulla luce e sulla pellicola

Ritratto femminile mezzo tribale e mezzo futuristico (qui ho addirittura dato indicazioni non solo sulla pellicola, ma anche e sul chimico di sviluppo e sulla carta da stampa)

Ritratto femminile astratto e iper colorato

Un mondo fantasy dentro una sfera

I coniugi Arnolfini di Van Eyck sperduti in un ambiente alla Stalker di Tarkovskij (questa nasce dalla combinazione di due immagini di input, una del quadro e una del film + una descrizione)

Fotogramma di un film immaginario sullo stile di David Lynch

E questo è niente. Si possono creare anche disegni o qualsiasi altra tecnica a mano, loghi, locandine e quant'altro. E siamo solo alla versione 5. Ho generato anche alcuni simil-rendering 3D, che se li avessi fatti con software apposito ci avrei messo una settimana almeno.
Per ora i punti dolenti sono le mani (vengono deformi) e i testi sulle immagini. Sul resto potete vedere da voi a che punto siamo.

ChatGPT invece non l'ho esplorato molto, solo alcune cazzate, complice anche la chiusura in Italia (facilmente bypassabile però).

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18 hours ago, Wanderer said:

E mi spaventa anche il tanto entusiasmo e la vulgata che se ti poni una domanda "ostacoli il progresso". Sicuramente mi sfugge qualcosa ma non ne trovo alla lunga, lati positivi.

Davvero l idea dell' uomo messo in un angolo a fare nulla  - se non programmare queste AI - mi terrorizza. Psichicamente può essere devastante 

Viviamo in tempi di religione del progresso tecnologico: guai a metterlo in discussione, guai a porsi domande. Egli è e come tale va lasciato essere, Egli è e noi non siamo nessuno per impedirglielo. La tecnologia si è trasformata in fine invece che in strumento, oggi il mondo va senza sapere dove e perché.

"Erano così entusiasti di poterlo fare che non hanno pensato se lo dovevano fare". Ci ridurremmo come gli umani disabili di Wall-E: amebe incapaci di muoversi e pensare perché delegano tutto alle macchine e alle multinazionali che le gestiscono. Una vera e propria catastrofe.

Regredire sarebbe l'unica vera scelta sensata ma dato che siamo come locuste è impossibile dunque buon disastro.

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https://thevision.com/attualita/tecnologia-quoziente-intellettivo

 

Tra le principali cause ipotizzate, viene citata proprio la pervasività della tecnologia e l’influenza che essa esercita nei confronti dello sviluppo dell’attenzione e della concentrazione nei bambini cresciuti nell’era digitale. La dipendenza passiva da dispositivi, programmi e servizi che ci permettono di risolvere qualsiasi problema decisionale o mnemonico in poche frazioni di secondo confligge non solo con lo sviluppo dell’intelligenza razionale, ma anche di quella emozionale. La pioggia informatica di notifiche, messaggi, immagini, informazioni e suoni a cui siamo costantemente sottoposti tende infatti a innescare sensazioni di stress che portano a un generale impoverimento delle capacità di giudizio e di decisione. All’interno di questo dedalo informatico l’unico vincitore è la tecnologia, a scapito di una sempre maggiore atrofia intellettuale dovuta all’eliminazione della fatica del pensiero.

L’incapacità di poter rallentare il ritmo frenetico della quotidianità e di ragionare lentamente sulla natura dei problemi che affrontiamo porta a un’assenza sistematica di sollecitazioni cerebrali fondamentali per lo sviluppo cognitivo. A conferma dell’elevato grado di elasticità del cervello umano, un celebre studio dell’University College of London rivela che nei tassisti londinesi, privi di mappe o navigatori GPS a loro disposizione, l’ippocampo è maggiormente sviluppato rispetto alla media. Quest’area di corteccia cerebrale è la principale responsabile nella gestione della memoria, dell’apprendimento e dello stress. Ogni qualvolta decidiamo di delegare un compito intellettualmente impegnativo a una delle svariate appendici informatiche che dominano la nostra vita, stiamo rinunciando a uno stimolo attivo nelle aree della memoria, del controllo emozionale e dell’elaborazione del pensiero astratto.

 

 

 

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On 4/8/2023 at 3:09 PM, echoes said:

https://thevision.com/attualita/tecnologia-quoziente-intellettivo

 

Tra le principali cause ipotizzate, viene citata proprio la pervasività della tecnologia e l’influenza che essa esercita nei confronti dello sviluppo dell’attenzione e della concentrazione nei bambini cresciuti nell’era digitale. La dipendenza passiva da dispositivi, programmi e servizi che ci permettono di risolvere qualsiasi problema decisionale o mnemonico in poche frazioni di secondo confligge non solo con lo sviluppo dell’intelligenza razionale, ma anche di quella emozionale. La pioggia informatica di notifiche, messaggi, immagini, informazioni e suoni a cui siamo costantemente sottoposti tende infatti a innescare sensazioni di stress che portano a un generale impoverimento delle capacità di giudizio e di decisione. All’interno di questo dedalo informatico l’unico vincitore è la tecnologia, a scapito di una sempre maggiore atrofia intellettuale dovuta all’eliminazione della fatica del pensiero.

L’incapacità di poter rallentare il ritmo frenetico della quotidianità e di ragionare lentamente sulla natura dei problemi che affrontiamo porta a un’assenza sistematica di sollecitazioni cerebrali fondamentali per lo sviluppo cognitivo. A conferma dell’elevato grado di elasticità del cervello umano, un celebre studio dell’University College of London rivela che nei tassisti londinesi, privi di mappe o navigatori GPS a loro disposizione, l’ippocampo è maggiormente sviluppato rispetto alla media. Quest’area di corteccia cerebrale è la principale responsabile nella gestione della memoria, dell’apprendimento e dello stress. Ogni qualvolta decidiamo di delegare un compito intellettualmente impegnativo a una delle svariate appendici informatiche che dominano la nostra vita, stiamo rinunciando a uno stimolo attivo nelle aree della memoria, del controllo emozionale e dell’elaborazione del pensiero astratto.

 

 

 

apri un tema cruciale che in parte esula dalle AI: l'uso (o abuso) dei dispositivi telematici nei bambini.

Sarei tentato di chiedere ai genitori del forum come se la stanno cavando al riguardo, ma ho paura di aprire il vaso di pandora...

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Io ci lavoro con sta roba (nella mia nicchia son l'esperto di machine learning / deep learning), e (come sempre quando si tratta di [inserire tema generico]), il pubblico generalista non ha la più pallida idea di cosa minchia si stia parlando perché si informa su fonti che non hanno la più pallida idea di cosa minchia si stia parlando. Comunque è l'ennesima manifestazione plastica dell'eterno ritorno Nietzschiano, nel senso che da che mondo e mondo appena arriva qualcosa di nuovo le reazioni sono letteralmente sempre le stesse: gli entusiasti, quelli che entrano nel panico, quelli che ci fanno soldi e quelli che ci perdono soldi, quelli che riescono a inventarsi una forma sfruttamento sessuale, etc etc.

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On 4/7/2023 at 2:28 PM, Gasba said:

Un buzzurro qualsiasi potrà creare un concerto per pianoforte e orchestra, magari con lo stile di Beethoven. È l’era del remix.

Un buzzurro qualsiasi PUO' GIA' creare un concerto per pianoforte e orchestra, magari con lo stile di Beethoven, da almeno sei/sette anni, anzi, sviluppare una RNN che sappia generare musica secondo uno stile è uno dei compitini che ti danno quando fai corsi di Deep Learning. Questa è del 2016. Il fatto che nonostante sia alla portata di chiunque, negli anni non hai mai sentito davvero concerti per pianoforte e orchestra creati da buzzurri qualsiasi ti dice già molto su quanto si esageri nel valutare l'impatto globale di queste tecnologie.

On 4/7/2023 at 4:08 PM, Wanderer said:

questo soprattutto mi preoccupa. Poi di per se io non sono contrario alla tecnologia, ma trovo molto giusto l'appello di richiesta di sospensione dello sviluppoo di 6 mesi delle AI per cercare di dare un quadro sociale, giuridico e "politico" a questo strumento. 

Posto che 6 mesi sono pochini

La cosa dei sei mesi di Musk è una STRONZATA PAZZESCA. Non c'è una Spectre globale che "addestra" questi modelli, potenzialmente lo puoi fare pure tu con il tuo laptop. Chiederne di sospendere lo sviluppo è un po' come se un giorno me ne esco fuori con "ragazzi, i processi sono troppo lunghi in Italia, SMETTIAMOLA DI FARE REATI PER SEI MESI COSI' CI METTIAMO IN PARI". Oh, cazzo, ma com'è che non ci aveva mai pensato nessuno, è geniale, tecnicamente è fattibile e basta solo mettersi tutti d'accordo.

On 4/7/2023 at 10:22 PM, Gasba said:

Suppongo che come ogni tecnologia che oggi utilizziamo regolarmente, anche questa sarà nata in ambito militare, ma onestamente non sono abbastanza ferrato per sapere le effettive possibilità di impiego.

Nope, è nata in ambito puramente accademico (i primi paper sulle reti neurali convoluzionali sono degli anni SESSANTA), e poi il boom l'ha avuto con la mole di dati infinita che avevano i social network, e i principali attori nel finanziarne lo sviluppo per applicazioni pratiche sono stati Google e Facebook. I.e., ti ricordi quando a un certo punto a inizio 2010 Facebook iniziò a mandare notifiche a bomba che aveva trovato il tuo volto in foto X e ti chiedeva se volevi essere taggato? Ecco, quella era una CNN addestrata a riconoscere volti umani in fotografie, che poi faceva un mini-allenamento sulle foto da te stesso taggate (ne bastano anche meno di un centinaio) per trovarti dovunque.

On 4/7/2023 at 10:22 PM, Gasba said:

se li avessi fatti con software apposito ci avrei messo una settimana almeno.

Bingo, hai trovato l'essenza del supervised Machine Learning. Tu addestri un'architettura, qualsiasi essa sia, a fare in serie e in modo industriale cose che anche tu umano sai fare solo che invece ci metti più tempo, anzi, la addestri proprio su quello che TU sai fare (e difatti la massima accuratezza raggiungibile è quella del tuo training sample). Da qui agli sproloqui sulla fine del mondo che si sentono in giro c'è un Universo.

Io personalmente uso ChatGPT per fare in 10 minuti quello che già facevo in tre ore: devo scrivere, che so, un proposal osservativo? Prima mettevo le cose che sapevo in un file di testo, mi leggevo l'introduzione di decine di paper e facevo un mischione, e ci mettevo ore; adesso ci metto 20 minuti, ovviamente usando il testo di ChatGPT come base da correggere e su cui poi elaborare. Mi ha ammazzato i tempi morti.

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2 hours ago, pandroid said:

 

La cosa dei sei mesi di Musk è una STRONZATA PAZZESCA. Non c'è una Spectre globale che "addestra" questi modelli, potenzialmente lo puoi fare pure tu con il tuo laptop. Chiederne di sospendere lo sviluppo è un po' come se un giorno me ne esco fuori con "ragazzi, i processi sono troppo lunghi in Italia, SMETTIAMOLA DI FARE REATI PER SEI MESI COSI' CI METTIAMO IN PARI". Oh, cazzo, ma com'è che non ci aveva mai pensato nessuno, è geniale, tecnicamente è fattibile e basta solo mettersi tutti d'accordo.

 

A me non sembra una stronzata dare una cornice legislativa ad uno strumento potenzialmente cosi invasivo (nel bene e nel male)

Il problema è che i 6 mesi non servono a nulla, bisognava pensarci ben prima (cosa che, ad onor del vero, qualcuno già diceva). a non è che non averci pensato prima possa impedire il pensarci dopo. 

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54 minutes ago, Wanderer said:

A me non sembra una stronzata dare una cornice legislativa ad uno strumento potenzialmente cosi invasivo (nel bene e nel male)

Il problema è che i 6 mesi non servono a nulla, bisognava pensarci ben prima (cosa che, ad onor del vero, qualcuno già diceva). a non è che non averci pensato prima possa impedire il pensarci dopo. 

Ma che cornice legislativa vuoi dare? Cosa vuoi regolare? Cosa vuoi impedire? Qua si tratta di modelli che prendono robe in input e ti sputano fuori un output, la stessa identica cosa che fa un essere umano ma con un fattore 100x di velocita'. Sono modelli che esistono da un decennio senza che nessuno abbia mai avuto niente da obiettare, anzi, li usavano le banche per decidere se accenderti un mutuo o dirti puppa. Dov'e' la necessita' normativa? Che si possono creare dei falsi? Ce l'abbiamo gia' la normativa, e dove sta la differenza se la foto di Trump ammanettato la faccio io con Photoshop o la fa Midjourney in due secondi? Il trattamento dei dati? Bello che il Garante si svegli oggi dopo 15 anni che Meta & co. fanno il cazzo che vogliono con i nostri dati, ma ti dimostra che la normativa c'e' gia'.

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Due pensieri da osservatore analfabeta di AI.

1. Consideriamo il paradosso di Moravec – "ciò che è più difficile in robotica è spesso ciò che è più semplice per l'uomo".
All'occorrenza, attività manuali molto semplici sono molto difficili da riprodurre in robotica, mentre attività intellettuali all'apparenza complesse possono ormai essere prese in carico in maniera efficace da del codice informatico.
Non avremo parrucchieri o giardinieri robotici, ma potremo avere compiti svolti da esperti in giurisprudenza, grafici o scrittori virtuali. E tutto questo paradosso mi sembra che ci ponga di fronte a svariati problemi.
Prima di tutto per il nostro modello educativo: più il livello formale di educazione aumenta, più il compito per il quale saremo stati formati sarà probabilmente gestibile da una macchina, il che mette in discussione il nostro concetto di studio.
Che a sua volta rischia di mettere in crisi la struttura stessa del mercato del lavoro, aggravando la tendenza attuale alla polarizzazione crescente tra gli estremi della scala sociale, indebolendo i gradini intermedi. Si rischia di concentrarsi da un lato su lavori non qualificati ma sempre necessari (ad esempio nel campo dell'assistenza sociale), e dall'altro su professioni estremamente qualificate, difficili da automatizzare in quanto esigenti di talento in materia di comunicazione e problem-solving.
Se il mercato del lavoro comincia a strutturarsi in questa maniera si annulla la possibilità di mobilità sociale. Il che sarebbe gravissimo.
La mia principale fonte di preoccupazione riguardo tutto questo sta nell'educazione, che non mi sembra essere affatto pronta ad affrontare a queste evoluzioni tecnologiche maggiori.

2. Il termine "intelligenza" mi sembra troppo equivoco, e viene spesso confuso con lo spirito della tradizione filosofica. Sarebbe più opportuno parlare di "tecnologie, d'AI", ispirate a lavori scientifici sull'AI. Un'AI non ha coscienza di sé stessa, si tratta "semplicemente" di super-algoritmi muscolosi che mangiano e sputano una quantità enorme di dati. ChatGTP, all'occorrenza, non capisce il senso di quello che gli viene chiesto né di quello che restituisce.
Mi si corregga se mi sbaglio.

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8 hours ago, pandroid said:

Un buzzurro qualsiasi PUO' GIA' creare un concerto per pianoforte e orchestra, magari con lo stile di Beethoven, da almeno sei/sette anni, anzi, sviluppare una RNN che sappia generare musica secondo uno stile è uno dei compitini che ti danno quando fai corsi di Deep Learning. Questa è del 2016. Il fatto che nonostante sia alla portata di chiunque, negli anni non hai mai sentito davvero concerti per pianoforte e orchestra creati da buzzurri qualsiasi ti dice già molto su quanto si esageri nel valutare l'impatto globale di queste tecnologie.

Sì ma di fatto è ancora una nicchia, non esiste ancora una pubblicità su larga scala, quindi NON è alla portata di chiunque. Il successo di certe cose non è sempre lineare ma spesso fa strani giri prima di giungere a popolarità. Questo semmai si prepara ad essere ciò di cui parlo. E comunque penso che le cose si faranno interessanti quando l’AI verrà implementata in software già esistenti tipo logic o live (o, perché no, Sibelius e simili).
Distruggerà la musica? No, ma la cambierà.
Come? Dibattito aperto.

8 hours ago, pandroid said:

Bingo, hai trovato l'essenza del supervised Machine Learning. Tu addestri un'architettura, qualsiasi essa sia, a fare in serie e in modo industriale cose che anche tu umano sai fare solo che invece ci metti più tempo, anzi, la addestri proprio su quello che TU sai fare (e difatti la massima accuratezza raggiungibile è quella del tuo training sample). Da qui agli sproloqui sulla fine del mondo che si sentono in giro c'è un Universo.

5 hours ago, pandroid said:

Cosa vuoi impedire? Qua si tratta di modelli che prendono robe in input e ti sputano fuori un output, la stessa identica cosa che fa un essere umano ma con un fattore 100x di velocita'.

E questo secondo te non avrà ripercussioni sulla percezione che abbiamo del mondo? Non avrà ripercussioni sulla creazione, sull’arte, sulla comunicazione, sull’immaginazione, sullo spirito? Nulla si crea e nulla si distrugge, la creazione di estensioni umane è in realtà una trasformazione, e appunto: come si trasformerà l’uomo?
Tu giustamente guardi all’utilità immediata del mezzo (che è evidente), ma ci sono ricadute in migliaia di altri ambiti del vivere quotidiano che non si possono ignorare. Anzi, interrogarci su ciò che possiamo guadagnare e ciò che possiamo perdere dall’utilizzo di una data tecnologia è davvero il minimo che possiamo fare. O dici che, visto che tanto "siamo già alienati", non ne vale più la pena e tanto vale starsene zitti?
Invidio ma non comprendo questo tuo placido ottimismo, qui secondo me si sta parlando del problema centrale dell’etica nella tecnica, di dove stiamo andando e dove vogliamo andare. Sono d’accordo che è sbagliato supporre a priori la fine del mondo, ma di cambiamento radicale direi che si può parlare, e sproloquiare sulla natura di questo cambiamento mi sembra più che lecito (e forse doveroso).
Anche perché l’informatica è entrata nel quotidiano da ormai 30 anni, conosciamo i suoi effetti sul mondo. Vedere cosa è accaduto negli ultimi 30 anni purtroppo non fa ben sperare su cosa accadrà nei prossimi 30.

Per quanto riguarda la paura irrazionale del “nuovo”, secondo me questa volta è un po' diverso. Perché questa tecnologia è nuova solo nei fatti, ma nell’immaginario collettivo è ben radicata da tempo (e sono sicuro che gran parte delle paure provenga proprio dalle distopie fantascientifiche che ne parlano, da Asimov a 2001).
Insomma questa è una paura di tipo diverso rispetto a quella di un 5G. Non è paura del nuovo o di ciò che “non posso vedere o controllare”, ma è più un veder realizzarsi una distopia già conosciuta, un avvicinarsi giorno dopo giorno a un destino già scritto. Sto solo ipotizzando, ma mi sembra qualcosa di molto simile.

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