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una scultura al giorno


ozio80

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Slinkachu.

''Amano, lavorano, guidano l'auto, passeggiano, coltivano i campi: le strade e i prati possono riservare gravi pericoli ma anche piacevoli soprese con panorami grandiosi e inusuali. È l'ironico e immaginifico mondo di Little People, le piccole persone di Slinkachu, un artista inglese di 27 anni.

Il loro aspetto innocuo di modellini di plastica non deve ingannare: Little People parla delle vie di città, della solitudine e della sensazione di isolamento che chiunque può provare. Le città hanno una doppia personalità: da un lato sono vitali, frenetiche e scintillani, dall'altro possono essere molto fredde e inospitali e le campagne non sono da meno. Ogni avvenimento riprodotto da Slinkachu è importante e finito in se stesso, il tempo sospeso, ma la prospettiva da cui lo si guarda è assolutamente unica.

La passione a guardare in piccolo e pensare in grande è iniziata quando era ancora un bambino: con il passare degli anni è diventata una forma d'arte, e le sue preziose ricostruzioni, ambientate dapprima a Londra sono finite in trasferta ad Amsterdam, Barcellona e Manchester, e infine pubblicate su un blog.

«Con il blog la versione fotografica è diventata una parte fondamentale del progetto stesso. La fotografia mi permette di raccontare realmente una storia. Quando si vedono le figure in strada, ovviamente si può comprendere, ma la foto dona un tono, un punto di vista, un angolo, un modo di vedere la cosa. Ci sono l'inquadratura, l'allestimento, la profondità di campo... tutto crea un certo clima».

Lui stesso si occupa di prepare i modellini: li recupera più o meno "nudi", li colora, li personalizza con degli accessori. Una volta a Londra è stato fermato perfino da un poliziotto, mentre stava finendo dei dettagli per una scena inuna stradina. «Pensava che stessi sniffando la colla che uso per fissare i miei personaggi!». Perché proprio delle piccole persone? «È il mio modo di esprimere i miei sentimenti riguardo al vivere in città. Mi piacerebbe che la gente tornasse a guardarsi intorno. ma è anche un modo per divertirmi ed esprimere la mia creatività».''

Manuela Magistris

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Alla Fabbrica del Vapore di Milano fino al 01/08/2012

"Dirty Corner" di Anish Kapoor

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Un tunnel di 62 metri dal color ruggine, un utero materno, una bocca enorme che non sai dove porta. Questa è l'istallazione di Anish Kapoor, esposta a Milano

L'artista indiano ci invita a penetrare in un cunicolo misterioso. D’incanto, siamo completamente immersi nel buio, in un nero mai visto e ci ritroviamo in un limbo dove luce e materia perdono tutto il loro significato. Ci pervadono senso di stranimento e perdita d'equilibrio e viviamo l'esperienza dell'incognito e del vuoto assoluto. Un'emozione incredibile.

Ho fatto tre passi. Angoscia e inquietudine.

Prima di entrare ti fanno firmare una deliberatoria. Il Comune e l'artista non sono responsabili in caso di infarto, ictus o morte all'interno dell'opera. :phr34:

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