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IN RAINBOWS


Jobbas

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a notte fonda,

aggiungo che una delle cose straordinarie di questo album è che non se ne può fare un ascolto distratto.

ho provato ad ascoltarlo leggendo il forum,

mi è risultato impossibile.

richiede la massima attenzione.

inutile sottolineare l'importanza di questo aspetto....

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Due volte in macchina...

Tre volte a casa dallo stereo..

E ora ho appena finito il sesto ascolto...notturno...in cuffia!

Che dire?

Sono sconvolto...

In cuffia mi si è rivelato un mondo nuovo...incredibilmente più denso di quello vissuto con i precedenti ascolti.

Sono commosso...davvero.

Non mi interessa se poi magari mi passa e mi ricredo, ma ora penso che questo sia il loro disco migliore...

Ok...l'ho detto...

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Due volte in macchina...

Tre volte a casa dallo stereo..

E ora ho appena finito il sesto ascolto...notturno...in cuffia!

Che dire?

Sono sconvolto...

In cuffia mi si è rivelato un mondo nuovo...incredibilmente più denso di quello vissuto con i precedenti ascolti.

Sono commosso...davvero.

Non mi interessa se poi magari mi passa e mi ricredo, ma ora penso che questo sia il loro disco migliore...

Ok...l'ho detto...

datemi del pazzo ma mi sento di quotare queste parole.... e ve lo dice uno legatissimo a ok computer..... alemno, per ora e' cosi'....

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per es. a mio fratello non convince molto...certo se si fa il discorso del:"ma è il loro miglior album?"..forse no...OKC...KIDA AMNESIAC sono una cosa...ma IN RAINBOWS è qualcosa di mai sentito prima per me...e ciò è incredibile...non pensavo registrassero in questo modo...sono contentissimo...e curioso del CD2

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Quello che trovo veramente straordinario è che, una band che gira da più di una decade, abbia trovato nuovamente il modo di sfornare un album "diverso" che non appartiene alla discografia passata in senso stretto, ma risulta "nuovo".

Potevano tranquillamente clonare il loro clichè ed invece hanno creato un disco con un'atmosfera incredibile...

E' presto per parlare se sia più bello di questo o quello, lo dirà il tempo.

Personalmente ritengo che sia un discone...

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il disco è proprio bello eccetera, però...

NON SO A VOI...

....ma a me... manca proprio tanto non avere una copertina da sfogliare, delle note da guardare, dei crediti da leggere, della carta da annusare....

boh mi lascia un po' un senso di vuoto... come se mi mancasse un pezzo.

Non so quanto mi piace questa iniziativa...

Ho ordinato il diskbox ma quando arriverà la musica non sarà più una novità (eccezzion fatta per il cd2 chiaro).

Boh

considerazioni di 0.15

me ne vado a letto.

a domani

Krzysztof

Anvedi uno che mi capisce... :unsure::wacko:

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Quello che trovo veramente straordinario è che, una band che gira da più di una decade, abbia trovato nuovamente il modo di sfornare un album "diverso" che non appartiene alla discografia passata in senso stretto, ma risulta "nuovo".

Potevano tranquillamente clonare il loro clichè ed invece hanno creato un disco con un'atmosfera incredibile...

E' presto per parlare se sia più bello di questo o quello, lo dirà il tempo.

Personalmente ritengo che sia un discone...

Quoto in pieno.

Sui suoni mi riservo di dare un'opinione non appena mi arriverà il vinile (che ho ordinato oggi).

E' il loro disco più pop di sempre e, proprio per questo, il loro album meno inquadrabile nel tempo. La citazione di Robert Wyatt sul blog non è stata postata a caso.

E, soprattutto, dà prorpio l'idea di quei dischi che crescono col tempo, ascolto dopo ascolto. Il suo è un coinvolgimento a lungo termine che fa riflettere piuttosto che arrivare dritto alle viscere. Non ha l'impatto che avevano un Kid A o un OK Computer - dischi che mi pietrificarono al primo ascolto. In Rainbows, pur essendo pop come nessun'altra cosa abbiano mai fatto, è molto più sottile e raffinato; ha dentro di sé una marea di sfumatore e dettagli destinati a venir fuori col tempo. E' un disco profondamente sentimentale pur essendo profondamente complesso.

Superiore anni luce rispetto a Hail to the Thief. Questa è l'unica cosa che posso dire con assoluta certezza per adesso.

Per tutto il resto aspetto di riaprire bocca non appena potrò ascoltarlo in una qualità sonora dignitosa (perchè questa, a parte tutto, non rende veramente giustizia a un disco del genere) e non appena gli ascolti mi avranno portato ad esplorarlo come si deve.

Saluti

EDIT: non so se qualcuno ha notato che a Dicembre uscirà la nuova colonna sonora di Jonny Greenwood per la Nonesuch Records

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Riascoltandolo oggi, dopo aver smaltito l'euforia, mi rendo conto che la qualità audio penalizza alcune song. Su tutte 15 step e All I Need. La qualità CD renderà molta più giustizia a questo lavoro. Tra l'altro credo che su disco le songs saranno in qualche modo legate fra di loro, cosa che con le singole canzoni separate non si può notare.

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Io mi sento di dover aggiungere un'altra cosa che volta per volta noto sempre piu' marcatamente : e' infatti sempre piu' evidente che se i nostri volessero sputtanarsi per vendere un fottio, ci riuscirebbero perfettamente, a parte il discorso fatto per Videotape... guardate la nuova Reckoner..... sarebbe PERFETTA per sfondare a livello commerciale ma pure qui, in molti passaggi, son riusciti a renderla spiazzante, sfuggente..... fin quando saranno cosi', saranno sempre i numeri 1, non c'e' "trippa per gatti" !

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a notte fonda,

aggiungo che una delle cose straordinarie di questo album è che non se ne può fare un ascolto distratto.

ho provato ad ascoltarlo leggendo il forum,

mi è risultato impossibile.

richiede la massima attenzione.

inutile sottolineare l'importanza di questo aspetto....

per me invece (ma ovviamente tutto e' soggettivo) diversi tipi di ascolto - piu' o meno attento, mentre fai qualcos'altro che richiede la tua attenzione, oppure mentre cammini per strada - mi danno diverse prospettive sulla musica che sento, mi svelano diversi strati, diversi piani, livelli....non so se mi spiego o se non ha senso per voi quello che dico..

ci sono certe cose che, mentre ascolti "distrattamente", senza prestare attenzione ai dettagli, ti arrivano piu' direttamente al cervello

insomma l'ascolto distratto complementa in un certo senso l'ascolto attento, senza sminuire il valore estetico di quello che stai ascoltando

I think :huh:

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La cosa bella sapete qual è? E' ke adesso comincia il conto alla rovescia per il cd 2! Si sta ricreando l'atmosfera del post Kid A in attesa dell'amnesia... Kiamatelo pure bonus disc, ma 8 canzoni sono pur sempre 8 canzoni!

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La cosa bella sapete qual è? E' ke adesso comincia il conto alla rovescia per il cd 2! Si sta ricreando l'atmosfera del post Kid A in attesa dell'amnesia... Kiamatelo pure bonus disc, ma 8 canzoni sono pure sempre 8 canzoni!

8 canzoni con Up on the Ladder e Last Flowers valgono come 15 canzoni per me :P

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8 canzoni con Up on the Ladder e Last Flowers valgono come 15 canzoni per me

Sperando ke Up on the Ladder sia Up on the Ladder!!! :ph34r:

Per bove: complimenti per il "disegnino" :lol:

con quel titolo non può che essere bellissima, come Reckoner :P

Il titolo che più mi entusiasma è Down Is The New Up... :prego: Geniale. Spero la canzone sia all'altezza di cotanto titolo...

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a notte fonda,

aggiungo che una delle cose straordinarie di questo album è che non se ne può fare un ascolto distratto.

ho provato ad ascoltarlo leggendo il forum,

mi è risultato impossibile.

richiede la massima attenzione.

inutile sottolineare l'importanza di questo aspetto....

per me invece (ma ovviamente tutto e' soggettivo) diversi tipi di ascolto - piu' o meno attento, mentre fai qualcos'altro che richiede la tua attenzione, oppure mentre cammini per strada - mi danno diverse prospettive sulla musica che sento, mi svelano diversi strati, diversi piani, livelli....non so se mi spiego o se non ha senso per voi quello che dico...

concordo

l'ascolto rivelazione per me è stato stamane. sono uscito di casa che era ancora buio. poche persone per strada. avrei potuto anche cantare che non mi avrebbe sentito nessuno. insomma mi sono lasciato totalmente trascinare dalla musica inziando anche a urlare il testo di nude. da 15 step a all i need è stato insomma un brivido unico

poi sono arrivato in stazione con faust arp e mi è scesa un pò l'eccitazione che avevo raggiunto prima anche per evitare figure di merda tipo balletti o urli isterici.

infatti oggi preferisco di gran lunga la prima metà dell'album

anche se c'è una sola canzone che mi ronza nel cervello: RECKONER

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InRainbows sta suonando in ufficio......mentre tutti siamo intenti a battere sul computer, rispondere al telefono, e romperci le palle...io l'ho messo su, e sono tutti felici, anche il mio capo...!!!!....l'arcobalendo è entrato in questo posto...!!!!

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Quando ieri, per la prima volta, ho sentito IN RAINBOWS, mi sono detto: è un album dei Radiohead, al 101%: controcorrente, potente, evocativo. Dopo un giorno di continui ascolti (sono arrivato al nono) dico: questo è un album dei Radiohead al 1000%. E' un album che solo loro potevano fare. E la mia impressione è che con IN RAINBOWS il quintetto di Oxford abbia voluto realizzare la sua opera più completa, suggestiva. Credo abbiano voluto creare l'album totale, l'opera definitiva del gruppo. Infatti, IN RAINBOWS è il compendio di 15 anni di Radiohead, da Pablo Honey a Hail To The Thief. Atmosfere, stili, approcci, sperimentazioni, nate lungo questi 15 anni, rivivono in questo album per definire una sorta di encoclopedia del Radiohead way of music. I continui giochi di rimandi presenti in questo disco sottolineano la volontà (o almeno io la vedo così) di riassumere la loro carriera in un solo lavoro, una specie di Greatest Hits sui generis, fatto solo di inediti. Se Bodysnatchers è il diretto discendente prima della potente National Anthem e soprattutto della chitarristica Electioneering, Nude è un tipico omaggio alle ballate del passato, in primis How To Disappear Completely e poi Exit Music. Senza dimenticare Arpeggi, che può essere associata a 2+2=5. Anche la voce di Thom Yorke rispolvera l'affetto per i cantanti che ha usato come riferimenti, da Jeff Buckley a Morrissey a Robert Smith. Ma stavolta la voce di Yorke non è più l'aspetto dominante del disco, ma viene usato come uno strumento, a tratti non si distingue, è una voce all'interno di un complesso, perfettamente armonico e coordinato. L'insieme di stili che hanno caratterizzato i Radiohead non è la sola componente di questo album: a questo grande insieme di elementi, si unisce una emozionante vena orchestrale, che arricchisce il disco di quel pathos che era sicuramente mancato in HTTT, e che era risultato (volutamente?) assente in Amnesiac e Kid A. Le sezioni di archi all'interno di Nude mi hanno fatto piangere dal primo ascolto. I Radiohead, tacciati spesso di voler cancellare le melodie, riescono perfettamente a rispondere a questa critica: una seconda parte ricca di suoni elegiachi e lirici risponde a tono ad un lato A difficile, complicato, proprio per l'assenza di melodie forti. In questo modo IN RAINBOWS acquista una coesione che è stato il più grande difetto di Hail To The Thief. L'impressione conclusiva è che i Radiohead non abbiano scritto un disco, un album o qualsiasi termine comune si usi per questo genere di cose: hanno scritto un'idea, un'idea di musica, che lascerà il segno anche questa volta.

Mi inchino.

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