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Problemi di cuore


Sallu

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Sulla base della mia - personalissima- esperienza, avviene per il 99% delle volte il contrario: lui fa un lavoretto modesto -che nemmeno l'appaga-lei ha qualche chance in più magari all'estero, lui non è disposto a seguirla. Motivazioni: la squadra di calcio, i sabati sera in piassa Miran, le lasagne della mamma. Cose a cui credo un tipo potrebbe rinunciare per un annetto-due, della serie "si fa sempre in tempo a tornare indietro". Non dimentichiamoci che quando gli italiani partivano erano sempre seguiti dalle loro consorti. Non capisco perchè nel 2012 non possa avvenire il contrario.

Poi c'è da dire anche un'altra cosa: il forte maschilismo degli ambienti di lavoro, che purtroppo ho toccato con mano: manager donne a cui son stati tolti tutti i clienti dopo essere rimaste incinte (e, quindi, indirettamente silurate), ragazze nominate "galline" davanti ai capi perché pranzano con soli ragazzi e cose così. Oppure, se sei bruttina ma molto brava, ti rifilano tutto il lavoro e poi ti definiscono con altri "sfigata".

E poi il climax: se sei uomo e durante la giornata fai un pò il coglione, battutine e cose del genere, oppure se ne va via prima viene pur sempre stimato come un serio professionista. La donna, ahimè, se fa altrettanto viene presa per cretina.

E le donne che lì esercitano un pò più di autorità sono quelle più stronze. Poco da fare. Sembra quasi che una donna "buona" venga considerata debole/poco seria.

Personalmente, alla mia carriera ci tengo eccome: lo devo ai miei genitori e prima di tutto a me stessa e ai sacrifici che ho fatto.

Le rinunce non mi sentirei di farle ora (a 25 anni), son dell'idea che prima o poi salirebbero tutte al pettine e siano la vera morte della coppia (revolutionary road docet). Se si trova il compromesso bene, sennò "cambia" (il ragazzo, come ha detto una mia amica una volta a pranzo, creando lo shock generale).

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Posso dirti che hai sbagliato tutto?

Quando la cosa stava iniziando a diventare seria avresti dovuto tirarti indietro.

Era una passione, non un amore. Sono due cose diverse.

Perché non era un amore? Perché lei aveva già un altro e non l'ha mai lasciato...quindi amava lui.

Le storie di passione devono essere circoscritte. Da una storia di passione non nascerà mai una storia d'amore.

Mi dispiace essere così crudo... spero che presto ti rifarai ;)

La mia opinione è che non amasse nessuno dei due alla fine della fiera, ma solo se stessa; nel senso che è rimasta con lui solo per non sentirsi troppo in colpa. Ma alla fine con "mi sono stufato" intendo che ho fatto il tuo ragionamento.

Ho rinunciato perché avevo capito che evidentemente per lei non ero così importante. Però ecco non so se sono particolarmente bravo io o altro ma diciamo che i suoi comportamenti e le sue parole fino ad un certo punto dicevano amore e non passione.

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Personalmente, alla mia carriera ci tengo eccome: lo devo ai miei genitori e prima di tutto a me stessa e ai sacrifici che ho fatto.

Le rinunce non mi sentirei di farle ora (a 25 anni), son dell'idea che prima o poi salirebbero tutte al pettine e siano la vera morte della coppia (revolutionary road docet). Se si trova il compromesso bene, sennò "cambia" (il ragazzo, come ha detto una mia amica una volta a pranzo, creando lo shock generale).

Bravissima!

Si cambia il la persona con cui si sta, perfetto.

Che senso ha cambiare la propria vita per una persona con cui si sta bene in quel momento? Le possibilità che la relazione si deteriori partendo da tali presupposti sono enormi, è quasi scontato che succeda. Io ho rinunciato una volta sola a qualcosa per amore, dovevo partire per l'Erasmus a Valencia e una settimana prima ho rinunciato per una donna.

Una delle cagate più grosse della mia vita.

Davvero.

Ribadisco: assolutamente eccessiva l'importanza che si da all'amore, ma proprio fuori da ogni logica. 2%20%2830%29.gif

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ma infatti, che scherziamo?

carriera uber alles.

le coppiette poi hanno il grande dono di far perdere ai singoli un buon 60% di intelletto sostituendolo un un buon 80% di pateticoscemicità.

ma non parlo solo di effusioni smielate etc eh, intendo proprio a livello di identità del singolo.

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ma infatti, che scherziamo?

carriera uber alles.

le coppiette poi hanno il grande dono di far perdere ai singoli un buon 60% di intelletto sostituendolo un un buon 80% di pateticoscemicità.

ma non parlo solo di effusioni smielate etc eh, intendo proprio a livello di identità del singolo.

mah...ti do in parte ragione e in parte no...

comincio dal NO: io la vedo diversamente nei rapporti uomo-donna... nella mia esperienza il tipo di intesa e di complicità che si è creata ha sempre travalicato il fattore puramente biologico-amoroso... è stato molto più totale, cosmico.

e siccome non capita tutti i giorni di incontrare persone con le quali si stabilisce un certo tipo di vibrazione, ci penso due volte prima di sfanculare una per la carriera. devo essere proprio in una posizione di merda per agire nel modo che dici tu.

concludo dal SI': comunque sia in questo caso, nel caso della mia ultima storia, è finita perché ho fatto il tuo ragionamento...ma, ripeto, solo perché non vedevo altri sbocchi futuri a Cagliari (per cui da settembre dopo 5 anni di purgatorio, lascio la Sardegna, e torno in Italia) era una scelta obbligata. o lei mi seguiva o ciao. ed è stato ciao.

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mah senza estremizzare, credo che ci siano situazioni (e persone) per cui vale la pena mettersi in gioco, ma prima di una certa soglia (di carriera, di età...questione puramente personale, senz'altro) è giusto anteporre le proprie aspirazioni di vita senza esitazioni e sensi di colpa.

Io spero che fra una decina di anni alle 9 e mezza di sera metterò a letto i mei bambini e non sarò in ufficio a mandare mail, detto questo nel favoloso mondo di consuelo, consuelo non sarà disposta ad abbandonare il proprio percorso almeno prima dei 30 o quanto meno prima di aver raggiunto un certo grado di stabilità economica per mantenere sè e suo figlio dignitosamente (da sola).

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mah senza estremizzare, credo che ci siano situazioni (e persone) per cui vale la pena mettersi in gioco, ma prima di una certa soglia (di carriera, di età...questione puramente personale, senz'altro) è giusto anteporre le proprie aspirazioni di vita senza esitazioni e sensi di colpa.

Io spero che fra una decina di anni alle 9 e mezza di sera metterò a letto i mei bambini e non sarò in ufficio a mandare mail, detto questo nel favoloso mondo di consuelo, consuelo non sarà disposta ad abbandonare il proprio percorso almeno prima dei 30 o quanto meno prima di aver raggiunto un certo grado di stabilità economica per mantenere sè e suo figlio dignitosamente (da sola).

Ma praticherai anche l'inseminazione artificiale?

No, perché dato che ci sei... te lo consiglio...

:baguette:

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no, mi son spiegata male. intendevo che pur nell'ambito coppia vorrei raggiungere un livello economico tale da poter mantenere me e i miei figli (se ne avrò) da sola, anche se lui un bel giorno decidesse di dirmi ciao ciao. Parole come "comunione dei beni" e "casalinga mantentuta" per me non esistono.

per quanto riguarda l'inseminazione beh, non ci sarebbe bisogno di ricorrere a quella artificiale, ho giusto un paio di amici disposti :laugh:

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Il discorso sull'ego è giustissimo, ma occhio a non esasperarlo (da ambo le parti); se si vuole una famiglia, si lavora in due, coi sacrifici del caso, chiamatemi "di vecchio stampo", ma le famiglie "di una volta" funzionavano (e non sto parlando dei matrimoni combinati, ma tipo dei miei genitori o dei miei nonni, che avevano anch'essi ambizioni, traguardi e il loro ego, ma hanno saputo conciliare obiettivi e famiglia, non è mica una chimera).

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no, mi son spiegata male. intendevo che pur nell'ambito coppia vorrei raggiungere un livello economico tale da poter mantenere me e i miei figli (se ne avrò) da sola, anche se lui un bel giorno decidesse di dirmi ciao ciao. Parole come "comunione dei beni" e "casalinga mantentuta" per me non esistono.

per quanto riguarda l'inseminazione beh, non ci sarebbe bisogno di ricorrere a quella artificiale, ho giusto un paio di amici disposti :laugh:

:P

guarda che l'avevo capito!

l'importante è avere le idee chiare ;)

io per esempio, in caso di matrimonio, sarei per la comunione dei beni.

Il discorso sull'ego è giustissimo, ma occhio a non esasperarlo (da ambo le parti); se si vuole una famiglia, si lavora in due, coi sacrifici del caso, chiamatemi "di vecchio stampo", ma le famiglie "di una volta" funzionavano (e non sto parlando dei matrimoni combinati, ma tipo dei miei genitori o dei miei nonni, che avevano anch'essi ambizioni, traguardi e il loro ego, ma hanno saputo conciliare obiettivi e famiglia, non è mica una chimera).

Giustissimo Vinz.

Penso però che quel tipo di famiglia sia durato giusto lo spazio di 2 generazioni (i nostri nonni e i nostri genitori appunto).

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La carriera è importante, ma non è quello che determina la riuscita di una persona nella vita.

Bisogna trovare il giusto equilibrio, sia da parte delle donne che da parte degli uomini.

L'equilibrio lo si trova o per volontà o per contingenza: spesso sono le circostanze che ti portano a decidere.

I discorsi di individualismo sfrenato sono quelli che riducono il mondo in brandelli. Personalmente non mi piego a questa visione del mondo.

Quanto alle storie di amante, sono uno svilimento del rapporto di coppia. Non si può tollerare di stare con una che già sta con un altro.

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Il discorso sull'ego è giustissimo, ma occhio a non esasperarlo (da ambo le parti); se si vuole una famiglia, si lavora in due, coi sacrifici del caso, chiamatemi "di vecchio stampo", ma le famiglie "di una volta" funzionavano (e non sto parlando dei matrimoni combinati, ma tipo dei miei genitori o dei miei nonni, che avevano anch'essi ambizioni, traguardi e il loro ego, ma hanno saputo conciliare obiettivi e famiglia, non è mica una chimera).

vin purtroppo dissento. Tante, troppe donne negli anni del matrimonio ne han passate di tutti i colori, ma le loro sofferenze son sempre state soffocate dal senso del dovere verso i figli o la famiglia e/o dalla religione cattolica, quindi di come fossero realmente i rapporti non possiamo dire nulla. Una volta non si divorziava semplicemente perchè non c'erano le condizioni per farlo.

Se penso alla vita delle mie nonne, beh, non le invidio, e provo pena. Entrambe mi han sempre detto "non sposarti mai o se devi farlo fallo il più tardi possibile". Quindi ben venga l'indipendenza economica. Se loro avessero avuto più soldi credo avrebbero fatto girare le cose diversamente, o quantomeno non avrebbero passato una intera vita sentendosi in colpa per una permanente o un caffè con le amiche. Può sembrare cinico e materialista, però le loro vite mi son servite da esempio, ecco.

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Ma di sicuro qualcosa non va e non andrà economicamente e nella gestione della vita. Parlavo a titolo personale, non so quanto me la sentirei di essere un vecchio bacucco ben stabile economicamente ma solo.

E non è una questione di accontentarsi, perchè io difficilmente mi accontento delle cose. Boh, era solo un pensiero slegato. :D

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vin purtroppo dissento. Tante, troppe donne negli anni del matrimonio ne han passate di tutti i colori, ma le loro sofferenze son sempre state soffocate dal senso del dovere verso i figli o la famiglia e/o dalla religione cattolica, quindi di come fossero realmente i rapporti non possiamo dire nulla. Una volta non si divorziava semplicemente perchè non c'erano le condizioni per farlo.

Se penso alla vita delle mie nonne, beh, non le invidio, e provo pena. Entrambe mi han sempre detto "non sposarti mai o se devi farlo fallo il più tardi possibile". Quindi ben venga l'indipendenza economica. Se loro avessero avuto più soldi credo avrebbero fatto girare le cose diversamente, o quantomeno non avrebbero passato una intera vita sentendosi in colpa per una permanente o un caffè con le amiche. Può sembrare cinico e materialista, però le loro vite mi son servite da esempio, ecco.

Invece mia nonna materna che caratterialmente era una vera mattacchiona, dopo che si è sposata ha lasciato il lavoro in banca ed è diventata casalinga...eppure ha sempre vissuto bene questa cosa e si è goduta la vita. C'è da dire che mio nonno era un vero signore e probabilmente non le ha mai fatto pesare nulla, non l'ha mai fatta sentire in colpa (ecco una cosa importante sia proprio non giocare sui sensi di colpa!) e lei non ha mai fatto sentire in colpa lui per aver abbandonato il lavoro.

Ecco certamente coi nel mondo d'oggi, nonna avrebbbe detto a nonno "ma io voglio la mia indipendenza economica e continuare a lavorare a Sassari, in banca", nonno avrebbe risposto "ma io sono un periro minerario e lavoro in provincia di Cagliari, dove ci sono le miniere" : non si sarebbero mai sposati e così niente mamma di Lacatus e niente Lacatus :P

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mah senza estremizzare, credo che ci siano situazioni (e persone) per cui vale la pena mettersi in gioco, ma prima di una certa soglia (di carriera, di età...questione puramente personale, senz'altro) è giusto anteporre le proprie aspirazioni di vita senza esitazioni e sensi di colpa.

Io spero che fra una decina di anni alle 9 e mezza di sera metterò a letto i mei bambini e non sarò in ufficio a mandare mail, detto questo nel favoloso mondo di consuelo, consuelo non sarà disposta ad abbandonare il proprio percorso almeno prima dei 30 o quanto meno prima di aver raggiunto un certo grado di stabilità economica per mantenere sè e suo figlio dignitosamente (da sola).

Ben detto Consi è quello che vorrei anche io, anche se purtroppo (o per furtuna) non posso aspirare a chissà quale carriera..

La carriera è importante, ma non è quello che determina la riuscita di una persona nella vita.

Bisogna trovare il giusto equilibrio, sia da parte delle donne che da parte degli uomini.

L'equilibrio lo si trova o per volontà o per contingenza: spesso sono le circostanze che ti portano a decidere.

I discorsi di individualismo sfrenato sono quelli che riducono il mondo in brandelli. Personalmente non mi piego a questa visione del mondo.

Concordo. :ok:

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  • 2 weeks later...

"La Finestra" che da chiusa era diventata sbarrata con assi di legno, ora è definitivamente murata :(

vabbè, andiamo oltre

chiusa una porta (senza mai entrarci) si apre un portone (molto pesante)

I get on the train and I just stand about now that I don’t think of you

I keep falling over I keep passing out when I see a face like you

ah, e sempre e comunque Facebook di merda! :destroypc:

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"La Finestra" che da chiusa era diventata sbarrata con assi di legno, ora è definitivamente murata :(

vabbè, andiamo oltre

chiusa una porta (senza mai entrarci) si apre un portone (molto pesante)

I get on the train and I just stand about now that I don’t think of you

I keep falling over I keep passing out when I see a face like you

ah, e sempre e comunque Facebook di merda! :destroypc:

Black Star... ti vuoi fare proprio del male... :(

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