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Radiohead in Italia: 4 date!


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LE GUIDE DI REPUBBLICA LEGGENDE DEL ROCK Hanno riscritto le regole del mercato discografico. Hanno accompagnato il pop nel nuovo millennio. Hanno imposto le loro visioni senza mai fare compromessi. A vent’anni dal loro primo singolo Creep , la band di Oxford si prepara per un tour europeo che partirà da Roma l’estate prossima

RADIOHEAD RITORNO IN ITALIA

GINO CASTALDO

Sembrano vivere in un mondo diverso, sobriamente separato dal reale, o almeno ben distante da certe convenzioni che hanno distrutto il fascino più misterioso che la cultura rock può esercitare sui nostri annebbiati e controversi tempi. Come se avessero davanti un faro alieno, immaginifico e per certi versi crudele, i Radiohead costruiscono giorno dopo giorno un monumento contemporaneo all’arte del rock, vanno avanti imperturbabili ed eroici su una strada lastricata di asperità, enigmi, scintillanti visioni, sono dolorosi e inquieti, veritieri e astrali, commuovono e stimolano, ci impongono un confronto col significato della musica nelle nostre vite, come per molti anni il rock ha diligentemente fatto e poi ha in gran parte rinunciato a fare. Da qui alla leggenda, se pur vivente, vitale e più che mai vegeta, il passo è breve. Basta l’annuncio di un nuovo disco e la rete si agita come un complesso e reattivo organismo; basta l’annuncio di un tour, come in questo caso, per scatenare la caccia ai biglietti.È l’occasione che non si può perdere, che non si deve perdere, tanto più se il gruppo decide di iniziare il tour proprio in Italia, ben quattro date tra Roma, Firenze, Bologna (dove piazza Maggiore tornerà d’incanto a essere il grande palcoscenico del rock) e Codroipo.

Intorno a loro si percepisce un’attesa quasi messianica, come se da loro, e non da altri, dovesse arrivare l’indicazione, il segno dei tempi, il diapason su cui accordare i nostri livelli di ascolto. Una sensazione che si è creata su un’idea di rigore, di rifiuto di ogni compromesso, di scelte a volte spiazzanti, di musiche che non lasciano margini alle mediazioni abituali del mondo pop. I Radiohead sono sempre lì a raccontarci il loro segreto, senza mai sbagliare, senza mai tradire la loro integrità, e di questi tempi non è poco, anzi è tantissimo, una dote preziosa e insostituibile. D’altra parte, se anche sono tutt’ora percepiti come un gruppo che si muove sulla cresta dell’orizzonte del nuovo, hanno alle spalle una lunga storia, sono già vent’anni che suonano e incidono, a partire da quel Pablo honey (1993) che ancora non diceva tutto sulle potenzialità del gruppo ma già lasciava intravedere molte cose, tra cui un singolo, Creep, il primo successo, la cui natura, come spesso accade nella musica, è dovuta a un quasi-errore, a quell’accordo sghembo e rabbioso come uno strappo che il chitarrista suonò di malavoglia, disturbato da un pezzo che non lo convinceva tanto, e che invece si rivelò la chiave vincente. La voce di Thom Yorke era già al debutto dotata di una certa solennità, un timbro carismatico di quelli che attirano perché fanno intuire che dietro c’è qualcosa di importante. Che puntualmente è avvenuto nel proseguo della storia quando i Radiohead hanno affinato a tal punto le loro capacità narrative da produrre un disco meraviglioso e imprescindibile come Ok computer. Il disco chiudeva il vecchio millennio con un carico di promesse, straordinarie. Che poi sono state ovviamente manenute. Manifestando spesso anche un certo disagio verso la condizione di band di successo, almeno negli aspetti più triviali e scontati, hanno messo alla prova i fan incidendo dischi più oscuri e difficili come Kid A, gettando poi lo scompiglio nel mercato in trasformazione del 2007 pubblicando il nuovo In rainbows, quasi senza preavviso e direttamente in rete, con una formula inedita: pagatelo quello che ritenete giusto. Il che voleva dire anche nulla, se uno voleva scaricarselo gratuitamente. Le regole, dunque, da riscrivere a piacimento, anche quelle viste come parte di un più generale progetto artistico.

Ma il viaggio continua, inalterato nella sua ricerca di attenzione, di senso. Anche l’ultimo disco, The king of limbs, ha spiazzato, scatenato discussioni infinite, nel suo passaggio interno tra terre desolate, perfino eccessivamente dissonanti, e improvvisi squarci di serenità. In fondo i Radiohead chiedono molto ai loro seguaci, ma il fatto che questo sia diventato nel tempo un culto di massa lascia aperta una finestra di speranza sulle sorti del rock. Loro chiedono molto, ma è proprio questo che piace al loro sempre più vasto pubblico. Un vincolo forte e indissolubile basato sulla fiducia totale nella convinzione che tutto, nel bene o nel male, viene fatto per dire quello che è necessario e urgente. Senza compromessi. Come perdere un evento del genere? S l’evento P arte dall’Italia il tour europeo 2012 dei Radiohead che tornano ad esibirsi a quattro anni di distanza dal loro live a Milano. La band di Oxford scegliendo il nostro paese come prima tappa dei loro concerti in Europa, offre ai fan italiani quattro date.

La prima, sabato 30 giugno, a Roma, all’ippodromo delle Capannelle. Il 1° luglio, domenica, a Firenze, al parco delle Cascine. Lunedì 3 luglio raggiunge Bologna per esibirsi in piazza Maggiore. Ultimo appuntamento, mercoledì 4 luglio, a Codroipo, in provincia di Udine, dove il gruppo conclude il tour italiano nella residenza dell’ultimo doge di Venezia, villa Manin. Info su vendita biglietti:http://www.vivoconcerti.com

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Secondo voi è possibile che vengano messi in vendita altri biglietti per le date italiane?

Personalmente non sono riuscito a procurarmeli, perché in quel momento ero decisamente al verde (appena tornato da Londra, dove ho consumato tutti i miei già esigui risparmi), ma tutte le biglietterie che ho visitato alla ricerca degli ambiti tagliandi, non appena sono riuscito a reperire i soldini, mi hanno regalato la stessa scena: il titolare che si lamentava delle modalità di vendita dei biglietti, e dell'enorme mole di richieste ricevute a fronte dei tagliandi effettivamente messi in commercio.

Ci sono possibilità di assistere alla messa in commercio di una seconda mandata di biglietti, a vostro avviso?

Che poi sulle modalità scelte dalla band ci sarebbe da discutere, a parte lo scotto (con conseguente scazzo) di esser rimasti senza i biglietti...

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  • 3 weeks later...

La vedo decisamente improbabile... non ci sono proprio i tempi, a meno che non la facciano prima di Roma. Ma non avrebbe senso andare su e giu' per l'Italia.

in realtà è possibile, a livello di tempi, che inseriscano la data tra Berlino e Nimes.

Milano è di strada e hanno 2 giorni a disposizione (8-9 luglio).

tuttavia non credo che i Radiohead vogliano finire a suonare 3 sere di fila con tanto di spostamento in mezzo.

altamente improbabile :ok:

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  • 4 weeks later...

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