Un anno dopo...A Moon Shaped POLL

[Lacatus]

Molto interessante questo sondaggio... 

Continuate a votare!

[jimy84]

12 hours ago, Lacatus said:

Povera The Numbers: all'ultimo posto all'uscita del disco, all'ultimo posto a un anno di distanza
Pezzo che non ha capito nessuno, mentre a me non dispiacerebbe seguissero questo sentiero... è sicuramente uno dei pezzi più "Sirocco" del disco.
E lascia ancora più sbigottiti ripensare a tutto l'hype che quando ancora si chiamava Silent Spring e la descrivevate come un capolavoro... andatevi a rileggere...

 

 

my 2 cents: canzone "rovinata" da un arrangiamento banale, non da Radiohead. il potenziale secondo me c'era. 

 

a distanza di un anno salvo glass eyes, daydreaming e present tense. in generale disco che è mi è sceso tantissimo, non lo ascolto praticamente mai. in generale direi il primo disco "deludente" da quando li seguo, ma vabbé, prima o poi doveva succedere. 

[Lacatus]

1 minute ago, jimy84 said:

my 2 cents: canzone "rovinata" da un arrangiamento banale, non da Radiohead. il potenziale secondo me c'era. 

Dici? Secondo me l'arrangiamento è bello... molto soul. Certo, come anche altri pezzi del disco, sento un Jonny un po' trattenuto: io ci avrei buttato dentro anche arpa, sitar, fiati e Rhodes... per fare una roba proprio stile Alice Coltrane

Mi piacerebbe i Radiohead seguissero questa vena negra.

[jimy84]

46 minutes ago, Lacatus said:

Dici? Secondo me l'arrangiamento è bello... molto soul. Certo, come anche altri pezzi del disco, sento un Jonny un po' trattenuto: io ci avrei buttato dentro anche arpa, sitar, fiati e Rhodes... per fare una roba proprio stile Alice Coltrane

Mi piacerebbe i Radiohead seguissero questa vena negra.

 

boh, io la trovo un po' "scolastica", soprattutto per quanto riguarda gli archi - quando attacca con "We call upon the people" sembrano gli archi usciti da un James Bond qualunque (sarà l'influenza di Spectre?  ).  rhodes e fiati anche a me stuzzicano, ma chissà, forse ci hanno provato e hanno deciso di lasciarla così "scarna" per dare maggior risalto al testo?  

poi ti dico un'altra cosa: secondo me questo pezzo risente di quello che possiamo chiamare "effetto Give up the ghost". Nel senso, è stata presentata come Silent Spring (che tra l'altro come titolo mi piaceva di più, ma vabbè) in versione acustica da Thom, e sul disco è rimasta una ballatona zeppeliniana con la chitarra acustica. Anche Give up the ghost quando fu presentata da Thom a Cambridge fece un'ottima impressione, ma la versione di TKOL era praticamente identica e fu una mezza delusione. 

[matteclarence]

Daydreaming
Identikit
Present Tense

[principles]

daydreaming desert island glass eyes

[Lacatus]

Le prime 6 sono le stesse prime 6 del sondaggio dell'anno scorso e nello stesso ordine!
E non sono per nulla stupito: AMSP = disco facilissimo da capire fin dal primo ascolto, essendo una riedizione di cose già sentite dai Radiohead nei dischi passati. Manierismo radioheadiano.

Più passa il tempo più mi rendo conto di quanto The King Of Limbs meriti di stare accanto a Kid A e Amnesiac, nella triade sperimentale, come vertice artistico radioheadiano Viva viva il Re dei Rami

[Ggiskin]

present tense

identikit

decks dark

[CutToShreds]

Ful Stop
Glass Eyes
Tinker Tailor

menzione speciale anche per Daydreaming e Decks Dark

[Mr. Wolf]

Decks Dark
Identikit
Tinker Tailor

[molonovo]

A Moon Shaped Pool un anno dopo.... Un disco che nel complesso ho ascoltato molto meno rispetto a quanto feci con TKOL, l'ultimo di Thom Yorke e Junun... La scarsa quantità di ascolti non è dovuta però alla qualità del disco - che, peraltro, è aumentata alle mie orecchie con il passare del tempo - ma al fatto che i miei ascolti, negli utlimi anni, si sono focalizzati maggiormente sulla musica "ritmica" piuttosto che su quella dilatata, ambientale e orchestrale.

AMSP è un disco fragile e commovente. Un delicato ed etereo affresco sonoro dentro cui sono ambientate storie personali di rassegnata consapevolezza e maturità. Un'opera che per certi versi riprende i colori di OKC, i suoni di Amnesiac e l'intimità di In Rainbows pur riuscendo a proporsi come qualcosa di nuovo all'interno del loro catalogo. Nuovi sono soprattutto l'uso degli archi, dei cori e le modalità di arrangiamento. Spiccano come sempre gli arrangiamenti e la produzione di Godrich.

Nel poll ho votato Tinker etc. anche se sono d'accordo con @Wanderer nell'attribuire al trittico finale l'apice del disco.

[Lacatus]

Decks Dark che tallona Daydreaming è la vera sorpresa del sondaggio. 
Le posizioni rimangono sostanzialmente invariate rispetto all'anno scorso, segno che A Moon Shaped Pool si era già rivelato completamente alla sua uscita.

[Greenplastic]

Decks Dark

Tinker Taylor

Ful Stop

[Ania]

Daydreaming

Present Tense

Desert Island Disk

[Lacatus]

...e Decks Dark ha superato Daydreaming: incredibile

[there_there]

On 22/5/2017 at 11:05 AM, jimy84 said:

 

my 2 cents: canzone "rovinata" da un arrangiamento banale, non da Radiohead. il potenziale secondo me c'era. 

 

a distanza di un anno salvo glass eyes, daydreaming e present tense. in generale disco che è mi è sceso tantissimo, non lo ascolto praticamente mai. in generale direi il primo disco "deludente" da quando li seguo, ma vabbé, prima o poi doveva succedere. 

La vedo in modo diametralmente opposto su entrambi i punti :

The Numbers, per me, è una canzone di una banalità disarmante - ascoltando l'esecuzione yorkiana, quando era ancora Silent Spring, pregavo Vishnu che non finisse sull'album - un pezzo molto banale, dicevo, salvato da un arrangiamento sublime: quegli archi gainsbourgiani, quel coro... sono le uniche cose che mi evitano di skipparla, di tanto in tanto.

Per quanto riguarda l'album, ad oggi è come se fossi ai primi ascolti: continuo a innamorarmi di nuovi brani (Glass Eyes), a modificare le preferenze, a scoprire nuovi dettagli, a imparare a memoria nuovi testi (Tinker Tailor). È un disco da immersione lenta ma profonda.