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Friend of a Friend


Lacatus

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Leggo tutto quello che si scrive e francamente non concordo sui giudizi di ALFAA, ma l’ho detto più volte. Per me il disco rimane davvero valido, soprattutto per la voglia di tornare a suoni garage. I pezzi che tutti hanno definito deboli io li continuo ad apprezzare, soprattutto dopo anni di peregrinare in ambito elettronico, parlo soprattutto di Thom…

Non capisco veramente come si possa dire che Thin Thing sia la cosa peggiore che hanno mai fatto, quando ci sono pezzi ben peggiori nella discografia dei Radiohead. 
 

A questo punto penso che sia solo una questione di gusti, e nel momento in cui è uscito ALFAA io evidentemente ero ben predisposto su un ritorno a suoni più “rock”. Che poi le ballate di ALFAA io le trovo eccelse, Speech Bubbles è degno dei migliori RH ma non sto qui a ripeterlo.

Io sono così soddisfatto degli Smile che francamente quello che voglio dopo è un disco solista di Thom…altro che RH 😂

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14 hours ago, molonovo said:

Entro, mio malgrado, nella discussione solo per dire che secondo me è proprio l'approccio a "schieramento politico" da fan ossessionato, a "integralista" dell'una o l'altra "fazione" (in questo caso Radiohead vs Smile) che purtroppo fa degenerare il dibattito inasprendo i toni su questioni che assomigliano a quelle di un tifoso di calcio (con tutto il rispetto per i tifosi di calcio che hanno diritto ad avere i loro luoghi fisici e virtuali in cui confrontarsi tra cui, però, non penso ci sia Scatterbrain...).

Detto questo, penso anche che la denigrazione e lo svilimento degli uni o degli altri sottenda sempre, in maniera implicita, a un attaccamento ossessivo a una delle due parti anche quando si dichiara apertamente il contrario.

Io sono un appassionato (non tifoso) dei Radiohead che, personalmente, penso abbiano detto tutto quello che potevano dire; in caso contrario, ben contento di sbagliarmi e non me ne frega assolutamente nulla di avere torto o ragione o di indovinare/capire/leggere il futuro più o meno degli altri "Nostradamus" di questo forum. Per quanto riguarda gli Smile, li considero una band diversa (per quanto abbiano fisiologicamente dei punti in comune) ma all'altezza dei Radiohead (ovvio... 1 album all'attivo contro 9 degli altri ma con un potenziale margine di stimoli e possibilità, a mio modo di vedere, decisamente più ampio dei radiotesta). Anyway, non sono nemmeno un tifoso degli Smile e sono quindi pronto a fare o leggere critiche negative nei loro riguardi. Del resto sono degli artisti che fanno musica e non la Verità.

Tornando, infine, al discorso dei video live su YT, io ho evitato di vederli per due ragioni: perché mi sono stufato dello spoiler permanente e permeante che ci impone il web e, soprattutto, per il live che vidi a Ferrara nel 2022: una band ispirata, in evidente stato di grazia, che suonò dei brani nuovi che promettevano grandissime cose. La stessa sensazione che ebbi, ventidue anni prima, quando vidi i Radiohead a Firenze prima di Kid A. Mi sono detto, allora, che valeva la pena non rovinarsi la sorpresa e aspettare il disco finito. Vedremo se l'attesa sarà ripagata. Per il momento i tre singoli sono in linea con le mie aspettative :) 

Con questo, direi proprio che ognuno è libero di gestirsi l'attesa (o la non-attesa se non è particolarmente interessato) come vuole senza giudicare gli altri in base a quanto ha "studiato" o a quanto tempo al giorno passa ad ascoltare Radiohead/Smile & Co. Voglio dire... che palle 'sti discorsi!!!!

 

Recupero adesso parte degli arretrati e realizzo che il senso di quello che ho scritto e’ stato travisato e ne è nato un pippone assurdo senza motivo.
Sarà che la montagna rilassa, che sono contenta dei brani e del tour e nn c’ho proprio voglia di polemiche ma non capisco.

Io i brani li ho ascoltati perché erano in scaletta quando ho visto gli Smile dal vivo.Se non ero presente me li sono andati a cercare perché mi interessavano.

Qualcuno la pensa o ha fatto diversamente: chissenefrega.

Ho scritto solo che mi fa un po’ sorridere leggere bene oggi di Skinner o degli Smile per via di due di questi tre brani che esistono, - praticamente uguali a come li stanno pubblicando - da quasi 2 anni.

L’unica cosa che è cambiata e’ stata ascoltarli. 

 

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17 hours ago, CutToShreds said:

batteria a parte, il pezzo che ricorda Pyramid Song (ossia il giro F# Gmaj7 A6) e' durante il "friends step out to talk and wave and catch a piece of sun" dato che l'armonia va in D Eb F (con intervalli identici a Pyramid Song, ignorando le alterazioni) e poi G  G# Bb (stessa cosa una quarta sopra). Ma credo sia solo quello e saranno una manciata di secondi in fin dei conti!

Un utente di Reddit ha fatto un bel confronto:

https://www.reddit.com/r/TheSmile/comments/192ogkg/friend_of_a_friend_sounds_very_similar_to_pyramid/

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Pezzo che può sperare di risollevarsi nelle mie gerarchie solo nel caso in cui si inserisca bene nella trama del disco, come momento più leggero. Preso singolarmente a me questa gita sonora nella swinging london -  e con gli archi di jonny vessicchio -  fa venire un po' l'orticaria:ok:

Segare colors fly per questo walzerino da giacche a fiori e baffetti, per me è no

 

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50 minutes ago, Wanderer said:

Segare colors fly per questo walzerino da giacche a fiori e baffetti, per me è no

 

Per carita'.... meno male che scelgono loro :D

Per me, ora che ho sentito bene la versione studio e superato la differenza col live, pezzo adorabile Friend of a Friend.

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1 hour ago, Wanderer said:

Pezzo che può sperare di risollevarsi nelle mie gerarchie solo nel caso in cui si inserisca bene nella trama del disco, come momento più leggero. Preso singolarmente a me questa gita sonora nella swinging london -  e con gli archi di jonny vessicchio -  fa venire un po' l'orticaria:ok:

Segare colors fly per questo walzerino da giacche a fiori e baffetti, per me è no

 

Anche a me quelle parti swing-retrò modaiole danno sui nervi ma secondo me la cosa interessante è proprio il contrasto con la ritmica sincopata e i suoni più freddi e ambientali. Per me tirando le somme è molto promossa.

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Abbey Road Studios

The Smile are back with another new song from ‘Wall of Eyes’, their forthcoming sophomore album coming 26 January. To coincide with the release, the band have also announced ‘Wall of Eyes, on Film’ – a series of one-off events hosted at independent cinemas around the world.

The new single ‘Friend of a Friend’ was recorded in Studio Two and features strings from the London Contemporary Orchestra and saxophone by Robert Stillman. Sam Petts-Davies produced the track whilst the sessions were engineered by Oli Middleton with Abbey Road’s Joe Wyatt and Tom Ashpitel assisting.

Listen now via our #StudioTwo playlist: https://spoti.fi/3wAY0Ev

 

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On 12/26/2023 at 12:04 AM, Lacatus said:

Secondo i gonzi di Reddit è stato girato un video di Friend Of A Friend che quindi sarà il prossimo, imminente singolo tratto da WOE.

Probabilmente si riferiscono anche loro a questa immagine con un pezzo del testo di Friend Of A Friend, che potrebbe essere un fotogramma trattato da suddetto video:

F_fHMUkXUAAdgOq?format=jpg&name=4096x409

Nuova immagine dal set fotografico in bianco e nero col testo di Friend Of A Friend

https://www.instagram.com/thesmiletheband/p/C1_pE_VsElM/?img_index=1

Saranno fotogrammi del video?

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Pezzo che secondo me non c'entra una sega con il resto del disco - a mio gusto, per fortuna - , ma che nel flusso dell'album assolve discretamente una funzione di decompressione, ed è comunque piacevole. 

Poi devo dire che mi piace molto come finisce Pillows (ma sono archi quelli?) e come attacca il suono caldo e legnoso del basso di Amico di un amico. 

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7 minutes ago, Lacatus said:

Sì, siamo nel filone delle Karma Police, delle The Daily Mail, delle Life In A Glasshouse.

Io direi Daily Mail, YAWA o giù di li ma un pezzo così “arioso” e “aperto” secondo me non l’avevano mai fatto e in questo disco invece ce ne sono ben due: Friend of a Friend e Wall of Eyes  😍 

Poi l’han scelta come singolo (e video): evidentemente ci credono parecchio anche loro.

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dalla recensione di SA (e scusate se è poco :) ):

 

Non deve poi sorprendere che le composizioni più ambiziose, rappresentative e centrali siano state anche scelte come (benché anomali) singoli apripista. Friend Of A Friend, ispirata dai canti fuori dai balconi in pieno lockdown (“all the window balconies, they seem so flimsy / As our friends step out to talk and wave and catch a piece of sun”) e intrisa della classica satira politica di marca Yorke, pare riprendere tematicamente dove aveva lasciato Free In The Knowledge dal disco precedente (o, se preferite, una Present Tense), per poi sfoggiare una progressione armonica ricca di salti di tonalità e cromatismi reminiscenti di Pyramid Song e Everything In Its Right Place, con una maestosa sezione orchestrale in crescendo che qualcuno ha accostato in modo non del tutto peregrino – il disco è stato pur sempre registrato a Abbey Road… – a A Day In The Life (ma sarebbe più corretto I Am The Walrus, dato l’impiego dello shepard tone, illusione acustica molto simile alle scale di Escher).

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39 minutes ago, @li said:

dalla recensione di SA (e scusate se è poco :) ):

Non deve poi sorprendere che le composizioni più ambiziose, rappresentative e centrali siano state anche scelte come (benché anomali) singoli apripista. Friend Of A Friend, ispirata dai canti fuori dai balconi in pieno lockdown (“all the window balconies, they seem so flimsy / As our friends step out to talk and wave and catch a piece of sun”) e intrisa della classica satira politica di marca Yorke, pare riprendere tematicamente dove aveva lasciato Free In The Knowledge dal disco precedente (o, se preferite, una Present Tense), per poi sfoggiare una progressione armonica ricca di salti di tonalità e cromatismi reminiscenti di Pyramid Song e Everything In Its Right Place, con una maestosa sezione orchestrale in crescendo che qualcuno ha accostato in modo non del tutto peregrino – il disco è stato pur sempre registrato a Abbey Road… – a A Day In The Life (ma sarebbe più corretto I Am The Walrus, dato l’impiego dello shepard tone, illusione acustica molto simile alle scale di Escher).

Totalmente Walrus. Grottesca sia nella musica che nelle parole.

 

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Qui il tema del social non è più solo un'allusione ma è evidentissimo, non solo nel testo ma anche nella forma, cioè questo continuo scontro tra libertà e repressione (secondo me in perfetta continuità con alfaa). Libertà/repressione è un binomio di cui non riesco a sbarazzarmi ascoltando la loro musica. In alfaa si risolveva in una serie di “bozze” dai contorni strappati, che iniziano e finiscono senza fronzoli, con insolenza, stile shuffle (o la “libertà controllata” dello zapping su instagram). Qui viceversa si traduce in questa specie di “istantanea” di un processo in trasformazione, la libertà dell’improvvisazione contro la repressione del “mettere giù”, del registrare e dare forma, che mi ricorda addirittura le toccate del '600, in cui le sbavature e le insofferenze dell’improvvisazione si cristallizzano sullo spartito (con tempi e armonie astruse annesse). È un elemento presente in tutto l'album, ma qui è perfettamente compiuto, proprio perché persiste più che altrove il fantasma della forma-canzone. Il che è meraviglioso perché permette loro di divertirsi e di sperimentare nuovi metodi, ma nel fare questo fotografano un’intera generazione di beoti, di smile, di selfie, di zombie appesi alla croce…

I can go anywhere that I want
I just gotta turn myself inside out and back to front
With cut out shapes and worn out spaces
Add some sparkles to create the right effect
They're all smiling, so I guess I'll stay
At least 'til the disappointed have eaten themselves away

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40 minutes ago, Gasba said:

Qui il tema del social non è più solo un'allusione ma è evidentissimo, non solo nel testo ma anche nella forma, cioè questo continuo scontro tra libertà e repressione (secondo me in perfetta continuità con alfaa). Libertà/repressione è un binomio di cui non riesco a sbarazzarmi ascoltando la loro musica. In alfaa si risolveva in una serie di “bozze” dai contorni strappati, che iniziano e finiscono senza fronzoli, con insolenza, stile shuffle (o la “libertà controllata” dello zapping su instagram). Qui viceversa si traduce in questa specie di “istantanea” di un processo in trasformazione, la libertà dell’improvvisazione contro la repressione del “mettere giù”, del registrare e dare forma, che mi ricorda addirittura le toccate del '600, in cui le sbavature e le insofferenze dell’improvvisazione si cristallizzano sullo spartito (con tempi e armonie astruse annesse). È un elemento presente in tutto l'album, ma qui è perfettamente compiuto, proprio perché persiste più che altrove il fantasma della forma-canzone. Il che è meraviglioso perché permette loro di divertirsi e di sperimentare nuovi metodi, ma nel fare questo fotografano un’intera generazione di beoti, di smile, di selfie, di zombie appesi alla croce…

I can go anywhere that I want
I just gotta turn myself inside out and back to front
With cut out shapes and worn out spaces
Add some sparkles to create the right effect
They're all smiling, so I guess I'll stay
At least 'til the disappointed have eaten themselves away

@Gasba❤️

 

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1 hour ago, Gasba said:

Qui il tema del social non è più solo un'allusione ma è evidentissimo, non solo nel testo ma anche nella forma, cioè questo continuo scontro tra libertà e repressione (secondo me in perfetta continuità con alfaa). Libertà/repressione è un binomio di cui non riesco a sbarazzarmi ascoltando la loro musica. In alfaa si risolveva in una serie di “bozze” dai contorni strappati, che iniziano e finiscono senza fronzoli, con insolenza, stile shuffle (o la “libertà controllata” dello zapping su instagram). Qui viceversa si traduce in questa specie di “istantanea” di un processo in trasformazione, la libertà dell’improvvisazione contro la repressione del “mettere giù”, del registrare e dare forma, che mi ricorda addirittura le toccate del '600, in cui le sbavature e le insofferenze dell’improvvisazione si cristallizzano sullo spartito (con tempi e armonie astruse annesse). È un elemento presente in tutto l'album, ma qui è perfettamente compiuto, proprio perché persiste più che altrove il fantasma della forma-canzone. Il che è meraviglioso perché permette loro di divertirsi e di sperimentare nuovi metodi, ma nel fare questo fotografano un’intera generazione di beoti, di smile, di selfie, di zombie appesi alla croce…

I can go anywhere that I want
I just gotta turn myself inside out and back to front
With cut out shapes and worn out spaces
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They're all smiling, so I guess I'll stay
At least 'til the disappointed have eaten themselves away

Figata.

Grazie di esser tornato :ok:

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