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un libro....ogni tanto


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Mia sorella di ritorno dalla Colombia mi ha portato un'edizione del 1970 di

Cien anos de soledad, trovata in un bugigattolo di libri usati...

Esticazzi. :smoke:

Non so lo spagnolo ma :prego: al libro (meraviglioso) e alla sorella.

Io ho finito "Il processo" di Kafka. Mah. Il capitolo finale dovrebbe essere qualcosa di grandioso, ma sinceramente non mi ha colpito molto. Sarà che ormai anche lo scrittore più scapestrato accenna alla perdita di sacralità nella vita e al naufragio esistenziale dell'uomo contemporaneo. L'idea di fondo, l'incipit e alcuni passaggi invece sono degni del grande praghese.

Ora, siccome devo tenere un minimo di tempo e lucidità per le letture pro-tesi, devo tirarmi su e sto diventando vecchio, un'altra rilettura. Il mio romanzo preferito, banalmente

"El Ingenioso Hidalgo Don Quijote de la Mancha"

(in italiano, eh!)

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L'ispirazione alla rilettura di uno dei romanzi più coinvolgenti e fantasiosi del '900, me l'ha data Ozio con il suo post di sapore latino americano.

Amado1.jpg

:prego: :prego: :prego:

La cosa che accomuna Marquez e Amado è la grande capacità di affabulazione, il racconto per il gusto di raccontare scorre fluido e vivace.

Mai si viene colti dalla noia, mai volentieri si lascia la lettura del capitolo, ogni personaggio diventa familiare, ogni storia aggiunge una pennellata all'affresco di vita descritto dall'autore.

Il Brasile e la sua anima prendono vita fra le righe del romanzo: i profumi della cucina di Dona Flor prorompono dalle pagine, si può quasi ascoltare la colonna sonora del mardì gras bahiano sapientemente orchestrata da Jorge Amado, si possono anche temere gli spiriti e i misteri del Candomblè, ma non si può fare a meno di amare Vadinho, il fantasma più reale e godereccio mai descritto in letteratura.

P.S. Dona Flor e i suoi due mariti è nella top five dei romanzi da leggere in estate :dance:

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Grandi reportage.

9788807818486g.jpg

« I campi più spaventosi li ho visti a Calcutta. Vi abitavano indù ridotti a ombre.

I campi dei Palestinesi in Giordania sono tristi.

Difficile descrivere i campi dei nomadi affamati in Africa.

Formicai di miseria si vedono nei campi sparsi attorno alle città dell'America latina »

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Io mi sono perdutamente invaghita di Gianrico Carofiglio :)

ho appena letto il suo ultimo libro "Le perfezioni provvisorie" e ora intendo divorare gli altri romanzi e saggi ^_^

Nel frattempo sto leggendo "L'isola del giorno prima" di Umberto Eco :ok:

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L'ispirazione alla rilettura di uno dei romanzi più coinvolgenti e fantasiosi del '900, me l'ha data Ozio con il suo post di sapore latino americano.

Amado1.jpg

:prego: :prego: :prego:

La cosa che accomuna Marquez e Amado è la grande capacità di affabulazione, il racconto per il gusto di raccontare scorre fluido e vivace.

Mai si viene colti dalla noia, mai volentieri si lascia la lettura del capitolo, ogni personaggio diventa familiare, ogni storia aggiunge una pennellata all'affresco di vita descritto dall'autore.

Il Brasile e la sua anima prendono vita fra le righe del romanzo: i profumi della cucina di Dona Flor prorompono dalle pagine, si può quasi ascoltare la colonna sonora del mardì gras bahiano sapientemente orchestrata da Jorge Amado, si possono anche temere gli spiriti e i misteri del Candomblè, ma non si può fare a meno di amare Vadinho, il fantasma più reale e godereccio mai descritto in letteratura.

P.S. Dona Flor e i suoi due mariti è nella top five dei romanzi da leggere in estate :dance:

di amado ho letto un po' di romanzi ma non mi sconfinfera, come la gran parte dei sudamericani: amo praticamente solo marquez e considero "cent'anni di solitudine" un capolavoro, ho apprezzato "la casa degli spiriti" della allende ma oltre a quello non ha fatto nient'altro di decente per i miei gusti...insomma per adesso non è scoccata la scintilla tra me e l'america latina, magari arriverà qualche libro che mi farà cambiare idea

Io mi sono perdutamente invaghita di Gianrico Carofiglio :)

ho appena letto il suo ultimo libro "Le perfezioni provvisorie" e ora intendo divorare gli altri romanzi e saggi ^_^

Nel frattempo sto leggendo "L'isola del giorno prima" di Umberto Eco :ok:

carofiglio è bravo, ho pure la dedica visto che è venuto a venezia per una serata a palazzo grassi ^_^

..."l'isola del giorno prima" è una palla!!!!! :lol:

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ah però si tratta bene Carofiglio ^_^ ho visto sul sito di palazzo Grassi! era in occasione della mostra "Mapping the studio", peccato...ci sarei andata! :(

Il libro di Eco per ora mi appassiona (sono a pagina 25 :P ) ma in contemporanea mi sto leggendo "Orgoglio e Pregiudizio" :wub:

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"La guardò. Ma d'uno sguardo per cui guardare già è una parola troppo forte.

Sguardo meraviglioso che è vedere senza chiedersi nulla, vedere e basta.

Qualcosa come due cose che si toccano - gli occhi e l'immagine- uno sguardo che non prende ma riceve, nel silenzio più assoluto della mente, l'unico sguardo che davvero ci potrebbe salvare

- vergine di qualsiasi domanda, ancora non sfregiato dal vizio del sapere

- sola innocenza che potrebbe prevenire le ferite delle cose

quando da fuori entrano nel cerchio del nostro sentire-vedere-sentire-

perché sarebbe nulla di più che un meraviglioso stare davanti, noi e le cose,

e negli occhi ricevere il mondo - ricevere - senza domande,

perfino senza meraviglia - ricevere -solo- ricevere- negli occhi - il mondo."

Finito già da un po' Oceano mare. Mi manca già, devo rileggerlo appena possibile.

Baricco sarà anche stronzo ma scrive veramente bene.

I suoi libri mi fanno sempre emozionare tanto e questo ci è riuscito benissimo anche più di Seta, sarà che io adoro il mare quindi sono di parte.

Come non amare Ann Deverià, Plasson, Bartleboom, Adam, Elisewin. Elisewin è la mia preferita, a volte credo di soffrire della sua stessa malattia..

Il secondo capitolo poi è :prego:

Dovrei leggermi qualcosa di Conrad a questo punto ma ho già iniziato Dracula.

Ah

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finalmente è mio!!! :wub:

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L'ispirazione alla rilettura di uno dei romanzi più coinvolgenti e fantasiosi del '900, me l'ha data Ozio con il suo post di sapore latino americano.

Amado1.jpg

:prego: :prego: :prego:

La cosa che accomuna Marquez e Amado è la grande capacità di affabulazione, il racconto per il gusto di raccontare scorre fluido e vivace.

Mai si viene colti dalla noia, mai volentieri si lascia la lettura del capitolo, ogni personaggio diventa familiare, ogni storia aggiunge una pennellata all'affresco di vita descritto dall'autore.

Il Brasile e la sua anima prendono vita fra le righe del romanzo: i profumi della cucina di Dona Flor prorompono dalle pagine, si può quasi ascoltare la colonna sonora del mardì gras bahiano sapientemente orchestrata da Jorge Amado, si possono anche temere gli spiriti e i misteri del Candomblè, ma non si può fare a meno di amare Vadinho, il fantasma più reale e godereccio mai descritto in letteratura.

P.S. Dona Flor e i suoi due mariti è nella top five dei romanzi da leggere in estate :dance:

senza dimenticare pero' di (ri)leggere anche qualcosa di Vitaliano Brancati, il Jorge Amado nazionale :)

Suggerisco uno a scelta tra "Il bell'Antonio" e "Don Giovanni in Sicilia"

Piuttosto April, visto che ti piace la letteratura latinoamericana, di Vargas Llosa che mi dici? Non vale meno di Marquez, a mio modesto parere, ma trovo sia un po' snobbato... forse perché non è amico di Fidel Castro :rolleyes:

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senza dimenticare pero' di (ri)leggere anche qualcosa di Vitaliano Brancati, il Jorge Amado nazionale :)

Suggerisco uno a scelta tra "Il bell'Antonio" e "Don Giovanni in Sicilia"

Piuttosto April, visto che ti piace la letteratura latinoamericana, di Vargas Llosa che mi dici? Non vale meno di Marquez, a mio modesto parere, ma trovo sia un po' snobbato... forse perché non è amico di Fidel Castro :rolleyes:

Grande Brancati! Romanziere drammaturgo e sceneggiatore da paura :prego:

Purtroppo anche se amo l'America Latina non ho grande conoscenza dei suoi autori, ho letto qualcosa a macchia di leopardo, non posso dire di averne un quadro completo, ma c'è sempre tempo e conto di colmare le lacune.

Vargas Llosa per esempio non lo conosco per niente , in effetti a parte Borges e Amado che adoro, Silvina Ocampo, Osvaldo Soriano e Manuel Puig che sono molto molto particolari, Marquez e Coelho che non mi entusiasmano più di tanto, non ho letto granchè.

Accetto suggerimenti

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Grande Brancati! Romanziere drammaturgo e sceneggiatore da paura :prego:

Purtroppo anche se amo l'America Latina non ho grande conoscenza dei suoi autori, ho letto qualcosa a macchia di leopardo, non posso dire di averne un quadro completo, ma c'è sempre tempo e conto di colmare le lacune.

Vargas Llosa per esempio non lo conosco per niente , in effetti a parte Borges e Amado che adoro, Silvina Ocampo, Osvaldo Soriano e Manuel Puig che sono molto molto particolari, Marquez e Coelho che non mi entusiasmano più di tanto, non ho letto granchè.

Accetto suggerimenti

L'amore per l'America Latina ci accomuna :) non credo di avere molte più conoscenze di te... anche le mie sono letture disomogenee e disordinate. Su Borges e Amado siamo d'accordo, mentre non ho letto nulla di Silvina Ocampo, quindi non so dirti.... Osvaldo Soriano invece è uno dei miei scrittori preferiti in assoluto. La Casa degli Spiriti di Isabel Allende e' certamente un libro da leggere (le altre cose che ho letto di lei non sono allo stesso livello). Mi è piaciuto molto un libro di Elsa Osorio letto recentemente, I Vent'anni di Luz, e ne ho scritto pure qui. Ma davvero credo che Vargas Llosa sia una spanna sopra gli altri e personalmente lo preferisco a Marquez, anche se certa critica lo snobba per ragioni politico-ideologiche (viene considerato di destra e amico degli yankees.. mah) Proverei per cominciare con "La Zia Julia e lo scribacchino", oppure con "Le Avventure della Ragazza Cattiva". Sono due begli esempi del c.d. "realismo magico" che è un po' il marchio di fabbrica della letteratura sudamericana ;)

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L'amore per l'America Latina ci accomuna :) non credo di avere molte più conoscenze di te... anche le mie sono letture disomogenee e disordinate. Su Borges e Amado siamo d'accordo, mentre non ho letto nulla di Silvina Ocampo, quindi non so dirti.... Osvaldo Soriano invece è uno dei miei scrittori preferiti in assoluto. La Casa degli Spiriti di Isabel Allende e' certamente un libro da leggere (le altre cose che ho letto di lei non sono allo stesso livello). Mi è piaciuto molto un libro di Elsa Osorio letto recentemente, I Vent'anni di Luz, e ne ho scritto pure qui. Ma davvero credo che Vargas Llosa sia una spanna sopra gli altri e personalmente lo preferisco a Marquez, anche se certa critica lo snobba per ragioni politico-ideologiche (viene considerato di destra e amico degli yankees.. mah) Proverei per cominciare con "La Zia Julia e lo scribacchino", oppure con "Le Avventure della Ragazza Cattiva". Sono due begli esempi del c.d. "realismo magico" che è un po' il marchio di fabbrica della letteratura sudamericana ;)

Dimenticavo la Allende, che è un po' "deludende" :P e Luis Sepulveda, di cui ho letto solo "La gabbianella", ma che mi è piaciuto un sacco!

Cercherò "La zia Julia", mi ispira il titolo, poi ne dirò ^_^

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  • 2 weeks later...

buondì :) mi consigliate un buon giallo? (regalo di compleanno, niente di troppo filosofico, ma neanche i classiconi, che so, faletti o agatha christie ^_^ e soprattutto non introvabile!)

grazie B)

Per esempio. Simenon è un classicone, MA questo non è del ciclo di Maigret, quindi potrebbe non essere noto al lui/lei a cui devi fare il regalo di compleanno.

Si, e poi è un gran bel libro. :ok:

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buondì :) mi consigliate un buon giallo? (regalo di compleanno, niente di troppo filosofico, ma neanche i classiconi, che so, faletti o agatha christie ^_^ e soprattutto non introvabile!)

grazie B)

D'impulso direi uno qualsiasi di John le Carrè (se piace il genere): spy story di classe con introspezione psicologica, veridicità, intrighi e tutto quello che serve per farsi risucchiare dalle pagine senza accorgersene

Se invece vuoi rimanere nelle atmosfere di casa nostra, potresti cercare qualcosa di Giorgio Scerbanenco, magari proprio la serie di "Duca Lamberti": investigatore interessante e anomalo , l'ambientazione e la descrizione della Milano fine anni '60 è riuscitissima, inoltre le storie sono abbastanza maledette da non essere noiose.

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tutti i libri che mi avete consigliato erano stuzzicanti, ma dato che alla persona in questione (mia mamma ^_^ ) era piaciuto il sospetto di dürrenmatt, prestatole da me, le ho preso la promessa, sempre dello stesso autore :rolleyes: che ovviamente poi leggerò anch'io...

io invece mi sono presa cronache marziane di ray bradbury.

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"Quer pasticciaccio brutto de la via Merulana", C.E. Gadda

P.S. I gialli sono brutti.

"Quer pasticciaccio" è un romanzo, peraltro molto complesso, al quale manca la struttura lineare propria del "giallo".

P.S. ci sono "gialli" brutti, ma il genere è così variegato e vanta natali di tale eccellenza che non si può generalizzare, Poe (e con lui Baudelaire) si rivolterebbe nella tomba...

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tutti i libri che mi avete consigliato erano stuzzicanti, ma dato che alla persona in questione (mia mamma ^_^ ) era piaciuto il sospetto di dürrenmatt, prestatole da me, le ho preso la promessa, sempre dello stesso autore :rolleyes: che ovviamente poi leggerò anch'io...

io invece mi sono presa cronache marziane di ray bradbury.

Di Dürrenmatt ho letto tempo fa un racconto brevissimo ma davvero divertente! S'intitola "La morte della Pizia", e in pratica smonta la mitologia classica in una sessantina di pagine :lol:

(Magari l'hai anche già letto, ma nel caso in cui non l'avessi ancora fatto e ti piacesse Dürrenmatt, come mi è sembrato di capire, quello è consigliatissimo! ^_^ )

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"Quer pasticciaccio" è un romanzo, peraltro molto complesso, al quale manca la struttura lineare propria del "giallo".

P.S. ci sono "gialli" brutti, ma il genere è così variegato e vanta natali di tale eccellenza che non si può generalizzare, Poe (e con lui Baudelaire) si rivolterebbe nella tomba...

Hai rovinato la sorpresa! Ora sa che non è un vero e proprio giallo! L'ho detto che non mi piacciono, no? :rolleyes:

P.S. Poe è troppo bravo per essere un giallista. Sono i giallisti che sono un po' delle "poeiane" copione. ^_^

P.PAN S. Ricordati che ti devo uno scapelotto. Gadda è un grandissimo della letteratura italiana.

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Di Dürrenmatt ho letto tempo fa un racconto brevissimo ma davvero divertente! S'intitola "La morte della Pizia", e in pratica smonta la mitologia classica in una sessantina di pagine :lol:

(Magari l'hai anche già letto, ma nel caso in cui non l'avessi ancora fatto e ti piacesse Dürrenmatt, come mi è sembrato di capire, quello è consigliatissimo! ^_^ )

sì ce l'ho, bellissimo, lo rileggo sempre volentieri!

per chi non li avesse letti, ri-consiglio I fisici e La visita delle vecchia signora, entrambi pezzi teatrali molto belli e surreali.

ricordo che alle superiori, in un libro di racconti 'horror' mi aveva colpito questa sua assurda storia breve:

La salsiccia

Un tale ammazzò la moglie e ne fece salsicce. Il fattaccio si riseppe. Il tale fu arrestato. Fu rinvenuta un’ultima salsiccia. L’indignazione fu grande. Il giudice supremo del paese avocò il caso a sé.

L’aula del tribunale è luminosa. Il sole irrompe dalle finestre. Le pareti sono specchi abbaglianti. La gente è una massa in ebollizione. L’aula ne è piena. Stanno seduti sui davanzali delle finestre. Sono appesi ai lampadari. Sulla destra luccica la testa pelata del pubblico accusatore. È rossa. Il difensore è a sinistra. Porta occhiali dalle lenti finte. L’accusato siede fra due poliziotti. Ha grandi mani. Le dita orlate di blu. Su tutti troneggia il giudice supremo. La sua toga è nera. La barba una bandiera bianca. Seri gli occhi. Chiara la fronte. Irte le sopracciglia. La sua espressione è umanità. Davanti a lui, la salsiccia. Poggiata su un piatto. Sopra il giudice supremo troneggia la giustizia. Ha gli occhi bendati. Nella mano destra regge una spada. Nella sinistra una bilancia. È di pietra. Il giudice supremo alza la mano. La gente tace. I movimenti si bloccano. La sala si placa. Il tempo incombe. Il pubblico accusatore si alza. Il suo ventre è un mappamondo. Le labbra una ghigliottina. La lingua è una mannaia. Le parole martellano nell’aula. L’accusato trasale. Il giudice ascolta. Fra le sopracciglia si staglia una ripida ruga. I suoi occhi sono due soli. I loro raggi colpiscono l’accusato. Questi si accascia. Le ginocchia gli tremano. Le mani pregano. Gli pende la lingua. Le sue orecchie sporgono. La salsiccia davanti al giudice supremo è rossa. Sta quieta. Gonfia. Le estremità sono tonde. Lo spago in cima è giallo. Riposa. Il giudice supremo guarda giù, sull’infimo degli uomini. Che è piccolo. Come cuoio la pelle. La bocca un becco. Le labbra sangue disseccato. Gli occhi capocchie di spillo. La fronte piatta. Le dita grasse. La salsiccia ha un odore gradevole. Si fa più vicina. La pelle è ruvida. La salsiccia è morbida. È dura. L’unghia lascia un’impronta a forma di mezzaluna. La salsiccia è calda. La sua forma è soffice. Il pubblico accusatore tace. L’accusato alza il capo. Il suo sguardo è un bimbo torturato. Il giudice supremo alza la mano. Il difensore balza in piedi. Gli occhi danzano. Parole saltellano nella sala.

La salsiccia sprizza. Il difensore tace. Il giudice supremo guarda l’accusato. Che sta giù in basso. È una pulce. Il giudice supremo scuote il capo. Il suo sguardo è disprezzo.

Il giudice supremo comincia a parlare. Le sue parole sono spade della giustizia. Cadono come montagne sull’accusato. Le sue frasi sono lacci. Sferzano. Strangolano. Uccidono. La carne è tenera. È dolce. Si disfa come burro. La pelle e un po’ più tenace. Le pareti rintronano. Il soffitto minaccia. Le finestre stridono. Le porte si scuotono nei cardini. Le mura protestano. La città impallidisce. I boschi si disseccano. Le acque evaporano. La terra vibra. Il sole muore. Il cielo crolla. L’accusato è condannato. La morte spalanca le fauci. Il coltellino si adagia sul tavolo. Le dita sono appiccicose. Scorrono sulla toga nera. Il giudice supremo tace. L’aula è morta. L’aria pesante.

I polmoni pieni di piombo. La gente trema. L’accusato è incollato alla sedia. È condannato. Può fare un’ultima richiesta. Sta rannicchiato. La richiesta gli sguscia dal cervello. È piccola. Cresce. Si fa gigantesca. Si addensa. Si plasma. Disserra le labbra. Irrompe nell’aula giudiziaria. Risuona. Il perverso maniaco omicida vorrebbe mangiare quello che avanza della povera moglie: la salsiccia. L’orrore è un grido. Il giudice supremo alza la mano. La gente ammutolisce. Il giudice supremo è un dio. La sua voce è la tromba del giudizio. Acconsente alla richiesta. Il condannato può mangiare la salsiccia. Il giudice supremo guarda il piatto. La salsiccia è sparita. Tace. Il silenzio è cupo. La gente guarda il giudice supremo. Gli occhi del condannato sono spalancati. Dentro, c’è una domanda. La domanda è terribile. Fluisce nella sala. Cala sul pavimento. S’affigge alle pareti. Si rannicchia alta sul soffitto. S’impadronisce d’ognuno. La sala si dilata. Il mondo diventa un immenso punto interrogativo.

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