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un libro....ogni tanto


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Io mi sto dando anima e corpo a Dostoevskij.

Mi trovo immersa nella lettura di "Delitto e castigo".

E per forza di cose ho dovuto abbandonare (ma temporaneamente ci tengo

a sottolinearlo U___U), Edgar Allan Poe, "Tutti i racconti del mistero,

dell'incubo e del terrore". Ma presto tornerò da te Edgar.

Almeno spero.

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Io mi sto dando anima e corpo a Dostoevskij.

Mi trovo immersa nella lettura di "Delitto e castigo".

E per forza di cose ho dovuto abbandonare (ma temporanemanete ci tengo

a sottolinearlo U___U), Edgar Allan Poe, "Tutti i racconti del mistero,

dell'incubo e del terrore". Ma presto tornerò da te Edgar.

Almeno spero.

Brava/o. Risposta asessuata.

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Anch'io sto iniziando con Federichino, anch'io con D&L.

Che dire, dovrei aspettare a commentare, visto che mi manca un capitolo, ma direi che va diretto tra i miei preferiti. In effetti devo dire che mi aspettavo qualcosa di molto più "pesante", invece si riesce a seguire senza fondersi la testa.

Quindi Rub, per continuare con lui mi consigli i fratelli Karamazov? Poi, poi, poi?

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L'Idiota. Tutti gli altri di Fedor scompaiono in confronto.

"La bellezza salverà il mondo" è la frase più bella mai stata scritta, je crois. Il problema è che Federico non l'ha scritta, l'ha solo citata in un discorso indiretto...

Top 3 Fedor:

-Delitto e Castigo

...(1 anno luce)

-I Demoni

-L'Idiota

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"La bellezza salverà il mondo" è la frase più bella mai stata scritta, je crois. Il problema è che Federico non l'ha scritta, l'ha solo citata in un discorso indiretto...

Si, poi il personaggio che la pronuncia, il principe Lev Nikolaevič Myškin, guarda un pò che bella fine fa. La odio quella frase, è stata struprata dal suo contesto. La bellezza NON salverà il mondo, basta leggersi l'Idiota per capirlo. :ok:

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Si, poi il personaggio che la pronuncia, il principe Lev Nikolaevič Myškin, guarda un pò che bella fine fa. La odio quella frase, è stata struprata dal suo contesto. La bellezza NON salverà il mondo, basta leggersi l'Idiota per capirlo. :ok:

Ecco, hai rovinato il libro! (anche se questa è una cosa di secondo piano)

Ma ricordati che per intendere Fedor devi sempre tener presente la sua vita: io non mi fido dei finali dei suoi libri. Credo lui combatta in sè stesso fino alla soglia della follia per dare lo sbocco CheChiHaLettoIlibriSuccitatiSa, ma nell'intimo, lui vorrebbe credere nella prima parte dei suoi libri: credete lui si senta più Raskol'nikov, il Principe Myskin e il protagonista dei Demoni o il poliziotto, il Nichilista, etc...? Vista la passione che trabocca dalle sue pagine, il modo in cui presenta i ragionamenti, beh, io non ho molti dubbi a riguardo.

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Ecco, hai rovinato il libro! (anche se questa è una cosa di secondo piano)

Ma ricordati che per intendere Fedor devi sempre tener presente la sua vita: io non mi fido dei finali dei suoi libri. Credo lui combatta in sè stesso fino alla soglia della follia per dare lo sbocco CheChiHaLettoIlibriSuccitatiSa, ma nell'intimo, lui vorrebbe credere nella prima parte dei suoi libri: credete lui si senta più Raskol'nikov, il Principe Myskin e il protagonista dei Demoni o il poliziotto, il Nichilista, etc...? Vista la passione che trabocca dalle sue pagine, il modo in cui presenta i ragionamenti, beh, io non ho molti dubbi a riguardo.

:uhm:

Non so, io faccio tendenzialmente attenzione agli sviluppi di trama di un singolo personaggio e delle sue idee per capire un pò il pensiero dell'autore, o comunque la strada maestra che lo ispirava. Personalmente, il far pronunciare quella frase a Myskin l'ho sempre visto come un esempio di spietatezza e crudezza unica da parte di Fedor: "La bellezza salverà il mondo, si? Guardate come la penso a riguardo, guardate un pò dove va a finire la vostra fede in una bellezza redentrice, guardate come va a finire veicolata attraverso i miei personaggi". Myskin è un sognatore, un illuso, che riceve tante di quelle garontolate dalla realtà, dalle persone, da non risvegliarsi più. Credo che queste mazzate Dostoevskij stesso abbia voluto darle, metaforicamente, ai suoi lettori più "candidi e puri". Io stesso, avevo 17 anni, son rimasto traumatizzato per circa un anno dall'Idiota, e solo dopo aver assorbito il trauma ho ripreso a leggere narrativa.

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Io mi sto dando anima e corpo a Dostoevskij.

Mi trovo immersa nella lettura di "Delitto e castigo".

E per forza di cose ho dovuto abbandonare (ma temporaneamente ci tengo

a sottolinearlo U___U), Edgar Allan Poe, "Tutti i racconti del mistero,

dell'incubo e del terrore". Ma presto tornerò da te Edgar.

Almeno spero.

delitto e castigo per me è uno dei capolavori della letteratura, l'ho letto in un momento particolare e mi ha colpito profondamente, tanto che non mi decido mai a rileggerlo come faccio di solito con i libri che mi sono piaciuti perchè ho quasi il timore in questo modo di perdere qualcosa invece di acquistarla

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E comunque, i Karamazov non sono un malloppo: saranno anche fisicamente migliaia di pagine, ma hanno il potere di farsi leggere come se appartenessero a un aereo tomo di 50 pagine. E arrivando alla fine ne sentirai la mancanza, di quella massa di carta lì ad aspettarti.

(Mi sto tenendo lontana dall'Idiota solo perchè percepisco, a sentore, che non sia il momento giusto. )

Nel mentre, facendo le cure termali a mo' di vecchia signora, sto leggendo gli Editoriali di Architettura di Bruno Zevi, una raccolta di articoli brevi su svariate tematiche architettoniche. Per quanto alcuni passi siano un po' specialistici, penso che possa essere una lettura interessante anche per i non addetti, dal momento che la questione "periferie brutte sì, periferie brutte no" è ancora attuale (e spunti per capire la questione dell'architettura del novecento ce ne sono molti).

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E comunque, i Karamazov non sono un malloppo: saranno anche fisicamente migliaia di pagine, ma hanno il potere di farsi leggere come se appartenessero a un aereo tomo di 50 pagine. E arrivando alla fine ne sentirai la mancanza, di quella massa di carta lì ad aspettarti.

(Mi sto tenendo lontana dall'Idiota solo perchè percepisco, a sentore, che non sia il momento giusto. )

Nel mentre, facendo le cure termali a mo' di vecchia signora, sto leggendo gli Editoriali di Architettura di Bruno Zevi, una raccolta di articoli brevi su svariate tematiche architettoniche. Per quanto alcuni passi siano un po' specialistici, penso che possa essere una lettura interessante anche per i non addetti, dal momento che la questione "periferie brutte sì, periferie brutte no" è ancora attuale (e spunti per capire la questione dell'architettura del novecento ce ne sono molti).

Non è il momento giusto, aspetta l'inverno! :)

In effetti mi interesserebbe la questione, anche perché ho dei grossi problemi col l'arte e l'architettura contemporanei...

Io tra un libro per la tesi e l'altro ho finito di leggere "Angelus Novus", raccolta di saggi e frammenti di Walter Benjamin. Serve un minimo di preparazione storico-filosofica di base, e certe cose risultano oscure anche a me (non conoscendo bene né la kabbalistica né la teologia ebraica) ma signori e signore...il saggio su "Il concetto di storia", "Per la critica della violenza", e "Il compito del traduttore" sono grandiosi. Curiosamente, non mi ha convinto molto il suo lavoro sui "Passages" parigini, dall'autore ritenuto il suo lavoro più importante. Notevole l'analisi dell'opera di Baudelaire, soprattutto dal punto di vista sociologico, ma sinceramente non è quello che mi interessa del Grande francese; quantunque (erano anni che sognavo di scriverlo!) va detto che è proprio grazie a Benjamin che gli scritti non pubblicati di Charles come "Perdita d'aureola", etc... hanno acquisito la loro giusta fama.

In sostanza Benjamin non mi convince appieno come critico, ma mi affascina moltissimo come filosofo e storico.

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facendo le cure termali a mo' di vecchia signora

...ad Abano, scommetto! :lol:

tornando ai Karamazov, sono d'accordo al 100% con te. Inoltre, i capitoli sono generalmente molto brevi, e quindi se ne possono leggere anche poche pagine al giorno. Ricordo anzi di aver "centellinato" le ultime pagine, quando ero ormai prossimo al traguardo, perché mi dispiaceva che la storia stesse per finire... :wub:

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nobel a vargas losa...nicolas mi sei venuto subito in mente! :)

eccomi! :dance:

Anche se non ho ancora superato il mio blocco del lettore (mi sto riprendendo, però: ho letto un libro intero, seppur di poche pagine, La lunga notte del Dottor Galvan di Daniel Pennac, e ho cominciato Chiedi alla polvere di John Fante, da tempo immemorabile nella mia libreria) sono davvero contento. Per prima cosa, perché davvero è uno dei miei scrittori preferiti, e poi perché comunque è un autore popolare, letto, conosciuto ed apprezzato in tutto il mondo, anche se di qualità. Spesso il Nobel finisce in mano a scrittori che, per quanto validi, sono conosciuti dagli adddetti ai lavori o poco più.

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