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un libro....ogni tanto


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Sì i francesi sono in gamba, ma non tutti quelli che avete citato mi piacciono: baudelaire, verlaine, zola, moliere e il grandissimo rabelais (come nick volevo usare panurge, ma poi ho optato per il più personale mgcgio) meritano la faccina adorante :prego:

stendhal non l'ho mai letto, ma avevo visto un pezzo di una fiction "il rosso e il nero" e l'ho trovata orrenda;

di dumas ho amato, da giovane, i tre moschettieri e il conte di montecristo;

sartre non l'ho mai letto, e nemmeno proust. Di proust ho letto in realtà un brano dalla recherche (si scrive così??) ai vecchi tempi della scuola, ma mi sembra un autore un po' noioso, o meglio, molto impegnativo, e mi ha dato l'impressione (probabilmente sbagliata, la mia conoscenza di lui è evidentemente molto superficiale) di privilegiare la forma al significato... probabilmente, è al di fuori della mia portata....

Mentre di flaubert vorrei leggere qualcosa... mi consigliate madame bovary, o ha scritto qualcosa di meglio?

Edit: non avete nominato cèline!!! viaggio al termine della notte è meraviglioso!

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mgcgio, se hai intenzione di comprare qualche testo di flaubert, da' un'occhiata ai due meridiani collezione da 12,90 euro l'uno.

anche altrove ho parlato dei meridiani: non lavoro per mondadori, giuro! :)

per me madame bovary non può non essere letto, io ho letto perfino la prima madame bovary, edito da medusa l'anno scorso. :)

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Io adoro Il Rosso e Il Nero di Stendhal ^_^

"Il rosso e il nero" è stato uno dei libri che ha segnato maggiormente la mia adolescenza, Julien Sorel, con tutta la sua straordinaria sensibilità, la sua avversione verso il mondo bigotto-borghese che lo circonda, e la sua tragica ed ineluttabile fine nelle maglie della stessa società che tanto ha odiato, sono ancora una validissima immagine del rapporto tra uomo e società contemporanea. Poi adorava Napoleone, ed io per il corso avevo un'adorazione profondissima...

Se i gggggiovani si leggessero Dumas, Hugo, Balzac al posto di "osservare" la vita col Grande Fratello sarebbe un mondo migliore...forse...Ma certo il loro valore è, purtroppo assi inferiore ora di quello che avevano per i loro contemporanei...Ai nostri giorni forse solo qualche autore cinematografico raggiunge tale commistione tra funzione illustrativa del presente e involucro "artistico" della sua produzione...

Di Proust (come, ahimè di Vian) non ho letto nulla, non mi sento ancora pronto. Madame Bovary è quasi certamente il miglior romanzo dell'ottocento, e forse non solo, fondamentale. Zola...beh preferisco i romantici od i decadenti ai realisti. Poi Verlaine ed un altra caterva di poeti tra cui Laforgue, Corbiere, Mallarmè, Gautier, Apollinaire, andrebbero tutti letti, ammirati, e venerati, ma è un elenco infinito, e Rimbaud e Baudelaire "bastano" per riassumere tutta l'immensità della poesia francese tra ottocento e primo novecento. Se no non si finisce più...

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Di Proust (come, ahimè di Vian) non ho letto nulla, non mi sento ancora pronto. Madame Bovary è quasi certamente il miglior romanzo dell'ottocento, e forse non solo, fondamentale.

beh ma la schiuma dei giorni (di Vian) in Francia è una lettura anche adolescenziale, volendo. don't be afraid! ^_^

su Proust ti do ragione: bisogna sentirsela! :)

su Madame Bovary, premesso che io tendo a non sbilanciarmi con definizioni tipo "il miglior romanzo dell'ottocento", non sono d'accordo. secondo me, ad esempio, non è neanche il miglior romanzo di Flaubert, ma tant'è ;)

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Di Proust (come, ahimè di Vian) non ho letto nulla, non mi sento ancora pronto. Madame Bovary è quasi certamente il miglior romanzo dell'ottocento, e forse non solo, fondamentale.

beh ma la schiuma dei giorni (di Vian) in Francia è una lettura anche adolescenziale, volendo. don't be afraid! ^_^

su Proust ti do ragione: bisogna sentirsela! :)

su Madame Bovary, premesso che io tendo a non sbilanciarmi con definizioni tipo "il miglior romanzo dell'ottocento", non sono d'accordo. secondo me, ad esempio, non è neanche il miglior romanzo di Flaubert, ma tant'è ;)

Un po' forse esagero in giudizi altisonanti... :P

Comuqnue su questo, pur ammettendo la mia indubbia ignoranza sul larghissimo panorama romanzesco dell'800, sono abbastanza sicuro. Nel 184...non mi ricordo in che anno l'ha scritto, ehm, comunque negli anni '40! Per portata ed impatto non ha eguali al tempo, ha influenzato tutti i decadenti, i realisti e persino i poeti protosimbolisti! Poi non dico sia così il mio romanzo preferito, nè il migliore di Flaubert (preferisco l'educazione sentimentale), ne riconosco solo il "valore assoluto".

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Io adoro Il Rosso e Il Nero di Stendhal  ^_^

"Il rosso e il nero" è stato uno dei libri che ha segnato maggiormente la mia adolescenza, Julien Sorel, con tutta la sua straordinaria sensibilità, la sua avversione verso il mondo bigotto-borghese che lo circonda, e la sua tragica ed ineluttabile fine nelle maglie della stessa società che tanto ha odiato, sono ancora una validissima immagine del rapporto tra uomo e società contemporanea. Poi adorava Napoleone, ed io per il corso avevo un'adorazione profondissima...

:clapclap:

E' sicuramente tra i miei libri preferiti...

Mi ricordo che l'ho letto in prima o seconda superiore...almeno otto o nove anni fa inzomma e me ne sono innamorata subito!!

Poi avevano anche fatto un film tv in due puntate in cui Julien Sorel era interpretato da quel figaccione di Kim Rossi Stuart :bava:

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Copcopa.jpg

Vania Valentini, Il cognome pariarcale, Edizioni Thyrus, Terni 2007.

Il libro ripercorre la storia del cognome, il suo tramandarsi attraverso la via patrilineare, la possibilità dell’attribuzione in Italia del doppio cognome (paterno e materno), illustra la situazione negli altri paesi europei e si conclude con un’interessante proposta dell’autrice, definita del “cognome pariarcale” e presentata come il punto di partenza di un più ampio discorso volto a riaffermare il femminile.

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Di Proust (come, ahimè di Vian) non ho letto nulla, non mi sento ancora pronto. Madame Bovary è quasi certamente il miglior romanzo dell'ottocento, e forse non solo, fondamentale.

beh ma la schiuma dei giorni (di Vian) in Francia è una lettura anche adolescenziale, volendo. don't be afraid! ^_^

su Proust ti do ragione: bisogna sentirsela! :)

su Madame Bovary, premesso che io tendo a non sbilanciarmi con definizioni tipo "il miglior romanzo dell'ottocento", non sono d'accordo. secondo me, ad esempio, non è neanche il miglior romanzo di Flaubert, ma tant'è ;)

Un po' forse esagero in giudizi altisonanti... :P

Comuqnue su questo, pur ammettendo la mia indubbia ignoranza sul larghissimo panorama romanzesco dell'800, sono abbastanza sicuro. Nel 184...non mi ricordo in che anno l'ha scritto, ehm, comunque negli anni '40! Per portata ed impatto non ha eguali al tempo, ha influenzato tutti i decadenti, i realisti e persino i poeti protosimbolisti! Poi non dico sia così il mio romanzo preferito, nè il migliore di Flaubert (preferisco l'educazione sentimentale), ne riconosco solo il "valore assoluto".

davvero?? più importante di Dostoevskij ?

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Di Proust (come, ahimè di Vian) non ho letto nulla, non mi sento ancora pronto. Madame Bovary è quasi certamente il miglior romanzo dell'ottocento, e forse non solo, fondamentale.

beh ma la schiuma dei giorni (di Vian) in Francia è una lettura anche adolescenziale, volendo. don't be afraid! ^_^

su Proust ti do ragione: bisogna sentirsela! :)

su Madame Bovary, premesso che io tendo a non sbilanciarmi con definizioni tipo "il miglior romanzo dell'ottocento", non sono d'accordo. secondo me, ad esempio, non è neanche il miglior romanzo di Flaubert, ma tant'è ;)

Un po' forse esagero in giudizi altisonanti... :P

Comuqnue su questo, pur ammettendo la mia indubbia ignoranza sul larghissimo panorama romanzesco dell'800, sono abbastanza sicuro. Nel 184...non mi ricordo in che anno l'ha scritto, ehm, comunque negli anni '40! Per portata ed impatto non ha eguali al tempo, ha influenzato tutti i decadenti, i realisti e persino i poeti protosimbolisti! Poi non dico sia così il mio romanzo preferito, nè il migliore di Flaubert (preferisco l'educazione sentimentale), ne riconosco solo il "valore assoluto".

davvero?? più importante di Dostoevskij ?

Ebbene sì. Fedor, come tutta la piccola nobiltà russa e la quasi inesistenze borghesia del tempo, era infarcito di cultura francese, e probabilmente senza Madame Bovary, non avremmo avuto nè Delitto e castigo nè i Demoni nella forma in cui sono stati realizzati...Anche se io preferisco Fedor! Nel nostro tempo di morale mozze o assenti è naturale che Dostoevskij sia più attraente ed interessante del francese per la maggior parte della gente, considerando anche il molto più "semplice" intreccio psicologico dei suoi personaggi (La Signora Bovary se compresa rischia di offendere l'amor proprio di moooltissime persone...e non tutti amano vedere smascherata la propria "banalità"). Fedor è molto più elevato nella tipologia psicologica che evidenzia, Raskol'nikov e gli altri sognano da grandi uomini, hanno ideali e morali ENORMI, e quindi l'identificazione è molto inferiore. Ma la grandezza di Flaubert sta proprio in questo: Fedor mortifica gli ideali dei suoi personaggi soffocandoli sotto "la colpa" e l'etica, Gustave denuncia e perciò ripudia e rifiuta l'individuo sociale tipico, anche quella parte che è in lui stesso, ed in ognuno di noi. Gustave rompe con il mondo, Fedor vi si ritira sopraffatto dalla forza della vita, che eppure schiaccia gli ideali e la morale che egli ama tanto (10 di lavoro forzato in Siberia però segnerebbero chiunque...).

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Di Proust (come, ahimè di Vian) non ho letto nulla, non mi sento ancora pronto. Madame Bovary è quasi certamente il miglior romanzo dell'ottocento, e forse non solo, fondamentale.

beh ma la schiuma dei giorni (di Vian) in Francia è una lettura anche adolescenziale, volendo. don't be afraid! ^_^

su Proust ti do ragione: bisogna sentirsela! :)

su Madame Bovary, premesso che io tendo a non sbilanciarmi con definizioni tipo "il miglior romanzo dell'ottocento", non sono d'accordo. secondo me, ad esempio, non è neanche il miglior romanzo di Flaubert, ma tant'è ;)

Un po' forse esagero in giudizi altisonanti... :P

Comuqnue su questo, pur ammettendo la mia indubbia ignoranza sul larghissimo panorama romanzesco dell'800, sono abbastanza sicuro. Nel 184...non mi ricordo in che anno l'ha scritto, ehm, comunque negli anni '40! Per portata ed impatto non ha eguali al tempo, ha influenzato tutti i decadenti, i realisti e persino i poeti protosimbolisti! Poi non dico sia così il mio romanzo preferito, nè il migliore di Flaubert (preferisco l'educazione sentimentale), ne riconosco solo il "valore assoluto".

davvero?? più importante di Dostoevskij ?

Ebbene sì. Fedor, come tutta la piccola nobiltà russa e la quasi inesistenze borghesia del tempo, era infarcito di cultura francese, e probabilmente senza Madame Bovary, non avremmo avuto nè Delitto e castigo nè i Demoni nella forma in cui sono stati realizzati...Anche se io preferisco Fedor! Nel nostro tempo di morale mozze o assenti è naturale che Dostoevskij sia più attraente ed interessante del francese per la maggior parte della gente, considerando anche il molto più "semplice" intreccio psicologico dei suoi personaggi (La Signora Bovary se compresa rischia di offendere l'amor proprio di moooltissime persone...e non tutti amano vedere smascherata la propria "banalità"). Fedor è molto più elevato nella tipologia psicologica che evidenzia, Raskol'nikov e gli altri sognano da grandi uomini, hanno ideali e morali ENORMI, e quindi l'identificazione è molto inferiore. Ma la grandezza di Flaubert sta proprio in questo: Fedor mortifica gli ideali dei suoi personaggi soffocandoli sotto "la colpa" e l'etica, Gustave denuncia e perciò ripudia e rifiuta l'individuo sociale tipico, anche quella parte che è in lui stesso, ed in ognuno di noi. Gustave rompe con il mondo, Fedor vi si ritira sopraffatto dalla forza della vita, che eppure schiaccia gli ideali e la morale che egli ama tanto (10 di lavoro forzato in Siberia però segnerebbero chiunque...).

mi hai fatto venir voglia di leggere flaubert...

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J.M. Keynes "Le conseguenze economiche della pace".

dopo aver finito "Il secolo breve" di Hobsbawn. Entrambi due grandissimi libri, soprattutto il secondo (il primo forse ancor di più, ma praticamente è la spiegazione ormai canonica della 2° guerra mondiale e quindi ha meno impatto al giorno d'oggi...).

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Di Proust (come, ahimè di Vian) non ho letto nulla, non mi sento ancora pronto. Madame Bovary è quasi certamente il miglior romanzo dell'ottocento, e forse non solo, fondamentale.

beh ma la schiuma dei giorni (di Vian) in Francia è una lettura anche adolescenziale, volendo. don't be afraid! ^_^

su Proust ti do ragione: bisogna sentirsela! :)

su Madame Bovary, premesso che io tendo a non sbilanciarmi con definizioni tipo "il miglior romanzo dell'ottocento", non sono d'accordo. secondo me, ad esempio, non è neanche il miglior romanzo di Flaubert, ma tant'è ;)

Un po' forse esagero in giudizi altisonanti... :P

Comuqnue su questo, pur ammettendo la mia indubbia ignoranza sul larghissimo panorama romanzesco dell'800, sono abbastanza sicuro. Nel 184...non mi ricordo in che anno l'ha scritto, ehm, comunque negli anni '40! Per portata ed impatto non ha eguali al tempo, ha influenzato tutti i decadenti, i realisti e persino i poeti protosimbolisti! Poi non dico sia così il mio romanzo preferito, nè il migliore di Flaubert (preferisco l'educazione sentimentale), ne riconosco solo il "valore assoluto".

davvero?? più importante di Dostoevskij ?

Ebbene sì. Fedor, come tutta la piccola nobiltà russa e la quasi inesistenze borghesia del tempo, era infarcito di cultura francese, e probabilmente senza Madame Bovary, non avremmo avuto nè Delitto e castigo nè i Demoni nella forma in cui sono stati realizzati...Anche se io preferisco Fedor! Nel nostro tempo di morale mozze o assenti è naturale che Dostoevskij sia più attraente ed interessante del francese per la maggior parte della gente, considerando anche il molto più "semplice" intreccio psicologico dei suoi personaggi (La Signora Bovary se compresa rischia di offendere l'amor proprio di moooltissime persone...e non tutti amano vedere smascherata la propria "banalità"). Fedor è molto più elevato nella tipologia psicologica che evidenzia, Raskol'nikov e gli altri sognano da grandi uomini, hanno ideali e morali ENORMI, e quindi l'identificazione è molto inferiore. Ma la grandezza di Flaubert sta proprio in questo: Fedor mortifica gli ideali dei suoi personaggi soffocandoli sotto "la colpa" e l'etica, Gustave denuncia e perciò ripudia e rifiuta l'individuo sociale tipico, anche quella parte che è in lui stesso, ed in ognuno di noi. Gustave rompe con il mondo, Fedor vi si ritira sopraffatto dalla forza della vita, che eppure schiaccia gli ideali e la morale che egli ama tanto (10 di lavoro forzato in Siberia però segnerebbero chiunque...).

sono d'accordo su quello che hai scritto su Madame Bovary

è un libro solo apparentemente "facile", di quelli che tutti pensiamo di conoscere perchè magari conosciamo la storia o abbiamo visto qualche riduzione cinematografica o televisiva (almeno: io la pensavo così, tanto è vero che l'ho letto solo recentemente, in scandaloso ritardo). In realtà è un libro che fa molto riflettere e che getta una luce non banale, e sicuramente moderna, su molte sfaccettature dell'animo umano. :ok:

per quanto riguarda Vian, sei sicuramente più che preparato a leggerlo, Voyant. E ti consiglio davvero di farlo il prima possibile ;)

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per quanto riguarda Vian, sei sicuramente più che preparato a leggerlo, Voyant. E ti consiglio davvero di farlo il prima possibile ;)

Ok, visto che tu, rubbish e gli altri lo consigliate così caldamente lo farò appena possibile. Ora do un paio d'esami, finisco Novalis e mi butto su Vian! :horse:

P.S. (Ehm, non volevo dire che non mi sentivo pronto per Vian, ma l'ho infilato malamente in una frase in cui parlavo di Proust... :P )

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